Archivio blog

lunedì 20 settembre 2021

di PAOLO RADI 

 

 


 

 

 

 

 

 




CONVERSANDO DI CALCIO CON

     

 

FRANCESCO  

PROCENTESE

 

 


 


 

 

Francesco Procentese è une giocatore di Napoli -ruolo centrocampista - nato nel 1989, è cresciuto nel 167 Giornalai. Per 6 anni ha militato nelle giovanili del Napoli. Successivamente ha giocato nel Gragnano, Giugliano, Cimitile, San Pio Mondragonese, Plajanum, Chiaiano, ed ora gioca nel Maued San Pietro in Prima Categoria, 

















Come prima domanda le voglio fare questa: il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo momento di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente?

 

Il covid stava per farmi smettere proprio perché era passata la voglia per le tante restrizioni e le pause dagli allenamenti e del campionato.  Per fortuna sembra che le cose pian piano stiano tornando alla normalità e questo mi ha spinto a ricominciare dopo praticamente due anni di fermo: non riuscivo  quasi mai ad allenarmi regolarmente. 





 




Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Non ricordo un momento o un giorno in cui non ci sia stato il calcio nella mia vita, è la mia più grande passione anche solo parlarne con amici e addetti mi fa stare bene e credo che lo sarà per sempre. 

 


I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Vengo da una famiglia umile e composta da persone speciali, i miei genitori mi hanno assecondato in ogni mia scelta e purtroppo anche in quelle sbagliate. Forse a volte un po' di polso fa anche bene per la crescita calcistica di un giovane che si affaccia in questo mondo così difficile. 




 





Come sono stati i 6 anni nel settore giovanile del Napoli? 

 

Ovviamente il mio sogno era quella maglia ed appena arrivò la chiamata del Napoli non esitai un istante a dire di sì, purtroppo in sei anni non sono riuscito ad essere un titolare inamovibile e quindi giocando poco si migliora poco e questo secondo me ha inciso negativamente nel mio percorso di maturazione. Allo stesso tempo è stata un' esperienza fantastica, ho giocato con alcuni ragazzi che in questo momento sono professionisti e sono stato allenato da grandi allenatori;  ancora oggi dopo 20 anni mi sento quasi  tutti i giorni con i miei vecchi compagni di squadra, anche perché siamo cresciuti insieme e insieme condividevamo gli stessi sogni. 

 







Da come abbiamo saputo lei stava per firmare un contratto con la San Giovannese (provincia d’Arezzo), tra l’altro diversi erano gli osservatori che erano presenti durante gli allenamenti, perché poi è tornato subito a Napoli? 

 

Sì, successe quando il Napoli fallì e fummo tutti svincolati, dovevo solo firmare, ma poi quando sali a San Giovanni Valdarno mi prese “un angoscia dentro” che mi fece ritornare  in giornata a Napoli, purtroppo a 14-15 anni non tutti hanno la forza di stare lontano da casa ed io ero uno di quelli, successe anche a Barletta dopo qualche anno, rifiutai ancor prima di partire,  stare lontano da casa è stato il mio più grande limite. 

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Da un paio di mesi il padel mi ha letteralmente stregato è uno sport molto divertente ed appassionante che seguo con grande piacere. 




Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Diciamo che diventare calciatore e il sogno di ogni bambino che gioca, ovviamente diventare famosi e ricchi a chi non piace? Ma ciò che non sanno in molti e che dietro ad ogni calciatore ci sono tanti sacrifici come lo stare lontano dalla famiglia (quando si è adolescenti) oppure mangiare sano e fare una vita regolare, studiare per avere altre porte aperte nella vita, allenarsi sempre per migliorare, dico sempre che è il mestiere più bello, ma anche il più difficile. 

 








Si ricorda il suo goal più bello?

 

Sono uno che ama i numeri e le statistiche e di gol nei dilettanti ne ho segnati 61 e tutti in prima categoria, diciamo che giocando da centrocampista è un buon bottino, ma il gol più bello l'ho  realizzato al Napoli quando militavo negli allievi contro la Juventus in un torneo nazionale a Cava de’ Tirreni; un bel tiro a giro, fu  una soddisfazione che porterò con me per sempre.














Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure nel complesso è soddisfatto? 

 

Cambierei il mio carattere, mi ha limitato molto nelle scelte e nei sacrifici, purtroppo la "testa conta più dei piedi" e quella mi è mancata tanto, credo che potevo fare di più, ma forse era così doveva andare. 

 

Il suo più grande difetto e il suo più grande pregio (calcisticamente parlando)?

 

Diciamo che tra i tanti difetti quello fisico ha inciso molto, non sono mai stato un dinamico ed è la caratteristica che vorrei avere molto volentieri. Quello che mi dicono  è  di avere  dei piedi buoni, quindi possiamo metterlo come pregio! 

 








Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Il mio giocatore preferito è sempre stato David Beckham sia in campo che fuori, per me è un modello da seguire per i tanti successi ottenuti, poi per il mio modo di giocare ho amato molto i vari Riquelme, Guti, Bergkamp, ed ora mi piace tanto De Paul, per farla breve: amo chi sa giocare a calcio. 

 








Lei è nato a Scampia, ed io ho intervistato diversi giocatori, che cosa rappresenta per lei questo quartiere? 

 

Il mio quartiere e spesso denigrato da tutta l’Italia, ma viverci non è affatto male, anzi ho fatto la scelta di abitare anche con la mia fidanzata a Scampia, questo  perché sono ci sono nato e cresciuto e non mi fa né paura e né vergogna, ovviamente non sarà il posto  più lussuoso di Napoli, ma forse è quello più vero. 

 



 
















Famiglia, ragazza e amici, quanto sono importanti per lei? 

 

Per me sono le uniche cose che contano veramente e senza di loro sarebbe difficile vivere, sono un ragazzo che ama gli affetti e coltiva amicizie nel quotidiano, quindi mi sentirei perso senza chi mi sta attorno. 

 








Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Diciamo che avere una famiglia e un obbiettivo che stiamo costruendo io e la mia fidanzata, da marzo 2021 conviviano quindi un bel bambino sarebbe un sogno realizzato.

 

 

 


 Grazie   

 

a cura di Paolo Radi   

 

 

 

 

   20  09        2021 

 

(Tutti i diritti riservati)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento