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sabato 6 giugno 2020



A CURA DI PAOLO RADI 









UNA CONVERSAZIONE
     

     
 CON  




ANTONIO
POLVERINO 






Antonio Polverino è nato a Napoli, ha iniziato a giocare a calcio dall’età di 6 anni, e frequentato l’Istituto Tecnico Commerciale. In questo momento è libero come tutti i giocatori (il campionato è finito come tutti sanno), è stato sottoposto a un ‘operazione delicata alla caviglia (aveva subito delle lesioni a tre legamenti). Sino a dicembre militava nel Teano Calcio. Prima invece ha giocato nel Casalnuovo. 









Come prima domanda le voglio fare questa, il mondo dello sport è stato stravolto, come ogni settore della vita, secondo lei, tutto tornerà come prima -mi riferisco alle categorie minori -?

Credo che il calcio minore ormai si sia ridimensionato, non tornerà come prima e ci saranno molti cambiamenti.




Ritiene giusto far ripartire il campionato di serie A?

Si è giusto ritornare a giocare, il calcio è passione. 





  Com’ è finito il campionato della sua squadra,

Stavo senza squadra da dicembre, visto che ho avuto un brutto infortunio alla caviglia, dove mi sono rotto tre legamenti! 








Si ricorda quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

Da piccolo, da quando ho iniziato a fare i primi passi, li facevo con il pallone!




I suoi genitori hanno cercato di appoggiare la scelta, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

È una frase classica che tutti i genitori dicono per il bene dei propri figli, ma ho sempre avuto l’appoggio di tutta la famiglia!




Lei è nato a Napoli e le occasioni per praticare altri spor non le mancano, possibile che non ci sia stata qualcun’altra attività agonistica che potesse interessarla? 

Nessuna, nella mia vita ho sempre visto solo il calcio come unica PASSIONE.










Com’ è stata la sua esperienza al  Casalnuovo?

Stavo al Teano fino e dicembre (comunque esperienza positiva) condita da un brutto infortunio!





Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

Oggi purtroppo il calcio è diventato solo business, mentre invece, dovrebbe essere fatto con passione! 





Il suo goal più bello?

Finale play-off Casalnuovo – Caivanese. 





La partita che in assoluto non la soddisfatta minimamente? 

Non c’è una partita, ho sempre dato tutto in campo ! 






Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

Il calcio mi ha sempre dato tutto, non mi ha mai tolto niente, rifarei ogni cosa! 

Il suo più grande difetto?

Testardo! 





Il suo più grande pregio?

Non ho pregi (ride...).





Se dovesse descrivere se stesso con poche parole, che cosa direbbe? 

Semplice, con valori!









Quanto è importante la famiglia per lei? 

La famiglia è la cosa più importante della mia vita! 




Gli amici che ruolo hanno nella sua vita? 

Sono importantissimi





Lei è nato a Napoli, potrebbe descrivere con poche parole la sua città?  

UNICA, ma  anche nei difetti!




Un sogno che vorrebbe si realizzasse nell’immediato?

Creare una famiglia, e il meglio per la mia famiglia!













Grazie   

a cura di Paolo Radi   





06      06      2020 

(Tutti i diritti riservati)  






















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