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mercoledì 19 giugno 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 


ALFREDO

AVETA


 




    


 

 

Alfredo Aveta è un giovane giocatore di Napoli, ha militato nella paganese (Pagani) nell’Avellino, nel Giulianova nel Savoia (Torre Annunziata), promozione Neapolis, Oratorio Don Guanella, Polisportiva Bisacesse, e nel club  ASD Montoro.

 

 

Seno passati diversi anni dalla prima intervista e questa è la seconda che ci rilascia.

 

 




 



La prima domanda che le voglio fare è la seguente sono passati 6 anni e in questo lasso di tempo c’è stato il covid, lei come ha vissuto quei due anni di pandemia?

 

Il periodo Covid è stato periodo, se così lo posso definire, più “brutto” degli ultimi anni, però per me è stato uno dei momenti più belli perché nel pieno della pandemia è nato il mio primo figlio, quindi per me sono stati i mesi più belli della mia vita, è un’emozione indescrivibile diventare papà.



 





Come si è concluso quest’anno calcistico? Soddisfatto delle sue prestazioni, oppure poteva fare di più?

 

Ma, si può fare sempre meglio anche se abbiamo vinto il campionato e sono molto soddisfatto per quello che ho dato alla mia squadra, credo, comunque che si possa e si debba fare sempre di più, anche se quest’anno era impossibile esprimersi al massimo, il perché è semplice: il campionato lo abbiamo vinto!

 

Il prossimo anno sa dove andrà, oppure sta valutando alcune offerte?

 

Il prossimo anno resterò al Montoro, sono arrivate tante offerte, anche molto vantaggiose, ma non ho dubbi sulla mia scelta perché   spero di restarci ancora molti anni. 

 






Le ultime squadre dov’è stato sono state le seguenti: Oratorio Don Guanella Polisportiva Bisacesse, ASD Montoro. Come si è trovato in questi tre club? 

 

Sono tre esperienze diverse, il club  Don Guanella è casa mia, si tratta della   squadra del mio quartiere, ho trovato un mister molto preparato che non avevo ancora avuto il piacere di conoscere e di conseguenza  sono stato molto bene; al club Bisaccia è stato una esperienza negativa per me,  molto fattori hanno influenzato questa avventura, però, penso a livello umano di avere lasciato un buon ricordo di m; il club  Montoro è sicuramente la squadra del mio cuore,  sono molto legato a questa società a questo paese, mi sento a casa e mi vedo ancora tanti anni con addosso questa maglia. 



 




Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione? Non c’era nessun altro sport che la poteva interessare?

 

In realtà è stato mio padre che mi ha trasmesso questa passione,  il calcio è  tutta la mia vita  penso che sia  da quando avevo 3 anni che sia iniziato questo amore e penso che non smetterò mai.



 




Lei ha giocato in diverse squadre in quale ci ha lasciato il cuore?

 

Giocare allo stadio Alfredo Giroud di Torre Annunziata sicuramente è un qualcosa di magico, difendere i colori del Savoia è stata un’emozione indescrivibile, però il Montoro per me ha qualcosa di magico e il mio cuore è lì.

 

Dal punto di vista calcistico qual è il suo punto di forza? Quale il suo punto debole?

 

Il mio punto di forza è la voglia di vincere, il mio punto debole e che forse sono un po’ pigro in settimana (ride).









Lei gioca nel ruolo di? 

 

Io sono un centrocampista centrale, però mi adatto alle esigenze del mister e della squadra.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il goal più bello? Direi che ce ne sono tanti, ma forse quello che non dimenticherò mai è un calcio di rigore di questa stagione che è valsa la vittoria campionato.



 




Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Io ho un carattere molto particolare, certamente ho fatto tante discussioni con  i vari   mister, ma sono anche una persona che poi riflette e se deve sa chiedere scusa,  quindi, ti posso dire che complessivamente ho sempre avuto un buon rapporto con i miei allenatori.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà? 

 

Io di solito sono quello più vivace del gruppo, mi piace portare spensieratezza e serenità nello spogliatoio.

 






Se dovesse ricevere una telefonata da un club estero, partirebbe immediatamente oppure ci rifletterebbe un po’ su, ne parlerebbe con i suoi parenti, ad esempio?

