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mercoledì 26 luglio 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 


GAETANO 

SICA

 

 


 

 


 

Gaetano Sica è giocatore di calcio ed è di Salerno. Così ci si presenta:

 

Ho iniziato a giocare a calcio all’ età di 6 anni alla scuola calcio Picentia di Pontecagnano Faiano.



 




Poi durante un campionato regionale semifinale contro il Sant Agnello di Napoli ebbi la sfortuna di rompermi tibia e malleolo e sono stato fermo un anno intero

 

All’ età di 16 17 anni inizio il mio percorso nelle serie dilettantistiche, approdo in promozione al Campigliano calcio, sfortunatamente con una retrocessione.

 

 

L’ anno seguente approdo in una società di promozione il Serre calcio vincendo un campionato. La sfortuna mi perseguita; con un campionato già stravinto, nell’ allenamento di rifinitura prima dell’ultima partita di campionato un compagno di squadra durante una partitella di allenamento mi cadde addosso accidentalmente, purtroppo mi ruppe il ginocchio crociato anteriore sinistro. 

 

Operazione e recupero 6 mesi, a dicembre dell’anno successivo approdai nella società di eccellenza Calpazio, ci salvammo ai play out. Dopodiché il ginocchio mi diede altri problemi.

 

Successivamente approdai allo Sporting Pontecagnano in prima categoria, quell anno facemmo un campionato di metà classifica.

 


 

L’ anno successivo andai a giocare nella squadra del mio paese il Real Bellizzi Calcio giocando molti anni con questo club, decisi ciò, anche perché intrapresi la strada del lavoro. All’epoca non avendo più la possibilità di spostarmi per necessità lavorative ci rimasi tanti anni, vincendo solo un campionato di prima categoria.

 

 

Poi tre anni fa passai al Macchia squadra di prima categoria sempre nel salernitano, classificandoci a metà classifica, è stato un anno tra alti e bassi.

 

L’anno scorso firmai con l’Atletico Battipaglia squadra dove tutt’ ora faccio parte, è una società di prima categoria (provincia di Salerno). 

 

Lo scorso anno a dir la verità siamo andati un pò male rispetto a quello che ci aspettavamo, metà classifica, potevamo fare molto di più ci rifaremo quest anno che verrà.

 

Subisco un’operazione e ancora sono in riabilitazione per rientrare nel nuovo anno calcistico. Questa e tutta la sintesi della mia carriera calcistica, tanti infortuni ma non mollo mai...la passione va oltre tutte le insidie”. 

 





 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2022-2023 - da come ho letto non è soddisfatto, come mai? 

 

A livello personale non sono soddisfatto per l ‘infortunio subito, per quanto riguarda la squadra penso che potevamo fare molto di più.



 




La prossima stagione giocherà ancora nell’Atletico Battipaglia, è pronto?

 

La società nonostante l’infortunio avuto mi ha fatto sentire importante per la squadra ed io non posso fare altro che ripagare, servirà un po’ di tempo per il rientro, mi farò trovare pronto per aiutarla  a raggiungere qualsiasi obiettivo prefissato.



 




Una domanda che faccio spesso: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

L’ho scoperto sin da bambino...piangevo se non andavo ad un allenamento o ad una partita...se potevo far tre partite in un giorno le facevo volentieri.

 


 




I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

La verità i miei genitori non mi hanno mai obbligato a far qualcosa che non volessi fare, logicamente dati i tanti infortuni mi hanno chiesto se fosse stato il caso di smettere.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

La squadra che mi è rimasta più legata è stata il Serre avendo vinto il mio primo campionato.



 



Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 



Direi che con grande interesse oltre al calcio non seguo nessuno sport.



Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Vedendo il calcio di oggi penso che vedano più i soldi che la fama.








Lei gioca nel ruolo di? 

 

Centrocampista centrale, un “rubapalloni” diciamo.

 


Si ricorda il suo goal più bello?

 

Non sono uno di tanti gol, ma ricordo uno in particolare a Pontecagnano in prima categoria.

