SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
MICHEAL
DIPILATO
Micheal Dipilato è un giocatore di Roma di 27 anni e così si presenta: “Hoiniziato all’età di cinque anni trascorrendo tre anni nelle giovanili della Lazio dagli otto agli 11 anni; in prima squadra ho iniziato con il Trastevere in serie D, poi sono sceso in promozione con la maglia dell’Urbetevere, successivamente ho militato nella Romulea e nel Grifone calcio. Nell’attuale stagione mi trovo al Fregene Calcio.
La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2024-2025. Lei ha realizzato 23 goal, si ritiene soddisfatto immagino?
Sì, sono soddisfatto soprattutto per com’ era iniziata la stagione, sono stato per i primi due mesi a San Cesareo l’ambiente che mi era stato proposto in estate, per diversi motivi a metà ottobre ho chiesto di poter rescindere il contratto per trovare fortuna altrove. Due giorni dopo questa decisione è arrivata la chiamata del Fregene che si trovava in quel momento in una situazione di classifica complicata, però avevo visto fin dai primi allenamenti che c’era del potenziale per arrivare a conseguire un obiettivo importante: arrivare ai playoff e ci siamo riusciti “dopo una lunga cavalcata”.
In questa stagione lei milita nel Fregene Calcio, come mai ha scelto questo club?
La scelta di rinnovare con il Fregene è stata semplice, non ti nego che le richieste sono state diverse questa estate, però in me non c’è mai stato un reale interesse nel voler cambiare “aria”. Sapevo quello che volevo e cioè: rimanere in un ambiente che l’anno scorso mi aveva dato tanto sia livello societario, che di spogliatoio e per questo volevo ricambiare questa fiducia rimanendo a “combattere” per gli obiettivi del Fregene.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Fin da bambino in realtà, i miei genitori hanno provato a farmi praticare qualsiasi altro sport prima di portarmi a giocare a calcio, ma quello è sempre stato il mio desiderio fin da subito.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
Diciamo che per farmi studiare da bambino il “ricatto” è sempre stato quello di togliermi il calcio, ma poi alla fine ha sempre prevalso il calcio.
Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più legato?
Diciamo che ogni squadra mi ha lasciato qualcosa, nel bene e nel male, alcuni gruppi mi sono rimasti nel cuore e con alcuni compagni ancora mi frequento fuori dal campo, mentre altri spogliatoi mi hanno lasciato meno, concludo dicendo che a livello umano sono stati comunque un bagaglio d’esperienza e di crescita personale.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
Altri sport che seguo e mi piacciono sono il Basket e la Formula 1 soprattutto quest’ultima, a casa tanto è sentita la Ferrari che il mio nome di battesimo deriva da Michael Schumacher.
Non è certamente facile realizzare 23 goal in una stagione, qual è stato il suo segreto, oppure qual è il segreto per riuscire a raggiungere un simile traguardo?
Per me non c’è un vero e proprio segreto, a livello personale posso dirti che l’importante, soprattutto per un attaccante, è farsi trovare sempre pronto anche nell’unica palla che può capitarti in una partita sfavorevole, mentre, secondo me, la cosa che più riesce a permetterti di raggiungere determinati traguardi è il lavoro che fa tutta la squadra per arrivare al gol: senza i miei compagni che dietro di me danno “il fritto” per arrivare a mettere la palla in porta, non sarebbe certamente possibile realizzare tanti gol.
Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato e accetto le decisioni con serenità?
Le discussioni più grandi le ho avute con i mister con i quali alla fine ho avuto il miglior rapporto umano anche fuori dal campo, i contradditori ci stanno, fanno parte del gioco, chiaramente decidono loro chi gioca la domenica, quindi bisogna accettarle per forza.
Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?
Quando ero più piccolo cercavo di imparare il più possibile dai grandi e accettavo tutti i consigli possibili, ora che il grande tocca farlo a me, così cerco di incitare tutti i miei compagni, soprattutto i più giovani affinché tirino fuori tutto il loro potenziale che hanno a disposizione.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Come pregio ti direi il colpo di testa, in merito ai difetti questi sono troppi.
Una domanda che faccio spesso è la seguente: se domani le arrivasse un’offerta per giocare qualche anno in un club fuori dall’Italia, se la sentirebbe di lasciare tutto e partire per questa nuova avventura?
Dipende da tanti fattori, ne dovrebbe valere la pena sotto tutti i punti di vista, una decisione favorevole mi stravolgere la mia vita.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono posto.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
A tutte le persone che hanno creduto in me in ambito calcistico.
Ultima domanda, un pronostico su chi potrebbe vincere quest’anno lo scudetto.
La squadra secondo me più attrezzata è il Napoli, soprattutto per il suo allenatore, poi se devo dirti un sogno ti direi la Roma di cui sono tifoso, Totti purtroppo ha smesso quindi la vedo dura.
Grazie
18 09 2025
(Tutti i diritti riservati)
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