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giovedì 7 settembre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

GUIDO

COZZOLINO


 


 



 


 

Guido Cozzolino ha 27 ed è un giocatore di calcio di Napoli (ruolo difensore) e così ci si presenta: 

“Ho incominciato a dare i primi calci al pallone a 6 anni, nella scuola calcio di Volla (Sporting Volla).

 

A 14 anni sono andato ad Avellino dove ho fatto tutta la trafila, fino ad allenarmi con la prima squadra, dove c'erano calciatori come Izzo, Zappacosta, Terracciano, Biancolino il mister Rastelli e tanti altri.

 

 Con l’Avellino ho partecipato al torneo di Viareggio, sempre in quell’ anno ho avuto la fortuna di indossare per un torneo a Dubai la maglia della nazionale under 19 di lega pro con il mister Valerio Bertotto.

 

Dopo la parentesi Avellino ho fatto esperienze in D con l’Agropoli, Sarnese, la Frattese, il Picerno. Dopo l’annata alla Sarnese ho avuto la possibilità di andare in ritiro col Melfi in C e fare una presenza in coppa contro la Juve Stabia.

 

 

Ad un certo punto della mia vita dovevo scegliere il lavoro con uno stipendio fisso che mi avrebbe soddisfatto o fare la guerra ai presidenti per gli stipendi in ritardo o non dati.  

 

Quindi ho preferito il lavoro e per divertirmi ho scelto le categorie più basse come: promozione e prima categoria; ho militato con l’Afronapoli guidata da mister Montanino prima e dopo da Francesco Montervino.

 

Ho vinto due campionati di prima categoria con il San Sebastiano del presidente Finisco e del direttore Polverino.

 

L’anno scorso c’è stato il punto di   svolta con i presidenti Scala e Napolitano. Quest anno gioco alla Boschese; ti posso dire che ho incontrato delle persone fantastiche con una società giovane e compatta, l’obbiettivo sicuramente è quello di vincere e la squadra ce la metterà tutta per farcela.

 

Da dicembre sono passato poi alla Boys Napoli, Dove poi abbiamo perso la finale play off per andare in promozione 

 

Ora ho iniziato la preparazione con la Real Sangiovannese squadra di prima categoria, sin dai dai primi giorni si respira aria di calcio, questo grazie al presidente al direttore e a tutto lo staff. È una squadra molto giovane 3/4 di noi hanno circa   28/30 anni, gli altri sono poi tutti ragazzi dai 17 ai 23. L’obbiettivo è quello di portare in alto il nome di San Giovanni, di divertirci e dare il massimo per poter arrivare tra le prime 4.

 

 

 


 


La prima domanda è questa: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Ho scoperto che il calcio sarebbe diventato la mia passione, dai primi calci dati al pallone con mio zio, che mi ha sempre accompagnato e incitato a dare il massimo. 

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Logicamente per i genitori era sempre importante alternare studio e sport.

 

Lei a 14 anni viene preso dall’Avellino, abitava lì oppure faceva il pendolare?

 

A 14 anni andai ad Avellino il primo anno partivamo da Napoli, eravamo in 4 se ben ricordo, e i genitori si alternavano nell’accompagnarci, per due anni sono stato in convitto, mentre nell' ultimo anno andavo con il bus.


 





Che tipo di esperienza è stata, immagino che l’abbia fatta crescere tanto, è così?

 

L ‘esperienza ad Avellino è stata magnifica, ricordo perfettamente tutto dal primo al quarto anno permanenza, ho conosciuto delle persone magnifiche che ancora sento.

 

 

Ad un certo punto della sua carriera lei fa un importante esperienza in C con il Melfi. In che modo è arrivato al Melfi?

 

A Melfi sono arrivato dopo un magnifico anno che ho giocato a Sarno con la Sarnese, ovviamente sempre grazie all’ aiuto degli amici di squadra e staff.

 

Dopo il Melfi lei sceglie un altro lavoro, stanco anche di fare la guerra ai vari presidenti per avere lo stipendio, è una scelta che rifarebbe - eppure lei giocava in serie C, direi un traguardo importante -?

 

L ‘esperienza a Melfi è stata breve, tornando indietro, sicuramente, mi comporterei diversamente.

 

A proposito come andò il campionato quando lei militava con la Boys Napoli?

 

Il campionato appena finito con la Boys Napoli, squadra del mio paese di prima categoria, è andato abbastanza bene, a livello personale mi posso ritenere soddisfatto personalmente, peccato per la sconfitta della finale playoff.

 

Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Tutti provano a diventare calciatori perché è lo sport più bello che ci sia, scherzo, come dici tu ora ciò che attira un ragazzo sono i soldi, però solo chi raggiungere certi obiettivi ha possibilità di condurre una vita agiata.


Fra le tante partite disputate qual è quella che ricorda con maggior piacere?

 

Tante di partite che ricordo con piacere, ti dico sicuramente il torneo con la nazione disputato a Dubai. 

 






Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto del suo percorso?

 

Ti posso dire che tornando indietro cambierei il solo percorso fatto a Melfi, però ora ti dico che mi diverto ancora in prima, ho un lavoro stabile e una bella famiglia. 

 

Lei è nato a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Sono nato a Napoli, è una città molto difficile, ma con grande potenzialità. 

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Famiglia e amici sono importantissimi nella vita, sono coloro che ti fanno stare bene e andare avanti.

 

Un’ultima domanda, lei è molto giovane, ha mai pensato di intraprendere la carriera di allenatore vista la sua esperienza?

 

Mi piacerebbe molto diventare allenatore, anche perché in campo si può dire che sono una persona che parla molto con i compagni di squadra ad aiutarli nei movimenti e nelle chiusure delle giocate. 


Grazie 

 

 

 

 

07 settembre    2023

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

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