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domenica 20 dicembre 2015



PAOLO RADI INTERVISTA...





20 Dicembre 2015





CONVERSAZIONE

CON MARCELLO CASSANO





  
IL CARATTERE DI

UN VIAGGIATORE

MARCELLO CASSANO E’ UN NOTO PENALISTA, CON LA PASSIONE DEI VIAGGI, GLI ABBIAMO RIVOLTO QUALCHE DOMANDA.








Signor Marcello Cassano, lei è uno che viaggi tantissimo, e le sue foto sono splendide, a mai pensato di fare una mostra con le foto più belle dei suoi viaggi?

Ciao Paolo, sinceramente non mi sento ancora all'altezza di una mostra fotografica, probabilmente in un prossimo futuro perchè no!









Il suo ultimo viaggio è stata la Cambogia, come mai questa meta?

Mi piace girare il mondo per vedere realtà diametralmente opposte alla nostra, in particolare la Cambogia è stata scelta per la zona templare che trovo veramente affascinante.









Che cosa le ha lasciato questo viaggio, con uno stile di vita completamente diverso da nostro?

Mi ha colpito molto lo sfruttamento del lavoro minorile; bambini che le famiglie non possono mandare a scuola perchè anche loro servono a portare soldi alla famiglia. purtroppo in queste zone contrariamente a quanto si possa pensare, è la povertà a dettar legge e le famiglie non hanno altre risorse.








Quando lei viaggia,  si affida a un tour operator oppure pianifica da solo tutte le tappe?

Dipende dai viaggi, vaglio sempre le varie possibilità offerte dalle agenzie comparate con le varie offerte che si trovano sul web.








Alcuni dicono che i migliori viaggi sono quelli dove si parte da solo, perché così si hanno maggiori possibilità di conoscere persone del luogo e posti meno esotici, è d’accordo?

 Io viaggio sempre in compagnia perché amo la condivisione di tutto.







Il suo viaggio più bello?

 Penso che ogni viaggio abbia la sua storia non paragonabile con gli altri. Ogni esperienza mi ha arricchito e porto con me tutti i ricordi dei posti e delle persone che ho incontrato.








La meta che  l’ha delusa maggiormente?

Fortunatamente fino ad oggi nessuna. 










Ci sono dei posti in cui lei non andrebbe per nessun motivo?

Penso di no. Se potessi girerei tutto il mondo in senso stretto.










Oggi c’è molta paura di viaggiare, vista la situazione politica attuale, lei invece teme questo rischio, voglio dire non le verrebbe da pensare “sarà meglio rimanere a casa!”.

Ma no! è la stessa paura di uscire con la macchina temendo in un incidente! La vita va vissuta e precludersi delle opportunità per semplice paura equivale a non vivere per me.









A suo avviso la famosa massima” il miglior viaggio è quello dentro noi stessi” rimane valida ancora oggi?

No! l'introspezione può essere una fase successiva a quella della conoscenza ma mai sostituiva






Un’ultima domanda, nel 1800 il viaggio era un’esperienza unica, lo si pianificava per mesi e mesi, e poi visti i tempi si stava lontano da casa anche per diverso tempo, oggi invece il viaggio assume un connotato diverso, mi spiego meglio, non c’è il gusto della scoperta, perché si può andare ovunque e in 24  ore si raggiunge la località di più lontana, insomma l’esperienza mistica viene meno, cosa ne pensa a riguardo?

Oggi tutto è accessibile ma la magnificenza di un posto non potrà mai mutare! Vedere le piramidi oggi o 100 anni fa non avrebbe cambiato la loro bellezza! sta poi all'osservatore valorizzare ed apprezzare quello che si vede e si fa.






Grazie per l’intervista.


martedì 15 dicembre 2015



PAOLO RADI INTERVISTA…











15 Dicembre 2015







CONVERSAZIONE

CON JACK GALLO







DALLA CALABRIA
 AL  FESTIVAL DI CANNES

Jack Gallo è un giovane attore calabrese che ha avuto la fortuna di aver partecipato nel 2014 Festival del cinema di Cannes nella sezione Short Corner con l’opera The Fall of Marciano Family. Un film che ha riscosso molto successo sulla Croisette. Tra le sue fiction ricordiamo Amore Criminale, Nero la serie, proiettato di recente al Roma Fiction Fest 2015, vivendo per la prima volta l’esperienza di sfilare sul red carpet di un festival importante  (in questa serie interpreta Greg, un bullo del quartiere aiutante di una ricca vedova di un malavitoso locale), e il film horror The Pyramid che ha riscosso un grosso successo in Giappone. Noi gli abbiamo rivolto qualche domanda. 






Sei  un attore molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, ti ricordi il primo giorno sul set…emozionato…o qualcos’altro?


