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giovedì 27 marzo 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

ALESSANDRO 

BORRELLI 

 



 



 Alessandro Borrelli è un giocatore   di calcio di Napoli, e così si presenta: 

 

Alessandro borrelli nato a Napoli 13/01/1988.

 

Ha 9 anni ho iniziato i primi calci da centrocampista con l’Atletico Napoli - Nereo Rocco, per finire a 14 anni alla Juve Arpino. 

Successivamente ho deciso di smettere perché in piena giovinezza non sapevo se realmente fosse lo sport che avrei desiderato praticare, cosi ho preso un periodo di pausa che è durato quasi 10 anni.

 

In questo periodo ho solo giocato tra amici niente di impegnativo, solo che nel 2012 si è riaccesa la voglia di indossare gli scarpini.

 

A causa del mio trasferimento lavorativo ho iniziato a rigiocare in Romagna, categoria UISP, con la Polisportiva Romagna ho giocando per ben 2 anni. Successivamente sempre in Romagna sono stato un tesserato per 5 anni nel club Bertinoro Calcio cambiando ruolo da centrocampista a difensore centrale. Con il Bertinoro calcio abbiamo vinto 2 campionati UISP e una coppa disciplina per poi approdare in terza categoria. 

 

Poi per la rottura del menisco e per trasferimento lavorativo sono rimasto inattivo per quasi 3 anni. Poi nel 2021 ho deciso di ricominciare nuovamente a mettermi in gioco.

 

Prima con la Grumese Calcio; il primo anno è stato ottimo perché momentaneamente avendo sfiorato il passaggio in secondo categoria, (avevamo perso la semifinale di play off)è stato  grazie al ripescaggio se  l’anno successivo ci siamo trovati  a giocare in seconda, arrivando, addirittura  secondi in classifica, abbiamo vinto   la finale play off e così abbiamo potuto accedere  al campionato di 1 categoria. 

 

Con la Grumese in Prima Categoria sono rimasto fino a dicembre per poi passare all’ Altetico Cercola in seconda categoria fino alla fine della stagione. Ad oggi invece sono un tesserato del Real Gricignano che milita in 3° categoria del girone casertano.


 

 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente come sta andando la stagione 2024-2025.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure può fare di più?

 

In merito alla stagione 24/25 purtroppo non è stata una delle più fortunate, sono riuscito a giocare solo le prime 4 partite poi a causa di   a causa di intervento chirurgico non potrò terminare la stagione corrente.

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

La passione per il calcio l’ho sempre avuta da bambino anche se per un breve periodo è stata accantonata.

 






I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno sempre supportato facendomi associare lo studio con lo sport.

 

Ad un certo punto lei decide di smettere, e diversi sono gli anni in cui lei non gioca, forse avrà perso qualche treno, ma qual è stata la motivazione? E poi tornasse indietro, rifarebbe quella scelta?

 

Ma più che perdere qualche treno direi ho perso qualche esperienza che poteva incidere per un futuro diverso, però allo stesso momento mi sono goduto la mia gioventù.

 






Un’ esperienza importante lei l’ha avuta in Romagna, a Cesena se non erro, come si è trovato in questa regione? Si è subito ambientato bene?

 

In Romagna è stato un percorso di vita che porto nel cuore sia dal punto di vista lavorativo, ma anche sportivo, c’è da dire che lì lo sport è visto in modo diverso dove prevale la preparazione fisica in più ho impiegato quasi due  anni per ambientarmi, ma soprattutto per abituarmi alle loro abitudini, essendo una cittadina del nord caratterialmente diversi da noi meridionali.



 





Due anni lei gli passa alla Polisportiva Romagna, altri cinque con il Bertinoro Calcio, che ci può dire di questa lunga militanza romagnola?

 

Gli anni trascorsi in Romagna credo che non li dimenticherò facilmente, mi hanno accolto come uno di loro facendomi sentire al mio agio soprattutto facendomi conoscere persone speciali, anche se ad oggi sono passati anni siamo ancora in contatto.

 

Causa rottura del menisco lei sta fermo tre anni, come mai tre anni?

 

La rottura del menisco mi ha portato ad una pausa prolungata in contemporanea con alcuni  problemi lavorativi, infatti  mi sono trasferito a Roma.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Oltre al calcio mi reputo uno  vero sportivo leggo molti articoli sugli sport come il  tennis, la  formula 1 inoltre faccio un zapping generale. 

 

Lei gioca nel ruolo di? 

 

Ruolo difensore centrale.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Forse più che goal belli ricordo quelli più importanti.

 

Giocavamo un derby tra Grumese e Frattamaggiore,  la partita era combattuta, ad un certo punto  di venne data una punizione dal limite, calciai e vidi la palla andare nel sette;  altra partita importane è stata quella con  l’Atletico Cercola;  eravamo  in zona play out serviva una vittoria per risalire la classifica,  ospitavamo la prima della classe i Ranger Qualiano, al  95° minuto il risultato era sullo 2-2;  punizione dal limite,  un mio amico di squadra calcia il portiere respingeva la palla in avanti, immediatamente  mi catapultai  di testa per il 3-2.



 




Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Discussione con gli allenatori mai avute, ho sempre accettato ogni decisione con il pensiero che è il campo che giudica.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Prima dell’infortunio ero diventato il capitano del Gricignano, mi reputo una persona che fa gruppo e che sta stare nel gruppo, ai più giovani cerco di dare sempre buoni consigli, ma nello stesso momento accetto anche i consigli degli altri.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Come pregio credo di essere colui che cerca sempre confortare i compagni in difficoltà, difetti credo di dover contare più volte fino a 10.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Il giocatore che ho sempre ammirato anche per il  ruolo che non mi si addice è stato Lavezzi, è  un giocatore talentuoso, grintoso colui che spaccava le partite.

 

Lei è nato a Napoli, che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Napoli e casa, ti posso assicurare che finché vivi in questa città trovi mille difetti, ma nel momento che vai via ne senti il bisogno.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Io credo che la famiglia sia  fondamentale proprio per la vita di tutti i giorni,  e gli amici che colmano quel tassello mancante per avere la completezza.



 





Prima di lasciarle e aver ringraziato Antonio D’Aniello che mi ha permesso di arrivare sino a lei, c’è qualcuno che vuole ringraziare e ricordare?

 

Diciamo che conoscere Antonio è stato molto importante per me.    oltre ad essere stato un fratello di battaglie è caro amico d’infanzia, lo ringrazio per la sua amicizia.

 

Un pensiero per caro amico di nome Agula Babaganov collega di reparto il quale ad oggi purtroppo a causa di una brutta malattia non c’è più.

 

 




 



Grazie 

 

27 03    2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

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