SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
ENZO
MARIGLIANO
Enzo Marigliano è di Salerno, ha 34 anni ed è un allenatore di calcio. Cosi ci si presenta:
“Dopo aver frequentato diversi anni nelle scuole calcio locali e qualche sparuto presenza in categorie dilettantistiche, ho intrapreso dieci anni fa la strada di collaboratore facendo il secondo in promozione con l'Olympic Salerno, poi sempre da secondo in prima categoria con le squadre di Vignale, Audax e Valentino Mazzola.
Ho conseguito prima il patentino per istruttore di scuola calcio nel 2013 e poi nel 2015 ho conseguito il patentino UEFA B.
Ho iniziato a rivestire il ruolo di primo allenatore nell' anno 2019 con la Valentino Mazzola squadra di prima categoria campana restando sulla stessa per due anni.
Da pochi mesi è di nuovo l’allenatore della Longobarda Salerno
Questa è la terza intervista che ci concede e noi della testata la ringraziamo.
Il campionato è terminato, se dovesse fare un bilancio finale riferito a questo club (precisiamo che lei è arrivato negli ultimi due mesi) che cosa si sentirebbe di dire?
Si poteva fare molto di più anche, perché la società lo merita, visto che sono con loro da solo un mese posso parlare solo di questo mese e devo dire che ho trovato un gruppo molto disponibile e dei ragazzi con voglia di fare.
Nell’ultima intervista lei aveva espresso un desiderio, di tornare ad essere allenatore, i desideri si avverano, da quanto tempo lei è il mister della Longobarda?
Ciao paolo innanzitutto e grazie sempre dell’invito, sono arrivato il 6 marzo e sono molto molto felice di essere ritornato in questa società, per me è molto importante.
Lei ha il patentino di UEFA B, ha intenzione di fare un altro salto di qualità, oppure per il momento va bene così?
La priorità è sempre il lavoro e con i miei orari non posso fare più di queste categorie (1-2 categoria), ma credimi Paolo questa società ti fa sentire molto più in alto della categoria in cui milita.
Generalmente com’è la sua giornata da allenatore?
Giornata bella, ma stancante perché a me piace farla a 360 gradi. E’ qualcosa di più di una passione, chi mi conosce sa bene come io viva questi momenti.
Secondo lei qual è la qualità principale che deve avere un allenatore?
In queste categorie conta fare gruppo, occorre saper far sentire tutti importanti, ma soprattutto mantenere sempre la propria professionalità.
Terminata una partita, a prescindere dal risultato, ripensa a com’è andata, riguarda cos’ha funzionato o cosa non ha funzionato, oppure volta pagina?
Il martedì di solito parliamo sempre della partita precedente, e dopo averla visionata e studiata cerchiamo di capire gli errori da non commettere in futuro.
Affinché un club raggiunga ottimi risultati quali sono i fattori che incidono?
Programmazione, serietà e soprattutto remare tutti dalla stessa parte: dal presidente al magazziniere.
Ultimamente abbiamo letto che diversi calciatori sono indagati nell’ambito delle scommesse, lei che idea si è fatto, (molti si domandano: hanno tutto, perché lo fanno) ?
Il calcio è sempre più malato, purtroppo ma non da oggi e leggere certe vicende fa allontanare sempre di più i ragazzi a questo sport.
Le voglio rifare questa domanda, per vedere se lei ha cambiato idea: domani lei riceve un’ allettante chiamata da un club estero, ha poche ore per decidere, che cosa decide di fare?
Mi farebbe molto piacere, sarebbe una scelta che stravolgerebbe la mia vita, se accadrà ci penserò sicuramente.
Lei è molto apprezzato e stimato dalla società che rappresento, immagino che ciò la renda felice, come si riesce ad essere così, appunto, stimati?
Non posso dire se io sia apprezzato o meno, però cerco di mettermi a disposizione dei ragazzi e della società che rappresento.
Ci muove la passione, Paolo.
A chi vuol dedicare questa intervista?
La vorrei dedicare alla mia famiglia e alla Longobarda, società che merita altri palcoscenici
Grazie mille Paolo.
Grazie
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16 04 2025