Il mio primo set è stato nel 1993 in occasione del videoclip "COME MAI" degli 883 in coppia con Fiorello. Ovviamente ero molto emozionato di vivere questa mia prima esperienza in un contesto televisivo. E' rimasta nel mio cuore come il primo amore: non si scorda mai!



Film italiano preferito/film straniero preferito?

E' difficile fare una scelta...posso dire che amo il vecchio genere di film italiani di Fellini, Alberto Sordi che sono stati degli ottimi esempi sia a livello di regia che, nel caso di Sordi, anche di recitazione...due grandi maestri!
Nello straniero resto legato al genere di film di Quentin Tarantino e Martin Scorsese.






Un tuo cortometraggio The Fall of Marciano Family  è stato selezionato nel 2014 al Festival di Cannes, ci puoi raccontare questa bellissima esperienza?


The Fall of Marciano Family è un genere ambientato negli anni '30 in cui vigeva il proibizionismo in America. E' stata un'esperienza molto bella .Recitare in costume ed entrare nella realtà di quegli anni calandomi del tutto in un personaggio molto particolare, John Marciano, protagonista di questo short-movie, interpretando una realtà che non ho mai vissuto. Questa è la magia del cinema.




Le tue origini sono calabresi, che cosa rappresenta per te questa terra così splendida, ma allo stesso tempo pervasa da un qualcosa di misterioso.

La Calabria è una terra splendida, con le sue meravigliose spiagge, borghi e una natura quasi incontaminata, luoghi di cultura e civiltà, ma è anche la terra della precarietà e dell' omertà...
Personalmente la considero la mia terra, il luogo in cui sono nato , il mio rifugio. Ci vado appena possibile e nei momenti di tregua lavorativa. E' il posto giusto per rigenerarsi e riabbracciare gli affetti a me più cari.









Hai conosciuto tanti registi e attori famosi, che cosa ti hanno trasmesso in particolare?

Ho conosciuto personalmente Giancarlo Giannini che per me rappresenta un grandissimo maestro. E' stato un onore per me essere al suo fianco , vederlo recitare  in un lavoro cinematografico che abbiamo condiviso. Ha alimentato ancor di più questa forte passione che ho del mio lavoro e , grazie ai suoi consigli, di cui farò tesoro, cercherò sempre di crescere e migliorarmi perchè nel mio lavoro non si finisce mai di studiare e di imparare.



La tua famiglia come vive la tua carriera di attore?

La mia famiglia è un pilastro fondamentale nella mia vita e nella mia carriera...mi sostengono moralmente credendo sempre in tutto ciò che faccio.






A tuo avviso che cosa manca al cinema italiano per ritrovare quella vena creativa che lo aveva reso famoso nel mondo negli anni cinquanta e sessanta?

C'è una differenza abissale tra il cinema degli anni '50-'60 rispetto ad  oggi. In quegli anni il cinema si trovava in condizioni favorevoli in tutto il mondo dando ampio spazio a registi e talenti esordienti. La sua funzione più importante era quella di catturare ogni minimo dettaglio dando importanza a tutte le sfumature di cui era fatta la vita quotidiana. Mentre oggi, tutto si basa sulla popolarità e sul fattore prettamente economico.
Il film deve coinvolgere, emozionare ed entrare nel cuore del pubblico, questi sono gli ingredienti che mancano al cinema di oggi.





L’Horror The Pyramid ha ottenuto ottime recensioni in Giappone, ve lo aspettavate questo successo?

Essendo "THE PYRAMID" un film collettivo di genere horror indipendente, e visto che è stato prodotto con un badget estremamente ridotto, non ci aspettavamo un risultato così significativo sia a livello di critica che a livello distributivo, infatti ha partecipato a ben 17 festival internazionali riscuotendo grande successo







Siamo a Natale,  e stanno uscendo molti cine-panettoni,  il 1 primo di Gennaio uscirà pare in 1500 copie il nuovo film di Zalone; il cinema italiano sembra vivere solo sotto il periodo natalizio, non lo trovi mortificante per uno che vorrebbe proporre delle opere più sofisticate?

Ho avuto anch'io la stessa sensazione...vista la situazione di crisi del nostro Paese, che porta tristezza e malumore, si capisce sempre di più che la gente ha bisogno di spensieratezza e soprattutto di ridere anche se solo per la durata di un film.





Hai mai pensato di diventare regista? E se ci hai pensato che tipo di film vorresti girare?


Rientra sicuramente in un mio progetto futuro. Del resto, tutti gli attori di un certo calibro fanno questo percorso, ovviamente dopo anni di esperienza recitativa. Penso che  i migliori registi siano coloro che hanno provato in primis la recitazione, e sanno quanto sia importante trovarsi sia dietro, che davanti a una telecamera, per tirare fuori il meglio che c'è in ogni attore. 









Grazie per l’intervista.