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martedì 12 marzo 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

MARIO

PAGLIUCA

 

Dedico il mio percorso di vita e di calcio a mio padre un amore incondizionato per tutta la vita.

 

 

 


 


Mario Pagliuca di Mondragone è stato un giocatore ed ora è un allenatore di calcio, così ci si presenta:  

 

“Ho iniziato a 5 anni con la scuola calcio dell mia città Mondragone. Poi ho militato in vari settori giovanili professionistici: Napoli, Siena, Empoli e Fiorentina.

 

Successivamente sono stato in diverse squadre italiane: una lunga carriera da tra serie D, ed Eccellenza: Isernia, Viribus Unitis, Cagliese, Sassoferrato, Fondi, Latina, Formia, Pisoniano, Borgo Podgora, Venafro e Boiano.

 

Nutro tanta passione per questo sport amo quello che faccio e soprattutto non mi pento mai di quello fatto.

 

Inizio ad allenare quest'anno prima con il Rufrae Presenzano e poi passo di corsa con la squadra della mia città, si tratta di un progetto studiato e riuscito grazie al Presidente Alfredo Campoli, un fratello maggiore per me.

 

Spero di raggiungere gli obiettivi preposti e sognare insieme ai miei tifosi a tutte le famiglie e ai bambini che ogni domenica sono con noi.

 

Da allenatore predico umiltà e credo molto nel gruppo ho voglia di crescere e fare carriera adesso i risultati sono dalla mia parte spero di continuare così e sognare per il futuro sia nella mia città che fuori”.

 


 




La prima domanda che le voglio fare è la seguente: come sta andando questa stagione calcistica, soddisfatto?

 

Una stagione tutto sommato positiva vista la crescita di una società e una squadra formata ad agosto e siamo in lotta per i play off ancora in corsa per il salto di categoria. Ringrazio soprattutto il Presidente Campoli per me un fratello maggiore grazie a lui il sogno si realizza.

 

Come seconda domanda, visto che io abito vicino a Cagli (Marche) le vorrei chiedere come si è trovato in questa bella cittadina della provincia di Pesaro e Urbino?

 

Nelle Marche mi sono trovato benissimo, sono stato a Cagli in serie D, una bellissima esperienza poi a Sassoferrato in eccellenza e posso dire di aver trovato un ambiente tranquillo e persone perbene.

 

Lei da come ho capito è da poco che allena, qual è la principale che deve avere un allenatore?

 

E il primo anno da allenatore, punto molto sul gruppo per me e fondamentale avere un gruppo unito e forte ,ma soprattutto predico umiltà e mi piace che la mia squadra deve giocare a calcio e avere una vera identità vario tra il 442/433 i miei moduli preferiti.



 


    


 Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà ai giocatori?

 

Prima di ogni partita curo molto gli orari e l'alimentazione e cerco di dare la giusta libertà perché penso che il giocatore debba stare sereno e sempre con il sorriso il calcio e anche divertimento.

 

Generalmente com’è la sua giornata da allenatore?

 

Da allenatore lavoro molto curo molto la tattica e soprattutto mi piace lavorare con la palla.

 

Lei, nel settore delle giovanili professioniste è stato nel: Napoli, Empoli, Fiorentina, e Siena, che ricordo ha di queste quattro squadre? 


Ho un ricordo positivo dei settori giovanili dove sono stato, ho imparato tanto dentro e fuori dal campo io la chiamo "Educazione calcistica”, cosa oggi sempre più rara."

 

Questa domanda la faccio sempre: lei ha iniziato a giocare molto presto, i suoi genitori erano contenti oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Mio padre mi ha inculcato l’amore per questo sport e per la maglia della mia città, devo tutto a lui purtroppo l’ho perso all'età di 13 anni e ho dovuto affrontare la vita con tanto coraggio, fortunatamente con il suo riflesso e ricordando i suoi consigli. Si è trattato di un amore incondizionato tra me e il mio papà che porterò nel cuore tutta la vita.

 






Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Ho giocato girando l'Italia sono stato bene quasi dappertutto, fortunatamente ho un carattere molto socievole e ho amici ovunque io abbia  giocato e questa è la vera soddisfazione.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Oltre al calcio seguo poco gli altri sport..

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Ho avuto discussioni forti, ma qualche discussione ha rafforzato il rapporto e riuscivo a rendere di più. Due allenatori con il quale ho avuto discussioni sono Mister Vincenzo Onorato e Bruno Mandragora al quale sono molto legato perché oggi ci rispettiamo ancora di più, questi due allenatori  mi hanno insegnato e dato tanto sotto il profilo umano e calcistico.

 

La sua carriera è molto lunga e i successi sono stati tanti, come si riesce  a fare quello che lei ha realizzato?

 

Ho vinto tanto e ho anche avuto tante delusioni, ma la cosa che mi ha reso sempre forte è la passione per quello che facevo, io mi divertivo giocando a calcio, in conclusione posso solo dire che  e amo questo sport.

 

Che consiglio darebbe a un giovane che volesse intraprendere la sua carriera?

