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giovedì 28 settembre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

GENNARO 

SILVESTRO

 

 

   





 

        Gennaro Silvestro è un allenato di Napoli e questo è il suo percorso   calcistico. 

 

 

È nato a Napoli il 18 03 1982, calcisticamente si forma nella Damiano promotion di Carmine Tascone (noto talent scout nazionale), esordisce nei campionati dilettantistici a 16 anni in serie D per poi passare nelle fila dell’Arzanese in eccellenza, rimane due anni “da protagonista” purtroppo un brutto infortunio alle ginocchia lo tiene fermo ai box per un po’, successivamente riparte nel campionato di promozione dove vestirà le casacche dell’Aversa e Trentola Ducenta.


Poi inizia un “girovagare” in prima categoria dove vince un campionato a Villa Literno. Ritorna in promozione per vestire le casacche dell’Ortese e Maddalonese, successivamente è in prima categoria dove è assoluto protagonista al Valle di Maddaloni Casagiove, al Casavatore, Scampia, Giugliano, Mondragone, Albanova per poi terminare la carriera al Cardito.


Successivamente ha intrapreso la carriera di allenatore tra le fila della Boys Caivanese all’inizio è stato vice- allenatore della prima squadra, poi è allenatore in prima persona con la Juniores (Under 19) della stessa Caivanese ottenendo il primo posto.


 Nella stagione 2022-2023 è alla guida dell’under 19 del Villa Literno dove ho ottenuto il primo posto, a febbraio viene promosso alla guida della prima squadra in eccellenza dove “in una situazione disperata” sono le sue parole riesce a portare la squadra a disputare i playout, purtroppo non riesce nel suo intento. 


Nella stagione in corso questo anno riparte dalla promozione alla guida della Cellolese


Dopo 1 pareggio (subito al 96 in netto fuorigioco) e una sconfitta praticamente dopo 2 giornate di campionato, la società viene esonerato con una telefonata senza neanche un colloquio. Come ci racconta lui stesso: era dall’ inizio una situazione insostenibile dove praticamente non c’era nulla per poter fare bene in un campo ai limiti dell’impraticabilità, lo staff era inesistente e allenavo dei giocatori che io non avevo scelto”.


Lavora come infermiere presso l’Ospedale Monaldi di Napoli, reparto di fisiopatologia respiratoria diretto dal professore Giuseppe Fiorentino, nel periodo del Covid è stato in prima linea nel curare i malati.

 

 

 

 


 




La prima domanda che le voglio fare, anche se lo sappiamo in maniera generica, è la seguente: complessivamente com’è terminata stagione 2022-2023 al Villa Literno?

 

La stagione a villa Literno è terminata con la vittoria del campionato juniores e con la retrocessione dell prima squadra dopo i playout.

 


Nel febbraio del 2023 lei allena la prima squadra in eccellenza – sempre del Villa Literno -, l’aveva presa in una situazione disperata e comunque riesce a portarla ai play out, anche se perde, mi sembra che lei abbia raggiunto un buon traguardo, oppure sperava in qualcosa di più?

 

Erano i playout e speravo nella salvezza che purtroppo non è arrivata



La stagione che è appena iniziata, A.S.D. Cellolese Calcio per lei è già terminata dopo solo due partite, mi sento di chiederle questo, come si sente in questo momento a livello emotivo?

 

A livello emotivo sicuramente sono amareggiato perché dopo solo due partite non si può esonerare un allenatore visti tutti i sacrifici e le condizioni avverse che ho dovuto affrontare.

 








Quando lei è arrivato in questo Club ha subito visto che qualcosa non andava, il campo al limite dell’impraticabilità, come ci dice lei, e poi ci dice che c’era uno staff inesistente, in che senso?

 

Praticamente ho lavorato su un campo ai limiti della praticabilità, senza staff, senza fitoterapista, senza nulla in pratica, dovendomi subire, inoltre, continue lamentele dei calciatori.

 


Mi scusi se le faccio questa domanda, quando si è reso conto di questa situazione non ha pensato di rassegnare le dimissioni prima che iniziassero le partite?