 

Non saprei risponderti anche perché non ci ho mai pensato e comunque gli sceicchi sono arrivati anche in Campania (ride).

 

Sperando che la nazionale italiana possa vincere gli europei, negli ultimi anni il calcio italiano non è riuscito a esprimere grandi calciatori, secondo lei perché? Quali possono essere le cause dei nostri ultimi insuccessi (pensiamo alla mancata qualificazione al mondiale) 

 

Il problema è generazionale in Italia stiamo rovinati, prima in ogni angolo di strada trovavi bambini a giocare con un super santos o con palle fatte di carta, ora li vedi solo con i telefoni in mano. Secondo me parte già da lì, per poi non parlare delle scuole calcio che affidano bambini a gente che non conosce neanche le basi per come “attaccarsi le scarpe”.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Per noi napoletani esiste solo Maradona, però se devo dirti un giocatore attuale ti dico Phil Foden.

 

Che cosa rappresenta per lei la città di Napoli?

 

Napoli per me è la città più bella del mondo.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La voglio dedicare ai miei due figli Ernesto e Vittoria che sono tutto per me, alla mia famiglia e agli ultras 83025.

 

 

Grazie 

 

20  06    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

martedì 18 giugno 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

EMANUELE

TOMA

 


 

   

 

  Emanuele Toma è un giocatore di calcio nato a Copertino (provincia di Lecce) per quattro anni è stato nelle giovanili dell’ASD Veglie, e dopo 4 anni è arrivato in prima squadra, sempre nell’ ASD Veglie, sino ad ora ha giocato solo in questo club.

 

  Ha giocato la partita del cuore il 6 di maggio del 2024.

 

 

 

 


La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata la stagione 2023-2024, soddisfatto delle sue prestazioni?

 

È terminata in maniera positiva la stagione 2023/24, nell’andata non siamo andati bene perdevamo ogni partita in casa e inoltre abbiamo perso contro il Leveranno fuori casa.  

 

Comunque anche se l’inizio non è stato promettente ci siamo giocati il play out in trasferta contro il Galatone ai tempi supplementari, per fortuna ci siamo salvati e questo grazie alla rete del nostro capitano Lillo.   

 

La prossima stagione sa dove andrà a giocare?

 

Beh credo che rimarrò al Veglie per la prossima stagione, non ne tengo di dubbi.



 





Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione, oltre il calcio non c’era o non c’è, visto che lei è molto giovane nessun sport che la poteva o che le può interessare? 

 

L’ emozione di essere un calciatore io ho sentita dal primo giorno che ho iniziato a giocare, e ovviamente la mia passione è aumentata quando mi sono reso conto di stare bene con i nuovi compagni di squadra, questo ti rende felice e così non t’ importa più di nulla se non di giocare bene.

 

I suoi genitori hanno cercano di assecondarla in questa sua passione oppure le dicono la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi dicono sempre di fare del mio meglio quando sono in campo e di stare attento agli avversari.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Seguo la formula 1, il calcio, ovviamente, il tennis con il grande Sinner, e il Moto GP Mondiale.

 

Secondo lei perché tutti vorrebbero diventare grandi calciatori, sono attratti dal diventare famosi oppure dal condurre una vita molto agiata?

 

Per quel che mi riguarda mi rende felice giocare a pallone, è anche una vera gioia anche essere famoso, ad esempio sulla Rivista Lecce Prima c’è un articolo su di me, si dice che il Veglie mi ha riconfermato.

 

Grandi discussioni con i mister le ha, oppure accetta le sue decisioni con serenità?

 

Ho conosciuto tanto mister dalla mia carriera: il mister de Blasi mi ha fatto emozionare sin dal primo giorno che l’ho conosciuto, il mister Sardelli era un grande allenatore, mi vengono alla mente il modo di allenare, infine c’è il mister Russo, gli sono grato per avermi dato un’occasione nell’ultima partita e così ho potuto  dimostrare quello che so fare.

 





Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Non credo di avere difetti.

 

Lei domani riceve una chiamata da un club estero, se la sentirebbe di lasciare tutto e partire immediatamente per una nuova avventura?

