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domenica 6 aprile 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

GENNARO 

RELLI

 




 

Gennaro Relli è un giocatore di calcio nato a Napoli 21/03/1991, queste sono alcune delle squadre dove ha militato: Boys Caivanese, 

Casalnuovese, Cimitile Saviano, Cercola, Marigliano, Casapesenna in questo momento gioca nel Mondragone City.

 

 







La prima domanda che le voglio fare è la seguente, manca solo una partita, ma, matematicamente avete già vinto il campionato, a cosa è dovuto questo successo?

 

Sicuramente questo successo è dovuto a tanti sacrifici durante la settimana di allenamenti ci siamo allenati sempre bene, e siamo 22 giocatori con lo stesso obbiettivo cioè: vincere.

 


Ho intervistato diversi giocatori del Mondragone City, ho capito che si tratta di una bella realtà calcistica, secondo lei quali sono i motivi di questo interessante club?

 

È un club storico con tifosi di categoria superiore che poco ha che vedere in questa categoria, abbiamo  un grande presidente euforico e passionale. 

 


La prossima stagione sa già dove andrà a giocare oppure deve valutare alcune proposte?

 

Ti posso dire che per la prossima stagione do la priorità al Mondragone city, il mio intento è di restare anche nel campionato di promozione poi nel calcio mai dire mai 

 






Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

I primi passi nel calcio sono merito di mio fratello più grande, è lui che  mi ha trasmesso questa passione per il calcio.

 


I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

La mia famiglia mi ha sempre lasciato a me la scelta. 

 


Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Essendo un giocatore carismatico e generoso ho lasciato il segno in quasi in tutte le squadre e sono legato a tutte.

 


Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

A dir la verità mi piace solo il calcio gli altri sport mi annoiano. 



Il calcio è lo sport più seguito a Napoli, eppure è una città che offre molto, secondo lei c’è una ragione ben precisa?

 

Napoli è una città passionale e anche il calcio è passione. 


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Io sono un centrocampista centrale,  un mediano  una mezzala, anche se mi piace più giocare da mediano.

 

 





Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Ho sempre accettato le decisioni, bisogna rispettare i ruoli a mio parere. 

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Io sono un leader un trascinatore sono io che offro consigli ai compagni ,ma sono aperto anche a qualsiasi suggerimento. 

 






Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Un mio pregio è che corro anche per gli altri, mi faccio in 4 per la mia squadra, un difetto è che a volte provo a fare delle azioni che dovrei fare a gli altri.



Ora le voglio fare questa domanda: lei domani riceve un’offerta, diciamo importante per andare a giocare all’estero, fuori Europa, se la sentirebbe di lasciare tutto e fare con la sua famiglia un’esperienza all’estero?

 

No.  Sto bene a Napoli adesso, a 34 primavere non ci penso proprio,  pero mai dire mai. 

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Sono tanti i giocatori che ammiro, uno in particolare è Daniele de Rossi è quello che mi piace di più del mio ruolo. 

 

Lei è nato a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Napoli è casa.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Vincere la Coppa Campania visto che siamo in finale.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Dedicato questa intervista alla mia famiglia

 

 

 

Grazie 

 

06 04      2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

domenica 30 marzo 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

CRESCENZO

IAMMARINO 

 


 



 


Crescenzo Iammarino è giocatore di calcio di Napoli, classe 2003 (è alto 1,86 pesa 76 Kg, ruolo difensore centrale, piede destro) e così ci si presenta: 

 

"La scuola calcio l'ho fatta alla Boys Quarto poi sono stato alla Puteolana 1909 dove ho vinto una coppia Campania con gli allievi regionali.

 

Successivamente sono partito per andare a giocare fuori regione per la precisione in Toscana, il club si chiama:    Sangiovannese 1927, e  ci sono rimasto fino a quando il covid non ha bloccato tutto quanto; durante la stagione calcistica ho fatto in 16 partite 6 goal.

 

 L’anno dopo il covid sono ripartito con la Puteolana 1909 in promozione fino a dicembre, poi da dicembre sono passato con la Mariglianese in serie D dove sono stato sfortunato perché a causa di un infortunio sono stato operato al ginocchio.

 

 L’ anno scorso sono stato con il Rione Terra in eccellenza dove ho fatto 30 partite segnando 1 gol, Quest anno sono stato prima con la Sibilla Bacoli 7 partite e 1 goal, a attualmente mi trovo all’  Alvignano con all’ attivo 1 gol.

 

Dopo aver presentato la mia carriera posso dire di essere pronto a fare qualche esperienza fuori Italia."

 


 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente, secondo lei grandi giocatori si  nasce, oppure ci si può diventare con un rigido sistema di vita, il quale comprende ovviamente anche un grande allenamento?

 

Allora io sono del parere che giocatori si nasce con la passione però poi dietro c'è del duro lavorare per arrivare in cima, perché senza dedizione e passione si è nulli.

