SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
ANTONIO
RAGONE
Antonio Ragone di Salerno nello sport del calcio, svolge il ruolo di preparatore dei portieri, così ci si presenta:
“Dopo la carriera da portiere, nel 2011 ho iniziato a fare il preparatore dei portieri in una scuola calcio di Cava dé Tirreni che si chiama Rinascita Cava 2000, poi sono rientrato a Salerno dove ho collaborato nella scuola calcio del mister Mario Avallone, Scuola Calcio Manager e di lì a poco ha preso il via la mia carriera.
Nel 2016 il direttore dello Sporting Vietri Elio Vicinanza che all'età di 10 anni era stato il mio allenatore "quando si dice che nel calcio tutto torna " mi chiamò per propormi di allenare i portieri dello Sporting Vietri del Presidente Luigi Abate, si trattava della prima esperienza con una prima squadra.
Preciso anche che Dal 2016 al 2019 nel mese di luglio ho allenato i portieri dell'Equipe Campania di Antonio Trovato
L' anno successivo vengo riconfermato e proviamo a fare il salto in promozione, purtroppo usciamo dai play off, solo nel terzo anno riusciamo a raggiungere l'obiettivo insieme al mister Esposito, di conseguenza approdiamo dopo una grande cavalcata in Promozione.
Poco dopo decido di cambiare un pò strada avvicinandomi di nuovo al settore giovanile, vengo così contattato dal Costa d'Amalfi ed accetto la proposta di allenare i portieri del settore giovanile dove ricevo un grande aiuto da Alessandro Lucibello che mi assisterà e condividerà con me la gestione di tutto il gruppo portieri.
Purtroppo il covid ci ferma e alla ripresa del campionato approdo alla Salernitana under 17 nazionale; terminato il campionato vengo richiamato dal Costa D'Amalfi in prima squadra dove riusciamo a raggiungere l'obiettivo della salvezza, e pure qualche obiettivo personale.
Quest'anno ho ricevuto la chiamata del Salernum dove ho trovato uno staff professionale.
Come prima domanda voglio farti questa, caso vuole che prima di lei abbia intervistato, Alessandro Lucibello, so che siete in ottimi rapporti, che cosa ci vuol dire di Alessandro Lucibello?
Di Alessandro posso solo parlarne bene è un ragazzo eccezionale, è stato mio assistente nel periodo del Costa D'Amalfi. Ragazzo volenteroso, porterò con me molti ricordi del nostro trascorso.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Ho scoperto la mia passione per il calcio quando mio padre mi portò per la prima volta allo stadio, era l'anno della promozione in serie B della Salernitana 1989 avevo sei anni.
Perché lei inizia a fare il portiere, è stata una scelta casuale, oppure sin da bambino a lei piaceva questo ruolo?
Non si sceglie questo ruolo ma è lui che sceglie te. Sin da bambino ero io a propormi di stare in porta provando tante emozioni che non si possono spiegare a parole.
Lei è stato in tanti club, in quale sì è trovato meglio?
In ogni club in cui sono stato ho messo il cuore e l'anima ed ognuno mi ha dato la possibilità di crescere professionalmente. In tutta sincerità non ce n'è uno in particolare.
Nel 2011 avviene la svolta, lascia il calcio giocato per approdare a fare il preparatore dei portieri, come mai questa scelta, avrebbe potuto scegliere di fare l’allenatore, non trova?
Precisamente ho smesso nel 2007 e ho iniziato la mia carriera con vari stage formativi e poi nel 2011 ufficialmente. Avendo giocato in un ruolo per me più bello e complicato di tutti, ho voluto continuare sulla stessa strada: mettere a disposizione ciò che ho imparato è una delle mie più grandi soddisfazioni.
Non penso che sia facile il ruolo del portiere, possiamo dire che gareggia da solo, un giocatore sbaglia un tiro, ma può sempre rifarsi con il tiro successivo, un gol non parato può determinare la vittoria della squadra, è così?
Purtroppo questo ruolo è allo stesso tempo bello, ma con tanti risvolti negativi. Rifarsi é impossibile ed è per questo che ogni giorno lavoro per trasmettere quanta più tecnica possibile ai miei portieri.
