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sabato 7 dicembre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

MICHELE

LIGUORO



 COMUNICATO










Michele Liguoro ci comunica che non milita più nel club Città di Brusciano e di conseguenza ora è libero per valutare  proposte  di collaborazione con futuri club.

 

   

 

 



07  12    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

venerdì 22 novembre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

FRANCESCO

BOSSA

 

 



 

Francesco Bossa, nato nel 1990     è un giocatore di Napoli, non c’è bisogno di scrivere la sua carriera, perché già lo conosciamo, questa è la sua seconda intervista, questo è quello che ci racconta.


A gennaio ho avuto una lesione del collaterale, al ginocchio dove ero stato operato al crociato, e adesso da settembre ho iniziato allenare una scuola calcio al Vomero che si chiama Giugliano Academy, e adesso inizio il corso per prendere il patentino per l’attività di base” 

 

 

 

 


 


La prima domanda che le voglio fare come sta andando questa nuova esperienza come allenatore di calcio presso la Giugliano Accademy al Vomero? 

 

Sono molto contento di questa nuova esperienza, che mi permette di crescere ogni giorno, sia come allenatore che come persona. 

 

Tra l’altro lei a breve inizierà il corso per prendere il patentino per l’attività di base di allenatore di calcio, la domanda è d’obbligo, come mai questa scelta di diventare allenatore?

 

Diventare allenatore? Perché mi piace molto trasmettere la mia esperienza ai giovani, è stata una cosa che mi ha sempre appassionato.

 

Lei ha avuto una bella carriera come calciatore, ripensa mai a quello che non ha fatto e che invece avrebbe potuto fare? 

 

Sono molto contento della mia carriera, mi ha permesso di fare molte esperienze, conoscere molte persone competenti, giocare in stadi molto belli, far parte di ritiri in serie A e  delle Nazionali giovanili, forse con la “consapevolezza” di oggi  e qualche infortunio in meno sarebbe potuta essere ancora più valida e interessante.


 




Su di lei ho letto diversi articoli di elogio, tanti la stimano, come si arriva ad essere così benvoluti e stimati?

 

La prima cosa è: essere sempre una persona rispettosa ed educata,  infine il sapersi comportare.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Amo molto il tennis sia giocarlo che vederlo, e mi piace vedere molto anche la moto Gp e la formula 1.

 

Il calcio italiano, mi riferisco alla Nazionale non è che sta offrendo ai tifosi e sostenitori tante emozioni, anzi l’ultima partita con la Francia è stata persa per 3 reti contro 1, che cosa c’è che non funziona nella nostra nazionale?

 

C’ è un cambiamento che è iniziato da poco, intendo proprio come filosofia e principio di gioco, sono convinto che tra poco arriveranno anche i risultati di questo lavoro. 

 






Quale consiglio darebbe un giovane che volesse intraprendere la sua stessa carriera - da giocatore, è ovvio- ?


Il consiglio che darei ai giovani è di fare questo sport sempre con divertimento e allo stesso dedicarsi con tanto impegno e voglia di migliorare, sia come calciatore che come persona.

 

La migliore qualità che deve avere un allenatore qual è?

 

La qualità di un allenatore secondo me è amare i propri ragazzi e allo stesso saper essere severo per aiutarli a crescere, per il loro bene.

 

Lo trova giusto che si dia sempre la colpa all’allenatore se la squadra non ottiene i risultati dovuti? Si potrebbero cambiare qualche giocatore, forse gli altri ci metterebbero la dovuta grinta non trova?

 

La colpa non è mai solo dell’allenatore, quando le cose non vanno bene, la responsabilità va sempre divisa tra le parti. 

 






Se le arrivasse una proposta dall’estero come allenatore, partirebbe immediatamente oppure ci penserebbe su qualche giorno, oppure non partirebbe affatto?

 

L’idea di allenare all’ estero mi affascina molto. Amo molto la metodologia spagnola e mi piace vedere il campionato Inglese, ci penserei un paio di giorni.

 

In questo momento chi è il miglio allenatore?

 

Mi piace molto Marcelo Bielsa, come anche Guardiola, De Zerbi, Spalletti e Julio Velasco.

 

Una previsione, chi vincerà lo scudetto quest’anno?

