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venerdì 14 giugno 2019




A CURA DI PAOLO RADI 









UNA CONVERSAZIONE
     
     
 CON  
  


RAFFAELE 
CORACE








Raffaele Corace è nato l’11 luglio del 1990 a Napoli.Ha iniziato a giocare con la scuola calcio Ciro Muro dall'età di 6 anni fino all'età di 11/12 anni Questa la sua carriera.

Anno 2004- 2005 Club Napoli, 2006 -2008 Real Marcianise serie c2, 2008- 2010 Real Marcianise serie c1, 2010 -2011 Arzanese serie d, 2011 -2013 fino a dicembre con Neapolis Eccellenza per poi passare da dicembre a maggio col Portici, sempre Eccellenza, 2014 – 2015, Frattese serie d 2015 - 2017 San Giorgio, 2017- 2018 prima parte Villa Literno Promozione, poi Virtus Volla Eccellenza, 2018 -2019 prima parte Neapolis Promozione, infine con il Pianura che ha vinto il campionato.











La prima domanda è un classico: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

Intanto ti ringrazio per la disponibilità che metti nel tuo lavoro.

 Ho incominciato fin da piccolo a giocare, ho fatto questo anche per mio padre in quanto è una vecchia gloria del calcio. mi ha insegnato questa passione che porto avanti con grande umiltà e voglia finché il fisico me lo permetterà e tengo a precisare che cercherò sempre di divertirmi!









i suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto: “pensa” a studiare che è meglio”?

I miei genitori non mi hanno fatto mancare niente, non sono stati mai invadenti, come i genitori di oggi che vogliono che i loro figli in futuro prossimo debbano diventare chissà cosa. 
Sono del parere che bisogna crescere pian piano e le cose vengono da sé, ma la cosa più importante e divertirsi.









lei ha giocato in tantissime squadre, a quale è rimasto più  legato? 

si ho avuto la fortuna di girare tante squadre, quella a cui sono stato legato maggiormente e l'età dai 6 agli 11 12 anni con la scuola calcio Ciro Muro, sembra strano ma è così, si tratta dell’età più bella dove non c’è interesse né ‘cattiveria quindi per me sarà sempre un ricordo indelebile che mi porterò dentro. 








Da ragazzi il calcio viene visto come un’opportunità per vivere una vita negli agi, nel lusso, oppure frequentare un certo tipo “di mondo”. 
perché tutti provano a diventare calciatori?

Oggi il mondo del calcio è cambiato e  non è più  quello di una volta. Ai miei tempi quando un veterano ti richiamava... tremavamo; oggi invece, i ragazzi si sentono subito calciatori professionisti; non c’è più educazione e voglia di migliorarsi e sarà “sempre peggio”, man mano che si andrà avanti. 







il suo gol più bello di tuta la sua carriera? 


Il mio gol più bello finale Ciro Muro contro il Pisa, al 90 esimo, gol di tacco e campioni del Maestrelli a Firenze.









Che cosa le ha dato il calcio e che cosa le ha tolto? 

l calcio mi ha dato tanto perché ti mette in condizioni di conoscere gente di ogni dove, e ti permette di fare tante belle esperienze. Sono felice del mio percorso fin ad ora se tornassi indietro forse cambierei qualcosina a livello caratteriale, ma non calcisticamente il calcio non mi ha tolto niente, non è mai stato di intralcio a nulla. 



Squadra italiana in cui le piacerebbe giocare? 

Squadra italiana dove vorrei giocare Milan essendo milanista








Il suo più grande pregio?

Pregio dire sempre le cose come stanno ed è quello che mi far star bene con me stesso, e comunque non rimpiangermi nulla.









Il suo più grande difetto?

Direi il non saper perdere e non accettare la sconfitta, questo anche al  di là del calcio. 









Un’ultima domanda: che cosa rappresenta per lei Napoli? 

Per me Napoli è la mia citta e non saprei stare senza ho bisogno della sua aria del suo mare l'odore del caffe la mattina del suo mare Napoli e la citta piu’ bella del mondo e io sono fiero di essere napoletano.









Grazie   

a cura di Paolo Radi   





14    06    2019 
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