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venerdì 6 novembre 2020

DI PAOLO RADI 

 

 

 

 

 


 

 

 

CONVERSANDO CON...

     

 

 


 

LUIGI 

DE MATTEO 

 

 

 

 

 

Luigi De Matteo  è nato Napoli, ha 28 anni ed ha militato sin da giovanissimo nelle seguenti squadre: settore giovanile dell’Ascoli, Cesenatico, Casalnuovo, Mariglianese, Casagiove, la squadra attuale è la Viribus Somma. Gli ho proposto un’intervista ha accettato volentieri e con queste parole si presenta così ai nostri lettori.

 

 

“Mi chiamo Luigi sono nata a Napoli ho vissuto 13 anni a Casalnuovo un piccolo paese vicino a Napoli.


 Poi mi sono trasferito a Napoli con la mia famiglia in un quartiere che si chiama pallonetto Santa Lucia. Avevo un futuro davanti ed era quello di giocare ad altissimi livelli. Il problema era che non riuscivo a starmene fuori da Napoli.  Oggi me ne sono pentito davvero tanto perché sto giocando in una categoria che non mi appartiene: quella di Promozione.  Purtroppo nell’essere giovane fai tanti di quei sbagli che nemmeno te ne accorgi, solo crescendo mi sono reso conto dei tanti errori commessi! 


Oggi ti dico che comunque nel bene e male sono fiero di me stesso la mia famiglia nel loro piccolo non mi ha mai fatto mancare niente, mia mamma è la mia forza, i miei genitori si sono separati che ero piccolo e lei mi ha sempre fatto da padre e da mamma, ovviamente.


Avrei voluto essere davvero un calciatore importante per dare a mia madre tanto e fare felice così tutta la mia famiglia! 


Luigi oltre ad avere un fratello di 24 anni ha una sorellina e un fratellino.

 

 



 


 

 



 

Come prima domanda le voglio fare questa, il mondo dello sport è stato stravolto, come ogni settore della vita, secondo lei, tutto tornerà come prima, oppure anche il calcio subirà dei cambiamenti? 

 

 Io penso che ritorni tutta alla normalità con l’uscita del vaccino, lo spero tanto. 

 

 

 

 

Secondo lei c’erano le condizioni per far ripartire il campionato di serie A, e le altre gare di Champions, con gli stadi quasi chiusi? 

 

Sì, c’erano le condizioni questo perché, rispetto alle categorie più basse, nei grandi club il sistema di controllo è molto accurato.

 

 


 


 


 

Purtroppo per le squadre che militano dalla serie D sino all’ultima categoria, queste dovranno ancora aspettare prima di tornare in campo. Lo trova giusto? 

 

Non sono d’accordo perché comunque i più grandi calciatori sono partiti dai dilettanti, e non la trovo una cosa  giusta stoppare solo il settore dilettantistico!

 

 

 

 

 

Circa 16 fa se non erro, il settimanale Io Donna(associato al Corriere della Sera) il giornalista Marzio G. Mian scrisse un articolo - inchiesta dal titolo: Secondigliano – Vivaio d’Italia. Dedicando molto spazio a lei, al signor Carlo Onzaca, (un signore che aveva un gran fiuto nello scovare lo scugnizzo dai piedini d’oro) e alla sua famiglia, già all’età di 11 anni lei era stato opzionato da diverse società importanti. E un anno e mezzo dopo lei si trasferisce all ‘Ascoli calcio nel settore giovanile. La domanda è d’obbligo, che è successo poi? 

 

In verità quando stavo ad Ascoli la mi prima opportunità era giocare a calcio e basta e che quando sono andato via diciamo che mi sono perso un po’ tra gli di amici gioventù, ho cercato il divertimento e ho trascurato un po’ il calcio facendo anche cose sbagliate.












Lei ci ha detto che “non riusciva a star lontano da Napoli”, è comprensibile, se potesse tornare indietro cosa farebbe?

 

Mi sono pentito di tutto ciò se tornerei indietro tanti errori non li farei mai perché comunque ero nato per giocare a calcio. 

 

 

 

 

 

Lei ha vissuto a Casalnuovo sino ai tredici anni, poi si è traferito al centro di Napoli, le è dispiaciuto aver lasciato la città d’origine?

 

Si io sono cresciuto nelle palazzine di Casalnuovo non facevo altro che giocare a calcio dopo che uscivo da scuola, iniziavo il pomeriggio fino alla sera! 



