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venerdì 25 aprile 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

MANUEL

MACCHIA

 

   


Seconda intervista 

 

 

 

Manuel Macchia è   un giocatore   di calcio, ruolo del portiere,  di Brindisi, classe 2006 e così ci si presenta:

 

 

 

“Mi chiamo Manuel Macchia e sono nato a Brindisi il 23 febbraio del 2006. 

 

Ho iniziato a giocare a Calcio Nella New Team Squinzano, frequentandola per 2 anni, poi ho voluto proseguire il percorso nella Memory Campie ci sono rimasto un anno. 

 

Poi sono andato all’Euro Sport Academy, un percorso di formazione importante, che mi ha formato tanto. 

 

L’anno successivo andai all’Olimpique Soccer (Surbo) frequentando solo metà anno, per poi concluderlo nell’Accademia Calcio Mesagne dove ho trascorso anche l’anno successivo. 

 

Successivamente sono stato al Brilla Campi, affiancato da persone di grande caratura. Ho frequentato diverse realtà come il Lecce, inoltre sono stato per un breve periodo Brindisi, e ho vissuto anche Francavilla. 

 

Sono stato formato da parecchi allenatori dell’Accademia Portieri, la quale adesso alcuni vivono realtà professionistiche.

 

 Ho frequentato diversi stage di portieri, frequentando allenatori importanti che hanno contribuito alla mia formazione; frequentando per un anno anche il centro federale nazionale di Ceglie Messapica con a capo Mister Mino Francioso e il mister Cristiano novembre che mi ha formato tanto. Sino al 30 di giugno sono tesserato nel club Brillacampi. 

Successivamente ho giocato nel Squinzano Calcio 1913 (agosto-ottobre) e poi da novembre sino a marzo alla SSD Trepuzzi Calcio, Juniores Regionali

 

 







Questa è la seconda intervista che ci concedi, grazie e passiamo alla prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2024-2025.Si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

Sono estremamente felice della mia stagione sportiva. Sono cresciuto, migliorato e imparato tanto da persone che vivono e masticano questo sport da diversi anni, quindi è stata una stagione di alta crescita e un migliorarsi continuo.

 

 

Da agosto sino a ottobre del lei era tesserato nello Squinzano calcio 1913, poi è passato alla società  SSD Trepuzzi Calcio. Come si è trovato in questo club?

 

Trepuzzi è una società di alto livello. Mi sono trovato molto bene, perché c'erano le condizioni di fare bene e ciò è stato fatto. Trovare una società che mi metta a disposizione figure professionali e mi trasmettano tutta la loro esperienza e nozioni tecniche significa sicuramente trovarsi bene e disputare con alto livello un campionato calcistico. Rappresenta una tappa essenziale che mi ha fatto crescere e migliorare tantissimo, ma soprattutto anche confrontarmi e imparare.

 

 

La prossima stagione sa dove andrà a giocare?

 

Ancora non so dove giocare, ma sicuramente sarà fatta una scelta a 360 gradi. La società per me è fondamentale per continuare il mio percorso di crescita. Ho già avuto numerose richieste, ma prima di prendere una decisione definitiva vorrei fare delle valutazioni curate e precise.

 

 

Come mai ha scelto il ruolo del portiere; le piaceva si da bambino, oppure è stata una casualità?

 

È nato tutto per caso: un giorno mi trovai a giocare in un campetto del mio paese e i miei amici, essendo che mancava il portiere, mi proposero di farlo durante la partita. Da allora è stato il mio posto più sicuro, un qualcosa che mi faceva battere il cuore forte. È stato amore a prima vista, qualcosa che ancora oggi non riesco a descrivere. Sono felicissimo di fare questo ruolo, pieno e ricco di responsabilità, ma pronto ad assumermele tutte quante, perché è quello che mi piace fare.

 

Il ruolo del portiere, forse è il più difficile, si è sempre soli, e molte responsabilità di una sconfitta ricadono proprio su di lui, è così? 

 

Il portiere può essere l'eroe o il capro espiatorio, e si devono accettare entrambe le cose con maturità.

 

Durante la settimana quante volte si allena?

 

Durante la settimana mi alleno tre volte più il match.



 




Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Seguo solo il calcio, perché è la mia unica passione


Secondo lei perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

 La differenza sta forse in cosa ti spinge ad andare avanti: chi ha dentro davvero la passione, la fame - ma quella sana, di migliorarsi, di vincere, di vivere di ciò che ama - è quello che ha più probabilità di farcela. Chi invece pensa solo ai soldi o alla notorietà, spesso si perde per strada. 

 

Alla fine, i veri campioni sono quelli che mettono il cuore prima del portafoglio.

 

Si ricorda la sua parata più bella?

