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mercoledì 29 dicembre 2021

di PAOLO RADI 

 

 

 

 


 

 

 

 






CONVERSANDO DI CALCIO CON…

     

 

 

 

CRISTIAN  

LANCIATO 

 

 

 







 

 





Cristian Lanciato è nato il 13 novembre del 1988 e abita a Castel Volturno (Pineta Mare)

Il settore giovanile lo ha passato al Mariano Keller. Poi ha militato nel Picerno, Casal Monferrato, Dhertona, San Antonio Abate, Nola, Caivano, Albanova, Oratorio Don Guanella, Castel Volturno.

 







Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente?

 

Il primo periodo è stato molto traumatico perché non si sapeva contro che tipo di virus si combatteva! E la paura di perdere i propri cari mi metteva in crisi! Ma ringraziando Dio tutto apposto! Avendo un giardino grande a casa mi sono allenato è tenuto in forma naturalmente per quello che si poteva!

 



Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

La mia passione per questo meraviglioso sport è nata all’età di 12 anni! Con le classiche partite di strada!

 



Che cosa generalmente dice quando si trova di fronte a dei calciatori molto giovani i quali vedono nel loro futuro solo il calcio?

 

Quando vedo dei giovani che approcciano a questo sport mi si illuminano gli occhi, ma per esperienza devono capire che lo sport qualsiasi esso sia deve essere un veicolo di formazione per la vita! Poi se sono rose fioriranno! Non affidate la propria vita a terze persone che decidono con i calciatori come se fossero burattini!

 



Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Sono rimasto legato molto all’Albanova formata da grandi persone che fanno tutto con il cuore senza risparmiarsi, lo stesso per il Don Guanella del presidentissimo Don Aniello Manganiello e del direttore Granato, infine menziono il Picerno calcio.

 



Alcuni giocatori mi hanno detto che se non hanno avuto fortuna non è che sia dipeso dalle loro qualità, ma perché non hanno avuto il giusto procuratore, oppure che non hanno avuto la “giusta raccomandazione” per accedere nei club più blasonati. Lei cosa pensa a riguardo?

 

Io penso che alla lunga se tieni qualità vere il talento brillerà sempre! Ma la verità è che il talento da solo non basta, ci vuole determinazione e fama è un pizzico di fortuna che non guasta mai






 








A che età lei ha capito che era giunto il momento di fare altro nella vita?


A 24 anni capii che il calcio vero era difficile da raggiungere! Allora mi sono dedicato all’azienda di famiglia! Che nel mio piccolo mi sta ripagando con grosse soddisfazioni!

 



Lei gioca nel ruolo di? 

 

Sono nato come terzino destro! Ma nella vecchiaia mi sono messo a fare il centrale difensivo! Mi piace molto farlo!

 

 


Si ricorda il suo goal più bello?


Di gol ne ho fatti pochi!

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 



Un mio pregio è quello di dare tutto per la squadra che reputo una famiglia! Un difetto andando avanti con l’età è quello di aver capito che a volte do anche troppo!

 



Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Della mia vita non cambierei nulla! Sono quello che sono grazie al mio trascorso.



Che cosa ne pensa del calcio femminile?

 

Il calcio femminile è un qualcosa di  bellissimo! Spero che arrivi allo stesso livello di quello maschile, parlo in termini di attenzione mediatica

 









Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La famiate è fondamentale la interpreto come un tronco di un albero più è unita e grande più l’albero e forte! Gli amici… pochi ma buoni!

 



Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Il mio sogno è la normalità, poter camminare con mia moglie e mio figlio senza preoccuparmi del virus, oppure poter abbracciare mia madre e mio padre senza preoccuparmi di nulla.

 

 

 

 

Grazie 

 

 

 

 29      12    2021 

 

(Tutti i diritti riservati)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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