 

Sono di parte, (ride) faccio il tifo per il Napoli, anche se quest’ ‘ anno l’Atalanta mi piace molto 

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Un sogno che ho nell’‘ immediato è quello di migliorare come persona e di riuscire a esser un allenatore più competente, per poter allenare le giovanili del Napoli. 


 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La voglio dedicare  a mia Madre che non sta vivendo un momento molto semplice, alla mia famiglia,  in particolare a mia sorella  perché sta aspettando un bambina, alla mia ragazza  e a tutte le persone che mi vogliono bene. 

 

Grazie

 


 

23  novembre     2024

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

martedì 12 novembre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 



 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

FRANCESCO

D’ANDREA 

 

 

 

Francesco D’Andrea, classe 1994, è un giocatore   di calcio e così si presenta ai lettori:

 

 

“Ho iniziato per strada perché ai tempi nostri non era così importante come invece accade oggi, sinceramente pensavamo altro: lavorare per andare avanti, all’epoca non era facile condurre una vita dignitosa.

 

 Comunque ho iniziato Scuola calcio Brothers che si trova ad oggi ancora a Chiaiano vicino casa mi, infatti io sono di Marianella. Successivamente crescendo all’età di 21 anni ho iniziato a giocare con il club F.C. Parete- Caserta - (3 categoria per 3 anni) poi sono andato a militare giocare con il Borbonia Felix Mugnano 2019 dove abbiamo iniziato in terza categoria vincendo così il campionato

 

Adesso gioco ancora con loro, questo perché oltre al calcio esiste anche un rapporto straordinario con il presidente e il resto della squadra, vorrei anche precisare che siamo un gruppo eccezionale e molto unito sotto tutti i punti di vista.

 

 Vorrei puntualizzare che ho avuto proposte per andare in alcune squadre più blasonate, ma sinceramente è stata una scelta di cuore rimanere in questo club, anche se, preciso di nuovo ho avuto  altre richiesta per firmare con dei club  di categoria superiore”.

 

 



La prima domanda che le voglio fare è la seguente come sta andando questa stagione, è contento delle sue prestazioni? 

 

Questa stagione sta andando abbastanza bene non ci possiamo lamentare. Ma la strada è ancora lunga e dunque:  piedi per terra e lavorare.

 





Oggi possiamo dirlo il calcio “di strada” è scomparso, come mai secondo lei?

 

Prima la vita era molto molto più difficile per poter permettersi di frequentare una scuola calcio.  Purtroppo è cambiata tutta la generazione, è cambiato proprio proprio il modo di vivere. Però se mi fai una domanda e mi dici preferiresti giocare in strada tra le palazzine o andare ad una scuola calcio, io sceglierei sempre il calcio di strada, perché è molto formativo, si matura in fretta, si capiscono diversi aspetti della vita, ci tengo a ribadire che per me il calcio è passione, ma anche tanto sacrificio.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Il calcio è sempre stato una mia grande passione sin da bambino. Difficile trovare qualcuno che non sia appassionato di calcio, secondo me al 98%siamo lo siamo tutti.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori, sinceramente, non mi hanno mai detto, perché già da piccolo mi ero già preso le mie responsabilità. Ti ripeto la vita di prima era molto molto più difficile rispetto a quella di oggi, prima si pensava prima alla famiglia, bisognava   riuscire a portare il guadagno della giornata a casa per far quadrare il bilancio familiare. Non esisteva tutto questo lusso che hanno i giovani di oggi, il paio di scarpe che compravi dovevo durare due anni. Oggi il il modo di vivere è cambiato completamente,

 

Lei ha un forte legame con il Borbonia Felix Mugnano 2019, come mai, a cosa è dovuto ciò?

 

Sì il Borbonia per me è una famiglia, con loro ho iniziato dal primo anno che è nata la società la Borbonia Felix Mugnano, sono sempre stato al centro del loro progetto e questo davvero mi fa tanto felice Essere un giocatore del Borbonia vuol dire “tanta roba” e ringrazio il presidente Romano per avermi dato questa magnifica opportunità Perché Borbonia è famiglia. Vorrei fare anche un ringraziamento a tutti gli sponsor che ci stanno dando una grossa mano e che non ci fanno mancare nulla.




