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martedì 25 marzo 2014

MARTEDI’   25  MARZO

ALCUNE SCENE DEL MIO CORTO THE FIVE DRAGONS
LA VERITA’ SULLA STRATEGIA DELLA TENSIONE E’ RACCHIUSA IN QUEST’OPERA DI 23 MINUTI



THE FIVE DRAGON


SCRITTO, PRODOTTO E DIRETTO DA PAOLO RADI
2010 














ITC Donato Bramante di Pesaro 2010 Tutti i diritti riservati 

domenica 23 marzo 2014

DOMENICA  23  MARZO

RIFLESSIONE DOMENICALE : UNA PASSIONE TIRA L’ALTRA

Come riflessione di questa settimana ho scelto il Canto XXIII  dell’Inferno (Cerchio VIII Malebolge). In questa bolgia inferiore la sesta, abbiamo gli ipocriti. Dante vede i dannati procedere tanto lentamente a causa delle loro cappe di piombo dorato, che a ogni ulteriore passo ha di fianco nuove anime di ipocriti. Il poeta chiede a Virgilio se puo’  indicargliene qualcuna che lui sia in grado di conoscere, immeritamente sente la voce di un suo conterraneo , disposto a rispondere alle sue domande. Ad un certo punto Dante si ferma e attende, verso di lui si muovono due frati di Bologna, i quali scontano la colpa di aver ipocritamente lavorato per il bene collettivo, inseguendo invece vantaggi personali.

Ma voi chi siete, a cui tanto distilla
quant'i' veggio dolor giù per le guance?
e che pena è in voi che sì sfavilla?».

E l'un rispuose a me: «Le cappe rance
son di piombo sì grosse, che li pesi
fan così cigolar le lor bilance.

Frati godenti fummo, e bolognesi;
io Catalano e questi Loderingo
nomati, e da tua terra insieme presi,

come suole esser tolto un uom solingo,
per conservar sua pace; e fummo tali,
ch'ancor si pare intorno dal Gardingo».

Io cominciai: «O frati, i vostri mali...»;

Fummo "Frati godenti" e bolognesi (i "frati godenti", dell'ordine religioso e militare dei "Cavalieri di Maria Vergine Gloriosa", furono chiamati così dal popolo perché "godenti" o addirittura "capponi di Cristo" per la loro vita licenziosa); io ebbi nome Catalano e questi Loderingo (Catalano dei Catalani fu più volte podestà a Milano e in altre città e Loderingo fu podestà anch'esso a Modena, a Bologna e a Firenze. Tutti e  due  presero parte  a battaglie e morirono nel convento dei Frati Godenti di Ronzano. La ricchezza, il pericolo  per le battaglie e la vita politica furono le loro passioni,  anziché essere  dediti alla missione apostolica che ogni ordine religioso deve rispettare), e "da tua terra" dalla tua dimensione umana, fummo presi insieme. Ipocriti dunque perché ben predicarono e diversamente agirono rispetto alle loro prediche. Una breve riflessione, se qualcuno dovesse capitare in questa zona,  probabilmente, si renderebbe conto che il numero delle persone, sotto queste cappe,  dovrebbe essere elevato, e di molto; mi riferiscono agli italiani. Ma per voi quale sarebbe il numero, qualche centinaia o superiore a mille; o ai  diecimila? E cosa gli fareste? un suggerimento nell'immagine sottostante!!!







lunedì 17 marzo 2014

venerdì 28 febbraio 2014




VENERDI’   28 FEBBRAIO 2014

CONVERSAZIONE CON ANTONINO ARCONTE


RIVEDUTA E CORRETTA CON AGGIUNTA DI NUOVE IMMAGINI


Nato a Oristano da una famiglia di militari di carriera, all'età di sedici anni si arruola come allievo sottufficiale nell'Esercito Italiano nel 1970 e frequenta il 14º Corso AS della Scuola Allievi sottufficiali di Viterbo. Nel settembre dello stesso anno viene selezionato insieme ad altri allievi per far parte dei nuovi quadri del  SID (il servizio segreto italiano con struttura militare nato nel 1965 e comandato dal generale Vito Miceli). Questi aveva ricevuto l'incarico di organizzare la struttura paramilitare segreta italiana di tipo stay-behind, nota con il nome in codice : Organizzazione Gladio. Arconte venne inserito nel Nucleo G.
Attualmente collabora con la Mursia Editore alla diffusione dell'opera: "L'Ultima Missione di G-71", l’ edizione aggiornata della vera storia di Gladio e d'Italia,  dedicata sempre alle sue passate esperienze nel Nucleo G dell'Organizzazione Gladio, pubblicato da Mursia editore, il 13 novembre 2013, nella collana "le Nuove Guerre" ISBN 978-88-425-4823-2.



