Contro la Palmese partita vinta 2 a 0.
Alessandro Lucibello di Amalfi ha giocato a calcio sino a qualche anno fa, ora svolge il ruolo di preparatore dei portieri. Cosi ci si presenta:
“Mi chiamo Alessandro Lucibello, sono nato a Napoli il 18 marzo dell'1993, vivo ad Amalfi ed il calcio è la mia più grande passione.
Ho iniziato a dare calci al pallone nel settore giovanile del Costa D'Amalfi, ai tempi U.C. Intercostiera, con la quale sono riuscito, insieme all'aiuto dei miei compagni e al lavoro del mister De Crescenzo, a vincere un campionato mini-giovanissimi provinciali. Anche con altri allenatori quali mister Scannapieco e mister Gino Proto, attuale allenatore del Costa d'Amalfi, abbiamo raggiunto altri importanti risultati.
La passione per gli allenamenti dei portieri nasce però quando inizio ad allenarmi con mister Giovanni Esposito, mentre mi allenavo gli davo una mano nel settore giovanile questo fino al 2015.
Finito il settore giovanile nel 2010 ho iniziato a giocare prima in seconda categoria nel Cetara Soccer, dove ottenemmo il secondo posto in campionato con mister Gabriele Sammarco, attualmente ricopre il ruolo di direttore nel Costa D'Amalfi, poi sono stato per una breve parentesi al Positano in promozione per poi far parte del gruppo del Costa D'Amalfi che è riuscito ad andare dalla seconda categoria alla promozione con imister De Crescenzo e Proto.
Successivamente ho fatto due anni di seconda categoria prima con la Maiorese dove ho ritrovato mister Scannapieco e poi ad Agerola nell'anno della ripartenza del calcio nella cittadina dei monti Lattari. Il mio ultimo anno è mezzo è stato con il Tramonti in prima categoria dove con il grande lavoro del mister nonché amico Raffaele Apicella abbiamo raggiunto nel 2018 la semifinale playoff. Nel gennaio 2019 ho deciso, visto che i vari impegni lavorativi non mi permettevano di allenarmi, di lasciare il calcio giocato per iniziare il percorso da preparatore dei portieri.
Ho iniziato nel gennaio 2019 come vice preparatore del settore giovanile e della prima squadra in eccellenza nel Costa D'Amalfi alle spalle del mister Gianfranco Rossi a cui devo tantissimo, questo perché ha avuto pazienza e voglia nei miei riguardi, così come il mister in prima Osvaldo Ferullo, che mi ha dato il piacere di far parte del suo staff.
Nella seconda metà dell'annata 18/19 abbiamo raggiunto per la prima volta nella storia della società costiera, i playoff di eccellenza, perdendo la semifinale con l’Agropoli, mentre nell'annata 19/20, oltre a collaborare con mister Rossi ho avuto il piacere di affiancare mister Antonio Ragone nel settore giovanile, altra persona fondamentale e amica, importantissima nel mio percorso di crescita sportiva.
Con quest'ultimo siamo stati in grado di gestire ben sedici portieri di diverse età nella scuola calcio, mentre con la prima squadra abbiamo raggiunto il traguardo storico della finale di coppa Campania e prima dell'interruzione per Covid eravamo terzi a meno sette dalla prima, ovvero il Santa Maria di Castellabate che venne poi dichiarata la squadra vincitrice. Il Santa Maria l’avevamo eliminato in semifinale di Coppa Campania e che all'ultima gara sarebbe dovuta doveva venire a farci visita.
Questo è uno fra i più grandi rammarichi: il non aver potuto completare la stagione, perché non eravamo una squadra, ma una famiglia incredibile. Nel 2021 da maggio a luglio sono preparatore dei portieri del settore giovanile del Costa D'Amalfi e sul finire di luglio inizio il ritiro del campionato di eccellenza dove ritrovo mister Antonio Ragone e mister Giovanni Greco con il quale si è instaurato un grande rapporto, questi componevano lo staff di mister Proto, altra persona fondamentale nel mio cammino.
Poi però decido di camminare da solo, mi arriva l'offerta del Tramonti e decido così di scendere di due categorie e inizio il mio primo campionato da preparatore in solitaria, dove ritrovo il mister e amico Apicella che subentra in una situazione complicatissima.