 




Come sta andando il campionato con l’Alvignano? Soddisfatto oppure ritiene che possa fare meglio?

 

Il campionato con l’Alvignano è stato soddisfacente sotto tutti i punti di vista specialmente dal punto di vista  umano, perché sono cresciuto sotto tanti punti di vista,  per l'anno prossimo si spera in tante cose belle e interessanti.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Guarda all'età di cinque  anni andavo a seguire gli allenamenti di mio fratello un po’ più grande e da fuori sentivo che io avrei voluti essere in mezzo a loro per giocare,   piano piano la mia passione cresceva e così ho iniziato ad allenarmi con mio fratello di 4 anni più grande.


 



I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori sin dal primo giorno mi hanno seguito da tutte la parti anche quando giocavo fuori Campania,  e tutt'oggi lo fanno ancora.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Le mie due squadre in cui ho legato di più sono: la Sibilla Bacoli e l’ Alvignano.

 

Un’esperienza importante lei l’ha avuta in Toscana, che cosa ci può raccontare di quello che ha vissuto giocando con la Sangiovannese 1927?

 

In Toscana la mia esperienza è stata più che positiva, molte volte ci sono pregiudizi sui ragazzi di Napoli invece posso dire di aver trovato ho trovato una seconda famiglia.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il mio gol più bello è stato con il Grazzianise – Alvignano, quasi allo scadere della partita feci goal, ma non è la qualità che mi ha interessato,  ma come soddisfazione di tanti altri aspetti che devono rimanere tra me e me.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute, le ha oppure ha sempre accettato e accetta le decisioni con serenità?

 

Guarda con i mister ho sempre avuto un buon rapporto, non sono mai andato contro decisioni che avrebbero fatto il bene della squadra, quindi sono un giocatore tranquillo che di buon grado accetta le decisioni dei superiori.

 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio calcisticamente in modo positivo è quello di non dare mai nulla per scontato, mai dire di aver perso la partita sino a che essa non è chiusa, mentre in negativo sono un po’ pressante.

 

Lei ha giocato, conosce diversi giocatori, inoltre so che con alcuni c’è una grande amicizia, quale giocatore la colpisce per la sua  bravura?

 

Uno dei giocatori con cui ho legato di più è Antonio Napolitano come esperienza calcistica e così come nella vita,  poi ci sono tanti giocatori forti che conosco come:  il ninja Francesco Esposito e Giovanni Cacciottolo, questi sono alcuni che ho impressi come modo di giocare. 

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Uno dei miei sogni è quello di dire: c’è l'ho fatta sono soddisfatto di me stesso nel calcio e nella vita.





A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista la voglio dedicare alla mia fidanzata che c'è sempre stata e spero di realizzare un futuro con lei e a tutta la mia amata famiglia.

 

 

Grazie 

 

30  03    2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

giovedì 27 marzo 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

ALESSANDRO 

BORRELLI 

 



 



 Alessandro Borrelli è un giocatore   di calcio di Napoli, e così si presenta: 

 

Alessandro borrelli nato a Napoli 13/01/1988.

 

Ha 9 anni ho iniziato i primi calci da centrocampista con l’Atletico Napoli - Nereo Rocco, per finire a 14 anni alla Juve Arpino. 

Successivamente ho deciso di smettere perché in piena giovinezza non sapevo se realmente fosse lo sport che avrei desiderato praticare, cosi ho preso un periodo di pausa che è durato quasi 10 anni.

 

In questo periodo ho solo giocato tra amici niente di impegnativo, solo che nel 2012 si è riaccesa la voglia di indossare gli scarpini.

 

A causa del mio trasferimento lavorativo ho iniziato a rigiocare in Romagna, categoria UISP, con la Polisportiva Romagna ho giocando per ben 2 anni. Successivamente sempre in Romagna sono stato un tesserato per 5 anni nel club Bertinoro Calcio cambiando ruolo da centrocampista a difensore centrale. Con il Bertinoro calcio abbiamo vinto 2 campionati UISP e una coppa disciplina per poi approdare in terza categoria. 

 

Poi per la rottura del menisco e per trasferimento lavorativo sono rimasto inattivo per quasi 3 anni. Poi nel 2021 ho deciso di ricominciare nuovamente a mettermi in gioco.

 

Prima con la Grumese Calcio; il primo anno è stato ottimo perché momentaneamente avendo sfiorato il passaggio in secondo categoria, (avevamo perso la semifinale di play off)è stato  grazie al ripescaggio se  l’anno successivo ci siamo trovati  a giocare in seconda, arrivando, addirittura  secondi in classifica, abbiamo vinto   la finale play off e così abbiamo potuto accedere  al campionato di 1 categoria. 

