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mercoledì 11 novembre 2015

DA OGGI UN PICCOLO CAMBIAMENTE NELLA VESTE GRAFICA



PAOLO RADI INTERVISTA…








11 Novembre 2015





CONVERSAZIONE

CON ANTONIO PETRACCA





LA DETERMINAZIONE E IL CORAGGIO

 SONO… TUTTO!



Antonio Petracca è un giovane imprenditore pugliese che abita in Toscana. Per anni ha lavorato nel settore dell’edilizia, ora ha conseguito un importante successo: ha brevettato un tipo di calorifero in vetro. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.




Signor Antonio Petracca, in breve com’è arrivato dalla Puglia in Toscana?


Nel 1987 mi sono trasferito in Toscana, precisamente a Firenze,  grazie a mio fratello che si era trasferito prima di me nel lontano 1981. É nato tutto per cercare un futuro migliore visto che la Puglia non offriva di più, sono partito che ero poco più di un ragazzo.




Perché si è inserito nel settore edile?


Ho cominciato a lavorare nell' edilizia visto che a quei tempi era l'unico  lavoro che riuscivo a  fare . A dire la verità è quello che mi stimolava di più.



 Come si è trovato in Toscana e cos'ha appreso dai toscani?


A passare degli anni ho imparato tanto dai fiorentini: come lavorare,  dialogare, accettare i loro consigli, come   sapersi comportare e confrontare con altri imprenditori. Devo dire che sono stato accolto molto bene,  anche se i meridionali non venivano visti di buon occhio. Piano piano sono cresciuto,  sono passati tanti anni  ed ho perfezionato Il mio mestiere fino al punto di cominciare un percorso autonomo.



Lei ha brevettato  un tipo di calorifero in vetro, di che cosa si tratta?

Nel 2012 ho avuto un'idea:  (non so come) brevettare i caloriferi ad uso civile in vetro temperato, sia colorati che trasparenti. Questo brevetto  mi hanno dato tante emozioni. Successivamente ho cominciato a pubblicizzarli.
Questo tipo di calorifero funziona con una normale caldaia a gas metano,  come funzione è  uguale ai nostri comuni caloriferi tipo alluminio, ghisa o acciaio.
 Ma la particolarità di questo nuovo prodotto innovativo è che: quando la caldaia comincia a riscaldare l'acqua dell'impianto, si vedono i colori all'interno dei caloriferi che cominciano a miscelarsi con l'acqua e i glitter che vengono aggiunti nell'impianto stesso.  La particolarità è questa:  si vede tutto il movimento dell'acqua.


















Quali suggerimenti se la sentirebbe di dare a un giovane che vorrebbe fare impresa in Italia?

Il mio messaggio a tutti questi giovani che vogliono prendere la strada dell'imprenditoria e di non demordere mai, bisogna credere in quel che si fa, è importanti armarsi di  coraggio e cercare di rinnovarsi sempre,  non si deve  pensare alla crisi, che comunque c’è. 




Per avere successo, serve la determinazione, è d’accordo?

Posso dire di sì, la determinazione, però,  deve andare di pari passo  con   il coraggio, di conseguenza  nella vita bisogna saper  rischiare.  Non devi avere paura di fallire, si può sempre migliorare, ma se non  provi, non cerchi di sperimentare,  non puoi  mai  sapere quello che può succedere,.
Forse fa bene anche credere nei sogni, ogni tanto!




Un’ultima domanda, quanto le manca quella terra meravigliosa che è la Puglia?

La mia Puglia, oggi,  a distanza di circa 28 anni devo dire che non mi manca più di tanto,  anzi non riuscirei più a tornarci a vivere visto gli anni vissuti nella “mia” Firenze.


















Grazie per l’intervista.








mercoledì 4 novembre 2015







04 Novembre 2015









CONVERSAZIONE CON

MARCO GUANDALINI




LA CULTURA DELLA FORMA…

FISICA


Marco Guandalini  è un  preparatore fisico e personal trainer; laureatosi in Economia e Commercio all’Università La Sapienza di Roma ha seguito poi la sua passione laureandosi in Scienze Motorie presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Tor Vergata facendo di questa passione la sua professione




Signor Guandalini come mai questo percorso di vita, da Economia e Commercio a preparatore fisico e personal trainer?



Perché penso che nella vita bisogna seguire sempre le proprie passioni; inoltre quando sarò diventato ricco come preparatore avrò bisogno di un buon commercialista, perciò tutto torna nella vita (ride) !