 

La mia parata più bella forse lo scorso anno in Brilla Campi - Mesagne Calcio 2020: tiro a giro a effetto in una posizione obliqua alla mia porta, che arriva sino all' incrocio dei pali e io con la mano di richiamo la tolgo da sotto il sette.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

 Accetto sempre le decisioni degli allenatori con serenità. Hanno più esperienza di me e sicuramente le loro scelte sono in funzione del bene della squadra.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

 Ho un carattere molto generoso: mi confronto spesso con i miei compagni, ascolto le loro versioni e cerco di supportarli sempre:  sia dentro che fuori dal campo. A volte sono un pò antipatico perché voglio sempre massima concentrazione e attenzione in qualsiasi dettaglio. Sicuramente sono molto educato e rispettoso verso tutti.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Un mio pregio può essere la visione di gioco: mi piace anticipare le azioni, capire in anticipo dove andrà il pallone e servire i compagni nel momento giusto. Il mio difetto?  A volte mi manca un pò di cattiveria agonistica. Sono uno che preferisce giocare "pulito" e magari in certi momenti decisivi questo può essere un limite.

 

Di lei si parla molto bene, è apprezzato, immagino che questo le faccia piacere?

 

Sì, mi fa piacere riconoscere complimenti da altri addetti ai lavori. Vuol dire che sto facendo e lavorando bene.

 






Domani lei riceve una chiamata da una società estera, se la sentirebbe di lasciare tutto per una nuova avventura?

 

Dipende dalla chiamata, ma sono molto legato al mio paese e alla mia regione.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Non vivo di sogni ma di solide realtà. L'unica cosa che io vorrei è lavorare bene, crescere e migliorare. Confrontarmi in realtà importanti può essere il mio obiettivo e farò di tutto per realizzarlo perché ho i mezzi per farlo e ne sono consapevole. Voglio che le persone mi conoscano per quello che sono: una persona giusta, leale e corretta fuori, un leone e un guerriero in campo, ed è proprio nel campo che la mia personalità deve spiccare e recitare un ruolo da protagonista. Tutto ciò supportato dalle persone giuste nel momento giusto.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Dedico questa intervista a tutte le persone che mi conoscono e che mi vogliono bene e ci tengono a me. La mia speranza è di stare bene e sereno con tutti, mi devono pensare perché sono  un ragazzo solare, educato oltre che un ottimo sportivo e  che pratica la sua passione con dedizione e concentrazione.

 

 

Grazie 

 

25 04     2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 16 aprile 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

ENZO

MARIGLIANO

 





Enzo Marigliano è di Salerno, ha 34 anni  ed è un allenatore di calcio. Cosi ci si presenta:

 

 

“Dopo aver frequentato diversi anni nelle scuole calcio locali e qualche sparuto presenza in categorie dilettantistiche, ho intrapreso dieci anni fa la strada di collaboratore facendo il secondo in promozione con l'Olympic Salerno, poi sempre da secondo in prima categoria con le squadre di Vignale, Audax e Valentino Mazzola.

 

Ho conseguito prima il patentino per istruttore di scuola calcio nel 2013 e poi nel 2015 ho conseguito il patentino UEFA B.

 

Ho iniziato a rivestire il ruolo di primo allenatore nell' anno 2019 con la Valentino Mazzola squadra di prima categoria campana restando sulla stessa per due anni.

 

Da pochi mesi è di nuovo l’allenatore della Longobarda Salerno

 

 



 

Questa è la terza intervista che ci concede e noi della testata la ringraziamo

 

Il campionato è terminato, se dovesse fare un bilancio finale riferito a questo club (precisiamo che lei è arrivato negli ultimi due mesi) che cosa si sentirebbe di dire?

 

Si poteva fare molto di più anche, perché la società lo merita,  visto che sono con loro da solo un mese posso parlare solo di questo mese e devo dire che ho trovato un gruppo molto disponibile e dei ragazzi con voglia di fare.

 

Nell’ultima intervista lei aveva espresso un desiderio, di tornare ad essere allenatore, i desideri si avverano, da quanto tempo lei è il mister della Longobarda?

 

Ciao paolo innanzitutto e grazie sempre dell’invito, sono arrivato il 6 marzo e sono molto molto felice di essere ritornato in questa società, per me è molto importante.

 

Lei ha il patentino di UEFA B, ha intenzione di fare un altro salto di qualità, oppure per il momento va bene così? 

 

La priorità è sempre il lavoro e con i miei orari non posso fare più di queste categorie (1-2 categoria), ma credimi Paolo questa società ti fa sentire molto più in alto della categoria in cui milita.



 




Generalmente com’è la sua giornata da allenatore?

 

Giornata bella, ma stancante perché a me piace farla a 360 gradi. E’ qualcosa di  più di una passione, chi mi conosce sa bene come io viva questi momenti.

 

Secondo lei qual è la qualità principale che deve avere un allenatore?

