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domenica 26 maggio 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

VINCET

CREDENDINO



 




 

 

 Vincent Credendino è nato a New York  e nel calcio svolge il ruolo di preparatore dei portieri.

 

Prima è stato un giocatore e queste sono i club dove ha giocato:

 

1990-1991 Silvana Grumese Interregionale, 1991-1992 Silvana Grumese Interregionale, 1992-1993 Silvana Grumese Eccellenza, 1994-1995 N.P Afragolese, 1995 – 1996 N.P Afragolese.

 

È allenatore UEFA B e allenatore dei portieri gh b.

 

Per quel che concerne l’attività di preparatore dei portieri così ci presenta:

 

Settore giovanile: Aversa normanna, per poi approdare nell’ultimo anno di settore giovanile, ultimo tre mesi in prima squadra in Lega Pro con mister Raffaele Sergio, l’anno dopo in Lega pro.  

 

 Al secondo anni di lega pro ci fu un avvicendamento in panchina dopo il Mister Fabiano venne di Costanzo, poi Provenza.

 

Poi riparto da zero in promozione con la squadra della mia città: l’Afragolese per tre anni: promozione e salvezza,  secondo anno vittoria campionato e l’anno dopo in eccellenza;   l’anno successivo sono alla Maddalonese in Eccellenza,  Gladiator in Eccellenza con vittoria play off regionale,  e l’anno successivo la squadra è in serie D per  tre anni; ritorno in Eccellenza con l’Afro-Napoli ed  entro nello staff del mio grande amico Diego Armando Maradona junior dove centriamola  play off, l’anno successivo sono all’Afro Napoli e quest’anno prima di essere esonerato con tutto lo staff ero all F.C. Pompei.”

 

 

 




 

La prima domanda è la seguente: il 2 dicembre 2023 lei assieme ad Antonio Esposito e Umberto Rania, poi è toccato al direttore sportivo Roberto Guadagnolo dell’ FC Pompei calcio siete stati esonerati, non bisogna dimenticare che il giovedì prima l’incarico era stato revocato al Mister Diego Armando Maradona Jr, la domanda è obbligatoria, come ma?  -mi spiego meglio questo solo per essere stati sconfitti dall’ Acerrana ed essere esclusi dalla corsa per la Coppa Italia, eravate secondi in classifica - 

 

 

Bella domanda,  diciamo che  chi  svolge questa passione  deve mettere in preventivo la questione esonero, se poi andiamo ad analizzare l’inizio della stagione non stavamo facendo così male e c’era ancora  tanta strada  da fare,   c’erano i presupposti per  far bene, l’uscita dalla coppa è stata fatale, ma analizzando  il doppio confronto  non abbiano fatto male, certamente potevamo fare meglio sotto il profilo realizzativo, facendo  qualche goal in più, concedendoci su un ritorno diverso, purtroppo la partita fino al ’93 esimo  era stata condotta come volevamo e potevamo anche passare in vantaggio, ma siamo stati  sfortunati,  e ancora più sfortunati nel  beccare goal su un’ unica sbavatura della partita, per  poi essere eliminati ai rigori, in fin dei conti  questo è il bello del calcio, ma non ci aspettano l’esonero.



 





Lei se l’aspettava questo esonero? Ma poi come si riesce superare una situazione così spiacevole?

 

Noooo… forse, mi aspettavo l ‘esonero con la sconfitta in casa in campionato contro l’ Ercolanese, lei vuole sapere  come si supera? La si deve superare – la situazione spiacevole, (ripeto fa parte del calcio) perché anche se il calcio è la tua passione, devi tener presente che il mondo non gira solo intorno al calcio.  C’è la famiglia ci sono altri interessi, non puoi e non devi abbatterti e non devi pensare solo all’ esonero, ma devi voltare pagina; poi ci sarà tempo per  riflettere cercare  di capire cosa si possa migliorare, inoltre bisogna cercare sempre di migliore guardando altre partite ad esempio.

