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venerdì 23 novembre 2018




PAOLO RADI  


PRESENTA 





10 DOMANDE 

A 


CARMINE PIROZZI 







 Carmine Pirozzi è nato a Napoli nel 1998 anni. Ha iniziato a 4 anni    a dare calci al pallone, poi ha frequentato la scuola di calcio Materdei, è rimasto sino alla categoria Giovanissimi, poi la scuola gli ha offerto la chance di giovare nell’Altovicentino che era in serie D, ci è rimasto un anno e mezzo, ha pure giocato nella Juniories Naz. Dove ha segnato 6 gol. Successivamente ho militato nella Paganese e feci un anno ad Ancona, nella Lega Pro (Beretti) ho giocato pure contro la sua città, il Fano. A causa di un infortunio al ginocchio sono stato fermo 8 mesi, a Napoli feci una scelta, quella di allenare nella mia scuola di calcio inziale. Vengo chiamato da altre squadre, sono che rinuncio a tutto perché il calcio l’avevo abbandonato. Quest’estate la chiamata di un grande direttore sportivo Antonio Gravagnoli mi ha dato la possibilità di rimettermi in pista. Ora gioco nell’Aurora Vodice Sabaudia (Promozione girone D). Il direttore è molto fiducioso in me e spero di poter realizzare le loro aspettative. Poi…vedremo!








La prima domanda è un classico: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

All’età di 4 anni, poi ho iniziato a frequentare la scuola di calcio Materdei. Il calcio per è tutto, passione e sacrificio.








Lei ha giocato in diverse squadre, a quale squadra è rimasto più legato?
   
   La squadra del cuore per il loro modo di concepire lo sport, è stata    la società dell’Altovicentino, dove sono rimasto un anno e mezzo.


Possiamo dire che ha iniziato molto giovane, se non avesse intrapreso quest’attività che cosa le sarebbe piaciuto fare, anche se vista la sua giovane età, può svolgere qualsiasi professione? 

   Visto che frequentavo l’Istituto Alberghiero, mi sarei diplomato e mi sarebbe piaciuto aprire un ristorante.


Dai ragazzi il calcio viene visto come un’opportunità per vivere una vita negli agi, nel lusso, oppure frequentare un certo tipo “di mondo”. Perché tutti provano a diventare calciatori?
    
Semplicemente perché tutte le famiglie vogliono che i propri figli pratichino come sport solo il calcio.






In che ruolo gioca? 

   Centrocampista.

Squadra italiana in cui le piacerebbe fare una splendida carriera? 

    Atalanta Calcio. 


Che cosa rappresenta per lei Napoli? 

   Napoli per me è una splendida cartolina, oltre ad essere una città  bellissima bisogna precisare che ci sono tanti calciatori di spessore.








Un suo difetto? 
  
   Difficile trovarlo!


Un suo pregio

   Ho entrambi i piedi buoni.


Messi, Maradona o Ronaldo? 

   Non ho dubbi, Maradona





Grazie   

a cura di Paolo Radi   





23  11   2018 
(Tutti i diritti riservati)  





















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