 

Con la Grumese in Prima Categoria sono rimasto fino a dicembre per poi passare all’ Altetico Cercola in seconda categoria fino alla fine della stagione. Ad oggi invece sono un tesserato del Real Gricignano che milita in 3° categoria del girone casertano.


 

 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente come sta andando la stagione 2024-2025.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure può fare di più?

 

In merito alla stagione 24/25 purtroppo non è stata una delle più fortunate, sono riuscito a giocare solo le prime 4 partite poi a causa di   a causa di intervento chirurgico non potrò terminare la stagione corrente.

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

La passione per il calcio l’ho sempre avuta da bambino anche se per un breve periodo è stata accantonata.

 






I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno sempre supportato facendomi associare lo studio con lo sport.

 

Ad un certo punto lei decide di smettere, e diversi sono gli anni in cui lei non gioca, forse avrà perso qualche treno, ma qual è stata la motivazione? E poi tornasse indietro, rifarebbe quella scelta?

 

Ma più che perdere qualche treno direi ho perso qualche esperienza che poteva incidere per un futuro diverso, però allo stesso momento mi sono goduto la mia gioventù.

 






Un’ esperienza importante lei l’ha avuta in Romagna, a Cesena se non erro, come si è trovato in questa regione? Si è subito ambientato bene?

 

In Romagna è stato un percorso di vita che porto nel cuore sia dal punto di vista lavorativo, ma anche sportivo, c’è da dire che lì lo sport è visto in modo diverso dove prevale la preparazione fisica in più ho impiegato quasi due  anni per ambientarmi, ma soprattutto per abituarmi alle loro abitudini, essendo una cittadina del nord caratterialmente diversi da noi meridionali.



 





Due anni lei gli passa alla Polisportiva Romagna, altri cinque con il Bertinoro Calcio, che ci può dire di questa lunga militanza romagnola?

 

Gli anni trascorsi in Romagna credo che non li dimenticherò facilmente, mi hanno accolto come uno di loro facendomi sentire al mio agio soprattutto facendomi conoscere persone speciali, anche se ad oggi sono passati anni siamo ancora in contatto.

 

Causa rottura del menisco lei sta fermo tre anni, come mai tre anni?

 

La rottura del menisco mi ha portato ad una pausa prolungata in contemporanea con alcuni  problemi lavorativi, infatti  mi sono trasferito a Roma.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Oltre al calcio mi reputo uno  vero sportivo leggo molti articoli sugli sport come il  tennis, la  formula 1 inoltre faccio un zapping generale. 

 

Lei gioca nel ruolo di? 

 

Ruolo difensore centrale.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Forse più che goal belli ricordo quelli più importanti.

 

Giocavamo un derby tra Grumese e Frattamaggiore,  la partita era combattuta, ad un certo punto  di venne data una punizione dal limite, calciai e vidi la palla andare nel sette;  altra partita importane è stata quella con  l’Atletico Cercola;  eravamo  in zona play out serviva una vittoria per risalire la classifica,  ospitavamo la prima della classe i Ranger Qualiano, al  95° minuto il risultato era sullo 2-2;  punizione dal limite,  un mio amico di squadra calcia il portiere respingeva la palla in avanti, immediatamente  mi catapultai  di testa per il 3-2.



 




Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Discussione con gli allenatori mai avute, ho sempre accettato ogni decisione con il pensiero che è il campo che giudica.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Prima dell’infortunio ero diventato il capitano del Gricignano, mi reputo una persona che fa gruppo e che sta stare nel gruppo, ai più giovani cerco di dare sempre buoni consigli, ma nello stesso momento accetto anche i consigli degli altri.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Come pregio credo di essere colui che cerca sempre confortare i compagni in difficoltà, difetti credo di dover contare più volte fino a 10.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Il giocatore che ho sempre ammirato anche per il  ruolo che non mi si addice è stato Lavezzi, è  un giocatore talentuoso, grintoso colui che spaccava le partite.

 

Lei è nato a Napoli, che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Napoli e casa, ti posso assicurare che finché vivi in questa città trovi mille difetti, ma nel momento che vai via ne senti il bisogno.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Io credo che la famiglia sia  fondamentale proprio per la vita di tutti i giorni,  e gli amici che colmano quel tassello mancante per avere la completezza.



 





Prima di lasciarle e aver ringraziato Antonio D’Aniello che mi ha permesso di arrivare sino a lei, c’è qualcuno che vuole ringraziare e ricordare?

 

Diciamo che conoscere Antonio è stato molto importante per me.    oltre ad essere stato un fratello di battaglie è caro amico d’infanzia, lo ringrazio per la sua amicizia.

 

Un pensiero per caro amico di nome Agula Babaganov collega di reparto il quale ad oggi purtroppo a causa di una brutta malattia non c’è più.

 

 




 



Grazie 

 

27 03    2025

 

(Tutti i diritti riservati)