 

Non ho pensato alle dimissioni perché mi ero fidato 100 % della società che mi prometteva fiducia e cambiamenti di questa situazione. Nel momento in cui le cose si stavano aggiustando, alla vigilia di prendere possesso della nuova struttura per allenamenti e partite e l’arrivo di un collaboratore tecnico hanno subito deciso di allontanarmi spianando così la strada al mio successore, guarda caso è  stato presente al campo sin dal primo giorno in cui allenavo la squadra, evidentemente per tastare la situazione,ma non voglio essere malpensante.

 


Il rapporto con i giocatori com’era, tranquillo oppure aveva già capito che ci sarebbero stati dei contrasti?

 

Ovviamente il rapporto con alcuni calciatori si è venuto ad incrinare proprio per effetto di queste situazioni e anche perché non erano adatti alla mia tipologia di gioco. Voglio anche specificare premettendo che nessuno dei calciatori in rosa è stata una mia scelta, tranne per l ‘attaccante Zaccaro, però la società ha ritenuto opportuno metterlo nelle condizioni peggiori affinché lo stesso andasse via alla vigilia della seconda giornata di campionato che poi mi è costata la panchina.




 





Essere esonerati con una telefonata non è un modo elegante, a mio avviso, per cambiare un allenatore, alla fine di questa esperienza che cosa mi permetta questa parola ha “imparato” – se c’è da imparare –?

 

Di certo una telefonata una volta si diceva salva la vita, in questo caso è stata una brutta sorpresa, anche perché non c'è stato alcun colloquio con la società di persona e questo è una cosa poco elegante, visto che non mi sono ancora ben chiare le ragioni di questa decisione.  Avevo già avvertito la probabilità visto che intorno a me la fiducia era pari a zero.

 

 

Di certo da questa breve esperienza ho capito che non bisogna mai accettare compromessi, ma fidarsi solo ed esclusivamente di sé stessi e del proprio lavoro, facendosi rispettare a partire dalla scelta dei calciatori e delle condizioni generali che ti permetteranno poi di eseguire al meglio il tuo lavoro.

 


 Si sente pronto per andare ad allenare una nuova squadra?

 

Ovviamente dalle delusioni devono inevitabilmente venire soddisfazioni e spero subito di trovare una nuova squadra per far si che  la mia voglia e il mio entusiasmo possano essere fondamentali alla mia prossima squadra.

 


Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore? 

 

Un allenatore come caratteristica principale deve entrare subito in empatia e sinergia con i calciatori perché sono loro che alla fine ti rendono bravo o meno.

 


     Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà ai giocatori?

 

    Di solito sono un allenatore che sente molto la partita e quindi trasmetto la mia adrenalina positiva alla squadra e carico sempre a 100 x 100 i miei calciatori.

 


E alla fine di una partita, invece? Ripensa a quello che ha sbagliato a livello tattico, oppure volta pagina? 

 

Di solito dopo una partita a prescindere dal risultato cerco di stare solo e pensare, poi magari a caldo si possono dire tante cose che invece preferisco poi analizzare in settimana con i calciatori.

 







La famiglia e amici quanto sono importanti per lei in questa situazione spiacevole?

 

Ovviamente l’apporto dei familiari e degli amici ma anche di tanti addetti ai lavori è per me fonte di orgoglio e di forza per voltare subito pagina e ambire a qualcosa di più idoneo alle mie caratteristiche.

 


Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Come sogno nel cassetto ho quello di migliorarmi continuamente ma nell’immediato vorrei non perdere mai quel sorriso e quell entusiasmo che mi caratterizza, magari trovando un nuovo contratto da sottoscrivere.

 


A chi vuole dedicare quest’intervista?

 

Dedico questa intervista a tutti coloro che mi vogliono bene e che conoscono a pieno quanta passione e dedizione sono in grado di offrire per questo meraviglioso sport che è il calcio.

 

Grazie

 

 

 28 Settembre    2023

 

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