 

In queste categorie conta fare gruppo, occorre saper far sentire tutti importanti,  ma  soprattutto mantenere sempre la propria professionalità.

 

Terminata una partita, a prescindere dal risultato, ripensa a com’è andata, riguarda cos’ha funzionato o cosa non ha funzionato, oppure volta pagina?

 

Il martedì di solito parliamo sempre della partita precedente, e dopo averla visionata e studiata cerchiamo di capire gli errori da non commettere in futuro.

 






Affinché un club raggiunga ottimi risultati quali sono i fattori che incidono?

 

Programmazione, serietà e soprattutto remare tutti dalla stessa parte: dal presidente al magazziniere.

 

Ultimamente abbiamo letto che diversi calciatori sono indagati nell’ambito delle scommesse, lei che idea si è fatto, (molti si domandano: hanno tutto, perché lo fanno) ?

 

Il calcio è sempre più malato, purtroppo ma non da oggi e leggere certe vicende fa allontanare sempre di più i ragazzi a questo sport.

 

Le voglio rifare questa domanda, per vedere se lei ha cambiato idea: domani lei riceve un’ allettante chiamata da un club estero, ha poche ore per decidere, che cosa decide di fare?

 

Mi farebbe molto piacere, sarebbe una scelta che stravolgerebbe la mia vita, se accadrà ci penserò sicuramente.

 






Lei è molto apprezzato e stimato dalla società che rappresento, immagino che ciò la renda felice, come si riesce ad essere così, appunto, stimati?

 

Non posso dire se io sia apprezzato o meno, però cerco di mettermi a disposizione dei ragazzi e della società che rappresento.

Ci muove la passione, Paolo.


A chi vuol dedicare questa intervista?

 

La vorrei dedicare alla mia famiglia e alla Longobarda, società che merita altri palcoscenici

 

Grazie mille Paolo.



 

Grazie

 

Tutti i diritti riservati 

16  04 2025

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 6 aprile 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

GENNARO 

RELLI

 




 

Gennaro Relli è un giocatore di calcio nato a Napoli 21/03/1991, queste sono alcune delle squadre dove ha militato: Boys Caivanese, 

Casalnuovese, Cimitile Saviano, Cercola, Marigliano, Casapesenna in questo momento gioca nel Mondragone City.

 

 







La prima domanda che le voglio fare è la seguente, manca solo una partita, ma, matematicamente avete già vinto il campionato, a cosa è dovuto questo successo?

 

Sicuramente questo successo è dovuto a tanti sacrifici durante la settimana di allenamenti ci siamo allenati sempre bene, e siamo 22 giocatori con lo stesso obbiettivo cioè: vincere.

 


Ho intervistato diversi giocatori del Mondragone City, ho capito che si tratta di una bella realtà calcistica, secondo lei quali sono i motivi di questo interessante club?

 

È un club storico con tifosi di categoria superiore che poco ha che vedere in questa categoria, abbiamo  un grande presidente euforico e passionale. 

 


La prossima stagione sa già dove andrà a giocare oppure deve valutare alcune proposte?

 

Ti posso dire che per la prossima stagione do la priorità al Mondragone city, il mio intento è di restare anche nel campionato di promozione poi nel calcio mai dire mai 

 






Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

I primi passi nel calcio sono merito di mio fratello più grande, è lui che  mi ha trasmesso questa passione per il calcio.

 


I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

La mia famiglia mi ha sempre lasciato a me la scelta. 

 


Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Essendo un giocatore carismatico e generoso ho lasciato il segno in quasi in tutte le squadre e sono legato a tutte.

 


Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

A dir la verità mi piace solo il calcio gli altri sport mi annoiano. 



Il calcio è lo sport più seguito a Napoli, eppure è una città che offre molto, secondo lei c’è una ragione ben precisa?

 

Napoli è una città passionale e anche il calcio è passione. 


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Io sono un centrocampista centrale,  un mediano  una mezzala, anche se mi piace più giocare da mediano.

 

 





Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Ho sempre accettato le decisioni, bisogna rispettare i ruoli a mio parere. 

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Io sono un leader un trascinatore sono io che offro consigli ai compagni ,ma sono aperto anche a qualsiasi suggerimento. 

 






Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Un mio pregio è che corro anche per gli altri, mi faccio in 4 per la mia squadra, un difetto è che a volte provo a fare delle azioni che dovrei fare a gli altri.



Ora le voglio fare questa domanda: lei domani riceve un’offerta, diciamo importante per andare a giocare all’estero, fuori Europa, se la sentirebbe di lasciare tutto e fare con la sua famiglia un’esperienza all’estero?

 

No.  Sto bene a Napoli adesso, a 34 primavere non ci penso proprio,  pero mai dire mai. 

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Sono tanti i giocatori che ammiro, uno in particolare è Daniele de Rossi è quello che mi piace di più del mio ruolo. 

