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giovedì 7 ottobre 2021

di PAOLO RADI




 

 

 

 

 

 

 











 

CONVERSANDO DI CALCIO CON…

     

 

 

GENNARO 

PIROZZI

 

 

 


 







Gennaro Pirozzi, difensore, è un giocatore nato e residente a Giuliano in Campania. Il suo palmares vanta, 2 vittorie di campionati di Promozione, nella stagione del 2010-11 con la Virtus Carano e nella stagione del 2012-13 con il Quarto.  Dal 2018 firma per la società Montese, la quale dopo la fusione con altre società, verrà denominata A.S.D. Flegrea per disputare il campionato di Eccellenza. 


Ha militato in diverse squadre: stagione 2004-05 con il Giugliano in serie C2, a luglio 2005 firma con l’Ebolitana in serie, stagione 2005-06 è con la Casertana, in eccellenza, di nuovo nella stagione 2006-07 con il Giugliano in serie C2, settembre 2007 con il Giugliano in serie, dicembre 2007-08 con la Casertana in serie D, altre squadre in cui ha giocato sono: Virtus Carano, Gladiator, Maddalonese, Giugliano 1928, Monte di San Procida Calcio.















Come prima domanda le voglio fare questa: il Covid ha stravolto le nostre vite, anche se pare che si stia ritornando alla normalità, come ha vissuto questo lungo momento di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente?

 

Il COVID l'ho vissuto, credo come tutti gli italiani con tanta angoscia, temendo per i miei cari, rispettando le restrizioni e con la speranza di tornare presto alla normalità! Purtroppo non sono riuscito ad allenarmi spesso e devo ammettere di aver preso anche qualche kg di troppo. 

 








Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Avevo 9 anni quando mi sono innamorato di questo bellissimo sport, ricordo che con i miei amici le giornate iniziavano alle 9:00 del mattino con il pallone e terminavano alle 21:00. 




 





I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure per loro sarebbe stato meglio che si fosse dedicato solo allo studio? 

 

Ho avuto la fortuna di essere assecondato dai miei genitori, soprattutto da mio padre che mi ha seguito tantissimo.

 





 

 


Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Ho giocato in tante squadre, ma senza alcun dubbio a quella che sono più legato è il Giugliano che è la squadra della mia città, per essa ho rifiutato anche proposte più vantaggiose per la mia crescita personale, non mi pento di questo anche se nell'ultima stagione non sono stato trattato benissimo da tutto l'ambiente. 




 





Com’è stata la sua esperienza in serie C?

 

L'esperienza in C è durata solo un anno, ho giocato poco a causa degli infortuni e a causa della tendenza di alcuni allenatori di affidarsi a giocatori più esperti. 







 

Abbiamo saputo che lei a 13 anni aveva firmato per il Como e che abitava vicino al lago. Come mai poi è ritornato nel suo paese natale? 

 

A 12 anni e mezzo fui preso dal Como e dormivo nel convitto proprio nello stadio comunale che è situato proprio sul lago di Como, dopo pochi giorni ho iniziato a sentire la mancanza della mia famiglia degli amici e quindi ho mollato tutto e sono tornato nel mio paese. L'anno dopo invece firmai con il Ravenna che all'epoca militava in serie B, ma in estate quella società fallì! Ci sono state ancora altre possibilità per spiccare il volo, ma l'essere attaccato molto alle mie radici non mi ha permesso di fare ciò.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Non seguo altri sport in particolare, solo il calcio. 









Secondo lei perché quasi tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, diventare conosciuti, oppure il vivere una vita agiata e con tanti privilegi? 

 

Principalmente perché è lo sport più bello al mondo ed è per questo attira tanti ragazzi, credo che anche la popolarità e le  cifre che girano in questo mondo attirano molto.

 








Non ritiene che a certi livelli “girino troppi soldi” oppure secondo lei se un giocatore merita è giusto che abbia 10 macchine che valgono anche mezzo milione se non un milione di euro? 

 

Oggi si è arrivato ad un punto in cui le cifre sono esorbitanti, quindi si deve limitare un po' tutto questo, anche perché le stesse società non riescono più a mantenere i costi.

 








Si ricorda il suo goal più bello?

 

Non ho segnato tanto, il gol più bello l'ho fatto con la maglia della Casertana, quello che porto nel cuore invece e quello che ho segnato con il Giugliano, avevo una dedica speciale per un tifoso che era anche un amico, purtroppo non c'è più. 

 







Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Il mio pregio è quello di sapere leggere la giocata e questo ha nascosto un pochino il mio difetto: quello di non essere veloce. 

 







Un giocatore che lei ammira tantissimo?

 

Paolo Maldini in assoluto.

 



Lei è nato a Giugliano che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Sono molto legato alle mie radici e quindi rappresenta una parte importante

 




 


Quanto è importante la famiglia per lei? 

 

La mia famiglia è importantissima al punto di annullarmi totalmente per essa.

 







…e gli amici? 

 

Gli amici sono un’altra componente importante della mia vita, sono legato molto a loro e la nostra amicizia dura da 30 anni, posso dire che  siamo fratelli più che amici.











Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Vivo nel territorio della terra dei fuochi, vorrei che tutto questo finisse per assicurare un futuro migliore ai nostri figli.

 

 

 

 

  Grazie   

 

a cura di Paolo Radi   

 

 

 07  10        2021 

 

(Tutti i diritti riservati)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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