PAOLO RADI INTERVISTA…
18 Gennaio 2016
CONVERSAZIONE
CON GIUSEPPE SALOMONE
QUALCOSA CHE SO SUL GOLPE “BORGHESE”
Giuseppe Salomone abita a Trieste è direttore di Banca. Suo padre e
suo nonno e i suoi avi hanno fatto parte del Regio Esercito. Un suo avo è stato
pure garibaldino, gli abbiamo rivolto qualche domanda sul “Golpe Borghese”
questo perché suo padre conosceva Julio
Valerio Borghese. Noi lo abbiamo intervistato.
Signor Giuseppe Salomone, suo padre, suo nonno…lei ha una lunga
tradizione militare alle spalle, come mai anche lei non ha intrapreso quel tipo
di carriera?
Avrei voluto, ma quando sono partito per il corso ufficiali
ero già stato assunto al Banco di Roma e quando dissi a casa che avrei voluto
raffermarmi mio zio, alto dirigente nelle compagnie di navigazione, mi accusò
di "follia" dicendo che essendo di complemento non avrei mai
raggiunto il grado di Generale e che il posto in banca era...molto meglio e con
più ampie possibilità di carriera così...mi lasciai convincere.
Prima ci diceva che un
suo avo ha fatto parte dell’esercito garibaldino, ci potrebbe raccontare
qualcosa di più?
Mio nonno paterno, Vittorio Salomone, sposò Bianca Talice, figlia
di Isacco Talice che seguì Garibaldi da Quarto sino alla fine, come del resto
Federico Salomone, protagonista a Mentana. Oggi Isacco è sepolto nel Cimitero
Monumentale di Genova, dove dovrei finire anche io, e sulla lapide campeggia la
scritta " Eroe Garibaldino", è una gloria di famiglia in effetti
Veniamo alla famosa
“notte fra il 7 e l’8 dicembre 1970” notte che è passata alla storia per essere
chiamata da molti la notte del Golpe Borghese, che sa dirci di nuovo rispetto a
quello che abbiamo letto?
Devo premettere che mio papà, Enrico, era Ufficiale di
Carriera della Regia Marina e conobbe Borghese ai tempi dell'Accademia Navale,
la guerra, in particolare l'8 Settembre, li divise in quanto mio padre,
Monarchico, restò fedele a S.M. il Re e si guadagnò una medaglia d'argento
nella guerra di liberazione.
Si ritrovarono dopo la guerra, e tornarono amici. In merito
al famoso golpe Borghese, ne parlarono
diverse volte fra loro, in mia presenza che ascoltavo con estremo interesse
quei racconti, come una barzelletta inventata a tavolino dai servizi segreti di
allora, all'epoca la "storiella" degli opposti estremismi non faceva
più presa e quindi serviva il"colpo di teatro" ma c'è da dire che se
un Borghese avesse voluto fare un colpo di Stato...lo avrebbe fatto e chi lo ha
conosciuto lo sa bene, non era uomo da mettere in piedi buffonate.
Lei ci propone una
verità ben diversa da come ci è stata tramandata, ovviamente si dovranno
riscrivere pagine di storia, non trova?
Per quello che ho potuto sentire io, l'intenzione
fondamentale di Borghese che mai aderì alla Repubblica Sociale con la quale
anzi ebbe spesso rapporti "molto tesi" e che si considerava
cobelligerante dei tedeschi, ma mai alleato, la sua principale intenzione
dicevo era difendere l'italianità dei territori Giuliano-Dalmati e mantenere
fede all'alleanza stipulata non certo da lui, diceva che le guerre si finiscono
dalla stessa parte da dove si sono iniziate.
Non faceva considerazioni politiche, semplice onore
militare, mio padre gli ribatteva che...la fedeltà a S.M. il Re era stata la
sua unica bussola tant'è che dopo il referendum istituzionale mio padre, che
aveva raggiunto il grado di Maggiore...si congedò, con molta amarezza.
Lei ha conosciuto
Borghese, (in quanto suo padre, che aveva aderito all’esercito regolare dopo
l’8 settembre 1943, era amico) cosa ci
può raccontare di questa figura, se mi permette, per alcuni storici: “controversa”?
Posso solo dire che Borghese
era il Comandante del Sommergibile Scirè e artefice di quelle imprese che ci
avevano permesso, dopo l'impresa di Alessandria, di vincere la guerra sul mare,
anche se ne nessuno se ne accorse o se ne volle accorgere, alla fine del 1941
la Royal Navy in Mediterraneo aveva solo 4 Incrociatori leggeri e alcuni
cacciatorpediniere.
E' una figura complessa come complesso fu quel periodo
pieno di luci e ombre.
Ho usato il termine
controverso in quanto le fonti ufficiali ci dicono che il principe sarebbe
morto in circostanze sospette a Cadice il 26 agosto 1974, le risulta dunque
quello che riportano le fonti storiche in merito alla morte di Borghese ?
Ovviamente sulla morte di Borghese non ho dati di prima
mano, quello che dicevano gli amici, ne erano anzi convinti, è che gli
tapparono la bocca, sapeva troppe cose ed era diventato troppo scomodo. La voce
inesistente è che lo abbiano avvelenato. ma, chiaramente, è un "relata refero"...
Che giudizio pensa che
offriranno gli storici alle future generazioni
di Junio Valerio Borghese?
Quanto al giudizio degli Storici su Borghese...la storia di quel
periodo storico deve ancora essere scritta, per ora si sono scritte solo molte
storie di parte, quasi.
Un’ultima domanda il 12
dicembre del 1969 abbiamo la strage di Piazza Fontana, circa un anno dopo era
in preparazione il “Golpe Borghese”, a suo avviso, questi due avvenimenti sono
legati oppure non hanno attinenza
alcuna?
Quel periodo fu caratterizzato dalle "presunte"
Brigate Rosse e dalle "bombe di chiara marca fascista".
Ho militato nel MSI dal 1963 sino a Fiuggi; dopo la strage,
rimasta impunita, di Acca Larentia nacquero per reazione i NAR ed erano
certamente convinti di essere di destra o neo-fascisti, ma gli esplosivi e le
armi puzzavano maledettamente di Unione Sovietica, cambiavano i burattini , ora
di destra ora di sinistra, ma non i burattinai.
Si voleva creare un clima destabilizzante, del resto la
migliore dimostrazione è nella strage di Bologna le cui responsabilità si
vollero attribuire a Fioravanti e alla Mambro che negarono sempre senza alcuna
ragione visto che avevano già ammesso altre stragi, oggi sappiamo che di mezzo
c'era "molto probabilmente" anche l'estremismo palestinese.
Ma il discorso sarebbe troppo lungo, implica i giochi
spesso loschi della guerra fredda e i giochi, ancora più loschi, del partito
Comunista e di Togliatti, per capire occorre andarsi a studiare la missione che
Stalin diede a Togliatti nella guerra civile spagnola, in Spagna persero, ma in
Italia quel disegno, pari pari, lo stanno portando a compimento oggi.
Grazie per l’intervista.