 

Non lascerei il club dove milito ora, perché mi trovo bene non me la sentirei, come precisato prima, di lasciare il Veglie.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Ammiro tantissimo Mbappé.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Il mio sogno sarebbe giocare in nazionale, in tanti me lo chiedono però ancora sono in promozione.

 

Come ultima domanda le faccio questa lei ha disputato il 6 maggio la partita del cuore, ci potrebbe spiegare meglio di che partita si è trattata e contro chi?

 

È stata la partita tra il Veglie Olds contro le vecchie glorie del Veglie, questi hanno già fatto la storia quando avevano giocato da giovani, è stata una partita speciale e il ricavato è andato in beneficienza. 

 

 

 

Grazie 

 

19 06    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

lunedì 17 giugno 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

PASQUALE

MUSCO

 


 

 Pasquale Musco è un giocatore che abita a Grazzanise (Caserta) e così ci si presenta:

 

 

“Abito da Grazzanise un paese in provincia di Caserta.

 

Comincio a giocare nell SSC Grazzanise, squadra del mio paese per poi passare alla Caserta Accademy per giocare gli allievi regionali sotto età, poi da lì mi acquista la Virtus Entella squadra che all’epoca giocava in serie B e in questa squadra ho fatto i giovanissimi nazionali.

 

Poi da passo al Catanzaro calcio facendo gli allievi nazionali sotto età e uno stage con la nazionale under 16 di Lega Pro.

 

Successivamente sono all’ Avellino calcio disputando gli allievi nazionali, mi traferisco   al Potenza calcio dove disputo la prima parte della stagione con la Beretti nazionale (primavera 3) e l’altra metà di stagione con la prima squadra in serie C collezionando 3 panchine. Poi passo al Sora Calcio eccellenza romana, mentre   gli ultimi 4 mesi sono in serie D alla Luparense.

 

Vado a giocare in Puglia all ASD San Marco (eccellenza pugliese). 

 

Mi trasferisco al Matino Calcio sempre in eccellenza pugliese vincendo il campionato. Ritorno all ASD San Marco. Per motivi lavorativi vado a militare al Grazzanise, (la squadra del mio paese) disputo la 2° categoria vincendo il campionato.  L ‘anno successivo passo in promozione al Vitulazio calcio.”

 




La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2023-2024.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

La stagione 2023-2024 purtroppo non è finita nei migliori dei modi con la retrocessione della mia squadra nella finale play out quindi per quanto possa ritenermi soddisfatto di me stesso, potevo fare sicuramente qualcosa in più! 

 

 

La prossima stagione sa dove andrà a giocare? C’è qualche proposta interessante?

 

Per quanto riguarda la prossima stagione non ancora so dove andrò, sto ricevendo tante chiamate, ma voglio ancora un po’ di tempo, le  decisioni affrettate non vanno mai bene,  voglio cercare la sistemazione migliore! 

 

La classica domanda che faccio sempre: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Ho scoperto che il calcio sarebbe diventata la mia passione quando da piccolo mettevo il calcio davanti a tutto, dormivo con un pallone mangiavo col pallone e il mio tempo libero non era un’uscita, ma giocare a pallone, una vera e proprio ossessione! 

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondare il suo desiderio oppure le hanno consigliato di impegnarsi nello studio?

 

Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno assecondato  nella mia passione calcistica, hanno fatto tanti sacrifici per me e allo stesso tempo però mi hanno imposto di non perdere mai di vista il settore scolastico e per questo gli sarò sempre grato.

 

Ho intervistato tantissimi portieri tutti loro mi hanno detto che il portiere gioca da solo, e che è un ruolo molto impegnativo, secondo lei cosa significa essere un portiere?

 

Essere un portiere significa agire senza pensare, prendere decisioni in una frazione di secondi, avere carattere per  comandare un’intera squadra e soprattutto nascondere paure ansie per dar sicurezza alla squadra! Quindi sono d’accordo con i miei colleghi noi siamo un ruolo a parte! Giochiamo soli! 



 





La preparazione di un portiere è diversa da quella degli altri giocatori, sotto che punti di vista si differenzia?

 

La preparazione di un giocatore di movimento si basa su movimenti resistenza alla corsa, schemi e tattica! 

