SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
FRANCESCO
LA GATTI
Francesco Li Gatti un giocatore di Pagani e così si presenta: “
Mi chiamo Francesco La Gatti e sono nato 8 novembre del 2002 a Nocera Inferiore, ho iniziato con la scuola calcio Franco Della Monica, il mister è stato anche ex giocatore, passando per altre scuole calcio come, quale il Tiki Taka, ho avuto la fortuna di conoscere il mister Vincenzo Scoppetta.
Voglio menzionarlo perché è stato un grande istruttore sia nella vita che nel calcio. Nel 2019 sono andato alla Juniores di Castel San Giorgio per un anno, poi l’anno successivo, 2020, decido di partecipare a un raduno, successe che per puro caso un mio caro amico mi portò con lui per il mercato San Severino, purtroppo presero solo me, il mister si chiama Antonio Gargiulo- Iniziai l’anno da under, solo che per mia sfortuna era l’anno del Covid, quindi facemmo solo 5 partite, decisero di fare un mini torneo a cui non partecipai per mia scelta.
Nel 2021 sono andato a Vico Equense, eccellenza, ho disputato tutte le partite con il mister Cristian Ferrara, poi per una situazione che mi capitò me ne andai quando mancavano 6 partite alla fine della stagione, mi trasferì immediatamente al Sant’Antonio Abate, squadra allenata dal mister Vincenzo Criscuolo, feci 4 presenze su 6 partite. Nel 2022 mi vengo chiamato dal mister Antonio Gargiulo (lo era già stato come ho scritto precedentemente) in prima categoria all’Atletico Pagani, è andata nel miglior dei modi, abbiamo vinto i play off conquistando la promozione, e ho giocato tutte le partite tranne alcune per squalifica.
La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2022-2023.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più?
Nella mia stagione 2022 2023 non voglio dire che non mi ritengo soddisfatto, ma non del tutto, generalmente perché tengo a dare sempre il meglio di me stesso, è vero che ho dato tutto, ma avrei potuto, raggiungere obiettivi più alti.
Sappiamo che lei a fine stagione ha subito un infortunio, quand’è successo? E come sta in questo momento?
Ho subito due infortuni: il primo riguarda la frattura alla caviglia e poi ho subito dopo una lesione di 4 cm al retto femorale, questo è successo prima della finale dei playoff, ecco che subisco l’infortunio al retto femorale. dopo che mi sono ripreso dalla frattura. In questo momento sto bene, ancora, però, sono in cura al centro Carmando di Salerno, tra l’altro il professore lavora con la salernitana, spero a ottobre di essere pronto.
Quando lei si sarà ristabilito completamente, si è fatto già un’idea in quale squadra le piacerebbe andare?
Non mi sono fatto un’idea in che squadernare, avevo preso accordi con l’Atletico Pagani per giocare un altro anno, solo che l’infortunio della lesione è durato più del previsto, per questo ho preso un accordo con la squadra Vico – si trova in prima categoria - si allena sul campo della Palmese a Palma Campania, poi a dicembre si vedrà.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Non l’ho scoperto, l’ho sempre saputo dentro di me che il calcio è la passione della mia vita, non a caso gioco da quando avevo 4 anni.
Nelle squadre dove lei ha giocato a quale è rimasto molto legato?
La squadra alla quale sono molto affezionato e legato è l’Atletico Pagani, si tratta di una società che ha all’interno persone “grandiose”.
Perché durante l’anno del Covid lei ha deciso di non partecipare al mini torneo?
Durante l’anno del Covid ho deciso di non partecipare perché io stesso ho avuto il Covid per un lungo periodo, successivamente ho preferito allenarmi da solo.
Ho intervistato il mister Cristian Ferrara e il giocatore Mario Corrado, che cosa mi sa dire di loro?
Per quanto riguarda l’allenatore Cristian Ferrara posso dire che è persona umile, generosa e molto competente, mi ha dato grande fiducia è per questo lo ringrazio, invece Mario Corrado, terzino, non posso che dire bene, è un ragazzo d’oro con una grande voglia di fare, di vincere, è umilissimo, è stato grande anno quello che abbiamo giocato assieme; sono molto legato.
Secondo lei perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?
Io penso che nel calcio almeno nella serie dilettantistica a partire dall’eccellenza sino a scendere in terza categoria non lo si fa per i soldi, ma per passione, ovviamente alcuni hanno avuto un cammino calcistico più lungo, dalla serie C sono saliti sino ad arrivare in serie A, in conclusione c’è chi lo fa per passione, e molto altri solo per soldi infatti, basta vedere quelli che si sono trasferiti in Arabia Saudita.
Lei gioca nel ruolo di?
Io ho iniziato come mezzala poi sono passato come terzino è ora è il mio ruolo.
Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?
Nel gruppo di squadra visto che sono ancora giovane mi piace ascoltare i consigli che mi danno, anche perché sono più esperti e io apprezzo quello che mi suggeriscono di fare.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Non so risponderti sul pregio e sul difetto, però a pensarci bene ho solo un pregio: ho voglia di vincere!
Il suo goal più bello?
È successo quando anticipai il portiere, anticipai il portiere con la testa in scivolata in tuffo dopo aver ricevuto un cross in mezzo a volo.
Se dovesse ricevere una chiamata per un club estero, partirebbe il giorno dopo oppure ci rifletterebbe per qualche giorno?
Se dovessi ricevere una chiamata per un club estero non aspetterei un solo istante: partirei immediatamente.
Un sogno per il futuro?
Il mio sogno? Arrivare dove nessuno se lo sarebbe mai aspettato
A chi vorrebbe dedicare quest’intervista?
Questa intervista la dedico a mia mamma che ha sempre creduto in me dedicare e a Vittorio Somma, “bomber in tutto” e per è maestro di vita, sono molto legato è come un fratello, oltre a essere un grande capitano.
La ringrazio
20 Settembre 2023
(Tutti i diritti riservati)
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