SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
GIANLUCA
MARTORANA
Gianluca Martorana è un giocatore di calcio, nato nel 1998 ad Anzio, ora abita Lampedusa e frequenta il III anno di Scienze Motorie a Urbino così ci si presenta: “
Mi chiamo sono Giovanni Luca Martorana, ho vissuto ad Anzio fino all’età di 7 anni ed ho cominciato a giocare a calcio nella società ASD Falaschelavinio, e ci sono rimasto per 2 anni. Poi con la mia famiglia ci siamo trasferiti a Lampedusa essendo di Lampedusa e vivevamo ad Anzio per motivi personali.
Ho fatto tutte le giovanili con la società GSD Lampedusa Calcio fino alla Prima squadra, ho giocato per 3 stagioni collezionando 5 goal. Nel 2019 mi sono trasferito ad Urbino per frequentare l’università, ho iniziato a giocare con la squadra Torre che è una piccola frazione di Urbino, nella prima stagione 2019 eravamo secondi in classifica e poi è sopraggiunto il problema legato al COVID e così il campionato è stato interrotto.
Nella stagione di quest’anno 2021/2022 ci siamo piazzati al quinto posto facendo un campionato deludente e siamo usciti nella semifinale playoff contro la Santangiolese. Visto la rosa che avevamo potevamo fare molto di più, tra l’altro quest’anno ho realizzato anche il primo goal con la maglia della Torre, adesso è finita la stagione e mi ha contattato una squadra vicino San Marino e sto valutando con calma cosa fare, con la famiglia e la società stesse. Il mister più importante e con il quale mi sono trovato bene nella mia carriera è Giovanni Mazzoli, è una persona fantastica e mi ha fatto sentire a casa sin dal primo momento.
La squadra che tifo sin da bambino è la Juve. Negli ultimi anni simpatizzo anche il PALERMO essendo siciliano.
Il mio ruolo è quello di difensore centrale, e il giocatore a cui mi ispiro è il grande Giorno Chiellini. Voglio concludere dicendo che sono molto legato a mio fratello, e anche lui gioca a calcio.
Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente, oppure ha preferito dedicarsi allo studio?
Il periodo nel Covid è stato un periodo molto strano e molto importante nella nostra vita, lo ricorderemo per sempre. Il periodo del Covid - cioè la prima quarantena -l’ho passata a casa con la mia famiglia, abitando in campagna e avendo molto spazio con mio fratello Lorenzo, che è 4 anni più piccolo di me, giocavamo in giardino e facevamo giochi tipo calcio tennis, 1 contro 1, e tanti altri giochi per tenerci in movimento. Alla sera c’erano delle sfide agguerritissime alla play station a Fifa, abbiamo passato 2 mesi particolari e indimenticabile nel bene e nel male.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Il calcio l’ho scoperto all’età di 5 anni grazie a mio padre che è tifoso della Juventus, sin da bambino guardavo le partite con lui e poi il pomeriggio in balcone o nel giardino volevo imitare i miei giocatori preferiti della Juventus. Il calcio è stato sempre la mia più grande passione e senza di esso non so stare.
Che ricordi ha di quando giocava ad Anzio?
Dell’esperienza ad Anzio mi ricordo poco perché ero molto piccolo avevo 5-6 anni, ma mia mamma mi racconta che ero molto preso dalla scuola calcio e sin da subito ha capito che amavo il calcio. Ha cercato di portami in piscina, a fare basket, tennis, ma non voleva capire che avevo la testa solo per il calcio.
Lei si trasferisce a Lampedusa, è riuscito ad ambientarsi bene, oppure all’inizio ha avuto qualche difficoltà, com’è normale che sia?
Ho avuto la fortuna di abitare in una zona molto frequentata da bambini, chiamata Malucco, e lì mia hanno fatto sentire subito a casa. Giocavamo dalla mattina alla sera a calcio in mezzo alla strada e nei campetti che costruivamo noi in mezzo le campagne della zona. Poi all’età di 8-9 anni ho cominciato a fare scuola calcio nella squadra dell’isola, sono stati degli anni bellissimi della mia vita è avrò sempre dei bei ricordi.