 

Un consiglio che posso dare ai giovani è di metterci impegno e sacrificio perché il calcio è un mondo pulito sano e con quello che si sente oggi potrebbe essere la salvezza per tanti ragazzi anche per quelli con storie familiari non semplici alle spalle.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio penso sia smorzare sempre le difficoltà e difendere chi mi è vicino, un difetto forse a volte sono impulsivo e dico quello che penso.



 




Un sogno per il futuro? 

 

Il mio sogno futuro è aver creato cose buone per i giovani e magari una buona carriera da allenatore.

 

A chi dedicherebbe questa intervista?

 

Questa intervista la dedico al mio Papà come spero di dedicargli il passaggio di categoria quest'anno con la maglia granata perché sono sicuro che anche lui da lassù, mi sta seguendo e tifando.

 

Inoltre ringrazio il Presidente Campoli per aver realizzato questo meraviglioso sogno chiamato Mondragone City.


 Grazie

 


 

 

 

12 03 2024

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

lunedì 11 marzo 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

MICHELE 

SCHETTINO

 



 

 

Michele Schettino, di Castellamare di Stabia è un giocatore di calcio, così ci si presenta.

 

 Ho iniziato all’età di 10 anni con la Scuola Calcio Madonna Delle Grazie poi successivamente dopo un paio di anni sono andato con la scuola calcio Sant’ Aniello Gragnano mentre il settore giovanile l’ho trascorso con la Juve Stabia facendo allievi nazionali, Beretti nazionale.

 

 

In serie D ho militato nei seguenti club: Angri, Mazara Del Vallo, Vigevano piccola parentesi.

 

Eccellenza: Libertas Stabia, Angri, Massalubrense.

                         

Promozione: Scafatese, Atletico Pagani, Massalubrense, Agerola, Santa Maria la Carità.

 

1 categoria: Terzigno Sporting Pagani, Living Sarno, Gragnano, ora sono al Sant’Aniello Gragnano, prima categoria girone F”.

 

 

 

 





La prima domanda è questa: come sta andando la stagione al Sant’Aniello Gragnano? Soddisfatto delle sue prestazioni o potrebbe fare qualcosa in più?

 

Sono arrivato a dicembre al Sant Aniello Gragnano e fin da subito mi sono trovato bene sia con i compagni sia con il mister, siamo secondi in classifica a sei punti dalla prima.

 

Sia nel calcio sia nella vita si può fare sempre di più ma sono contento di come si sta svolgendo il mio percorso, anche perché vengo da un infortunio di quasi due mesi.

 

Questa domanda è un classico: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

È stato amore a prima vista senza alcun dubbio, fin da subito mi sono innamorato di quel pallone.



 




I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

No mai i miei genitori mi hanno sempre sostenuto xke vedevano che io stavo bene nel praticare questo sport ma detto ciò mi hanno sempre detto che non dovevo lasciare gli studi..

 

Un’esperienza importante lei l’avuta in serie D a Mazzara Del Vallo, e sappiamo pure che si è trovato molto bene, che cosa ci può dire a riguardo della sua permanenza in questo club siciliano?

 

Sì, a Mazara del Vallo è stata un’esperienza bellissima e molto importante sia a livello calcistico sia a livello umano perché mi ha fatto capire tante situazioni, ma soprattutto mi ha fatto crescere moltissimo.

Ho conosciuto tante persone che porterò per sempre nel mio cuore; di quell’ annata ho solo ricordi importanti.









Nella carriera di tanti sportivi ci sono anche esperienze poco positive, a lei com’è andata?

 

Sia nella vita sia nel calcio non sempre ci sono solo esperienze positive, ma anche quelle negative, però da queste bisogna migliorarsi. Nel mio piccolo percorso calcistico qualche esperienza negativa l’ho avuta, ma mi è servita molto per crescere.

 

Alla Libertas Stabia lei ha militato per ben 4 anni consecutivi e immagino che si sia trovato molto bene, che cosa rappresenta per lei questo club?

 

La Libertas Stabia è stata una famiglia ho trascorso anni indimenticabili, i rapporti sono stati ottimi con tutti: i miei compagni di gioco, il mister, il direttore sportivo, il massaggiatore. 

Nella Juve Stabia ho giocato nelle giovanili e di conseguenza  sono legato a queste due squadre che rappresentano la ma città.

 






Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?

 

Il tennis mi piace molto, forse se non fossi stato innamorato del calcio avrei provato a cimentarmi con questo sport.


Lei ha giocato in diversi club per diversi anni, in che modo si riesce ad arrivare a determinati risultati?

 

Ho avuto la fortuna di divertirmi e giocare per tanti anni, ma soprattutto ho avuto la fortuna di condividere spogliatoi con grandi giocatori, ma soprattutto con grandi uomini. Mi sono sempre divertito e ho sempre cercato di fare del mio meglio.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

All’ interno del gruppo sono un ragazzo che si mette sempre a disposizione con tutti e cerca di aiutare i compagni.

 






Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Il mio pregio è quello di cercare sempre di aiutare i compagni in campo e sono molto altruista. 

