SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
GIUSEPPE
BRANDI
Giuseppe Brandi è un allenatore di calcio ed abita a Napoli (classe 1978).
Ha allenato: i bambini dell’Arci Scampia (pulcini), le giovanili del Neapolis, le giovanili del Gladiator, prima squadra Melito, in questo momento si trova in un Academy, dove fa il differenziato allenando la tecnica dei bambini.
Come prima domanda le voglio fare questa: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Fin da piccolo ho iniziato a dare i primi calci, poi crescendo ho iniziato a giocare in serie C a Vigevano, ero forte, purtroppo sono stato costretto abbandonare perché facevo il militare, inoltre sono diventato padre di una bambina molto presto.
Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare allenatore?
Mi è piaciuto diventare un allenatore anche per passione che nutro verso questo sport, e anche per trasmetterla ai miei ragazzi.
Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore?
Sicuramente la prima qualità di un allenatore e la professionalità e la pazienza e sicuramente la costanza.
Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo?
Il calcio per ora mi sta dando solo gioia, perché ho iniziato con i grandi ad allenare e ora mi sono concentrato un po' sui piccoli e questi mi stanno dando tante soddisfazioni.
Qual era (ho scritto al passato perché lei allena dei bambini in questo momento) il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dava ai giocatori prima di una partita?
Il mio stato d'animo prima di una partita è comunque di fargli stare a loro agio i ragazzi e la prima cosa che cerco sempre di fargli capire è dove sbagliano, è dagli errori che poi possono migliorare durante la partita.
E alla fine di una partita, invece? Ripensava a quello che ha sbagliato a livello tattico, oppure voltava pagina?
Alla fine di una partita ci ripenso, perché anche gli allenatori possono sbagliare, cerco di migliorare anche su me stesso studiando qualche schema-modulo per come approcciare la prossima partita.
Una partita da allenatore che vorrebbe dimenticare?
Avendo allenato un molte partite con varie squadre, tante sono state le emozioni, però non mi va di dimenticare nulla.
Un suo pregio e un suo difetto dal punto di vista del suo essere allenatore?
Un pregio? Forse, sempre per essere umile all’inizio, ti posso dire che dopo tanti anni di esperienza sui campi sono qualificato, di conseguenza qualcosina di tattica e tecnica penso di averlo insegnato ai ragazzi, difetto? Sono molto nervoso, alle volte, quando i ragazzi sbagliano.
In questo momento lei sta allenando dei bambini, come si rapporta con loro (anche perché immagino che non sia facile)?
Sì, sto allenando ai bambini nati nel 2017, sono soddisfatto di loro e del lavoro che svolgono durante gli allenamenti, mi danno tante soddisfazioni, per ora il calcio dev’essere solo divertimento.
Molto spesso i genitori intervengono sulle scelte che fa l’allenatore quando si deve scendere in campo, come sono i suoi rapporti o come sono stati i suoi rapporti?
Certamente, purtroppo ci sono genitori ai quali non piacciono le scelte dei mister, io cerco sempre di fargli capire che sono tutti uguali, non ho preferenza alcuna.
Secondo lei grandi giocatori si nasce, oppure ci si può diventare con un duro allenamento quotidiano e con uno stile di vita molto rigido?
Io credo che se un giocatore ha fame di emergere e se l’allenamento è svolto con costanza vedrai i risultati e potrai fare la vita da professionista.
Questa domanda le faccio spesso, poniamo il caso che lei riceva una telefonata da un club estero, se la sentirebbe di partire con la sua famiglia per questa nuova avventura?
Andare fuori no, preferirei sempre allenare qui in Campania con i ragazzi.
Che cosa rappresenta per lei Napoli?
Napoli per me rappresenta molto: sono cresciuto sono uno scugnizzo come si dice qui, ed è bellissimo vivere qui.
Un sogno nel cassetto?
Un sogno nel cassetto per me era sarebbe stato quello di diventare un calciatore, purtroppo ho un brutto rimorso e sono deluso, ma ora direi che il mio sogno è quello di aprire un giorno una scuola calcio.
A chi vuol dedicare questa intervista?
La dedico alla mia famiglia e tutta la società FFT Academy Elite.
Grazie
21 05 2025
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