Tra: la mancata preparazione estiva e mancato richiamo invernale, con una squadra falcidiata dal covid, infortuni vari, i fari rotti del campo che non ci permettevano di allenarci la sera, le innumerevoli difficoltà figlie dell'estate lavorativa in costiera, con quattro settimane perse per turni infrasettimanali, tutto lo staff è riuscito, nonostante queste peripezie che ho elencato sopra a portare la squadra alla salvezza, molto sofferta, senza playout, concludendo al sesto posto il campionato, con la quinta difesa interna migliore e con i nostri portieri che parano anche due tiri dagli undici metri.
Poi per mia scelta personale decido di lasciare il Tramonti Calcio, ambiente sportivo e paese a cui mi lega e mi legherà un affetto particolare, per provare altre esperienze e attendere la chiamata giusta.
La chiamata giusta arriva a fine luglio quando Giovanni Formisano, portiere che ho trovato contro molte volte in eccellenza (con Giovanni Formisano si è instaurato un grande rapporto di amicizia) mi chiama per propormi di seguire l'Agerola in promozione.
Inizialmente non voglio accettare per paura che gli impegni lavorativi non mi permettano di far combaciare le cose, ma fatto sta che grazie al suo intervento e alla fiducia e alla pazienza concessemi dalla società Agerola (il presidente è il signor Acampora mentre il mister è Francesco Nardo) accetto l'offerta prendendomi la gestione dei portieri di prima squadra e del settore giovanile; fino a questo momento siamo terzi in classifica nel girone b di promozione Campania, in un girone in cui il Santa Maria la Carità fa “un cammino a parte” perché è una squadra molto forte, ha vinto tutte le partite, ne ha pareggiate due, una delle quelle con la mia squadra. Quest’anno dev’essere un anno dev’ essere di costruzione dopo la salvezza ottenuta all'ultima giornata l'anno scorso. Quindi penso che stiamo facendo un gran bel lavoro e penso che anche i portieri stiano facendo un gran bel percorso, in una grande società con un grandissimo cuore
Il 17 gennaio 2022 ho conseguito il patentino AIFS come preparatore dei portieri di primo livello”
Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo momento di pausa?
Io che il Covid penso ci abbia dato una grande lezione, di quanto bella e sia straordinaria la normalità che vivevamo e che stiamo tornando a vivere. Per quanto mi riguarda la pausa forzata l'ho vissuta cercando di aggiornare e migliorare il mio bagaglio di conoscenze, per essere pronto per quando poi saremmo ripartiti.Mi sono tenuto in allenamento scoprendo di come sia bello correre fra i vari sentieri delle montagne che collegano un paese ad un altro del mio territorio.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Da piccolissimo, la passione mi è stata trasmessa da mio padre e mio nonno, il primo mi ha trasmesso una passione più "obbiettiva", il secondo mi ha trasmesso una passione più "folle" per il Napoli. Con il nonno fin quando è stato qui con me mi confrontavo sul Napoli e basta, ed erano momenti bellissimi che resteranno dentro di me. Con mio padre ancora oggi mi ci confronto, anzi, a volte per essere più sicuro sul mio modo di intendere il calcio, il suo giudizio lo reputo fondamentale.
Semifinale di coppa Campania
Se dovesse esprimere un suo giudizio sulla carriera da calciatore che cosa direbbe?
Per quanto riguarda la mia carriera da calciatore posso solamente dirle che ovunque io sia stato ho lasciato un bel ricordo come persona, ed è questa la cosa che più mi da soddisfazione. Ritengo di aver raggiunto il massimo che potessi raggiungere, purtroppo non avevo né le qualità né il tempo, a causa del lavoro, di arrivare a livelli più alti di quelli che ho raggiunto. Quello che posso dirle è che ho affrontato ogni campionato ed ogni categoria, a prescindere dal ruolo, con una serietà ferrea, e penso che gli allenamenti saltati li conti sulle dita di una mano.
Quindi le dico per concludere che fossi un allenatore prenderei un Lucibello calciatore per le grandi qualità da uomo-spogliatoio e per la serietà e la passione con cui affronta questo sport.