 

I momenti no ci sono per tutti, è lo sport e tornando alla parola sport, lei quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

 

  La parola sport è molto bella se venisse rispettata da tutti, ma oggi non è così, non ci sono più quei valori di un tempo che sono infiniti, ci vorrebbero giorni interi per   parlarne, la mia grande passione è nata che quando giocavo e mi allenavo osservavo il mio mister, e pensavo che un giorno mi sarebbe piaciuto stare   stare dall’ altra. 

 

 Quindi immagazzinavo tutto: spiegazioni e quanto altro, e da un giorno all’altro ho iniziato   con i bambini, poi, questa passione è diventata ancora più importante.  Quando il mio lavoro fa le “bizze” e andiamo in cassa integrazione con moglie e un figlio tutto diventa ancora più bello.

 




 

I suoi genitori hanno appoggiato questa sua “passione” oppure le hanno detto: “pensa prima a studiare e poi a giocare?” 

 

I miei genitori sono stati importanti con il loro modi di fare, mia mamma veniva da una famiglia di sportivi, mio zio è stato un ex calciatore degli anni 70 ed arbitro, sono cresciuto con loro e di conseguenza  mi hanno avviato al calcio, portandomi allo stadio. A mio padre,  non gli piaceva e non gli piace il calcio (premessa lui nulla contro il calcio, ma da piccolo io ebbi un problema. un  infortunio abbastanza serio), e quello che ho realizzato è stato contro la sua volontà; oggi è molto fiero  di me ed io gli sono molto grato, questo perché  con il suo modo di  fare mi  ha portato ad essere l’uomo che sono, sia sotto il punto di vista dello studio che e sia sotto l’aspetto calcistico. Dico grazie papà e a mamma, era lei che sopportava i mugugni di mio padre e che mi appoggiava in tutto, oggi mi vede dall’alto: è il mio angelo.

 

A proposito della sua carriera da calciatore cosa mi sa dire?

 

Per quel che concerne la mia carriera da calciatore ho ricevuto quello che ho seminato, non ho avuto molta fortuna agli esordi, ma va bene, così sono contento, anche perché   quello che non mi ha dato il calcio giocato l'ho ricevuto e l'ho ricevo  dall’altra parte, per chiudere posso dire che  nessuno mi ha regalato nulla.

 

Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare allenatore, da che cosa è stato spinto?  – tra l’altro lei ha il patentino UEFA B ed è abilitato per essere preparatore dei portieri -

 

Ero in C - allora Lega Pro - allenavo i portieri del Aversa Normanna e non andavo in panchina, e questa situazione mi “dava noia” non potendo stare in campo con i portieri, e da quel momento in poi decisi di fare domanda per l’UEFA B spinto da mia moglie, che è la mia forza in tutto e per tutto, poi è arrivata l’abilitazione ad essere l’ allenatore dei portieri dilettanti e   settore giovanile.  Successivamente, un mese fa, per essere esatti, ho preso l’abilitazione come allenatore gk b, in prossima futuro cercherò di entrare al gk a di Coverciano.



 




Di lei ho letto grandi attestati di stima, viene dipinto come un grande professionista, come si riesce ad essere costi stimati?

 

Gli attestati di stima è sempre piacevole ottenerli, ma anche se sono negativi, soprattutto se vengono da colleghi sinceri e non (lasciami passare il non), questo perché mi portano a migliorare sempre di più prima come uomo e poi come allenatore; aiutano alla formazione della mia persona sotto tutti i punti di vista, delle idee, ad esempio. La figura dell’allenatore dei portieri è importante che si evolva per la crescita dei portieri, in ultimo ribadisco che la figura dell’allenatore dei portieri è essenziale in uno staff.

 






Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore? 

 

La qualità del allenatore dei portieri oltre alla professionalità, è l’umiltà, inoltre  un’ altra qualità potrebbe essere  quella di stimolare le loro motivazioni  per farli sentire sicuri, e migliorare le loro abilità e modificare così qualche punto del loro modo di essere atleti.