 





 



Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Fortunatamente non ho mai avuto discussioni con i mister anche perché mi hanno quasi sempre  fatto giocare,  scherzo …comunque no.

 





 



Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Ora che sono in un’età piú matura ti dico che la cosa giusta da fare è ascoltare qualsiasi consiglio soprattutto da quelle persone che sono più grandi e più esperte di te. Ora nel mio piccolo cerco di trasmettere quel poco di esperienza che ho ai più giovani e cercare di non farli sbagliare o commettere "cazzate”, cose che io alla loro età ho fatto.

 








Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Pregio: grinta.

 

Difetto: a 20 anni mi saltavano facilmente i nervi, troppi cartellini, ora che ho 30 anni ho iniziato a capire.



 


 


Lei ha subito diversi infortuni, con quale stato d’animo li ha affrontati?

 

Se hai passione e voglia di tornare a giocare nessun infortunio calcistico ti fermerà, forse un infortunio non ti può permettere di competere a determinati livelli, ma se hai voglia di giocare a calcio ci giochi in qualsiasi categoria o a calcetto con amici. 

 

Quindi la voglia di affrontare un infortunio è soprattutto una questione mentale e la medesima cosa è sacrificarsi nel recupero pur di tornare a dare calci ad un pallone.



 





Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Come detto prima, se dovessi tornare indietro ascolterei qualche consiglio eviterei qualche “cazzata” o sbaglio fatto da ragazzino (sempre calcisticamente parlando), penso che qualcosina in più potevo fare, non mi riferisco al calcio   professionistico, ma nel calcio dilettantistico potevo fare qualcosa di meglio.

 






Un consiglio che darebbe a un ragazzino che volesse intraprendere la sua stessa carriera?

 

La mia non è stata una bella carriera quindi non la consiglierei a nessun ragazzino.



 




Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Tantissimo.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La vorrei dedicare a tutti quelli che mi vogliono bene e mi stimano come persona.



 


 

 



26 Luglio   2023

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

GIULIO

IANNOTTA

 


 


 



Giulio Iannotta ha 24 anni abita a Caserta, è Direttore Generale del club calcistico JS San Tammaro,  e così ci si presenta:

 

 

Mi sono accostato al mondo del calcio dilettantistico all’età di 14 anni. Sin da piccolo ho giocato a pallacanestro raggiungendo anche obbiettivi importanti nel settore giovanile; comunque trovavo sempre spazio per il calcio questo perché mio padre Raffaele e mio zio Giuseppe, per anni hanno ricoperto ruoli dirigenziali (mio papà), presidente (mio zio).

 

 

Sono loro che mi hanno fatto conoscere ed affascinare a questo magnifico ambiente, che poi sai bene il livello non-professionistico in Campania, assurdo, si trovano giocatori che tecnicamente sono molto superiori a chi milita nei vari campionanti superiori.

 

 

Questo è il primo anno da direttore generale, anche se sono giovane d’età. 

 

L’esperienza fatta sui campi di mezza Campania con la mia famiglia, mi ha portato a mettermi in gioco con un progetto ambizioso, il club è la JS San Tammaro, squadra che militerà in terza categoria. 

 

Si tratta di  un progetto nuovo fatto da giovani; partendo dal presidente Luciano Fraschini, che da anni gestisce la scuola calcio nell’ambiente Sammaritano, i  mister Valletta e Fusco, veri intenditori, gente che “mastica” calcio h24, con un bagaglio di esperienza assurda; il D.S. Sabatino che oltre ad essere un mio caro amico è un giovane ragazzo appassionato che da anni bazzica nel dilettantistico casertano; Francesca Magliolo e Domenico Farina, rispettivamente Social Media Manager e Team Manager, che  con le loro capacità dettate da un’ampia esperienza nei relativi settori renderanno ancora più professionale l’intero entourage.

 

Insieme ce la metteremo tutta per creare col tempo, qualcosa di importante, perché credo che con la costanza e la determinazione si può arrivare ovunque”.

 

 

 

 

Come prima domanda le voglio fare questa lei ha iniziato a giocare a pallacanestro, i risultati erano buoni, ma allora perché ha abbandonato, e con gli occhi di oggi, rifarebbe questa scelta? 

