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giovedì 10 dicembre 2020

di PAOLO RADI 

 

 

 

 


 

 

 

 

CONVERSANDO CON...

     

 

 

 

ALESSANDRO

DELFI 

 











 

Alessandro Delfi è un giocatore che abita a Palestrina, (Roma) ha 34 anni, è sposato con due bambini e così ci si presenta:



 Sono Alessandro Delfi, un ragazzo di Palestrina una cittadina in provincia di Roma, ho 34 anni, sono un ragazzo molto difficile, ma che sta pian piano trovando la sua dimensione. Un passato difficile alle spalle, mille difficoltà e un sogno da raggiungere...purtroppo mai avverato. 


Amo il calcio sin da bambino, la mia più grande passione, il mio più grande tormento. Il calcio per me significa tanto, la mia adolescenza dedicata completamente a questo stupendo sport, ragazzo ribelle di periferia, che non amava studiare, ma inseguire il suo sogno, come tanti ragazzi della mia età. Ad oggi, mi sento in dovere e lo faccio con tutto il cuore, di ringraziare mio Padre Bruno, con il quale ho condiviso tutti i miei momenti calcistici, dai primi calci ad oggi ancora. Con lui ricordo con immenso affetto tutti i nostri viaggi in macchina le chiacchieratele risate i malumori...tutto. 


Mi portava dappertutto, sempre con la speranza un giorno di ripagare tutti i suoi sacrifici, purtroppo non ce l'ho fatta. 


Con lui insieme dai primi gol ai giovanissimi regionali del Real Tuscolano, passando dalla rappresentativa di Roma, Savio dove vincemmo il  campionato regionale e purtroppo uscimmo immeritatamente a Nola, semifinale scudetto per aver perso 1 a 0 contro una delle squadre all'ora più forte, la Damiano Promotion. Ricordi indelebili nella mente. Continuava il mio sogno all'Atletico 2000 dei grandi signori del calcio, c’era "IL PRINCIPE" Giuseppe Giannini ex capitano dell a.s. Roma, c’era "IL BOMBER" Roberto Pruzzo, c'era il grandissimo "DODO" Odoacre Chierico, di tanto in tanto venivano Cervone, Desideri, Di Mauro, tutti grandi mostri del calcio vero, quello con la C maiuscola. Io ero un giovane ragazzo esile, timido ma dalle grandi prospettive, veloce, rapido ma tutto sinistro...il destro non c'era verso.


Andammo avanti allenamento dopo allenamento, tanti miglioramenti, tanti provini, piccola parentesi anche nella bellissima Genova, che ancora adesso porto nel cuore, con la Sampdoria, bei ricordi...fino all'estate 2003 quando approdai a Frosinone. La prima esperienza da quasi professionista, un momento della mia vita importante, trasferte importanti, allora c'era il Napoli, Melfi, Fidelis Andria, c'era il Taranto, Sora, Benevento, e tante altre big e ci difendemmo abbastanza bene se non erro arrivammo quarti, bel campionato. Li iniziò la prima vera esperienza, parlo proprio di esperienza di campo...primi allenamenti con la prima squadra, all'epoca in C1 allenata da mister Giorgini...Grandi nomi, grandi uomini prima che calciatori. Con me nella Berretti nazionale militavano giovani che ora giocano in B, presenze in A e cosi via.



Dopo Frosinone ebbi una breve esperienza in D con l'Albalonga, poche presenze, il fattore  età contò molto, così a dicembre decisi di tornare a Frosinone, lì era rimasto il mio cuore…mi ripresi a breve dai malumori che avevo avuto dopo la brutta esperienza in D e ricominciai a giocare, ad imparare...tornarono gli allenamenti in C con mister Pagliari prima e Arrigoni poi, Maestri, esperienza breva ma intensa...


Arrivarono le prime chiamate di D, Eccellenze, ma purtroppo da lì in poi inizio un calvario che ahimè tutt'ora mi crea problematiche fisiche, ernie del disco. Ritrovai dopo svariati anni la passione per questo gioco che era diventato a tratti un incubo.

 

Valanghe di gol divisi in categorie minori, ma la voglia e la passione erano le stesse di quel ragazzo che ci credeva, che ci sperava.