 

    Com’è la giornata tipo di un preparatore?

 

Giornata tipo: studio, analisi della gara dei portieri, confronto.  Bisogna riportare tutto in campo, poi c’è l’ allenamento, dopodiché c’è l’analisi dei portiere in  allenamento  attraverso le video analisi,  dopodiché le conclusioni: l' allenamento efficace,  c'è qualcosa da migliorare, e studi come si può.



 


   


Com’è il suo rapporto con Diego Armando Maradona jr, vi conoscete da molto?

 

Il rapporto con Diego è ottimo per me, ma bisogna chiederlo a lui, sono sicuro che sia così anche per lui. Conosco Diego dai tempi del corso UEFA B, sono quasi 15 anni che ci conosciamo.

Lui è u allenatore molto bravo e farà molta strada, inoltre per lui lo staff è molto importante, le decisioni sono sue, ma è aperto al dialogo, ai consigli e ai confronti.

 

 Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

 

Conoscenze, confronto, crescita, esperienza, capacità, competenze, però mi manca ancora quel pizzico di fortuna che non guasterebbe.

 

 Dal punto di vista del suo lavoro, qual è il suo maggior pregio   quale il suo maggior difetto?

 

   Essere coerente, giusto, equo e credibile; forse sono un poco   permaloso. 

 


La famiglia che cosa rappresenta per lei? 

 

Ho una famiglia bellissima,  anzi è stupenda è il mio tutto. Mia moglie (Meli),  mi appoggia anche nei momenti no. E’ una grande fautrice del mio percorso, senza di lei non saprei cosa fare, infine menziono i miei  due figli (Totò) e (Aury):sono  le mie stelle , spero che un giorno siano fieri di me, soprattutto per quei giorni in cui non è possibile vedersi.

 

Oltre loro anche il resto della mia famiglia è molto importante per  me.

 

Un sogno per il futuro?

 

Il sogno? “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni” ecco io ci credo e  metterò tutto me stesso per  raggiungerlo.

 

 

 

 

 Grazie 

 

  29  05    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

venerdì 24 maggio 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 


GIUSEPPE

MELCHIONNO


 








 

 Giuseppe Melchionno é  un allenatore di calcio e questo è  presenta il suo curriculum: 

 

 

“Attività da calciatore: qualche anno in promozione e poi categorie inferiori.

 

Attività da mister dall’età di 28 anni: 

 

-settore giovanile scuola calcio Milan cat. -pulcini e mini giovanissimi; - 2017 diploma UEFA B (massimo dei voti) -2017/2018 allenatore 2ª Solofra cat. eccellenza - 2018/2019 allenatore 2ª San Tommaso cat. eccellenza (vittoria Campionato) -2019/2020 e 2020/2021 allenatore 2ª Audax Cervinara cat. eccellenza - 2021/2022 allenatore 2ª pol. Grotta cat. eccellenza -2022/2023 Allenatore 1ª città Avellino cat. promozione - 2023/2024 Allenatore 1ª Turris cat. Juniores Nazionale, poi passaggio Allenatore 2ª Buccino Volcei cat. eccellenza.”

 

 

 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2023-2024.Si si ritiene soddisfatto della conclusione, (tra lei era allenatore in 1° alla Turris, e poi è passato come allenatore in 2°alla Buccino Volcei)?

 

Ogni stagione lascia sempre delle soddisfazioni! La cosa importante secondo me è dare sempre tutto per se stessi e la causa che si sposi. Per cui mi ritengo soddisfatto abbastanza, ma nel calcio come nella vita si può sempre migliorare, basta essere ambiziosi e perseveranti.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

La passione per questo sport la si inizia ad avere intorno ai 5-6 anni, come tutti i bambini felici che corrono dietro ad un pallone con lo scopo solo del divertirsi.

 






Da calciatore lei non è stato che in promozione e poi in categorie inferiori, come mai?

 

Evidentemente non ero abbastanza bravo per giocare in categorie superiori, oppure c’erano giocatori molto più bravi!