Visto il suo desiderio di continuare a giocare a calcio, i suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
I miei genitori non mi hanno fatto mancare mai niente e non mi hanno mai limitato nel calcio, ma sicuramente mia mamma preferiva di più che mi applicassi con più diligenza negli studi.
Lei a Lampedusa ha militato nella GSD Lampedusa Calcio, che tipo di esperienza è stata?
La GSD è stata la mia prima società di calcio in cui ho giocato e mi ha fatto crescere sia a livello umano e come calciatore. Ho giocato con loro dalle giovanili fino alla prima squadra vincendo anche un campionato, la società la ricorderò per sia nel bene e nel male perché ho avuto anche qualche screzio con l’ultimo all’allenatore, ma tutto passa con il tempo è avrò sempre bei ricordi.
Generalmente contro quali squali giocavate, mi spiego meglio, le squadre del vostro girone erano siciliane oppure di altre regioni?
Con la GSD Lampedusa giocavamo sempre nel girone di Palermo e le trasferte erano tutte con l’aereo, ci sentivamo dei veri professionisti perché partivamo in aereo e avevamo il pullman privato, tra l’altro restavamo a dormire in hotel a Palermo, tutto pagato dalla società che non ci ha fatto mancare mai niente.
Per frequentare l’Università lei si trasferisce ad Urbino, visto che si tratta di una città che conosco bene che tipo di impatto ha avuto?
Ad Urbino ho avuto un buon impatto, ma io devo ringraziare il calcio che mi ha aiutato ad ambientarmi bene e mi ha fatto fare molte amicizie che ho ancora oggi.
Dopo essersi trasferito in Urbino lei ha militato nel Torre, il rapporto con i compagni e il mister com’è stato?
Mi sono subito ambientato bene nello spogliatoio, essendo una squadra formata da tutti studenti e capitava che molto spesso che dopo l’allenamento passavamo delle serate insieme o mangiavamo insieme nelle varie case. Il mister Mazzoli è una splendida persona, mi ha fatto sentire subito a casa, sin dal primo momento, e pure anche importante calcisticamente: è quello di cui un giocatore ha bisogno.
Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?
È la vita che tutti desiderano, io sono molto più attirato dalla fama che in automatico porta i soldi
Si ricorda il suo goal più bello?
Ne ho fatti pochi in carriera essendo difensore centrale, ma il più importante è stato a Erice un paese nel trapanese, in quella partita perdevamo 3-0 al primo tempo nel il secondo tempo abbiamo fatto il 3-3, il goal del pareggio l’ho segnai proprio io alla fine della partita, è stata una bellissima emozione.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Un mio pregio è che sono molto bravo a giocare con l’uomo è mi piace tanto il contattato fisico, è un mio difetto invece la fase di impostazione.
L’Isola di Lampedusa è meravigliosa, le mancano quei luoghi?
Io sono innamorato della mia isola e nel periodo che sono fuori l’isola per motivi di studio sento molto la mancanza della famiglia, dell’isola in sé e delle mie abitudini.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
Sono importantissimi per la mia vita, sono molto attaccato a mia madre e mio fratello Lorenzo, sono indispensabili per me, e ringrazio anche io mio amico Gianbattista che è stato sempre presente nella mia vita nel bene e del male, per questo è come un fratello.
Sappiamo che è molto legato a suo fratello, come mai ha questo legame e in che squadra gioca?
Mio fratello è una delle persone più importanti della mia vita, attualmente gioca nell’Accademy Lampedusa che è una società nuova, anche lui è difensore centrale, ma ha ancora molto da imparare, essendo giovane ha tutta la tranquillità per migliorare.
Come ultima domanda le voglio fare questa: sappiamo che qualche squadra l’ha contatta, ci può dire qualcosa a riguardo?
Sì; mi hanno contattato alcune società della zona, ma una in particolare mi ha colpito per la serietà del progetto e della serietà dell’allenatore che mi ha chiamato personalmente, serietà che anche il dirigente ho dimostrato.
15 06 2022
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