 Signor Arconte come sta andando il libro edito da Mursia L’ultima Missione di G71, inoltre com’ è stato accolto dalla critica? Rispetto alla versione del 2006 quali modifiche ha apportato?
R: a quanto mi dicono dalla Mursia bene, non posso saperlo ma è stato richiesto e molti hanno dovuto attendere diverse settimane per poterlo avere. Purtroppo la crisi ha colpito soprattutto le librerie e non acquistano più le 13° copie, per pagarne solo 12 e una gratuita, oltre al 30% di sconto, perché hanno paura delle giacenze. Troppi libri restano invenduti. Il mercato del libro ha perso nel 2013 addirittura 75 milioni di euro d'incassi, rispetto al 2012 che era stato a sua volta disastroso. Questo il motivo delle difficoltà nel averlo in breve tempo. Solo le librerie Feltrinelli, e non tutte, ma a Roma sicuramente, lo avevano in scaffale. Però oggi su Amazon e altre librerie online, si trova tutto e anche a prezzo scontato rispetto alle librerie locali. I commenti dei lettori che mi hanno voluto comunicare le loro impressioni sono stati molto favorevoli per alcuni entusiastici. Soprattutto coloro che hanno letto The Real History of Gladio del 1996 (ancora oggi visitabile su www.g71.altervista.org); L'Ultima Missione del 2001; Bengasi e dintorni del 2010 e L'Ultima Missione di G-71 edito da Mursia nel Novembre 2013, ognuno sequel in aggiornamento dei precedenti, ha potuto apprezzare l'evoluzione dell'Ultima Missione di G-71, che continua ancora adesso, mentre rispondo a queste domande.

Lei ha avuto una vita che definirla “avventurosa” sembrerebbe riduttiva, perdoni la domanda banale, quanto le è costata a livello emotivo e familiare?
R: Quanto mi è costata? Sarebbe più giusto chieder quanto mi ha dato dal punto di vista emotivo e familiare! Certo, chi vuole vivere la sua vita deve essere disponibile a pagarne il prezzo, ma io sono disponibilissimo e l'ho pagato con la persecuzione che lo Stato che ha tradito la Patria mi ha riservato. Io, però, l'ho considerato sempre un onore avere contro tutti quei farabutti. Ciò che la vita che ho vissuto mi ha dato è una famiglia fantastica e molto unita. Mio figlio vive a New York da ormai tre anni ed è felice e realizzato in un grande paese dove il merito ha ancora il suo valore. Se fosse rimasto qui sarebbe depresso e votato al fallimento, come tutti i giovani italiani che non hanno padrini in paradiso! Mi ha ringraziato già due anni fa, per la vita meravigliosa che gli abbiamo fatto vivere, io e la madre. Sono soddisfazione che valgono una vita no? Ora tocca alla sorellina spiccare il volo e certo saprò aiutarla a realizzare la sua vita. Ma come ho fatto col fratello, farle capire chi è e cosa vuole dalla vita, poi sostenerla finchè non sarà in grado di procedere con le sue gambe. Sicuramente in America anche lei. Non vedo futuro in questo paese per chi non appartiene per struttura morale e familiare alle bande bassotti che hanno usurpato le istituzioni democratiche. Chi ha letto i miei libri sa di che parlo, non posso certamente riassumerli in questa intervista.

Un capitolo interessante, a mio avviso, quello che fa da corona a tutti gli altri è la vicenda Moro. Perché su Moro ancora non è emersa ancora un’unica verità? I tempi non sono maturi affinché il popolo italiano  possa conoscere la verità?
R: La vicenda Moro nei miei libri la descrivo e documento nei dettagli nel capitolo "Il Golpe italiano". Tutto quello che vedete intorno a voi è frutto velenoso di quel tradimento, che non ha tradito solo me e i miei commilitoni, ma tutti gli italiani, a parte quelli che vi hanno preso parte.