 

Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare allenatore? 

 

Allenatore non si diventa. Cerco di studiare e di trasmettere le mie idee, cercando di commettere meno errori possibili: è questo che fa diventare bello questo ruolo!



 





Lei ha allenato diverse squadre, c’è una squadra a cui è rimasto più legato?

 

Tutte le società, tifosi e piazze ti lasciano dentro emozioni. Qualche squadra però mi è rimasta dentro il cuore (ma non ne faccio il nome).

 

Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore? 

 

Il sapersi relazionare soprattutto in modo coerente ed equilibrato, la passione ed il saper ascoltare.

 

 Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

 

Mi sta dando la possibilità di crescere e migliorarmi giorno dopo giorno sia umanamente che calcisticamente. Togliendo… credo nulla (forse il sonno quando si perde).

 

     Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà ai giocatori?

 

     Il mio stato d’animo è sempre sereno e tranquillo! Ai giocatori prima di una gara puoi dare solo le ultimissime indicazioni perché è in settimana che la partita viene preparata.

 






E alla fine di una partita, invece? Ripensa a quello che ha sbagliato a livello tattico, oppure volta pagina? 

 

È sempre un ripensare continuo, anche perché come dicevo prima, si può sempre migliorare.

 

Una partita da allenatore che vorrebbe dimenticare? 

 

Nessuna, perché soprattutto dalle sconfitte si impara molto di più!!

 

Un suo pregio? Un suo difetto?

 

Pregio purtroppo pochi, ma sono una persona corretta, leale e coerente! Difetti tanti, ma li lascio scoprire agli altri.



 




Un sogno per il futuro?

 

Il sogno per chi ha la passione per il calcio è quella di arrivare più in alto possibile! Magari nei professionisti, ma sarà difficile.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Alla mia compagna, a mia figlia Ludovica (che sarà prossima a venire al mondo) e a tutti gli sportivi del mondo del calcio!

 


 


 



Grazie e auguri 

 

24 05    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 22 maggio 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

SIMONE

DEJORI

 


 


 

Simone Dejori è nato a   Roma il 14 maggio del 1995    ruolo: difesa, terzino sinistro. Così ci si presenta: 

 

“Ho iniziato con le giovanili nei dintorni da me, poi sono passato, sempre nelle giovanili alla Cisco Roma e questo fino ai 16 anni.

 

Successivamente mi sono trasferito alla Sampdoria. Dopo tre anni che sono rimasto a Genova, ho militato nella Lucchese, Pavia, Bellaria, Fano, Melfi, Lecco, Arconatese, Fiuggi, Cynthia e Cerveteri. 

 

Poi sono andato nell’Umbria, queste le squadre: San Venanzo, Romeo Menti (dove sono attualmente) con una parentesi a Castel Sant’Elia nel Lazio”.

 

 


La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2023-2024Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

La stagione ancora deve finire. Diciamo che la prima parte di stagione non è andata bene, mentre da dicembre sono tornato dove avevo già giocato alla Romeo Menti. 

 

Qui abbiamo centrato la finale play off perdendola, ora ci saranno gli spareggi per i ripescaggi. Tutto sommato sono soddisfatto anche se resta l’amaro della finale.

 

 

Da come ho saputo lei si trova molto bene nella realtà umbra, come mai?  

 

Beh in Umbria ho militato in due società diverse la San Venanzo e la Romeo Menti. In entrambe le realtà ho trovato bravissime persone dentro e fuori dal campo e c’è voglia di fare calcio per bene ed è quello che mi serviva dopo la lunga pausa dal covid. 

 

La prossima stagione sa dove giocherà. Oppure sta aspettando qualche proposta?

 

Ancora non so dove giocherò l’anno prossimo. Ho ricevuto due offerte, ma molto probabilmente aspetterò un po’ a dare conferme soprattutto con la stagione ancora in corso. 