Mio padre mi ha sempre sostenuto. Voleva che non smettessi, lui sapeva bene che per me il calcio è vita, e quindi mi spingeva a non mollare, anche se le categorie non erano più entusiasmanti...non mollare Ale non mollare, divertiti. QUESTO È ED ERA PER LUI. "ALESSA ‘DIVERTITI"

 

 

Ora sono grato per quello che il calcio, nel mio piccolo mi ha dato, Il GOL per me è aria che mi permette tutt'ora di stare bene, veramente. UNA SENSAZIONE CHE NON CAMBIEREI X NULLA AL MONDO. OSSIGENO. Ora gioco per una squadra di prima categoria "ASD DINAMO LABICO"


Ringrazio il mister, una grande persona prima che grande mister, il sig. Augusto Lulli, dopo tanti anni ho avuto il piacere di lavorare e crescere ancora insieme a lui. Dopo gli ultimi 2 o 3 anni in completa discesa, il mister mi sta dando nuove motivazioni e stimoli per fare bene e spero di ripagarlo in campo con i gol.

 

  







 







 

Come prima domanda le voglio fare questa, il mondo dello sport è stato stravolto, come ogni settore della vita, secondo lei, tutto tornerà come prima, oppure anche il calcio subirà dei cambiamenti?

 

No, non credo che il calcio subirà dei cambiamenti, anzi sono molto fiducioso che tutto possa tornare come prima, per il calcio e per lo sport in generale.

 



Il campionato di serie A, di B, C e D e così le altre gare di Coppa, è ripartito con gli stadi quasi chiusi (una partita ha un sapore diverso rispetto a uno stadio pieno con migliaia di tifosi) che cosa ne pensa? 

 

La sicurezza e la salute indubbiamente sono di primaria importanza attualmente, normale che le partite di qualsiasi serie, senza tifosi hanno un sapore diverso, ma come detto prima, confido nel fatto che tutto torni alla normalità e che i tifosi tornino a dare il giusto supporto alla propria squadra. 





 





Purtroppo per le squadre che militano dalla serie D, sino all’ultima categoria, queste dovranno ancora aspettare prima di scendere in campo. Lo trova giusto? Molti giocatori delle categorie inferiori sono delusi e amareggianti e molti di loro non riceveranno alcun stipendio, lei cosa ne pensa a riguardo di questa situazione non facile? 

 

Non trovo che sia un ragionamento corretto, se tali restrizioni nascono per una questione di sicurezza, credo debbano essere applicate indipendentemente dalla serie di appartenenza: o tutti o nessuno!

 



Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più  legato? 

 

Senza dubbio il Frosinone, anche perché ho il cuore mezzo ciociaro

 



Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Il tennis, mi piace ammirare i grandissimi Federer e Nadal.

 

 


Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?  Lei da che cosa era attratto?

 

Spero sempre che chi provi a diventare calciatore  lo faccia per la mia stessa ragione, "la passione di giocare a Calcio", questo mi attraeva e mi attrae tutt'ora e cioè: il mettersi in gioco, fare parte di un gruppo, di essere gruppo, la sfida personale, la competizione in campo, lottare al fine di raggiungere l'obiettivo, la gioia dopo la vittoria e la rabbia dopo la sconfitta, tutto ciò che ho elencato che alimenta la voglia di migliorare e fare ancora di più nella partita successiva. Ad oggi credo che la maggior parte dei giovani lo fanno sia per la fama sia  soldi, vedo ragazzini di 13-14 anni seguiti da procuratori, lo trovo assurdo. 

 



Lei gioca nel ruolo di? 

Attaccante.

 



Si ricorda il suo goal più bello?

 

Qualche anno fa, cross dalla destra, arrivavo in corsa dalla sinistra, al volo, un missile finito sotto l'incrocio. Per i 10 minuti successivi al gol mi sentivo onnipotente .

 










Alla fine di una partita, ripensa ai suoi errori, se ci sono stati, oppure gira pagina e si prepara alla prossima?

 

Sono molto autocritico, ma non mi fossilizzo, sono abbastanza maturo, ora, da incassare il colpo e di raddrizzare il tiro la volta dopo, qualora riconoscessi degli errori.

 



Che cosa le ha dato   il calcio e che cosa le ha tolto? 

 

Dato molto, ma  soprattutto imparato tanto, anche a livello personale. tolto nulla, quando una cosa la fai per passione non toglie nulla, il calcio è il valore aggiunto alla mia vita.

 



Il suo più grande difetto e il suo più grande pregio (calcisticamente parlando)?

