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domenica 16 marzo 2025

SEZIONE SPORT

 

 



 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

MARCELLO

ANGIOLINO

 

 


 

 

 Marcello Angiolino è un giocatore   di Napoli, e così ci si presenta: “ 


Sono nato a Napoli il 08/06/1985, ho iniziato a l’età di 8 anni con la Scuola Calcio Arci Scampia, a l’età di 13 anni giocavo già con la Juve Arpino, quell’anno è stato molto proficuo, inoltre mi sono divertito tanto passando dalla categoria ‘84 per giocare con gli ‘86 essendo io del 1985, lo posso dire è stato veramente un 1 anno ricco di emozioni e di gol.

 

Purtroppo l’anno successivo calcistico dovetti fermarmi per la morte di mio padre, a l’età di 15 avevo buoni propositi per la mia crescita calcistica e c’era una buona chiamata, purtroppo il treno passa una sola volta.

 

A 18 anni vado a giocare con il Chiaiano era l’anno 2005 e da quel momento in poi ho sempre militato tra la 1° la 2° e la 3° categoria, giocando con: Casoria, Plajanum Chiaiano, Chiaja Roboris, Marano, Grumese e vincendo il campionato di 2° categoria, poi Virtus Afragola, Melito per far ritorno a Grumo. Oggi gioco con il ASD DBFS San Pietro in seconda categoria campana.

Il mio ruolo naturale è l’essere esterno alto a sinistra, ma da quattro anni faccio il terzino sinistro".

 

 

 



La prima domanda che le voglio fare è la seguente come  sta andando questa  stagione 2024-2025.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure ritiene che possa  fare di più? 

 

Questa stagione sta andando bene siamo in zona playoff, poteva andare ancora meglio, ma per vari motivi non siamo riusciti a essere costanti. Si può fare sempre di più, devo precisare che per la mia età, confrontandomi con tanti giovani, va molto bene.

 

La prossima stagione giocherà di nuovo in questo club?

 

Per quel che concerne la prossima stagione sicuramente continuerò ancora a giocare, ci sono varie proposte, se ne parlerà a fine stagione.

 

 







Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Alla età di 7 anni stavo dando dei calci al pallone, anche perché mio fratello più grande già giocava,  la passione era di famiglia.

 

Ho conosciuto lei tramite Antonio D’Aniello, so che siete molto amici, qual è la differenza tra lei e, appunto Antonio D’Aniello?

 

Antonio D’Aniello l’ho  conosciuto l’anno scorso a Grumo, è un bravo ragazzo molto umile è un amico ora, ha la mia stessa passione, io dico sempre il calcio passa, ma l’amicizia resta. Ci sentiamo spesso anche se lui attualmente è infortunato; spero che lui possa ritornare a giocare. Antonio è centrocampista di rottura molto utile, io giocatore di fascia che si adatta a diversi di ruoli, ma perseguiamo lo stesso obiettivo: giocare e vincere.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Direi che la squadra a cui sono più legato è la Grumese Calcio del grande presidente Sossio Chianese, una persona che ama  il calcio come poche. È una di quelle persone che porto nel cuore.

 

Lei ci ha detto che all’età di 15 anni poteva fare un salto di qualità, saprebbe dirci che cosa le avevano proposto? 


Come già detto all’età di 15 morì mio padre e io ebbi una chiamata dal mio presidente, mi disse che lui era dispiaciuto del lutto che mi aveva colpito, mi fece presente che c’era una Squadra importante di categoria che era interessato a me per le giovanili.  Purtroppo dovetti dire di no perché dovevo lavorare,  così non salii  sul  treno che passa una sola volta nella vita.



Non vorrei essere inopportuno, non è certamente facile crescere senza un papà, lei come ci è riuscito?


Crescere senza un padre non è facile soprattutto quando sei giovane e vivi  dove è facile sbagliare.  Io  ho sempre lavorato anche per 70 euro a settima dividendo la mia paga con mia madre. Non m’importava nulla, l’importante era non sbagliare anche per quello che mio padre mia aveva insegnato.  Sarà con me per tutta la vita, quello che voglio ribadire è che  sono cresciuto con sani principi.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Ne ho fatti di gol ,ma ce ne sono 2 che ricordo:  uno a volo di sinistro dal limite dell’area e uno fatto l’anno scorso a Grumo dalla linea della rimessa laterale. emozioni che rimangono.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

In verità sono andato sempre d’accordo con la maggior parte di loro,  è normale che quando non giochi non la prendi bene, ma fa parte del calcio e si accettano sempre le scelte, in conclusione  mai avute discussioni .

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

All’interno del gruppo essendo uno dei più grandi cerco di dare sempre consigli e motivare il mio compagno e mai scoraggiarlo  anche se sbaglia,  ma capita tutti sbagliare e io sono sempre per il gruppo, esso  è  la base di una squadra , il gruppo fa la differenza: sempre, e mai il  singolo, ovviamente accetto anche i consigli, bisogna restare  sempre umili.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio è quello di correre molto  e di avere tanta grinta,  per cercare di avere sempre giocata giusta; il mio difetto è difendere, purtroppo difendo,  ma certe volte dimentico il mio ruolo.



 




Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Se avessi la possibilità di tornare indietro? Ovviamente non avrei detto no a quella chiamata, non è detto che  se avessi accettato sarei andato oltre,  ma ovviamente se mai ci provi, mai saprai. Si tratta del   mio più grande rammarico, è anche vero  che  tutto sommato potevo collezionare più successi, ma va bene così, sono ugualmente contento. 

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Un calciatore che ho sempre ammirato e sono stato il suo primo tifoso è mio fratello. Lui è più grande di me e quando potevo vedevo le sue patite, c’era gente che diceva che mio fratello era più forte rispetto a me, le solite frasi che si dicono, rispondevo che non me ne importava, proprio perché era mio fratello.  Ho avuto la fortuna di giocarci insieme per qualche anno. E ti dico pure che da due settimane che fa parte della squadra dove milito, può aiutarci  nel farci fare un bel finale di campionato.

 

Lei è nato a  Scampia che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Scampia è casa mia,  Scampia è dove sono nato e cresciuto, sono orgoglioso di essere nato a Napoli e cresciuto a Scampia,  tutti nominano  Scampia per la nomea,  ma non è così,  l’erba cattiva è ovunque quindi Scampia non è come dicono o come viene rappresentata.

 

Se domani lei dovesse ricevere un’offerta da un club estero, partirebbe immediatamente con la sua famiglia, oppure lascerebbe cadere questa proposta?

 

Se dovessi ricevere un offerta estera ovviamente rifiuterei, non ho più l’età, oggi gioco per passione e perché amo il calcio, il calcio vero lo lascio ai giovani è giusto così, io mi diverto, come Ddce un mio amico mister “noi siamo pallonari”.



 




Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Un sogno che vorrei  sarebbe quello di riabbracciare immediatamente mio padre, troppi anni senza di lui.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista la dedico a mio padre che troppo è andato via  quando era troppo giovane.

 

Un grazie va a te Paolo per questa intervista

 

 

Grazie 

 

16 03    2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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