 

In realtà crescendo, ho iniziato a captare l’importanza di affermarmi lavorativamente e ciò mi avrebbe comportato sacrifici enormi, e la mia amata pallacanestro e gli allenamenti sarebbero diventanti un vero impegno.

Il calcio per invece è un hobby, una passione che riesco ad inserire nella mia routine.

 

 

E la sua passione per il calcio quando è arrivata?

 

Sin da piccolo Paolo, fortunatamente, io facevo parte ancora di quella generazione che dopo la scuola o durante le vacanze estiva, giù in strada creava dei veri e propri campionati di street soccer, altri tempi, perché oggi i genitori, cercano di tenere i loro figli protetti dentro le “sfere di cristallo”. Non bisogna dimenticare che i ragazzi di oggi hanno la Play Station, il cellulare costoso, i vestiti firmati, crescono viziati e privi di valori.

 

 

Suo padre e suo zio hanno sempre gravitato nel mondo del calcio, ci potrebbe ridire i ruoli e in quali club sono stati?

 

Diciamo che hanno avuto qualche trascorso in giovane età, ma nulla di particolare. Poi dal 2011 circa, mio zio ha fondato l’ASD Macerata Campania, la squadra del nostro paese d’origine, che poi è diventata la Real Maceratese Dalla terza categoria in 5 anni siamo arrivati in promozione sfiorando più volte i play off per l’eccellenza.

 

 

Con la sua famiglia lei ha fatto molta esperienza, in quali squadre della Campania?

 

Conclusa questa parentesi, fine 2017, ci spostiamo a Marcianise (CE), dove con l’U.S. Marcianise con presidente mio zio ed altri imprenditori, e con mio padre dirigente siamo partiti dalla promozione vincendo nel 2018 il campionato con record di punti e vittorie, e pure la Coppa Campania. Un’equipe assurda, il Mister era Angelo Valerio e come giocatori d’altra categoria menziono questi: Pietro Famiano, Mimmo Pingue, Vincenzo Mormile, Davide Iovinella e Angelo Parente.

 

Da quel momento in poi abbiamo disputato 3 campionati di eccellenza, l’ultimo interrotto dal Covid.

 

Oggi mio zio e mio padre, si sono presi una pausa causa impegni lavorativi e familiari, ma è una cosa momentanea. Ci sono tanti progetti che pian piano prenderanno forma. I giovani di oggi hanno la Play Station, il cellulare costoso, i vestiti firmati e crescono viziati e privi di valori

 

Ci vuol dire qualcosa inerente a questo progetto della JS San Tammaro?

 

Il progetto JS San Tammaro, nasce quest’anno con alle basi una squadra fatta per la maggior parte da giovani. Puntiamo in primis a divertirci, abbiamo un ottimo potenziale e l’obbiettivo è crescere insieme. Il tempo farà, e soprattutto Paolo, il campo parlerà.

 

 

Per chi poco conosce questo mondo, qual è il ruolo del Direttore Generale?

 

In linea di massima il DG è una figura che collima con l’amministratore delegato. Nel calcio, ricopre un ruolo più legato alla burocrazia: gestione finanziaria, ma fondamentalmente collabora con il DS per le operazioni di mercato.

 

 

La società dove vuole arrivare?

 

Seppur di prima esperienza e con tantissimo giovani, la JS Santammaro punta alla zona play off per il passaggio alla 2 categoria. Con la società stiamo gettando le basi per qualcosa di duraturo e proficuo nel tempo; ci sarà da divertirsi. 

 

 

Una domanda che ho fatto a molti, secondo lei grandi giocatori, diciamo grandissimi giocatori si nasce oppure ci può diventare con tanti sacrifici?

 

Sono una persona umile, tutto quello che ho me lo sono creato è stato opera dei miei sacrifici.

 

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo?

 

Di Lorenzo, terzino del Napoli.

 

È un esempio per molti giovani, è partito da zero ed è riuscito a vincere un europeo, il campionato italiano e a prendersi la fascia da capitano nel Napoli. Fino a 4 anni fa giocava in Serie D. Assurdo non trovi?