Lei assieme ad Andrea Beverino ha vinto il campionato italiano di Windsurf  nella classe olimpica Mistral,  ci potrebbe spiegare in breve, soprattutto  a chi non conosce l’attività, in cosa consiste questa specialità?

Il Mistral è stato per un periodo la marca di Windsurf che era stata scelta per regatare alle olimpiadi. Comunque non sono stato io a vincere il campionato, bensì Andrea  Bevarino. L’ho aiutato in qualità di preparatore fisico, bellissima esperienza sotto ogni punto di vista.



Da circa 30 anni è iniziato, mi permetta questo termine, il culto della forma fisica, stiamo parlando di metà degli anni ’80, perché secondo lei, si sono aperte palestre e tutti hanno iniziato ad andarci?



Perché, purtroppo, la gente ha incominciato a frequentarle al posto che recarsi in sezione. Sicuramente la cura del proprio corpo e della salute è importante, ma forse sarebbe stata buona cosa se fossero prima andati in sezione e poi in palestra.




Una volta scrissi la seguente affermazione su Facebook, “oggi tutti vogliono avere un fisico perfetto, un fisico atletico e biondo, come Hitler proclamava nei suoi discorsi alle masse”, ricevetti una marea di critiche negative, la trova eccessiva questa asserzione?

Diciamo che, per certi versi, la politica  hitleriana  (che perseguiva l’obiettivo  di forgiare la forza tedesca attraverso la ricerca di un corpo perfetto) anche se strumentale al suo fine, aveva alla base un’ideologia  politica; ovviamente aberrante. Oggi tale ricerca (del corpo perfetto)  è puro narcisismo.



Com’è la sua giornata tipo, ad esempio quante ore lei dedica alla corsa e alla palestra?

Sveglia alle 7, colazione ricca, poi mi preparo per andare o al lavoro o per allenarmi.
Per essere preciso mi alleno tre ore al giorno, a volte palestra a volte mountain bike. Il sabato per riposarmi vado in bicicletta per cinque ore!




Spesso leggiamo che nelle palestre alcuni assumono integratori e sostanze proibite, il tutto per avere un fisico scolpito, che cosa consiglia lei a chi vuole mantenersi in forma, ma senza ovviamente eccedere?

Prima di tutto bisogna fare una chiara e netta distinzione fra integratori e sostanze dopanti.
L’integratore integra la nostra alimentazione, ovvero: quando per questioni di tempo e fabbisogno elevato non riesco ad assumere tutti i nutrienti dei quali ho bisogno dal cibo… integro.
Gli integratori non danneggiano il fisico sempre che la loro assunzione non sia esagerata e rientri nell’ambito del una dieta ben calcolata da un nutrizionista.
Purtroppo nel mondo delle palestre si pensa ancora che assumendo determinati integratori si abbia risultati solo per questo motivo.




Oggi si parla sempre più spesso di cibi “scadenti” che danneggerebbero  la forma fisica, a suo avviso, quale sarebbe una buona alimentazione adeguata?

Non sono un nutrizionista e forse un esperto potrebbe rispondere in modo più adeguato, quello che bisogna fare è assumere e cercare di assumere tutti i nutrienti ad ogni pasto, inoltre bisogna  sempre stare molto attenti agli indici glicemici degli alimenti.
In ultimo è importante evitare il più possibile cibo industriale il quale contiene sostanze nocive per l’uomo, queste  vengono utilizzate dalle aziende produttrici per allungare i tempi di stoccaggio dei prodotti o per ridurre i costi di produzione.



Spesso mi capita di vedere per strada persone che corrono alle ore più svariate della giornata, non le sembra tutto ciò un po’ maniacale?

Sicuramente lo è, correre fa bene all’attività, l’unico neo è che spesso gli amatori che praticano la corsa a livello agonistico, travisano il concetto di allenamento.



Quale consiglio darebbe a chi le chiedesse” voglio dimagrire, voglio avere un fisico perfetto, mangiano comunque bene?”


Entrare in un negozio di ciclismo e uscirne con una bella bicicletta!



Qual è stata la sua soddisfazione più grande nella sua attività e ovviamente, se c’è stata la sua delusione?

Ho avuto tante soddisfazioni grandi da ogni atleta che ho seguito, questo in diverse discipline dalla corsa, al tennis sino al rugby. Le delusioni non sono mai venute dagli atleti, ma dalle società…lo sappiamo tutti, l’Italia non è un paese meritocratico….


Ultima domanda, squadra del cuore e atleta che lei ammira?

Squadra del cuore: sono ateo, in quanto agli atleti che ammiro ve ne sono tanti in diverse discipline, sia famosi che semplici amatori.





























Grazie per l’intervista