 





Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Oltre al calcio sono molto affascinato dal tennis, mi piace e lo seguo con grade interesse.


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Io sono difensore centrale. 

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Uno dei miei goal più belli l’ho fatto 3 anni or sono, la partita era contro il Qualiano. Successe all’ 80 esimo su calcio di punizione.

 

Grandi discussioni con il mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Sì è capitato più di una volta di fare discussioni con il mister a chi non capita? Ma ci sta, direi, l’importante è portare sempre il dovuto rispetto e confrontarsi sempre con educazione.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Io sono capitano del Borbonia, ma per me siamo tutti capitani.  Accetto sempre i consigli perché nella vita e anche all’età di 30 anni c’è sempre da imparare. Poi può capitare qualche discussione durante l’allenamento allenamento, o in partita l’importante è il rispetto e non superare il limite.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Difetto che mi arrabbio facilmente, in campo divento tutta un’altra persona. Di pregi penso di averne diversi,  te ne voglio far presente uno: cerco sempre di mettere  pace fra noi e gli avversari anche quando abbiamo ragione.

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Se tornassi indietro scegliere sempre Borbonia Felix, sono sincero perché siamo una famiglia. Oltre all’aspetto prettamente calcistico, conta la persona e sinceramente sono tutte persone fantastiche.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Per quel che concerne la mia famiglia ti posso dire che darei la mia vita, e gli amici sono sempre una parte importante per me. E visto che parliamo di famiglia voglio aggiungere che fratelli più grandi per me sono da esempio, il primo che gioca nel Marianella calcio promozione e l’altro sino all’anno scorso giocava pure lui, poi è diventato presidente della società la Marianella calcio,  e ora si dedica solo ruolo di presidente. Per me sono da esempio di vita e con orgoglio dico che siamo una sola cosa.


 



 


Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Il mio sogno quest’anno è portare il Borbonia alla vittoria del campionato.

Di sogni ne ho diversi, quello menzionato sopra è uno dei tanti.

 

Penultima domanda, se ricevesse domani un’offerta da un club estero se la sentirebbe di mollare tutto e andare via dall’Italia con la sua famiglia?

 

Se mi arrivasse un’offerta sinceramente non lo so, intanto penso ad oggi poi nella vita non si sa mai.  Per adesso penso solo a fare bene con il Borbonia e poter dare sempre il 100% di me stesso.

 

 

 

Grazie 

 

12  11    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

martedì 29 ottobre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

ROBERTO 

CARANNANTE

  



 


Roberto Carannante, è nato a Santa Maria Capua Vetere il 23 ottobre del 1968. Dopo una lunga carriera da calciatore ora è un allenatore.


Carriera da calciatore.


Tutte le giovanili del Napoli e prima squadra, presenza in Coppa Italia (poi vinta anno 86/87 anno in cui si è vinto anche lo scudetto c’era Maradona) panchina in Coppa UEFA a Tolosa.

87/88Catania, 88/89Rimini, 88/90 Frosinone, 90/91 Mantova, 91792 La Spezia, 92/93 Avellino, 93/94 Avellino, 94/95 Avellino,95/96 Casarano, 96/97 e 97/98 Savoia, 98/99 Giulianova; 99/00 Benevento, 00/01-01/02-02/03 Foggia, 03/04 Castel di Sangro, 500 sono le partite nei professionisti.

 

Carriera allenatore 

 

Castel di Sangro serie C, Puteolona, serie D, Ariano serie D, Pomigliano serie D, Trivento (vittoria del campionato e Coppa Italia, Triveneto serie D, Triveneto Serie D, Campobasso Lega Pro, Gladiator, Puteolana serie D, Turris serie D, Pomigliano, Giugliano serie D, Savoia, Pompei, Ercolano, Pomigliano calcio femminile serie A

 

 


La prima domanda che le voglio fare è  la seguente: lei  nella stagione 86/87, 24 agosto 1986, è nel Napoli e giocando contro la Spal vincete la Coppa Italia per due reti a zero.  Una bella vittoria, che ricordo ha di quel giorno formidabile? 

 

Una bella stagione, indubbiamente, inoltre ebbi la fortuna di esordire con la Spal, un’esperienza bellissima, ricordo la panchina al Tolosa in Coppa Uefa, non posso non menzionare Maradona, per noi ragazzini era un calciatore inarrivabile, un idolo in tutti i sensi.

