RIFLESSIONE DI MARTEDI’ 3 MAGGIO 2014
SE NOI
FOSSIMO FOCO
Nasce a
Siena intorno al 1260. Si conosce poco della sua vita, ma, da testimonianze
dell'epoca, si sa di una vita sregolata e dissipata. Nel 1281, ad esempio, fu
multato tre volte per disturbo della quiete pubblica e nel 1291 fu implicato
nel ferimento di un uomo. Nel 1296 venne allontanato da Siena, per cause
politiche. Nel 1302, per bisogno di soldi, fu costretto a vendere un suo
podere. Alla sua morte, avvenuta forse nel 1312, i cinque figli rinunciarono
all'eredità perché gravata da troppi debiti. E' da considerare uno dei primi
poeti in volgare ed è, sicuramente, uno tra i più amati dai giovani (ancora
oggi) proprio per il suo il suo modo di vedere la vita in maniera così gaia e
priva di alcun freno inibitorio.
S'i'
fosse foco
S'i'
fosse foco, arderei 'l mondo;
s'i' fosse vento, lo tempesterei;
s'i' fosse acqua, i'l'annegherei;
s'i' fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i'
fosse papa, sare' allor giocondo,
ché tutti cristiani imbrigherei,
s'i' fosse 'mperatore, sa' che farei?
A tutti mozzarei lo capo a tondo.
S'i'
fosse morte, andarei da mio padre;
s'i' fosse vita, fuggirei da lui: similmente
farìa di mi' madre.
S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui, torrei le
donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui.
Questa celebre poesia di Cecco sembra più che adatta a rappresentare il
nostro stato d’animo in questo particolare momento della nostra vita
quotidiana. Siamo tutti nervosi, tutti arrabbiati, tutti depressi, tutti estremamente
suscettibili, non sappiamo come “tirarare a campare”, ecco che allora ognuno di
noi vorrebbe essere “Foco”.
Foco per cosa? Non certo per accendere il
caminetto di casa nostra o per fare un falo’ in spiaggia durante una romantico
serata estiva. Molti vorrebbero essere “Foco” per…credo che abbiate inteso il
mio pensiero. Alla prossima riflessione.