Lei era molto giovane all’epoca, si ricorda cosa pensò quando le dissero di andare in Libano per consegnare quel fatidico documento in cui si chiedeva la liberazione di Moro (Moro doveva essere ancora rapito quando lei consegnò il documento!)? Mi ha colpito, inoltre,  una frase del libro quando lei dice: “ Conseguenza dell’assassinio Moro fu la tragedia di tutte quelle stagioni di bombe e l’inizio di un periodo  davvero drammatico che portò la nostra Patria a sprofondare nel fango!”.
R: Dico anche che non pensai niente, all'epoca non sapevo nemmeno chi fosse Aldo Moro e niente sapevo della politica italiana. Ero quasi sempre in missione all'estero e quando rientravo in patria tutto pensavo, meno che a leggere giornali che già sapevo essere devianti dalla verità che conoscevo. Riguardo alla vicenda Moro ne presi atto solo nel 1998, all'epoca in cui mi recai in USA per la richiesta d'Asilo politico.

Perché successe questo? Mambro e Fioravanti sono stati giudicati colpevoli della strage di Bologna, Cossiga prima di morire disse che si sarebbe trattata di una bomba palestinese che per caso transitava a Bologna, cosa ci può dire a riguardo?


R: Siete mal'informato: Cossiga nell'immediatezza della strage disse a Bologna, dove accorse, che era una bomba fascista! Come se fosse un ordine per la magistratura Bolognese di seguire quella pista e non quella vera, che portava a Tripoli e alle nostre operazioni a Malta. Tutto è ben descritto e documentato sui libri e vi rimando a quelli, non posso ripetere tutto qui. Cossiga è vero che prima di morire, quando ormai nessuno trovava attendibile la pista neofascista, ha tentato un ultimo depistaggio dalla verità, indicando in un errore dei palestinesi che ha provocato l'esplosione accidentale della valigia contenente l'esplosivo mentre era in transito verso la Palestina …Ah ah ah. Chi sa la verità può solo ridere dei contorsionismi di Cossiga. Voi, disinformati dai media italiani, dovreste andare a informarvi sulla strage della stazione di Marsiglia due anni dopo Bologna. Stessa modalità d'esecuzione,  stessa valigia in sala d'attesa, stesso esplosivo … anche quella dimenticata li da palestinesi in transito? … anche quella esplosa per errore? Ma non fatemi ridere sulle tragedie nazionali ed europee. Nessuno in Italia ha reso noto che anche sui treni in Francia esplodevano bombe come sull'Italicus e a metterle non erano certo i neofascisti italiani, ne francesi, c'era Carlos, lo Sciacallo a minacciare il governo Francese di attentati dinamitardi, se non avessero rilasciato Magdalena Kopf, nome di battaglia Lilli. Membro della Separat, la rete del terrore di Carlos, filosovietica e con basi a Tripoli e in Cecoslovacchia. In un Hotel davanti alla stazione, la notte dell'esplosione ci ha dormito Thomas Kramm, terrorista tedesco, membro anche lui della Separat e nessuno lo ha disturbato nemmeno di un avviso di garanzia. Dovevano correre tutti dietro la "lepre di stracci" che gli ha dato Cossiga! Che era culo e camicia, insieme ad Andreotti Giulio, di Muhammar Gheddafi.

Tanti sono gli argomenti che lei affronta nel suo libro, due mi hanno colpito, Gardini sarebbe stato un gladiatore e un altro elemento la divisione delle centurie, la prima chiamate Aquile era formata da aviatori e da alcuni paracadutisti della Folgore. In merito a Gardini sono rimasto sorpreso,  per chi non ha ancora letto il libro perché Gardini divenne un agente Gladio? Quanti della Folgore vennero reclutati, pochi o invece il numero era elevato? Oggi si parla spesso nei giornali di colpo di Stato, il colpo di Stato per far fuori Berlusconi e far salire Monti, trova che si faccia un abuso di questo termine? Un’ultima domanda come sono cambiati i servizi segreti di oggi rispetto a quelli di 40 anni fa? La ringrazio e invito i miei lettori a leggere il libro, un libro che farà riscrivere intere pagine della nostra storia italiana.