 






Lei ha avuto bella carriera come calciatore, una bellissima carriera, 500 partite, come si riesce ad arrivare a un simile traguardo?

 

Sì, ho fatto più di 500 partite nei giocatori professionisti, e ci si arriva rinunciando a tanto, però ci vuole tanta abnegazione e voglia di migliorarsi. Bisogna curare il corpo e la mente

 

Se ho ben capito lei lo scorso anno ha allenato una squadra calcio femminile, che tipo di esperienza è stata? 

 

E’ stata una bella esperienza, è molto entusiasmante andare su campi veri, dove ci sono squadre di serie A importanti, inoltre le partite venivano trasmesse tutte le settimane su DAZN, vorrei aggiungere che le ragazze sono più ricettive e rispetto ai maschietti si impegnano molto di più durante gli allenamenti, bella esperienza che mi ha lasciato dei bei ricordi.


 




Da pochi giorni lei ha firmato per essere l’allenatore del Portici (eccellenza) cosa si aspetta da questa nuova esperienza?

 

Ho firmato con il Portici, è una bella piazza, con una grande storia, hanno avuto qualche problema in merito alla classifica, e quando la squadra va male paga sempre l’allenatore, assieme ai miei collaboratori, e calciatori cercheremo di dare sempre il massimo affinché la squadra possa fare un bel campionato.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori ha sempre ritenuto la scuola molto importante, nel senso che volevano che io mi diplomassi e in effetti è stato così, ho il diploma di ragioniere. Ho fatto così contento papà, anche quando stavo in prima squadra con il Napoli, la scuola era sempre al primo posto perché pensava che “si potesse sgonfiare il pallone”. 

 






Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato, 

 

Ho dei bei ricordi dovunque, però menziono: Avellino, Foggia, Mantova, La Spezia, Catania, Benevento, ho lasciato bei ricordi e pure loro mi hanno lasciato bei ricordi.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Ti posso dire che ho un carattere forte, ho fatto sempre il capitano per circa 17 anni, ho sempre espresso la mia opinione e con il mister qualche parola di troppo ci può essere stata, non ero sempre d’accordo sulle loro scelte, però gli allenatori mi hanno sempre voluto bene, proprio perché il mio obiettivo era sempre quello di curare il gruppo e ti togliere qualche problema alla società e agli stessi allenatori.



 




Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare allenatore? 

 

L’ultimo anno l’hanno in C2 a Castel di Sangro, per 7 partite ho fatto pure l’allenatore, da difensore centrale ho realizzato 8 reti, tra l’altro mi avevano chiamato tantissime squadre, però la scelta di diventare allenatore era presa, il calcio non mi divertiva più. Era dunque arrivato il momento di cambiare professione.

 

Lei ha allenato diverse squadre, c’è una squadra a cui è rimasto più legato?

 

Ho allenato tante squadre, in C il Castel di Sangro, poi il Campobasso, ho allenato in serie D e alcuni anni in eccellenza, sono rimasto legato a tante squadre, in Molise ci sono rimasto 4 anni, e qui ho vinto Campionato e Coppa Italia, fermo restando che ci sono gli alti e bassi di qualsiasi lavoro.

 






Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore? 

 

Direi che dev’essere un buon psicologo perché devi usare la psicologia con ognuno dei trenta giocatori che hai in squadra e ognuno ha le sue problematiche e i bisogni sono diversi, è fondamentale nella riuscita della squadra cercare di comprendere le loro debolezze.

 

    Un consiglio che darebbe a un giovane calciatore? 

 

    Direi di dare sempre il massimo e di sudare la maglia che porti.

 


 Che cosa le ha dato il calcio, e che cosa le sta dando in   questo momento?

 

Il calcio mi ha dato tutto quello che ho e ancora mi sta dando. Posso solo dire un grazie al calcio.

 






Un sogno per il futuro?

 

Direi di cercare di dire quello che penso, e cercare di lavorare per i propri principi e le proprie idee, ed è la cosa fondamentale per un allenatore.

 

 

Grazie 

 

29  10   2024 

 

(Tutti i diritti riservati)