 

Il mio più grande difetto è la testardaggine nelle scelte delle giocate, il mio pregio è attaccare la profondità. 

 










Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Attualmente credo sia Lukaku, per strapotere fisico è un mix di potenza e fisicità impressionante, ha un senso del gol eccezionale. E’ un attaccante completo secondo me. A livello storico sono per Ronaldo il fenomeno. Nessuno come lui. 

 



Se potesse scegliere con quale club internazionale le piacerebbe giocare? 

 

Senza dubbio. Real Madrid.

 



Lei all’inizio ci ha raccontato qualcosa sulla sua vita, vorrei fare questa domanda, perché era un ragazzo difficile

 

Sono un ragazzo testardo, ribelle a tratti impulsivo (troppo). La vita a volte mi ha messo di fronte a situazioni in cui ho dovuto fare i conti proprio con me stesso. E non è stato facile. 

 



 


 



Tra l’altro lei ha avuto molte difficoltà, se ce le vuole raccontare, i lettori sarebbero contenti.

 

Raccontare alcune cose per me non è semplice, colgo questa occasione, come già detto nella presentazione, per ringraziare mio padre in modo particolare, ma tutta la mia famiglia, che nonostante tutte le difficoltà oggettive, mi ha sempre dato la possibilità di inseguire il mio sogno. Ed ora mi rendo conto che i sacrifici sono stati tanti.

 



Lei è un uomo spostato ha un lavoro, due splendidi bambini, non si sente un uomo arrivato, o per dirla in un altro modo: felice? 

 

Felice molto, ma "felice" non è sinonimo di "uomo arrivato", forse accadrà un giorno, ma non oggi.

 










Da quello che lei ci ha illustrato lei voleva arrivare in alto, e questo lo posso capire, ma una in vetta sarebbe stato contento, per farla breve: avrebbe trovato la sua dimensione?

 

Sarei stato in grado di rispondere se alla vetta ci fossi arrivato, ma probabilmente sì, avrei trovato la mia dimensione. 

 



Ultima domanda: un sogno per il futuro?

 

Essere da esempio per i miei figli e poterli aiutare ad inseguire i loro sogni come la mia famiglia ha fatto con me. 

 

 






 




Ringrazio lei per l'opportunità che mi ha dato di raccontare qualcosa sulla mia vita e ringrazio tutte le persone che in questi anni hanno creduto in me.

 

 

 

Grazie   

 

a cura di Paolo Radi   

 

 

 

 

10 12      2020 

 

(Tutti i diritti riservati)  

martedì 8 dicembre 2020

        di PAOLO RADI 

 

 


 

 

 

 

 

 

    CONVERSANDO CON...

     

 

 

 

 ANTONIO

 TERRIBILE

 

 








 

 

 

 

Antonio Terribile è una giovane promessa del calcio campano è nato a Napoli il giorno 11 di gennaio del 2001 e abita a Scampia.

 

Ha giocato con la Lupa Castelli giovanissimi nazionali, il Fondi Calcio allievi nazionali, poi con il Villa Literno promozione, la Casertana, l’Albanova eccellenza, il  Vairano, l’Ausonia eccellenza dove ha vinto il campionato, ora ha un contratto con  la Frattaminorese, nel 2020 si è diplomato all’ITIS.

 













Come prima domanda le voglio fare questa, il mondo dello sport è stato stravolto, come ogni settore della vita, secondo lei, tutto tornerà come prima, oppure anche il calcio subirà dei cambiamenti?

 

Sicuramente questo COVID ha cambiato la nostra vita, ed ha portato cambiamenti anche nel mondo dello sport, infatti all’inizio avevano negato anche di esultare insieme dopo un gol (che è la cosa più bella di questo sport), però sicuramente piano piano tornerà tutto alla normalità.

 




Il campionato di serie A, di B, C e D e così le altre gare di Coppa, è ripartito con gli stadi quasi chiusi (una partita ha un sapore diverso rispetto a uno stadio pieno con migliaia di tifosi) che cosa ne pensa? 

 

Ha un sapore diverso giocare senza i tifosi, in alcuni casi fanno la differenza, sono il dodicesimo uomo in campo e sono una grande forza per i calciatori.

 




Purtroppo per le squadre che militano dalla serie D, sino all’ultima categoria, prima di scendere in campo dovranno aspettare ancora un mese, lo trova giusto? Molti giocatori delle categorie inferiori sono rimasti delusi e amareggianti a inizio campionato, molti di loro non hanno ricevuto nessun stipendio, lei cosa ne pensa a riguardo di questa situazione non facile? 