R: Gardini era un finanziare, un capitano d'industria di valore ed era un patriota. Trovandosi a fare affari con l'est europeo per ragioni commerciali delle granaglie che trasportava con le navi della FERMAR in giro per il mondo ha avuto bisogno di aiuto e l'ha avuto, e lo ha ricambiato fornendo informazioni preziose su cui veniva a conoscenza, ma riguardavano le vicende della guerra fredda in atto in quegli anni, non segreti industriali o commerciali dei quali non ci interessava nulla. Sul libro decsrivo meglio e nei dettagli questa situazione e l'assassinio, mascherato da suicidio, avvenuto il 23 luglio 1993, pochi mesi prima di quello di Licausi, a Mogadiscio, il 12 Novembre 1993 e pochi mesi dopo l'attentato che doveva costarmi la vita nel febbraio 1993. Hannus Orribilis davvero quel 1993!
Si, anche io consiglio la lettura dei miei libri a coloro che vogliono conoscere la verità della nostra storia e della loro patria. Perché ciò che stanno vivendo oggi, è la esatta conseguenza di quei fatti, tragici e irrisolti. Chi tradì la nostra Patria in quegli anni, non ha mai pagato e persevera negli stessi modus operandi. Per questo molte azioni vi appaiono come dei Golpe's, anche se vi sembra incredibile. Se conosceste davvero la vera storia di Gladio e di G-71 non vi meraviglierebbe più la verità che è sotto gli occhi di tutti.




Ringrazio di nuovo Antonino Arconte, a questo punto non posso che affermare che: la storia degli ultimi 40 dovra' essere riscritta, ma riscritta tutta quanta. 










venerdì 21 febbraio 2014


VENERDI 21 FEBBRAIO 2014

CONVERSAZIONE CON ANTONINO ARCONTE

Nato a Oristano da una famiglia di militari di carriera, all'età di sedici anni si arruola come allievo sottufficiale nell'Esercito Italiano nel 1970 e frequenta il 14º Corso AS della Scuola Allievi sottufficiali di Viterbo. Nel settembre dello stesso anno viene selezionato insieme ad altri allievi per far parte dei nuovi quadri del  SID (il servizio segreto italiano con struttura militare nato nel 1965 e comandato dal generale Vito Miceli). Questi aveva ricevuto l'incarico di organizzare la struttura paramilitare segreta italiana di tipo stay-behind, nota con il nome in codice : Organizzazione Gladio. Arconte venne inserito nel Nucleo G.
Attualmente collabora con la Mursia Editore alla diffusione dell'opera: "L'Ultima Missione di G-71", l’ edizione aggiornata della vera storia di Gladio e d'Italia,  dedicata sempre alle sue passate esperienze nel Nucleo G dell'Organizzazione Gladio, pubblicato da Mursia editore, il 13 novembre 2013, nella collana "le Nuove Guerre" ISBN 978-88-425-4823-2.


http://www.lulu.com/spotlight/aarconte

Noi lo abbiamo incontrato per voi.


 Signor Arconte come sta andando il libro edito da Mursia L’ultima Missione di G71, inoltre come è stato accolto dalla critica? Rispetto alla versione del 2006 quali modifiche ha apportato?


R: a quanto mi dicono dalla Mursia bene, non posso saperlo ma è stato richiesto e molti hanno dovuto attendere diverse settimane per poterlo avere. Purtroppo la crisi ha colpito soprattutto le librerie e non acquistano più le 13° copie, per pagarne solo 12 e una gratuita, oltre al 30% di sconto, perché hanno paura delle giacenze. Troppi libri restano invenduti. Il mercato del libro ha perso nel 2013 addirittura 75 milioni di euro d'incassi, rispetto al 2012 che era stato a sua volta disastroso. Questo il motivo delle difficoltà nell'averlo in breve tempo. Solo le librerie Feltrinelli, e non tutte, ma a Roma sicuramente, lo avevano in scaffale. Però oggi su amazon e altre librerie online, si trova tutto e anche a prezzo scontato rispetto alle librerie locali. I commenti dei lettori che mi hanno voluto comunicare le loro impressioni sono stati molto favorevoli per alcuni entusiastici. Soprattutto coloro che hanno letto The Real History of Gladio del 1996 (ancora oggi visitabile su www.g71.altervista.org); L'Ultima Missione del 2001; Bengasi e dintorni del 2010 e L'Ultima Missione di G-71 edito da Mursia nel Novembre 2013, ognuno sequel in aggiornamento dei precedenti, ha potuto apprezzare l'evoluzione dell'Ultima Missione di G-71, che continua ancora adesso, mentre rispondo a queste domande.
La critica? No, nessuna critica è possibile in Italia per libri che denunciano situazioni di questo genere. I media sono completamente controllati e se si è parlato dell'Ultima Missione, il prequel, è solo perché le inchieste che si chiudevano a mio favore lo imponevano. Ne hanno sempre prima parlato all'estero però, poi in Italia.