 

Lei è nato a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Napoli è casa.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Vincere la Coppa Campania visto che siamo in finale.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Dedicato questa intervista alla mia famiglia

 

 

 

Grazie 

 

06 04      2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

domenica 30 marzo 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

CRESCENZO

IAMMARINO 

 


 



 


Crescenzo Iammarino è giocatore di calcio di Napoli, classe 2003 (è alto 1,86 pesa 76 Kg, ruolo difensore centrale, piede destro) e così ci si presenta: 

 

"La scuola calcio l'ho fatta alla Boys Quarto poi sono stato alla Puteolana 1909 dove ho vinto una coppia Campania con gli allievi regionali.

 

Successivamente sono partito per andare a giocare fuori regione per la precisione in Toscana, il club si chiama:    Sangiovannese 1927, e  ci sono rimasto fino a quando il covid non ha bloccato tutto quanto; durante la stagione calcistica ho fatto in 16 partite 6 goal.

 

 L’anno dopo il covid sono ripartito con la Puteolana 1909 in promozione fino a dicembre, poi da dicembre sono passato con la Mariglianese in serie D dove sono stato sfortunato perché a causa di un infortunio sono stato operato al ginocchio.

 

 L’ anno scorso sono stato con il Rione Terra in eccellenza dove ho fatto 30 partite segnando 1 gol, Quest anno sono stato prima con la Sibilla Bacoli 7 partite e 1 goal, a attualmente mi trovo all’  Alvignano con all’ attivo 1 gol.

 

Dopo aver presentato la mia carriera posso dire di essere pronto a fare qualche esperienza fuori Italia."

 


 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente, secondo lei grandi giocatori si  nasce, oppure ci si può diventare con un rigido sistema di vita, il quale comprende ovviamente anche un grande allenamento?

 

Allora io sono del parere che giocatori si nasce con la passione però poi dietro c'è del duro lavorare per arrivare in cima, perché senza dedizione e passione si è nulli.

 




Come sta andando il campionato con l’Alvignano? Soddisfatto oppure ritiene che possa fare meglio?

 

Il campionato con l’Alvignano è stato soddisfacente sotto tutti i punti di vista specialmente dal punto di vista  umano, perché sono cresciuto sotto tanti punti di vista,  per l'anno prossimo si spera in tante cose belle e interessanti.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Guarda all'età di cinque  anni andavo a seguire gli allenamenti di mio fratello un po’ più grande e da fuori sentivo che io avrei voluti essere in mezzo a loro per giocare,   piano piano la mia passione cresceva e così ho iniziato ad allenarmi con mio fratello di 4 anni più grande.


 



I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori sin dal primo giorno mi hanno seguito da tutte la parti anche quando giocavo fuori Campania,  e tutt'oggi lo fanno ancora.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Le mie due squadre in cui ho legato di più sono: la Sibilla Bacoli e l’ Alvignano.

 

Un’esperienza importante lei l’ha avuta in Toscana, che cosa ci può raccontare di quello che ha vissuto giocando con la Sangiovannese 1927?

 

In Toscana la mia esperienza è stata più che positiva, molte volte ci sono pregiudizi sui ragazzi di Napoli invece posso dire di aver trovato ho trovato una seconda famiglia.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il mio gol più bello è stato con il Grazzianise – Alvignano, quasi allo scadere della partita feci goal, ma non è la qualità che mi ha interessato,  ma come soddisfazione di tanti altri aspetti che devono rimanere tra me e me.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute, le ha oppure ha sempre accettato e accetta le decisioni con serenità?

 

Guarda con i mister ho sempre avuto un buon rapporto, non sono mai andato contro decisioni che avrebbero fatto il bene della squadra, quindi sono un giocatore tranquillo che di buon grado accetta le decisioni dei superiori.

 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio calcisticamente in modo positivo è quello di non dare mai nulla per scontato, mai dire di aver perso la partita sino a che essa non è chiusa, mentre in negativo sono un po’ pressante.

 

Lei ha giocato, conosce diversi giocatori, inoltre so che con alcuni c’è una grande amicizia, quale giocatore la colpisce per la sua  bravura?

 

Uno dei giocatori con cui ho legato di più è Antonio Napolitano come esperienza calcistica e così come nella vita,  poi ci sono tanti giocatori forti che conosco come:  il ninja Francesco Esposito e Giovanni Cacciottolo, questi sono alcuni che ho impressi come modo di giocare. 

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Uno dei miei sogni è quello di dire: c’è l'ho fatta sono soddisfatto di me stesso nel calcio e nella vita.





A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista la voglio dedicare alla mia fidanzata che c'è sempre stata e spero di realizzare un futuro con lei e a tutta la mia amata famiglia.

 

 

Grazie 

 

30  03    2025

 

(Tutti i diritti riservati)