 

 

 

Lei è giovanissimo con quale stato d’animo affronterà questa esperienza così importante?

 

Paolo, per tanti anni sono stato lì ad osservare e cercare di apprendere quante più cose da chi già ha rivestito questo ruolo, guardando con attenzione il modus operandi della mia famiglia. Sono un appassionato, un tifoso di calcio vero e continuerò a divertirmi anche ricoprendo incarichi con più responsabilità.

 

 

 

Grazie

 

26 07 2023 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

martedì 25 luglio 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

HENRI

SHIBA 

 

 


     

 

Henri Shiba è giocatore di calcio, nato in Albania il 16 marzo del 1998 e ora residente a San Benedetto del Tronto.

 

A  14 anni è partito da San Benedetto per andare al settore giovanile della Reggina a Reggio Calabria, ci rimane   4 anni per poi andare in prestito alla Pro Vasto in C2, successivamente milita a    Novara in C1, Cavese C1, Celano, C2, Barletta C2 nella C1, in queste squadre: Ravenna, Sambenedettese, Sora, Fano, Avezzano, Civitanovese, Jesina, Varesina, Vastese, Castelfidardo, Porto d’Ascoli, L’Aquila, Torrese, e L’Aquila.

 

 



Come prima domanda le voglio fare questa, come si è conclusa la stagione 2022-2023? Soddisfatto nel complesso?

 

È stato un ottimo campionato vincendolo con la maglia del L’Aquila calcio. Di conseguenza sono molto soddisfatto, personalmente la stagione è stata conclusa con 22 gol stagionali.

 

Il prossimo anno lei dove andrà a giocare? Che cosa si sente di promettere ai tifosi?

 

Ho già firmato con la Sangiustese VP Calcio, posso promettere di dare il massimo ogni domenica.



 

 





I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Per essere sincero non sono mai stato un asso nei libri, ma nonostante io abbia finito gli studi senza mai essere rimandato, quando venne la chiamata della Reggina mio padre mi mandò a lavorare in uno chalet al mare dicendomi: “O vai a lavorare o parti per andare a Reggio Calabria”. Allo chalet durai solo una settimana, questo per poi dire a mio padre che sarei partito,  avevo già capito così ho capito che il calcio sarebbe stato il mio lavoro.

 

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Sono rimasto legato alla Sambenedettese, perché dopo anni a girovagare per l’Italia, quando ritornai a casa vinsi il campionato con la squadra della mia città.



 




Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Mi piace vedere il tennis al tempo libero.


Secondo lei grandi giocatori si nasce oppure ci si può diventare grazie ad un duro allenamento?

 

Grazie ad un duro allenamento, di talenti ce ne sono pochi, ed io non lo ero. Un allenatore alla Reggina mi disse che ero migliorato per la mia testardaggine perché quando non mi riusciva qualcosa ritentavo e ritentavo. All’epoca l’allenatore era Luca Gotti e adesso allena in serie A.


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Attaccante

 

 

Si ricorda il suo goal più bello?


Il gol più bello l’ho realizzato durante la partita Samb contro Vis Pesaro, uno contro uno con il difensore da un metro dalla lira del fondo, feci gol sopra la testa del portiere andando sotto al set.







Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Ogni volta che sono caduto mi sono rialzato, difetto: sono  troppo buono.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Alessandro del Piero.

 

 

Lei è nato in Albania e poi si è trasferito in Italia, nelle varie squadre dove lei ha giocato qualcuno l’ha in qualche maniera discriminata?

 

Nel calcio non puoi essere mai discriminato perché si lavora utilizzando un unico pensiero per un unico obbiettivo.

 



 




Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La cosa più importante per me è la famiglia come per tutti quelli provenienti dall’Albania, credo tanto nell’ amicizia e farei di tutto per proteggere un mio amico.



 




Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

La vittoria Ucraina

 

 

 

25   Luglio   2023

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

lunedì 24 luglio 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

VINCENZO 

CASO NATURALE

 



 


 Vincenzo Caso Naturale giocatore   di calcio, attaccante esterno, è nato a Napoli il 24 maggio del 1990.

