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martedì 15 febbraio 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

AUGUSTO 

FIAMMENGHI

 

     

 


 


 

Augusto Fiammenghi è nato a Gaeta il 14 gennaio  del 2003, è residente a Formia ed è attualmente tesserato con l’Insieme Formia società militante nel campionato di serie d. Le  società precedenti dove ha militato sono:  Lanciano Calcio, Fiuggi, Itri calcio, Viterbese. Sta frequentando ragioneria a Formia

 


 


Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente? Ha avuto dei momenti di crisi vista la situazione? 

 

Il momento di covid ha toccato ogni atleta di ogni sport impedendo purtroppo il costante allenamento. Per quanto mi riguarda, in mia autonomia, sono riuscito ad allenarmi costantemente nonostante la problematica covid. Comunque è stato molto difficile per me stare lontano dal campo.

 

Lei frequenta il quinto anno di ragioneria, se posso come ha vissuto scolasticamente questi due anni scolastici?

 

In ambito scolastico questi due anni di covid hanno reso la vita difficile a noi studenti, soprattutto per la mancanza di organizzazione da parte di tutto il consiglio scolastico. Personalmente questi anni di DAD sono stati non facili da gestire perché ho dovuto frequentare le lezioni al chiuso nella stanza e per me non stare a contatto con compagni e insegnanti è stato drammatico.







 


 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Ho iniziato giocare a calcio all’età di 6 anni, ma ho scoperto che sarebbe diventata la mia più grande passione quando ho deciso all’età di 13 anni di allontanarmi da casa e trasferirmi a Fiuggi, appunto  per questo sport.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori fin da piccolo hanno sempre appoggiato le mie decisioni, ovviamente pretendendo un costante impegno scolastico.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, e ha cambiato tante tante città, come ha vissuto questi periodi lontani dalla sua famiglia? 

 

I periodi in cui sono stato lontano dalla mia famiglia non sono stati molto facili da affrontare. All’inizio ho fatto fatica ad abituarmi alla lontananza, ma non mi è mancato il loro appoggio e la loro presenza pur essendo lontani. E grazie a ciò ho vissuto dei momenti a livello calcistico meravigliosi.











Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?  

 

A livello personale quello che mi ha spinto a diventare calciatore è il sogno che avevo fin da bambino, così mi sto allenando costantemente per realizzarlo. Attualmente credo che ci siano tanti ragazzi col mio stesso sogno e altrettanti che purtroppo si lasciano trascinare dalla “foga dei soldi.”

 

Di lei dicono che sia un giocatore di grande talento. Secondo lei si nasce ottimi giocatori oppure conta molto la costanza, mi spiego: allenarsi tutti i giorni, fare una dieta sana, andare a letto presto la sera? 

 

Intanto ti ringrazio per le belle parole, credo che per diventare un buon giocatore sicuramente bisogna avere delle caratteristiche sin da piccoli che poi man mano devo essere migliorate con allenamento, tempo e sacrificio. Solo chi dedica tempo a tutto ciò avrà successo.

 








Si ricorda il suo goal più bello?

 

I goal più belli della mia carriera sono stati due. Il primo siglato all’ultimo minuto nel derby Lanciano Calcio-Atessa sugli sviluppi di un calcio d’angolo e regalando la vittoria alla squadra che ci costò il primo posto in classifica. Il secondo goal più emozionante è quello fatto proprio recentemente nella partita tra Formia Calcio-Flaminia portando la squadra in vantaggio al 25^ del primo tempo raccogliendo una sponda dell’attaccante e impattando la palla prima contro il palo e poi in rete.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)

 

Un mio pregio è il tanto sacrificio che dimostro in campo e un mio difetto è il volere sempre di più (se si può chiamare difetto).

 

Lei ha un fratello più piccolo di un anno che gioca a calcio, una qualità che ha suo fratello e che a lei manca? Avete mai giocato nella stessa squadra? 

 

 

Io e mio fratello abbiamo sempre giocato sin da piccoli insieme condividendo molte esperienze tra le quali Fiuggi, Lanciano, Viterbese e Formia. A livello qualitativo è un ottimo giocatore, ma è difficile fare un paragone tra noi due avendo due ruoli completamente diversi.

 










Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Al giorno d’oggi avere una famiglia unita alle spalle che ti supporta è molto importante. Io ho la fortuna di averla e la metterò sempre al primo posto. Gli amici anche in questi anni sono stati importanti soprattutto quelli con cui ho legato nei luoghi in cui sono stato per il calcio.

 

 

 

 

 

 

 

 

16  febbraio 2022

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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