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martedì 17 giugno 2014

TRAGEDIA O COMMEDIA 16 GIUGNO 2014


SINTESI DELLA PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTARIO LE ALI DI UN SOLDATO A BRUXELLES


Le Ali di un soldato a Bruxelles 27 giugno 2013

Nel Febbraio del 2011 avevo conosciuto il Col. *** su Facebbok, non posso citare il nome e neppure il cognome perché sono stato diffidato. Tale Colonello ha  militato per alcuni anni nella Brigata Folgore, inoltre ha  partecipato alla Missione Ibis.

Era nato un buon rapporto di stima,  spesso ci sentivano al telefono e devo dire che tale personaggio mi aveva aiutato a capire alcuni aspetti della Brigata in questione.

Ad un certo punto il Col. dopo aver visto il mio documentario:  Le ali di un soldato -  ha colto l’occasione di invitarmi a Bruxelles. Questo perché   il Presidente dell’UNUCI  voleva dedicare una serata, che avesse per tematica la storia della Folgore.


ECCO IL RESECONTO DELLA SERTA



PRIMA              VERSIONE




Bruxelles 28 giugno 2013,

ieri sera presso la Sede dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia – Sezione Belgio - si è svolta la proiezione del documentario  Le ali di un soldato, a cura del Prof. Paolo Radi dell’I.T.C. “Donato Bramante” di Pesaro. Erano presenti fra gli altri, il Presidente dell’Associazione Uff. Dotto. Ing. Roberto Antonelli, l’ambasciatore del Regno del Belgio, Sandro Maria Siggià, e altri ufficiali.
Dopo una breve apertura del Presidente, è intervenuto il Col. *** addetto a rappresentate del *** presso l’Unione Europea..
Il Colonello ha  relazionato sulle attività del Prof. Paolo Radi.
Infine il Prof. Paolo Radi ha brevemente spiegato com’è nato il lavoro,  le difficoltà nella realizzazione,  ma quello che interessava maggiormente al docente era illustrare ai suoi alunni la storia della Brigata  Folgore.
Le ali di un soldato è un documentario incentrato principalmente su  El Alamein dove gli  alunni della II C  dell’I.T.C. “Donato Bramante “interagiscono con diversi paracadutisti, infatti nella  docufiction c’è la testimonianza di un paracadutista classe 1921 che ha vissuto in prima persona il dramma di El. Alamein. Ad un certo punto interviene  il Col. Emilio Ratti, il quale racconta la sua esperienza in Somalia, Missione Ibis 1992-1994;  è presente inoltre la testimonianza del Generale B. Loi e di altri paracadutisti. Questo  lavoro è dedicato a David Tobini, caporalmaggiore della Folgore morto a Luglio del 2011 in Afghanistan.
Al termine della proiezione gli applausi sono stati calorosi,  prima di concludere la serata il Col. ***  ha illustrato, con poche, ma incisive parole come si sia costituita la Brigata Folgore, inoltre, si è affrontato il tema della Battaglia del Pastificio, il Col. *** essendo presente durante il combattimento ha riassunto in sintesi la sua visione di quel tragico giorno.
Al Professore Paolo Radi e al ***sono state consegnate due targhe di ringraziamento per il loro lavoro svolto.
Alla mattina mentre il Professore si recava il visita al Parlamento Europeo assieme al relatore Col ***, grazie all’interessamento del Board Member del Parlamento Europeo, Frank Schwalba-Hot ha potuto affiggere all’estero di tale edificio la locandina di tale lavoro.



FINE







BENE PASSIAMO ORA ALLA SECONDA PARTE


II PARTE 



TRAGEDIA O COMMEDIA 16 GIUGNO 2014


SINTESI DELLA PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTARIO LE ALI DI UN SOLDATO A BRUXELLES


Le Ali di un soldato a Bruxelles 27 giugno 2013

Riassumiamo tutto...

Nel Febbraio del 2011 avevo conosciuto il Col. *** su Facebbok, non posso citare il nome e neppure il cognome perché sono stato diffidato. Tale Colonello ha  militato per alcuni anni nella Brigata Folgore, inoltre ha  partecipato alla Missione Ibis.

Era nato un buon rapporto di stima,  spesso ci sentivano al telefono e devo dire che tale personaggio mi aveva aiutato a capire alcuni aspetti della Brigata in questione.



Ad un certo punto il Col. dopo aver visto il mio documentario:  Le ali di un soldato -  ha colto l’occasione di invitarmi a Bruxelles. Questo perché   il Presidente dell’UNUCI  voleva dedicare una serata, che avesse per tematica la storia della Folgore.