Lei ha avuto una vita che definirla “avventurosa” sembrerebbe riduttiva, perdoni la domanda banale: quanto le è costata a livello emotivo e familiare?


R: Quanto mi è costata? Sarebbe più giusto chieder quanto mi ha dato dal punto di vista emotivo e familiare! Certo, chi vuole vivere la sua vita deve essere disponibile a pagarne il prezzo, ma io sono disponibilissimo e l'ho pagato con la persecuzione che lo Stato che ha tradito la Patria mi ha riservato. Io, però, l'ho considerato sempre un onore avere contro tutti quei farabutti. Ciò che la vita che ho vissuto mi ha dato è una famiglia fantastica e molto unita. Mio figlio vive a New York da ormai tre anni ed è felice e realizzato in un grande paese, dove il merito ha ancora il suo valore. Se fosse rimasto qui, sarebbe depresso e votato al fallimento, come tutti i giovani italiani che non hanno padrini in paradiso! Mi ha ringraziato già due anni fa, per la vita meravigliosa che gli abbiamo fatto vivere, io e la madre. Sono soddisfazione che valgono una vita no? Ora tocca alla sorellina spiccare il volo e certo saprò aiutarla a realizzare se stessa,  ma come ho fatto col fratello, facendole capire chi è e cosa vuole dalla vita, poi sostenerla finchè non sarà in grado di procedere con le sue gambe... Sicuramente in America anche lei. Non vedo futuro in questo paese per chi non appartiene per struttura morale e familiare alle bande bassotti che hanno usurpato le istituzioni democratiche. Chi ha letto i miei libri sa di che parlo, non posso certamente riassumerli in questa intervista.

Un capitolo interessante, a mio avviso, quello che fa da corona a tutti gli altri è la vicenda Moro. Perché su Moro ancora non è emersa ancora un’unica verità, i tempi non sono maturi affinché il popolo italiano conosca la verità?


R: La vicenda Moro nei miei libri la descrivo e documento nei dettagli nel capitolo "Il Golpe italiano". Tutto quello che vedete intorno a voi è frutto velenoso di quel tradimento, che non ha tradito solo me e i miei commilitoni, ma tutti gli italiani, a parte quelli che vi hanno preso parte. La verità è sempre una, sono le menzogne ad essere sempre tante!


Lei era molto giovane all’epoca, si ricorda cosa pensò quando le dissero di andare in Libano per consegnare quel fatidico documento in cui si chiedeva la liberazione di Moro, quando ancora Moro doveva essere rapito. Mi ha colpito una frase del libro quando lei dice: “ Conseguenza dell’assassinio Moro fu la tragedia di tutte quelle stagioni di bombe e l’inizio di un periodo  davvero drammatico che portò la nostra Patria a sprofondare nel fango!”.


R: Dico anche che non pensai niente, all'epoca non sapevo nemmeno chi fosse Aldo Moro e niente sapevo della politica italiana. Ero quasi sempre in missione all'estero e quando rientravo in patria tutto pensavo, meno che a leggere giornali che già sapevo essere devianti dalla verità che conoscevo. Riguardo alla vicenda Moro ne presi atto solo nel 1998, all'epoca in cui mi recai in USA per la richiesta d'Asilo politico.

Perché successe questo? Mambro e Fioravanti sono stati giudicati colpevoli della strage di Bologna, Cossiga, prima di morire, disse che si sarebbe trattata di una bomba palestinese che per caso transitava a Bologna, cosa ci può dire a riguardo?


