A CURA DI PAOLO RADI
UNA CONVERSAZIONE
CON
FRANCESCO
SAVARISE
È stato interessante conoscere Francesco Savarise, perché mi ha raccontato chi è veramente. E non tutti sono in grado di farlo. Un giocatore che ha molto da dare sul campo e capace di riservare tante sorprese positive.
Francesco Savarise ha 25 anni ed è nato a Massa di Somma, comune italiano della città metropolitana di Napoli. Ha militato nel settore giovanile del Napoli per 8 anni, poi ha giocato nel: Foggia, Arzanese, Novese, Mariglianese e negli ultimi due anni nel Pomigliano. Si è diplomato in Elettronica e Telecomunicazioni, ama: la famiglia, gli amici, l’estate e il mare. Noi gli abbiamo rivolto qualche domanda.
La prima domanda è un classico: quando ha scoperto che il gioco del calcio sarebbe stata la sua più grande passione?
È nato tutto senza un motivo, ho iniziato a 4 anni e mezzo, è stato un amore a prima vista. E da quel giorno questa passione è aumentata sempre di più.
Se non avesse scelto il calcio, quale altro sport le sarebbe piaciuto praticare?
Se non avessi scelto. Il calcio, mi sarebbe piaciuto praticare il tennis. Mi è sempre piaciuto!
Lei ha giocato in diversi club, in quale si è trovato meglio?
Ogni club mi ha lasciato qualcosa. Senza dubbio gli 8 anni nel settore giovanile del Napoli sono stato i più belli e i più divertenti.
Del Foggia ho sempre un gran ricordo.
Possiamo sapere dove giocherà nella stagione che inizierà a breve?
Per l'anno prossimo non so ancora niente, qualche offerta l'ho ricevuta, ma aspetto la chiamata giusta!
Il suo goal più bello?
Il mio goal più bello penso sia quello che feci quando giocavo con l'arzanese a Taranto: è stato davvero un gran goal!
In che ruolo gioca?
Nasco come difensore, ma ormai ogni anno faccio sempre più ruoli, dunque non ho più un ruolo fisso; infatti sono due anni che gioco a centrocampo.
Qual è la principale qualità che deve avere un calciatore?
La principale qualità è la forza mentale, quella che ti permette di migliorarti, di superare le difficoltà...poi c'è il talento, la tecnica e infine, ovviamente la condizione atletica.
Qual è il suo stato d’animo prima di una partita?
Il mio stato d'animo prima di una partita è la consapevolezza di doversi impegnare al massimo: bisogna essere concentrati e ci vuole quel pizzico di tensione che ti fa stare sempre attento.
E alla fine di una partita, invece, ripensa a quello che ha sbagliato, oppure volta pagina?
A fine partita si ci ripenso, penso dove ho sbagliato, cosa potevo fare meglio e poi volto pagina!
La famiglia che cosa rappresenta per lei?
La famiglia per me è tutto. Amo la mia famiglia tantissimo; sono parte di me, in tante cose.
Che valore dà all’amicizia?
L’amicizia per me è una cosa importante...ovviamente si conoscono tante persone, ma gli amici veri sono quelli su cui puoi contare sempre, comunque quelli che si vedono nei momenti di difficoltà sono pochi!
Se dovesse presentarsi a qualcuno che non la conosce, che cosa direbbe su di lei (pregi, difetti, qualità varie), ma anche sulle sue caratteristiche di giocatore?
Come ragazzo mi reputo intelligente, simpatico, solare, amo ridere e scherzare, come difetti: testardo e a volte superficiale.
Come giocatore: duttile, intelligente, ambidestro; difetti: fisicamente non sono fortissimo.
Grazie
a cura di Paolo Radi
14 08 2019
(Tutti i diritti riservati)
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