SECONDA               VERSIONE

Siete Pronti per la seconda versione

martedì 3 giugno 2014



RIFLESSIONE  DI MARTEDI’ 3 MAGGIO 2014

SE NOI FOSSIMO FOCO




Nasce a Siena intorno al 1260. Si conosce poco della sua vita, ma, da testimonianze dell'epoca, si sa di una vita sregolata e dissipata. Nel 1281, ad esempio, fu multato tre volte per disturbo della quiete pubblica e nel 1291 fu implicato nel ferimento di un uomo. Nel 1296 venne allontanato da Siena, per cause politiche. Nel 1302, per bisogno di soldi, fu costretto a vendere un suo podere. Alla sua morte, avvenuta forse nel 1312, i cinque figli rinunciarono all'eredità perché gravata da troppi debiti. E' da considerare uno dei primi poeti in volgare ed è, sicuramente, uno tra i più amati dai giovani (ancora oggi) proprio per il suo il suo modo di vedere la vita in maniera così gaia e priva di alcun freno inibitorio.
S'i' fosse foco
S'i' fosse foco, arderei 'l mondo;
 s'i' fosse vento, lo tempesterei;
 s'i' fosse acqua, i'l'annegherei;
 s'i' fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i' fosse papa, sare' allor giocondo,
 ché tutti cristiani imbrigherei,
 s'i' fosse 'mperatore, sa' che farei?
 A tutti mozzarei lo capo a tondo.
S'i' fosse morte, andarei da mio padre;
 s'i' fosse vita, fuggirei da lui: similmente farìa di mi' madre.
 S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre:
 e vecchie e laide lasserei altrui.
Questa celebre poesia di Cecco  sembra più che adatta a rappresentare il nostro stato d’animo in questo particolare momento della nostra vita quotidiana. Siamo tutti nervosi, tutti arrabbiati, tutti depressi, tutti estremamente suscettibili, non sappiamo come “tirarare a campare”, ecco che allora ognuno di noi vorrebbe essere “Foco”.
Foco per cosa? Non certo per accendere il caminetto di casa nostra o per fare un falo’ in spiaggia durante una romantico serata estiva. Molti vorrebbero essere “Foco” per…credo che abbiate inteso il mio pensiero. Alla prossima riflessione.








domenica 25 maggio 2014



RIFLESSIONE  DI DOMENICA 25 MAGGIO 2014





Noto che le persone si arrovellano molto su chi votare. Perché?
Mettere una croce non costa nulla?
E inoltre nessuno ha dietro questo personaggio con questo arnese sulle spalle!



venerdì 23 maggio 2014

RIFLESSIONE  DI VENERDI’  24 MAGGIO   2014


Al centro della bandiera italiana dovrebbe esserci questa scritta…



dovrebbe






perché?

A breve la risposta...

domenica 11 maggio 2014

RIFLESSIONE  DI LUNEDI’   DOMENICA 11 MAGGIO   2014


Cecco Angiolieri (Siena l 1260/1312).

 La mia malinconia
“La mia malinconia è tanta e tale,
ch'i' non discredo che, s'egli 'l sapesse
un che mi fosse nemico mortale
che di me di pieta non piangesse…”


Questi versi fanno parte della lirica La mia malinconia, e sono  notevoli per penetrazione psicologica.. Interessante, a tal proposito, risulta la definizione della parola-chiave «malinconia». La sua accezione moderna («stato d’animo intonato a una vaga tristezza, non priva di qualche conforto»1) ci porterebbe fuori strada. «Malinconia», come molti sanno  è invece termine tecnico della medicina medievale; significa letteralmente “umor nero”, inteso proprio come secrezione della bile. Mario Marti, uno dei più importanti studiosi dell’opera di Angiolieri, ci chiarisce che la malinconia per Cecco  è  come «desiderio del godimento allo stato puro, insoddisfazione, cupidigia di vita e l’umor nero che ne deriva». Si tratta dunque di uno stato legato ai sensi e al corpo, di una condizione psicofisica assai lontana dal vago e lirico sentimento che noi intendiamo con la stessa parola e che essa venne usata nelle liriche di fine settecento e primi dell’Ottocento. Dunque vi chiederete, cosa puo’ aver a che fare la malinconia di Cecco con la situazione attuale? A che fare, perché anche la mia malinconia è tanta e tale nel veder: una nazione che fa difficoltà a uscire fuori dalla palude economica-sociale. La mia malinconia è tanta tale che si fanno solo bizantinismi. Ecco perché sono malinconico.