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lunedì 22 luglio 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

ANGELO 

DELLA SPADA

 

      




 Angelo  Della Spada, di Cetara (Salerno) è  stato un giocatore   di calcio  e ora è preparatore dei portieri,  così si presenta: “ 

 

Inizio con il dire che a 6 anni giocavo nella scuola calcio del paese e dopo un mese decido di iniziare con il ruolo di portiere. 

 

A 15 anni vengo preso dalla Paganese e in quell' anno riesco anche ad essere convocato e poi a giocare nel campionato Berretti. L’anno dopo invece mi trasferisco a Cava De Tirreni che all epoca faceva il campionato di serie D, io però nella categoria juniores.

 

 

Con qualche convocazione in prima squadra senza mai riuscire a giocare, complice un infortunio serio alla caviglia che mi tiene fuori 4 mesi, inizio l’anno dopo sempre a Cava De Tirreni per poi trasferirmi a gennaio al Costa d’ Amalfi in promozione, in quell’anno anno purtroppo mi rompo il crociato collaterale e piatto tibiale e il crociato anteriore.

 

 

Decido comunque di rimettermi in campo un anno dopo, riesco riuscendo a giocare al Costa d’ Amalfi in promozione e l’anno successivo a vincere il campionato con 8 presenze.  Successivamente sono   in promozione sono stato con la Giffonese, squadra del centro storico, per poi tornare in eccellenza al Costa d’ Amalfi. L’ultimo anno l’ho trascorso al Nocera Superiore in promozione, in questa squadra ho potuto riabbracciare   Salvatore Olivieri preparatore dei portieri che avevo alla Cavese 

 

La visione da preparatore era iniziata già ai tempi del Costa d’ Amalfi perché oltre a giocare allenavo i portieri delle giovanili, così è stato all’ ultimo anno al Nocera Superiore, tra l’altro nel mezzo c'è stata un’esperienza con la Cavese l’Under 13. 

 

L ' anno scorso ho allenato i portieri della Salernitana U14/15. Infine voglio precisare che lavoro la mattina da personal trainer in una palestra "New Bodyplanet". 

 

 

 

 

 


La prima domanda che le voglio fare è la seguente l’anno scorso lei ha allenato i portieri della Salernitana Under 14 e Under 15, che tipo di esperienza è stata?

 

È stata un'esperienza formativa, un'occasione di crescita personale e professionale, grazie al costante confronto e feedback con mister esperti. Si tratta per me di una grande opportunità, soprattutto per la possibilità che ho avuto di interfacciarmi con colleghi che hanno già conseguito ottimi risultati in una realtà importante come Salerno.

 

 

La Salernitana due anni fa era in serie A, che cos’ha di particolare questo club per essere arrivato in cima alla vetta, ovviamente (visto che si trova in serie B, tutti sperano che ci possa riornare)?

 

Ciò che caratterizza la Salernitana è l'amore viscerale della sua tifoseria che è costante, indipendentemente dalla categoria. Si spera che possa ritornare nella massima serie quanto prima.

 

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Da subito! Da bambino il mio giocattolo preferito era il pallone. Qualsiasi cosa poteva diventare una palla.

 


 


 



I genere i genitori hanno cercano sempre di dire ai propri figli “Non sarebbe meglio che pensassi allo studio?” Lei oltre ad aver conseguito la maturità scientifica, è laureato in Scienze Motorie, com’è riuscito a giocare e a raggiungere determinati obiettivi?

 

Sento di dover essere grato verso i miei genitori che mi hanno supportato nelle mie passioni, chiedendomi in cambio coerenza nelle mie scelte. Ad ogni modo sono stati fondamentali nello spronarmi a studiare e a fare della mia passione più grande il mio lavoro: con la laurea in Scienze Motorie come primo step.

 

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

La squadra che più mi è rimasta nel cuore, essendo di Cetara, è il Costa D'Amalfi, per senso di appartenenza. Sono felice, pur non essendo più un loro tesserato, che quest’anno abbia raggiunto un traguardo storico come la Serie D e mi auguro che possa anche ambire oltre.

 

 

Lei ha subito diversi infortuni, la sua carriera sarebbe stata diversa se sarebbe stato sempre in forma?

 

Nonostante gli infortuni, sono ugualmente felice e soddisfatto di quello che ho raggiunto da atleta. Ho imparato che non bisogna sottovalutare l'aspetto psicologico in determinati casi, poiché potrebbe indurre ad effettuare scelte senza la dovuta lucidità.

Essendo gli infortuni all'ordine del giorno per gli atleti agonisti, questo tipo di esperienze mi permetteranno di supportare i miei ragazzi.

 

 

Ho intervistato diversi portieri, la domanda è scontata, però gliela devo dare, perché ha scelto questo ruolo?

 

Tutto è nato un po' per caso. Da bambino alla scuola calcio scelsi di mettermi in porta durante un allenamento per sostituire il compagno che era assente. E da quel momento ho avvertito forte il desiderio di non uscirne più.

 

In tanti mi hanno detto che si tratta di un ruolo complesso, questo perché si gioca sempre da soli, è corretta quest’affermazione?

 

Il ruolo del portiere può essere considerato uno sport individuale collocato in uno sport di squadra. Essendo tale, richiede tanta forza mentale, spirito di abnegazione e sacrificio.

 

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Seguo generalmente tutti gli sport, dall'atletica leggera ai motori, passando per il tennis. Negli ultimi tempi ho riscontrato un particolare interesse per la disciplina del crossfit che pratico anche.

 

 

Quando era giocatore grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Con i miei allenatori ho avuto sempre rapporti equilibrati, ma alcune discussioni si sono verificate poiché sono abituato, comunque, a pensare con la mia testa e a non prendere “tutto per buono”.

 



 





Ora lei svolge il ruolo di: preparatore dei portieri, per chi conosce poco di calcio, in che cosa consiste questa sua attività?

 

Il prepatore dei portieri non è un semplice allenatore, bensì richiede competenza nel ruolo del portiere e in quello riguardante le doti umane. 

 

Questo perché, lavorando con un gruppo ristretto di persone, è fondamentale supportarle sia da un punto di vista sportivo che personale, proprio per la complessità del ruolo.

 

 

Un suo pregio e un suo difetto (dal punto di vista lavorativo è ovvio) 

 

L'unico pregio che sento di attribuirmi è la mia capacità di ascoltare ed assorbire come una spugna dal confronto con allenatori più esperti e rodati nell'ambiente. 

 

Difetto su cui sto lavorando e che sto provando a correggere è la mia impulsività, questa può essere a volte positiva, ma al più negativa.

 

 

Il miglior portiere in questo momento chi è, per quale motivo ha scelto questo nome?

 

Per me attualmente il miglior portiere è Michele di Gregorio, per aver mostrato costanza nel percorso di crescita. Quest’ultima lo ha condotto ad essere il portiere di una delle più importanti squadre del panorama calcistico internazionale come la Juventus.




 


 



Se dovesse ricevere una chiamata da un club estero, partirebbe immediatamente oppure ci penserebbe qualche giorno?

 

Una chiamata all'estero? Ci penserei un po' su, ma sono sicuro che partirei volentieri e con l'entusiasmo di conoscere nuove realtà.

 

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La famiglia è il valore che conta di più in assoluto per me. Anche gli amici sono importanti, ma credo che bisogna saperseli scegliere.

 

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Sono una persona molto pragmatica e mi auguro nell'immediato di continuare a lavorare e crescere professionalmente.

 

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Dedico questa intervista alle persone più care per me, ovvero i miei genitori e mia sorella.

 

Grazie 

 

22 07    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

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