 






La classica domanda che faccio sempre: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

La passione è iniziata fin da piccolo quando a 4 anni già chiedevo ai genitori quando avrei potuto iniziare la scuola calcio. Ricordo che andavamo a seguire i tornei amatoriali di mio papà e già per me il calcio stava diventando una passione.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Devo tanto alla mia famiglia. Mi hanno sempre supportato senza mai sottovalutare l’importanza dello studio. All’età di 13 anni passavo i pomeriggi con mia madre in giro per i campi di allenamento a Roma,  mangiando un panino dopo la scuola e solo ora posso capire l’incredibile sacrificio che hanno sostenuto i miei genitori.

 

Lei ha un curriculum che potrebbe far invidia a tanti, come si riesce a diventare un bravo giocatore come lei, il talento conta, ma che cos’è più importante oltre al talento?

 

Non parlo di me, ma in generale ho notato che oltre alle qualità serve dedizione impegno e costanza nel raggiungere gli obiettivi. In rarissimi casi ho visto gente arrivare ad alti livelli senza disciplina. 

 

Dopo i 16 anni lei va a Genova, alla Sampdoria, ovviamente lei era giovanissimo, non le mancavano   famiglia e amici?

 

Sì “casa” mi è sempre mancata. Ovviamente nei momenti difficili di un ragazzo di 16 anni non potevo certo chiedere supporto alla famiglia non essendo presente. 

 

Devi iniziare a pensare che qualsiasi cosa accade devi imparare a sbrigartela da solo e i tuoi amici diventano i tuoi compagni di squadra. 

 

Non sono mancati momenti difficili soprattutto il secondo anno che volevo tornare a casa, ma alla fine il tutto è stata un’ottima scuola di vita oltre che calcistica. 



 





Come sono stati questi tre anni a Genova, si era ambientato bene?

 

Sì, Genova è una bella città dove ho passato bellissimi momenti. Il primo anno abbiamo vinto il campionato di Allievi Nazionali e poi sono rimasto due anni di primavera fino alla convocazione in prima squadra dell’allora mister Mihajlović. 

 

Lei è stato nella mia città; Fano, ci può raccontare qualcosa di questa esperienza?

 

Su Fano non posso che spendere belle parole. Ovviamente essendo stato un campionato terminato con la vittoria play off e la salita in serie C tutto è stato tutto più bello ed emozionante. Ancora oggi ho diversi amici e capita di passare da quelle parti a trovare soprattutto il mio ex compagno Allegrini. 



 




Lei ha giocato in tante squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Gli ultimi anni in Umbria hanno lasciato bei legami. In passato conservo ricordi positivi soprattutto a Lecco, Fano, Lucca ed Arconate.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Non sono un grande appassionato di altri sport dico la verità, mi piace la pallavolo avendo una sorella nel settore e mi dà piacere quando posso seguire le sue partite.


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Attualmente difensore centrale ma ho giocato anche come terzino a sinistra o quinto di centrocampo. 

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Cerco sempre di mediare tra le scelte degli allenatori e il mio pensiero. Lascio spesso correre le situazioni anche se non nascondo che a volte dico la mia “senza veli”. 



 




Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Sono aperto a capire le necessità ed esigenze dei compagni. Soprattutto di dare una parola di conforto o una battuta ai ragazzi più giovani, questo quando vedo una tensione eccessiva. 

 

Se domani ricevesse un’importante chiamata da un club estero, partirebbe immediatamente con la sua famiglia o invece ci penserebbe su?

 

Attualmente no. In passato ho avuto una finestra all’estero, ma preferii rimanere in Italia. Quando si cambia nazione non è mai facile ambientarsi. 

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Sono la base del quotidiano. Avendo ora un figlio ho capito davvero quanto conta la famiglia. Gli amici sono la mia seconda famiglia, ma crescendo il tempo per stare insieme non è lo stesso di una volta, l’importante è sapere che ci sono. 

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La dedico alla mia famiglia che ogni domenica so che sono lì in tribuna a sostenere la squadra dove gioco.

 

Grazie 

 

22  05    2024 

 

(Tutti i diritti riservati)