La finale dei mondiali è stata vinta dall’Argentina ai rigori, le chiedo possibile che non ci sia un’altra maniera per decretare la squadra vincitrice?
La vittoria deve essere decretata sul campo, sul lavoro fatto in 90 minuti e sulla forza di volontà. I rigori non sono mai facili e qui il ruolo del portiere diventa quello più importante.
Immagino che un’importate esperienza lei l’abbia avuto alla Salernitana under 17, che tipo, che ricordo ha?
Ho un ricordo molto positivo perché sono approdato all'under 17 nell'anno della promozione in serie A della Salernitana. Oltre a questo ho avuto la possibilità di confrontarmi con una realtà nazionale raggiungendo molti traguardi personali.
Lei in questo momento è alla A.S.D Salernum Baronissi, come si trova in questo club?
Quest'anno ho sposato il progetto Salernum del presidente Giacomo La Marca, persona eccezionale che insieme al direttore Christian Noschese mi hanno fatto sentire sin dal primo giorno in famiglia. In questa società ho avuto la fortuna di conoscere professionisti come il mister Jacopo Leone con il quale condivido il pensiero calcistico, inoltre ho anche un rapporto ottimo personale. Siamo un gruppo molto unito e lo dimostra la complicità lavorativa con tutto lo staff sia tecnico che medico e dirigenziale. Il Dott. Enzo Gallo, il Prof Pierluigi Marano e Alfonso De Luca (mister della juniores e allenatore in seconda) chiudono il cerchio di un gruppo forte e compatto, di capaci e di professionisti, colleghi, ma soprattutto amici. Ovviamente non posso non citare la squadra, un gruppo solido formato da calciatori di esperienza importanti e giovani che danno il massimo per questa società, menziono infine il nostro magazziniere Felice Pecoraro persona amica e grande lavoratore, che ci mette a nostro agio con il materiale e altro, sempre pronto e disponibile.
Come si svolge la sua giornata?
La mia giornata lavorativa non ha un vero inizio e fine. Da casa preparo il lavoro da svolgere in campo che si articola in analisi, video e preparazione dell'allenamento. Mi reco al campo, preparo il necessario per l'allenamento e lo spiego ai ragazzi. Alla fine cerco sempre di capire lo stato mentale e fisico dei miei ragazzi parlando con loro.
Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo?
Il calcio mi sta dando tante soddisfazioni sul campo lavorativo in quanto vedere i risultati del mio lavoro è gratificante. Allo stesso tempo toglie spazio alla mia famiglia che però mi supporta e "sopporta" in tutto e per tutto.
Lei è stato anche preparatore dei portieri in squadra femminile, che ci può dire a riguardo, mi spiego meglio l’approccio è diverso, oppure non ci sono differenze?
L'approccio con il mondo del calcio femminile è discretamente diverso rispetto a quello maschile, soprattutto riguardo ai tempi e le gestioni generali. Nonostante ciò ho avuto la fortuna di allenare ragazze che mi hanno seguito subito, un pensiero in particolare va a Valeria Fierro e Giorgia Fusco, quest'ultima è riuscita a raggiungere obiettivi importanti come il premio miglior portiere in Eccellenza a soli sedici anni. Insieme abbiamo vinto il campionato approdando in serie C con il mister Mariano Turco.
Un suo pregio e un suo difetto, nell’ambito della sua professione è ovvio?
Il mio peggior difetto é quello di essere pignolo all'estremo, ma questo può diventare anche un pregio, perché in ogni cosa che faccio ci metto il cuore.
La sua miglior partita quand’era portiere?
Una delle mie migliori partite è la stata la mia prima volta alla scuola calcio "Nuova Salerno" soprattutto da un punto di vista sentimentale. Da lì in poi è stato un crescendo di emozioni e soddisfazioni.
Famiglia e amici che cosa rappresentano per lei?
Gli amici sono coloro i quali ti danno sostegno, ma la famiglia vive le tue gioie e i tuoi dolori ogni giorno. Condivide fatiche e risultati senza mai sottrarsi.
Un sogno che spera possa diventare realtà?
Sogni non ne ho perché svaniscono con il tempo, preferisco avere obiettivi e ne ho tanti e lotterò sempre per raggiungerli.
21 Dicembre 2022
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