Mi ricordo che il mister Carlo Onzaca veniva a prendermi fino a casa per poi portarmi al campo, vedeva un grande talento in me!  

Infatti dopo un po’ fu acquistato dal Parma e dato in prestito a all’ Ascoli! 


Ad Ascoli, mi sono traferito con tutta famiglia, andavo alla grande poi è successo che per problemi familiari sono dovuto scendere.

E oggi se si presentasse un grande opportunità non me la farò di certo sfuggire

 

 

 




 


 


 

Il suo goal più bello in assoluto se lo ricorda? 

 

Il mio gol più bello in assoluto è stato finale di play off con il Casalnuovo. Gol da centrocampo per la vittoria di campionato per poi andare in eccellenza: ho ancora i brividi.

 



Nella foto Luigi De Matteo   dedica la vittoria all'amico e giocatore Raffaele Perinelli, detto Lele morto nel 2018




 

 

 

Se dovesse descrivere se stesso con poche parole a chi non la conosce cosa direbbe di se stesso?

 

La gente che mi conosce. mi conosce per come gioca a calcio e di quanto ero forte; ancora oggi me lo dicono.

 

Di me stesso ti dico che sono un ragazzo che nella sua infanzia ha sofferto tanto, ma me ne sono uscito sempre a testa alta

 

 

 

 

 


 




Lei è molto legato alla sua famiglia e sua madre che le ha fatto pure da padre, come descriverebbe sua madre? 

 

Mia madre è una grande donna non ci ha mai fatto mancare nulla ho una mamma giovane è stupenda 43 anni! E ancora ha tanta forza per aiutarci a realizzare i nostri sogni!

 

 

 

 

 

All’amore che peso assegna? 

 

La mia fidanzata non ha né una mamma e neppure un padre, sono morti ad oggi sono io il suo punto di riferimento, è una ragazza speciale e che amo tanto!

 

 

 


 

Gli amici che ruolo ricoprono nella sua vita quotidiana?

 

Gli amici sono importanti, sono molto legati in particolar modo con i ragazzi di Casalnuovo!

 



Nella foto Luigi De Matteo   con l'amico  Raffaele Perinelli  detto Lele.



 

 

 




Che cosa si aspetta dal futuro? 

 

Dal futuro mi aspetto quello che mi meritavo quand’ero una giovane promessa.  Sono un sognatore e non smetterò mai di farlo

 

 










 

 

Io la ringrazio per avermi concesso questa intervista, e le auguro che il suo sogno, che aveva si da bambino, si possa realizzare. 

 

 

a cura di Paolo Radi   

 

 

 

06    11        2020 

 

(Tutti i diritti riservati)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

martedì 3 novembre 2020

DI PAOLO RADI 

 

 

 

 


 

 

 

 

CONVERSANDO CON...

     

 

 

 

MARIO  

CHIANESE 

 

 

 

 

 




 



 

  Mario Chianese è un giovane giocatore di calcio ed è nato a Napoli il 22/01/200, anche lui come tanti calciatori che ho intervistato è nato e cresciuto nel quartiere delle Vele.  Così ci si presenta: 


  “Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 7 anni questo grazie a mio fratello che di nascosto mi iscrisse nella scuola calcio dell’ARCI Scampia prima di morire, quindi se non ho fatto scelte sbagliate e qualcosa di non sbagliato lo devo soltanto a lui che facendomi giocare a calcio mi ha tolto dalla strada.  La mia una famiglia   mi appoggia in tutte le mie scelte, sono cresciuto con mia mamma, per me lei è la persona più importante della mia vita perché mi ha fatto prima da madre e poi da padre; ancora oggi la devo ringraziare se sono cresciuto con dei valori importanti.



 Tornando al calcio a 10 anni ho avuto la mia prima esperienza nella società del Calcio Napoli giocando per metà stagione nei pulcini, successivamente sono partito per Cremona per giocare con la Cremonese, e poi sono ritornato nel Napoli che per 2 anni mi ha dato in prestito alla Paganese Berretti e poi alla Virtus Volla - squadra che milita in eccellenza-


 Al Volla l’anno è stato molto importante per me, mi sono rilanciato calcisticamente e ho iniziato a prendere uno stipendio   facendo 15 presenze e ben 13 gol in eccellenza.  Quest’estate ho avuto la chiamata del Real Aversa squadra che milita in serie D facendo anche il mio primo gol nei dilettanti. “ 

 

 

 

 

 

 

Come prima domanda le voglio fare questa, il mondo dello sport è stato stravolto, e lo è ancora, come ogni settore della vita, secondo lei una volta terminaVita di Gino Pugliese 1ta questa pandemia tutto tornerà come prima, oppure anche il calcio subirà dei cambiamenti? 

