SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
LEO
SIBOLDI
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Leo Siboldi è un giocatore di calcio, classe argentino, nato il 6 gennaio del 1998 che gioca a Barcellona, queste sono le squadre dove ha militato: Argentina: 2010-2013 Club Belgrano San Nicolas (settore giovanile), 2013-2014 Club Atletico Rosario Central (settore giovanile), 2014-2015 Defensores de Belgrano – Villa Ramallo (serie C); Italia: 2017 Atletico Torrenova (Roma), 2018 Orrolese (Cagliari), 2019 Valle del Tevere, eccellenza (Rieti), 2021 Ortona Calcio, serie D (Pescara), 2022 Poggio Mirteto (Rieti); Barcellona: 2024 -2025 Pena Malaga- Vincets Molyvell – Federazione catalana 2da ref – serie D.
La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2024-2025.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più?
Ho presso la responsabilità di essere capitano della prima squadra, sono soddisfatto perché ho dato il meglio di me stesso, inoltre siamo rientrati nei primi 5 posti.
Nella stagione che è appena iniziata lei gioca ancora nel Pena Malaga- Vincets Molyvell?
Sì, sono ancora in questa squadra, è una società in crescita e ciò ti motiva molto.
Lei è nato in Argentina e tutti noi conosciamo l’importanza che il calcio ha per gli argentini, la sua passione per il calcio quando è nata?
Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 4 anni, noi argentini vogliamo essere campioni sin da subito!
Ad un certo punto lei si trasferisce in Italia, in che modo è arrivato, mi spiego meglio, c’è stato un procuratore italiano che la conosceva e che le ha fatto la proposta di venire da noi, oppure è successo in un altro modo?
È stato un procuratore che stava cercando giocatori argentini, da diversi mesi lui cercava di convincermi a venire in Italia, al momento opportuno ha parlato con mio papà, e così ho avuto il permesso di arrivare in Europa.
Come si è trovato in Italia, si è ambientato subito oppure ci sono voluti diversi mesi?
Tutto ciò che riguarda l’Italia è speciale, appartiene ad “un altro mondo”, ma venire da solo e senza parlare la lingua è stato un sfida per me, mi sono subito ambientato bene e dopo pochi mesi la lingua faceva parte della mia vita.
Ci dica la verità quanto le mancava la sua famiglia, gli amici, (anche perché non è facile lasciare il luogo dove si nasce per andare in un altro continente) ?
È troppo difficile, lasciare la tua terra dove c’è tutto, ma sapevo che mettere “i piedi” in un altro continente sarebbe stato un nuovo inizio per me e per la mia famiglia, ho avuto alti e bassi all’inizio, ma l’amore della mia famiglia mi ha fatto superare le varie difficoltà.
Lei ha giocato in diverse squadre, a quale club è rimasto più legato?
La squadra che sempre rimarrà nel mio cuore sarà sempre il Torrenova, poi viene l’Orrolese, qui ho trascorso dei bellissimi momenti, ho avuto delle ottime amicizie, inoltre abbiamo vinto una Coppa Italia.
Che differenza c’è tra il calcio argentino e quello italiano?
Noi argentini non siamo nati per perdere, anche se non hai un grande talento, certamente ti devi allenare molte ore se vuoi stare al passo e allo stesso livello con gli altri.
Sin da piccoli nasciamo con la mentalità di aiutare, se lo necessita, la nostra famiglia.
Il calcio italiano per coloro che iniziano a giocarlo sin da piccoli è solo passione, pensi più al divertimento.
Lei gioca nel ruolo di?
Io gioco in diversi ruoli: terzino destro, anche sinistro e gioco anche a centrocampo.
Dall’Italia lei si traferisce a Barcellona. Come hai ha scelto questa città, conosceva qualcuno, mi spiego: aveva degli amici, dei parenti, oppure è stato chiamato da un procuratore?
E’ stato una decisione difficile lasciare la mia Italia sapendo che tanti sarebbero stati gli amici che avrei lasciato, a Barcellona avevo tantissimi amici che mi motivano affinché partissi dall’Italia, alcuni giocano nel Pasion Xeneixe, Boca Juniors de Barcelona.
Perciò sapevo che se mi fossi trasferito sarebbe come stato tornare a vivere in Argentina, in primis per la lingua e poi perché in città ci sono tantissimi argentini.
Ci tengo a precisare che mi è dispiaciuto tantissimo lasciare l’Italia.
Come si trova in questa grande città, si è ambientato bene?
Mi trovo molto bene, è una città bellissima, mi ci sono affezionato subito, è la città ideale per migliorare ogni aspetto della nostra personalità.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Non saprei, se mi rendo conto che devo migliorarmi, cerco di allenarmi nel miglior dei modi.
Un giocatore che lei ammira tantissimo?
Lionel Messi, è un bell’esempio sia per lo sport del calcio, sia per la persona che è.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
Ti dico che la mia famiglia è la mia vita, loro sono tutto per me, cercherò sempre di fare loro tutto quello di cui avranno bisogno, mi sono sempre rimasti vicini.
Gli amici sono quelle persone che ti sono vicini sia nei momenti belli sia in quelli brutti, sono importati perché sai che ci saranno sempre.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Giocare sempre calcio per tutta la vita, è quello che sempre chiedo a Dio , perché questo spot è una meraviglia.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
Alla mia ragazza, lei mi ha fatto conoscere il vero amore, inoltre sono molto legato a suo figlio che gioca a calcio, in conclusione, lei mi ha cambiato la vita.
Grazie
06 09 2025
(Tutti i diritti riservati)
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