 

"Ho iniziato all’età di 6 anni al centro Ester a Barra CI sono stato fino a 10 anni di età per poi andare al Napoli, 4 anni poi il Napoli è fallito, purtroppo.

 

Sono stato due anni con la scuola calcio Mazzeo la squadra - classe 90- è stata quella dei record di imbattibilità: 131 partite senza mai perdere, poi ho militato negli gli allievi nazionali con il Potenza.  Dopodiché ero già nel mondo dei grandi con il Savoia in interregionale facendo 10 partite sotto età, purtroppo mi sono fatto male al ginocchio subendo due operazioni, di cui una quella che ha permesso la ricostruzione della cartilagine, questa mi ha tenuto fuori dai campi per tre anni.Terminata la regola degli under ho iniziato il mio percorso che quasi tutti conoscono". 

 


 

 

Questi i club dove ha militato: Savoia 1908 (D); Atletico Vesuvio due stagioni (Ecc); tre stagioni presso l’Herculaneum (la prima in Pro, poi le altre due in Ecc.); FC Casalnuovo (Ecc), Savoia (Ecc); Giuliano tre stagioni (la prima stagione in Ecc, le altre due in D); Afragolese (D); Savoia 1908 (D); Afragolese (due stagioni in Serie D); Nocerina (D). 

 

 

 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2022-2023 nella ASD Nocerina Calcio 1910? Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

Sì, posso dire di  essere  soddisfatto perché è stato anche raggiunto l’obbiettivo prefissato. 

 

 

La prossima stagione giocherà alla F.C. Pompei dove il mister è Diego Armando Maradona Jr. Emozionato di questa nuova avventura?

 

Ti posso dire che mi ha fatto venire tanta voglia il presidente insieme a tutto l’ entourage societarie e tecnica. 

 






Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Fin già da piccolo ho sempre amato il calcio: è la mia vita! 

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori hanno sempre pensato ad entrambe le situazioni, ma del calcio ero troppo innamorato per abbandonarlo, nonostante tutti gli infortuni che mi hanno tenuto lontano tanto tempo. 

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Le piazze che sono rimasto più legato sono: Ercolano che mi ha fatto rinascere come calciatore, Giugliano e Torre Annunziata e infine anche la Nocerina anche se è stato per poco, comunque mi sono legato a loro.



 




Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Mi piace ascoltare i pensiero di tutti e poi esprimo anche il mio, però dialogo molto con loro e mi piace scherzare tanto.

 

 Secondo lei si nasce grandi campioni oppure lo si può diventare impegnandosi tante ore al giorno, tutti giorni e conducendo una vita sana?

 

Per diventare campioni secondo me bisogna fare il professionista a 360 gradi, però sono del parere che ci vuole tanta fortuna e trovare le persone giuste sulla tua strada.



 




Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

 Non direi discussioni, ma confronti anche a volte moto forti, ti posso dire che mi sono sempre trovato bene, anche  perché a me piace parlare chiaro con tutti.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Ce ne sono due o tre belli che ricordo con maggiore piacere, ma secondo me fra i più belli  bello è quello che ho realizzato nella partita  Sessana -Savoia, in rovesciata.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio e che riesco ad approcciarmi con tante persone e capirle, un mio difetto è che non mi piace perdere.

 

Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Dipende da tanti fattori: c’è chi gioca per la i soldi e chi come il dio del calcio Diego Armando Maradona che giocava per amore del calcio e non per un alto stipendio.

 






Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Sono soddisfatto perché la cosa importante nella vita in generale è non mollare mai e quando hai questo carattere già hai vinto, questo secondo la mia opinione. 


Lei è nato a Napoli, quartiere Barra, che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Questo luogo riguarda la mia infanzia e resterà sempre nel mio cuore.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Famiglia e amici sempre al primo posto sono.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista la dedico alla mia famiglia e alla mia compagna che fa tanti sacrifici insieme a me e mi sopporta e supporta sempre.

 

Grazie 

 

 

24  Luglio   2023

 

(Tutti i diritti riservati)