R: Siete mal'informato: Cossiga nell'immediatezza della strage disse a Bologna, dove accorse, che era una bomba fascista! Come se fosse un ordine per la magistratura Bolognese di seguire quella pista e non quella vera, che portava a Tripoli e alle nostre operazioni a Malta. Tutto è ben descritto e documentato sui libri e vi rimando a quelli, non posso ripetere tutto qui. Cossiga è vero che prima di morire, quando ormai nessuno trovava attendibile la pista neofascista, ha tentato un ultimo depistaggio dalla verità, indicando in un errore dei palestinesi che ha provocato l'esplosione accidentale della valigia contenente l'esplosivo mentre era in transito verso la Palestina …Ah ah ah. Chi sa la verità può solo ridere dei contorsionismi di Cossiga. Voi, disinformati dai media italiani, dovreste andare a informarvi sulla strage della stazione di Marsiglia due anni dopo Bologna. Stessa modalità d'esecuzione,  stessa valigia in sala d'attesa, stesso esplosivo … anche quella dimenticata li da palestinesi in transito? … anche quella esplosa per errore? Ma non fatemi ridere sulle tragedie nazionali ed europee. Nessuno in Italia ha reso noto che anche sui treni in Francia esplodevano bombe come sull'Italicus e a metterle non erano certo i neofascisti italiani, ne francesi, c'era Carlos, lo Sciacallo a minacciare il governo Francese di attentati dinamitardi, se non avessero rilasciato Magdalena Kopf, nome di battaglia Lilli. Membro della Separat, la rete del terrore di Carlos, filosovietica e con basi a Tripoli e in Cecoslovacchia. In un Hotel davanti alla stazione, la notte dell'esplosione ci ha dormito Thomas Kramm, terrorista tedesco, membro anche lui della Separat e nessuno lo ha disturbato nemmeno di un avviso di garanzia. Dovevano correre tutti dietro la "lepre di stracci" che gli ha dato Cossiga! Che era culo e camicia, insieme ad Andreotti Giulio, di Muhammar Gheddafi.


Tanti sono gli argomenti che lei affronta nel suo libro, due mi hanno colpito, Gardini sarebbe stato un gladiatore e un altro elemento la divisione delle centurie, la prima chiamate Aquile era formata da aviatori e da alcuni paracadutisti della Folgore. In merito a Gardini sono rimasto sorpreso, in breve per chi non ha ancora letto il libro perché Gardini divenne un agente Gladio? Come ultima domanda quanti della Folgore vennero reclutati, pochi o invece il numero era elevato? Oggi si parla spesso nei giornali di colpo di Stato, il colpo di Stato per far fuori Berlusconi e far salire Monti, trova che si faccia un abuso di questo termine? Un’ultima domanda come sono cambiati i servizi segreti di oggi rispetto a quelli di 40 anni fa? La ringrazio e invito i miei lettori a leggere il libro, un libro che farà riscrivere intere pagine della nostra storia italiana.


R: Gardini era un finanziare, un capitano d'industria di valore ed era un patriota. Trovandosi a fare affari con l'est europeo per ragioni commerciali delle granaglie che trasportava con le navi della FERMAR in giro per il mondo ha avuto bisogno di aiuto e l'ha avuto, e lo ha ricambiato fornendo informazioni preziose su cui veniva a conoscenza, ma riguardavano le vicende della guerra fredda in atto in quegli anni, non segreti industriali o commerciali dei quali non ci interessava nulla. Sul libro decsrivo meglio e nei dettagli questa situazione e l'assassinio, mascherato da suicidio, avvenuto il 23 luglio 1993, pochi mesi prima di quello di Licausi, a Mogadiscio, il 12 Novembre 1993 e pochi mesi dopo l'attentato che doveva costarmi la vita nel febbraio 1993. Hannus Orribilis davvero quel 1993!
I servizi segreti dei tempi che ho conosciuto erano formati da uomini e donne che erano selezionati per meriti e dimostrate capacità e facevano corsi di addestramento durissimi, c'erano le scuole in sardegna, ormai chiuse da un eternità. Come si diventa agenti segreti oggi? Come per tutti gloi altri incaichi pubblici, per raccomandazioni e per cooptazione. Chi dirige i Ministero della Difesa decide a chi affidare i servizi segreti militari, chi dirige il Ministero degli interni decide i quadri di quelli civili. Chi dirige i Ministeri in Italia lo sappiamo bene, dunque …
Sì, anche io consiglio la lettura dei miei libri a coloro che vogliono conoscere la verità della nostra storia e della loro patria. Perché ciò che stanno vivendo oggi, è la esatta conseguenza di quei fatti, tragici e irrisolti. Chi tradì la nostra Patria in quegli anni, non ha mai pagato e persevera negli stessi modus operandi. Per questo molte azioni vi appaiono come dei Golpe's, anche se vi sembra incredibile. Se conosceste davvero la vera storia di Gladio e di G-71 non vi meraviglierebbe più la verità che è sotto gli occhi di tutti.
Buona lettura.