Invece per noi portiere si tratta di molta forza alle gambe, tanta reattività, tanti allenamenti sulle scelte di tempo, insomma si sono due  preparazioni completamente diverse! 

 

Ha militato in tanti club è facile ambientarsi oppure ci sono sempre delle difficoltà inziali?

 

Ho avuto la fortuna di girare un po’ l’Italia  e militare così in tanti club e sì, purtroppo, ci sono sempre difficoltà all’inizio, come ambientarsi nella nuova città, alla nuova squadra, conoscere nuove idee calcistiche,  certamente  tante volte conoscendo le persone giuste queste difficoltà svaniscono dopo poco, ma tante altre volte purtroppo queste difficoltà se non le si affrontano nei modi giusti possono portarti  a delle difficoltà durante le tue prestazioni calcistiche! 

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

La squadra dove sono rimasto più legato è il Matino Calcio nonostante la vittoria del campionato ho conosciuto persone eccezionali che vanno oltre questo sport! 

 

Al Matino Calcio lei vince un campionato, ci può raccontare brevemente che esperienza è stata?

 

Vincere è sempre bello, vincere da sfavoriti lo è ancora di più.

 

Arrivai al Matino post covid, l’ambizione era arrivare ai play off e poi giocarci il resto con spensieratezza, ci qualificammo come 4 e poi il resto è storia! 

 

Si ricorda la sua parata più bella?

 

La mia parata più bella quella indimenticabile è stata quest’anno col Vitulazio Calcio 

Contro la Napoli Nord vincevamo 2-1, punizione al 90’ dritta all’incrocio e con la mano di richiamo la vado a togliere da lì portando la vittoria a casa! 

 

 

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

All’interno dello spogliatoio sono una persona solare, come si suol dire, l’anima della festa, sempre pronto a festeggiare quando si vince e soprattutto pronto a rincuorare quando si sbaglia! 

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio è come dicevo prima a far gruppo ad essere sempre a disposizione della squadra in qualsiasi momento, un mio difetto è quello di essere un po’ impulsivo in campo facendomi prendere troppo dalla partita!

 

Domani lei riceve una chiamata da un importante club estero, che fa, dice subito di sì o preferisce rifletterci su?

 

Giocare all’estero è un mio sogno da sempre per confrontarmi con un altro sistema calcistico con nuovi stimoli ed esperienze, quindi se questa chiamata avvenisse e ci sarebbero  i presupposti, perché no… farei volentieri questa esperienza. 

 






Un portiere che lei ammira particolarmente? 

 

Il mio idolo è Angelo Peruzzi mi rispecchia tanto! L’ho sempre ammirato 

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Per me il fattore famiglia\amici è sempre stato fondamentale senza di loro magari avrei mollato tante volte!

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Preferisco non parlare di sogni li tengo per me.. può darsi  che un giorno si avverino. 

 


A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista la dedico alla mia famiglia ai miei amici in primis e poi a tutte quelle persone che calcisticamente mi hanno sempre voluto vedere a terra!

 

 

Grazie 

 

17 06    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 16 giugno 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

RAFFAELE

SGUEGLIA

 


 

 Raffaele Squeglia è un giocatore ventiseienne di Napoli    e così ci si presenta:

 

 

“Ho iniziato a sette anni a giocare a calcio nella scuola calcio Mariano Keller ho passato due anni lì, poi sono andato all’ARCI Scampia solo per pochi mesi, questo perché sono andato a giocare nelle giovanili dell’SSC Napoli.

 

Ci sono rimasto fino agli allievi nazionali andando anche nell’under 16 della nazionale italiana facendo 2 stage con la maglia azzurra.  

 

È stata la più bella esperienza che un ragazzino possa passare, dopo gli allievi nazionali con il Napoli sono stato con la Paganese solo un anno, poi ho scelto di giocare tra i grandi e mi sono fatto un anno con l’US Scafatese in eccellenza e poi in D in Calabria con il Sersale: 36 presenze su 38 con un gol e qualche assist.

 

Mi trasferisco in eccellenza, di nuovo, sempre in Calabria con Castrovillari dove abbiamo vinto il campionato; in tutta la mia carriera ho giocato sempre nel ruolo di difensore centrale, ma passando in serie D e in eccellenza sono stato spostato ad essere terzino.