Non lo trovo giusto e spero di ripartire il prima possibile, questo è il secondo anno consecutivo calcistico che non riusciamo a giocare regolarmente. Come hai detto te ci stanno molto calciatori che non prendono stipendi e tra l’altro proprio è con questi stipendi che  portano la propria famiglia avanti

  




Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Direi che fin da piccolo mi è sempre piaciuto  questo sport  e la passione è stata la logica conseguenza.









 

Lei ha saputo coniugare il giocare a calcio con lo studio, infatti a giugno ha conseguitò la maturità, è stato difficile riuscire in entrambe le, chiamiamole, attività? 

 

Non è facile coniugare calcio e scuola anche perché mi alleno quasi tutti i giorni poi i programmi della scuola erano anche abbastanza complicati, però fortunatamente sono riuscito a diplomarmi, oggi giorno è importantissimo avere in istruzione. 

 




Lei, anche se giovanissimo, ha giocato in tantissime squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Sì, è vero ho giocato in tantissime squadre e ho bellissimi ricordi per ognun di queste, mi hanno trattato e coccolato sempre sia le società che tifosi: li porterò sempre nel mio cuore.

 











Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?

 

mi piace lo sport in generale però li seguo relativamente gli altri sport

 




Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?  E lei da che cosa è attratto?

 

Per me è una passione che ho da piccolo e che ho sempre seguito con tanta voglia. Certamente fanno piacere sia la fama che i soldi, però penso che la fama di un giocatore non è certamente  paragonabile con il guadagno.

 




Lei gioca nel ruolo di? 

 

Difensore centrale.

 

 










Il suo goal più bello?

 

Il  mio gol più bello a livello di importanza è stato quello quando ho giocato contro  ( militavo nel Casalnuovo) il  Villa Literno per la lotta scudetto nel campionato di promozione. 

 




Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

 

Sicuramente il calcio mi ha dati tanto sia a livello di soddisfazioni, che emozioni anche delusioni però, ed è la cosa che mi piace di questo sport. Purtroppo il calcio è anche tanto sacrificio e quindi ho dovuto rifiutare “qualche richiesta”, pero non me ne pento.

 




Il suo più grande difetto e il suo più grande pregio (calcisticamente parlando)?

 

Il mio difetto più grande è quello di essere permaloso,  il mio pregio la mia forza fisica e cattiveria agonistica

 




Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Il mio idolo fin da bambino è stato Fabio Cannavaro, però in questo momento ammiro molto Sergio Ramos, penso che è il difensore più completo al momento.

 




Se dovesse descrivere se stesso, dal punto di vista del carattere, con poche parole, a chi non la conosce, cosa scriverebbe?

 

Permaloso, orgoglioso, però con gran cuore e disponibile verso gli altri.

 










Quanto è importante la famiglia per lei? 


Penso che la famiglia sia la cosa più cara che ho ed è importantissima per la mia vita e mi aiuta e sostiene su tutto.

 




Gli amici che ruolo ricoprono nella sua vita quotidiana?

 

Un ruolo importante anche perché oggi giorno sono davvero pochi gli amici di cui ti puoi fidare, quei pochi, hanno un ruolo importante per me nella mia vita.

 

 



Ho intervistato molti giocatori che abitano a Scampia e Secondigliano, che cosa rappresenta per lei Scampia, diversi giocatori, alcuni suoi amici, sono molto dispiaciuti per il fatto che Scampia venga solo rappresentata in un modo, lei che cosa a dire a queste persone che vedono il suo quartiere solo in modo? 

 

Io sono orgoglioso di essere di Scampia mi dispiace che viene sempre infangata, per me rappresenta tanto, perché è il quartiere dove sono cresciuto.

 

 

 

Tutti vorrebbero cancellare questo 2020, il motivo è ovvio, anche lei? Oppure dell’anno che sta per concludersi lei comunque salva comunque qualche aspetto? 

 

Anch’io spero di cancellarlo il prima possibile quest’anno, sperando che il 2021 ci saranno tantissime soddisfazioni. Però in questo 2020 ci sono state anche alcune cose positive personali.

 

 

 




 

 Grazie   

 

a cura di Paolo Radi   

 

 

 

 

08 12       2020 

 

(Tutti i diritti riservati)