Semifinale di coppa Campania
Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare preparatore dei portieri?
Diciamo che già mi piaceva questo ruolo perché affiancavo il mio mister dei portieri Esposito con il settore giovanile, poi nel gennaio 2019 mi arrivò la chiamata del Costa D'Amalfi per il settore giovanile e decisi di "cambiare ruolo".
Ho iniziato come collaboratore del mister Gianfranco Rossi, una persona a cui devo tantissimo e che mi ha dato tantissimo; oltre ad avermi dato la possibilità del settore giovanile mi ha concesso la possibilità di affiancarlo anche in prima squadra, in Eccellenza, negli anni d'oro del Costa D'Amalfi di Ferullo. Momenti indimenticabili.
Lei in questo momento è nella società Agerola, come si trova?
Splendidamente. Sono capitato in una società fatta da persone straordinarie, il presidente Acampora, i dirigenti Ruocco, Longobardi e Ferrara, per non parlare della squadra fatta da uomini veri e grandi calciatori, senza dimenticare il signor Luigi Astarita, conosciuto come il cavaliere, questo perché è un tifoso storico dell'Agerola. Sarò sempre grato a questa piazza per l'opportunità concessami al mio secondo anno di preparatore in solitaria, così come sarò grato sempre al mister Nardo e al mister Celentano di avermi dato la possibilità di far parte del loro staff, personalmente sto cercando di ricambiare la fiducia in me riposta con serietà, impegno studio continuo per gli allenamenti e tanto cuore.
Qual è la principale qualità che deve avere un prepatore?
Più che la qualità penso che le qualità che debba avere un preparatore dei portieri siano molteplici, personalmente cerco sempre di comprendere che tipo di carattere hanno i portieri che ho a disposizione per comprendere il tipo di approccio da utilizzare nei loro riguardi, farli sentire importanti, dargli vicinanza nei momenti di difficoltà, essere credibili e soprattutto mai e sottolineo mai essere monotematici nel programmare un allenamento, la monotonia mentale inconsciamente porta i nostri portieri ad avere un rilassamento, mentre la novità inconsciamente porta ad un miglioramento delle sessioni.
Nei miei primi due anni da preparatore ho avuto il piacere di allenare ragazzi più grandi di me, con cui ho avuto un approccio improntato su un dialogo schietto, utilizzando il noi e ascoltando anche le loro idee per allenarci al meglio
Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo?
Il calcio non mi sta togliendo nulla, anzi. Per andare a fare allenamento nel periodo lavorativo ho fatto e faccio tantissimi sacrifici, ma se mi dicessero lo rifaresti la risposta è sempre si. Il calcio mi ha dato tante amicizie fraterne, il calcio mi ha insegnato la disciplina, la serietà. È soprattutto mi ha dato un grande insegnamento, ovvero che quando ci sono 1000 e più motivi per mollare, scegliere sempre l'unico motivo per continuare.
Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà al portiere?
Rientriamo nel discorso delle qualità del preparatore. Ho avuto molti portieri che durante il riscaldamento cercano un approccio mite, quasi rilassato, mentre altri cercano un approccio di sostegno continuo, cercano la carica dalle nostre parole. Il mio stato d'animo invece è differente, dipende dalle sensazioni che ho durante la settimana.
E alla fine di una partita, invece? Ripensa a cosa è andato storto, oppure pensa a come riuscire a far meglio nella prossima gara?
Fine partita difficilmente faccio una valutazione, siccome a caldo posso dare valutazioni affrettate, da tifoso, la sera inizio a valutare cosa ho fatto di buono per il mio portiere e cosa non. Ne parlo sia in privato con lui che davanti agli altri portieri, perché non dobbiamo nasconderci niente, nonostante che giochi solamente uno gli altri devono sentirsi partecipi, il confronto poi è sempre utile per un miglioramento sia per chi gioca e chi no.
Contro la Palmese, partita vinta 2 a 0.
Una partita che vorrebbe dimenticare?