 

Ho passato lo scorso anno con la Grumese e 3 anni fa con il Melito per il prossimo dovrò valutare alcune proposte.”





 


La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2023-2024.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

Sì, sono soddisfatto della mia ultima prestazione, specialmente in questa categoria non si riesce mai a dare il massimo, quindi spero di fare ancora meglio in futuro.

 

Per la prossima stagione sa già dove andrà a giocare o sta valutando alcune proposte?

 

Probabilmente già so dove andrò a giocare e penso che sia la scelta migliore che posso fare: perché è la squadra del mio quartiere! 

 


Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Da piccolo mi è stata tramandata dalla mia famiglia. 

 

La classica domanda che faccio sempre: I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Mi hanno assecondato tanto e mi hanno dato una grossa mano in tutto; però se mi hanno sempre invogliato anche a studiare.

 

In questo periodo molti giocatori stanno valutando dove andranno a giocare, se lei domani ricevesse una chiamata da un importante club estero, lei partirebbe immediatamente o ci penserebbe qualche giorno?

 

Se fosse vero che un grande club estero mi vorrebbe partirei subito, anche perché sarebbe il mio sogno nel cassetto fare della   mia passione un lavoro ben retribuito.

 

Lei è stato negli allievi nazionali del Napoli, un’esperienza bellissima, che ci può raccontare?

 

Sì, sono stati dei momenti entusiasmanti, anche perché è la squadra del mio cuore, ribadisco da piccolo è stato la mia più bella esperienza, non dimenticherò mai cosa possa significare portare  quella maglia così gloriosa,  significa  tanto per un ragazzino della sua città; è stato indescrivibile …finché è durato.

 

Lei è stato in diverse città e ovviamente in diversi club, in quale ci ha lasciato il cuore?

 

Sicuramente a Castrovillari abbiamo vinto un campionato, ovviamente dove si vince si sta sempre bene, ma come piazza è un qualcosa di mozzafiato e auguro a tutti di giocare in una squadra così blasonata, proprio per la crescita caratteriale che può dare una piazza del genere.


 



Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Seguo solo il calcio, però puntualizzo che mi piace anche la F1 e la seguo tanto.


Chissà perché la maggior parte dei ragazzini vorrebbe diventare un calciatore famoso. Perché secondo lei? 

 

Secondo me è una cosa favolosa ispirarsi al proprio idolo   Perché magari parecchi ragazzini ne vogliono trarre spunto 

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

In serie D Sersale contro la Nuova Igea Virtus di Barcellona Pozzo di Gotto, uno dei pochissimi ma indimenticabile goal da una bella distanza. 

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

In passato ho avuto qualche discussione con qualche allenatore, ma di recente no, credo che un giocatore maturando riesca a capire meglio alcune dinamiche calcistiche.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)?

 

Un mio pregio è di essere grintoso, ma allo stesso tempo molto aggressivo.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Fabio Cannavaro

 

Lei è abita al Rione uno splendido quartiere e so che è molto legato, che cos’ha dunque questa zona di particolare - tra l’altro lo sappiamo tutti, ci sono tanti bellissimi monumenti e spesso arrivano delle produzioni cinematografiche - ?

 

Per me il mio quartiere è il più bello d’Italia ovviamente sono di parte però qui la gente sa sempre come affrontare la giornata, come sorridere e come far sorridere agli altri,  del resto è così tutta Napoli,  ma il mio quartiere è l’epicentro della gioia non per questo è il quartiere di Totò. 



 


 

So che lei è molto, ma molto legato alla sua famiglia, che rappresenta per lei?

 

La mia famiglia è tutto perché mi hanno cresciuto affinchè avessi , come si dice in gergo:  “la testa sulle spalle” e mi hanno dato conforto quando ne ho avuto bisogno, credo sia il minimo stimarli e amarli. 

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Diciamo che più che un sogno è un desiderio: ed è quello di mettere su famiglia.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La voglio dedicare a mio nonno che ormai non c’è più da tempo è stato un pilastro fondamentale nella mia vita.

 

 

 

Grazie 

 

16   06   2024 

 

(Tutti i diritti riservati)