  

Secondo me il calcio è stato stravolto tantissimo con questa pandemia e secondo me qualche cambiamento ci sarà.

 

 

 

 


 

 

 

Secondo lei c’erano le condizioni giuste per far ripartire il campionato di serie A, e le altre gare di Champions, gli stadi quasi chiusi - una partita ha un sapore divVita di Gino Pugliese 1erso rispetto a uno stadio pieno con migliaia di tifosi -? 

 

Il  calcio doveva riprendere solo per un semplice motivo, il calcio è vita, è brutto giocare in uno stadio vuoto senza tifo visto che eravamo abituati a vedere uno stadio sempre pieno,  dispiace tanto vederlo così vuoto.

 

 

 

 

 

Tuo fratello quando avevi 7 anni ti ha iscritto alla scuola calcio Arci Scampia, senza dirti nulla, come mai? 

 

Mio fratello mi ha iscritto alla scuola calcio senza dirmi niente perché sapeva che ero bravo, ma non avevo voglia di giocare visto che crescendo in un quartiere come il nostro tutto volevo tranne che giocare a calcio; e per questo motivo non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi salvato: mi manca tantissimo.

 

 


 


 

 

 

 Che ricordo hai di tuo fratello e cosa rappresenta per te? 


Ricordi... beh sono pochi visto che ero piccolino e di conseguenza non ricordo quasi nulla, che figura rappresenta per me?  È stato e sarà la mia ancora di salvezza in “questo mondo di merda”.

 





 




Eri molto giovane quando sei andato alla Cremonese, come ti sei trovato sia con il mister che con i compagni?

 

Sono stato alla Cremonese quando avevo 15 anni e il periodo è stato breve, ho conosciuto ragazzi bravissimi e il mister era un grande uomo.

 

 

 


 

 






Alla Virtus Volla hai fatto un ottimo campionato, 15 goal, il merito è il tuo è evidente, ma ritieni che questo successo agonistico sia dovuto anche all’ambiente, la Società, il Mister?

 

L’anno scorso è stato un anno fantastico e se sono riuscito a fare tutto ciò lo devo hai miei compagni di squadra al mister e alla società che non mi ha mai fatto mancare niente. 

 

 


 


 


 

Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

La maggior parte giocano per i soldi io gioco al calcio per un semplice motivo: realizzare il sogno di mio fratello e anche per riuscire a realizzarmi come uomo. 

 

 

 


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Attaccante 

 

 


 

 

 

Il tuo goal più bello?

 

Il mio gol più bello è stato l’anno scorso Napoli Nord contro Virtus Volla facciamo azione bellissima il mio amico arriva sul fondo mette un cross al centro e io senza pensarci due volte calcio al volo, facendo una sforbiciata bellissima e palla all’incrocio. 

 

 

 

 

 

Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

 

Il calcio mi dà tranquillità mi sta salvando da tutto e tutti. L’unica cosa che ti toglie il calcio è il tempo che puoi dare alle persone più care, ma non possono capire. 

 

 


 


 


Calcisticamente parlando il suo più grande difetto e il tuo più grande pregio? 

 

Il mio più grande difetto è che parlo troppo e faccio tutto di testa mia;  il mio pregio e che vedo e “sento la porta” come pochi. 

 

 

 

 

 

Sei nato nelle Vele di Scampia, e ho intervistato diversi calciatori del tuo quartiere, l’ultimo un tuo amico Gaetano Belsito, come sai tutti parlano di Scampia senza nemmeno mai esserci stati, perché secondo te? 

 

Vedono troppa televisione e non capiscono che chi non nasce nel buio non potrà mai capire la luce. 

 

 


 


 



Tua madre è una figura importantissima, ti senti di dirle qualcosa? 

 

Mia mamma è la mia forza voglio solo dirle che è la mia vita e che la amo tantissimo. 

 

 

 

Gli amici che ruolo ricoprono nella sua vita quotidiana?

 

Non esistono amici per me sono fratelli. 

 

 

 

 

Che cosa si aspetta dal futuro? 

 

Dal futuro mi aspetto una vita migliore di quella che ho vissuto in questi anni, con una famiglia tutta mia e con un lavoro fisso oltre al calcio per mantenerla.

 

 

 

Grazie   

 

a cura di Paolo Radi   

 

 

 

 

03   11       2020 

 

(Tutti i diritti riservati)