Sinceramente, se me lo concede, vorrei dimenticare l'interruzione causa covid del 2020, nel secondo anno di Ferullo a Maiori in Eccellenza, perché lo dico a lei come lo dico spesso a tutti quelli che facevano parte di quel gruppo meraviglioso, saremmo arrivati all'ultima giornata con il Santa Maria, che eliminammo in semifinale di Coppa Campania, in casa a giocarci un qualcosa di veramente molto importante. Basti pensare che un mese prima dell'interruzione ci giocammo la finale di coppa regionale con l'Afragolese, e ancora prima battemmo un altro battistrada e realtà storica del nostro girone, la Palmese di mister Sanchez. Tutte realtà che adesso giocano in D.
Un suo pregio?
Il mio pregio penso sia l'umiltà, il mettermi a disposizione per il bene comune. Il vivere le partite dei miei portieri come se le giocassi io, lo reputo un pregio, perché vuol dire che entro in simbiosi con loro.
Un suo difetto?
In alcuni casi sono molto testardo, e pretendo di avere ragione.
Come descriverebbe se stesso nei riguardi di una persona che non conosce nulla di lei?
Mi descriverei come un ragazzo semplice, umile, con la battuta pronta e pronto a tutto per ciò in cui crede
Famiglia e amici che cosa rappresentano per lei?
La famiglia per me è tutto, le ho già raccontato della passione per il calcio nata grazie a mio padre e a mio nonno, ma devo ammettere che anche mia madre in un certo senso mi aiuta.
Pensi che si accorge se ho vinto, perso o pareggiato da come chiudo la porta. Poi ho un ottimo rapporto con un mio cugino che attualmente è nello staff di Nicola nella Salernitana, vale a dire Marco Celia Per quanto riguarda le amicizie molte sono nel mondo del calcio, direi che la maggior parte sono nel mondo del calcio.
Ho un rapporto fraterno con Manuel Lettieri, attuale capitano del San Marzano, ex Capitano del Costa D'Amalfi, quando era tra i professionisti ho visto tantissime partite sue insieme alla sua famiglia che sento anche un po’ mia. Sicuramente avrebbe meritato categorie ancora più importanti. Non posso dimenticare poi il mister nonché amico del Tramonti Raffaele Apicella, con il quale ancora oggi ci sentiamo e a cui auguro ogni bene.
Per non parlare di colui il quale ha permesso il mio approdo all’ Agerola, Giovanni Formisano, un portiere che ha fatto la storia nel calcio campano e nonostante ciò si allena come un under, e rimanendo sempre in tema del club Agerola, menziono Gerardo Vissicchio, con cui ho condiviso la maggior parte dei miei anni calcistici, per non parlare del resto della “macchina costiera” con cui andiamo a fare allenamento: Cestaro, Marino, Di Landro e War.
Ultimi, ma non ultimi i mister che mi hanno permesso una crescita importante, i mister dei portieri: Rossi e Ragone, quest’ultimo merita una riflessione a parte, oltre all'apprendimento mi ha regalato momenti di grande divertimento, e posso assicurarle che divertirsi gestendo sedici portieri di diversa età e qualità non era per nulla scontato, come non menzionare mister Ferullo, che mi ha dato il piacere di entrare nel suo staff io che mi ritengo un “signor meno di nessuno”. Al di fuori dell’ambiente calcistico, ho un fratello che lavora in Irlanda me è per me fondamentale, un legame perenne ce l’ho - e che sarà per sempre - è con il mio amico Francesco Torre. Ho un bellissimo rapporto con Ciro Gatti attuale segretario del Costa D'Amalfi, Mario Pisani attuale addetto stampa del CDA e con Michele Abbagnara. Se ne ho dimenticato qualcuno, sappiate che non l'ho fatto apposta.
Qui è con con Manuel Esposito portiere della primavera del Benevento calcio
Un sogno per il futuro?
Il mio sogno nel futuro immediato è regalare insieme allo staff tecnico e alla squadra ad Agerola e all’Agerola il sogno dei playoff e perché no puntare a farli in maniera positiva.
Nel futuro più lontano sogno di salire ancora di più di livello, sono partito come collaboratore del settore giovanile, collaboratore in eccellenza, primo preparatore dei portieri in prima categoria con cui ho ottenuto una bella salvezza e adesso sono in promozione. Quello che è certo che il calcio è il sogno che vivo ad occhi aperti, e lo continuerò a vivere sempre!
16 Dicembre 2022
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