Mentre il mio difetto… ne ho tanti, ma mi piace ricordare un inedito: non dimentico mai le parole di un giocatore che stato importante x il calcio dilettantistico che mi diceva sempre “Sei troppo bello da vedere “all’ epoca non capivo, ero ragazzo, ma poi con il passare degli anni quella frase mi è rimasta in mente e l’ho capita pian piano.

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Se avessi la possibilità di tornare indietro cambierei alcune cose, soprattutto il carattere, mi è mancato in certe situazioni, e poi alcune scelte sbagliate.

Sono soddisfatto di dove sono arrivato perché mi sono sempre divertito con dedizione e amore; sicuramente potevo fare di più, ma mi sono mancati delle componenti importanti che ho citato prima e cioè il carattere che per me un elemento fondamentale insieme alla cattiveria calcistica.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Di giocatori che ammiro ce ne sono tanti, ma quello che mi ha sempre impressionato per il modo in cui faceva le certe azioni difficili in maniere facile è Iniesta: un giocatore unico.



 




Lei è un tifoso del Napoli, deluso dalle prestazioni di quest’anno oppure per la squadra ci potrebbero essere tante sorprese positive?

 

Non è mai facile ripetersi il Napoli dell’anno scorso era perfetto, purtroppo quest’anno non lo è.

 

Questo è successo anche per via del cambio allenatore, non è facile subentrare come ha fatto Rudi Garcia o Mazzarri, mentre adesso con l’arrivo di Calzona vedo una squadra più viva.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

La Juve Stabia e prima in classifica spero che riesca a vincere il campionato, sarebbe una soddisfazione è un sogno per tutta la città di Castellammare.

 






A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Innanzitutto ti ringrazio molto per questa intervista anche perché non me l’aspettavo, comunque la dedico a me stesso e a chi mi vuole bene.



Grazie  

 

 

 

 

11  03  2024

 

(Tutti i diritti riservati) 

venerdì 8 marzo 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

JACOPO

FERRI 

  





Jacopo Ferri di Maccarese/Fregene, 29 anni il 5 di aprile è un calciatore di calcio che ha militato in tanti club importanti: Roma giovanili, Roma U 17, Roma U 19, S.P.A.L, Roma, ACR Messina, Piacenza, Renate, Acharnaikos, Latina, O. Agnonese, Foligno e ora gioca con il club SSD Certosa (Roma).

 

 

La prima domanda che le voglio fare è la seguente, lei gioca nel Certosa calcio, (Eccellenza girone B) siete terzi in classica a tre punti dalla prima Unipomezia 1938, se la sente di fare un pronostico per come si concluderà il campionato, oppure pensate che andrete a giocare i play off?

 

Guardi un pronostico ad oggi non me la sento di farlo perché siamo tre quattro squadre tutte lì che ce la giochiamo e tutte di grande spessore tecnico, l’unica cosa che posso dire è che saranno sette partite di fuoco.

 

Da quanto tempo lei milita in questo club e com’è il rapporto con i compagni e con tutto lo staff?

 

Sono qui al Certosa da due anni e mezzo sono molto felice sia della società che è sempre presente in tutto e non ci fa mancare nulla e sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra perché oltre ad aver trovato grandi giocatori ho trovato grandi persone.

 

Questa è la solita domanda che faccio sempre, quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione tanto da voler diventare un giocatore professionista?

 

Beh, forse l’ho sempre saputo e sperato perché ho dedicato tutta la mia vita al calcio, ho iniziato un po’ a sognare quando a 10 anni arrivò la chiamata della Roma e crederci sempre di più quando firmai il mio primo contratto da professionista a 17 anni.

 

Come ho scritto nella sua presentazione lei ha alle spalle una bellissima carriera, e chissà cosa quanti altri successi le possa riservare il domani, le chiedo come si riescono a raggiungere determinati obiettivi?

 

Si sono soddisfatto della mia piccola carriera sicuramente uno si aspetta sempre la serie A, ma poi piano piano realizzi che poter far diventare il tuo sogno il tuo primo la lavoro credo che sia la cosa più bella e importante. 

Significa aver raggiunto un obiettivo. Spero che in un domani ci siano ancora soddisfazioni perché anche in queste categorie se ne possono prendere tante e con la determinazione ci si arriva.

 

Cos’ha sacrificato, se posso usare questo termine, per arrivare così in alto?

 

Beh di sacrifici ce ne sono stati tanti, la mia adolescenza è stata nei campi di calcio forse il sabato sera con i miei amichetti non ci sono mai uscito perché o partivo per i ritiri oppure  si rimaneva a casa, però ad oggi ho capito chi sono stati i veri amici e chi no.

 

Lei è stato molto tempo nella Roma, sono stati anni fondamentali, che cosa ricorda in particolare di quegli anni?

 

Della Roma ho un ricordo speciale perché devo dire grazie alla Roma per quello che sono oggi. Ricordo la serietà la precisione e la dedizione per il lavoro.

 







Stando nella Roma qual è stato il più grande insegnamento che ha ricevuto?

 

Come dicevo prima tutte quelle cose a livello di educazione e sani principi.

Poi a livello tecnico posso solo dire di essere stato fortunato ad avere avuto allenatori come Montella, Tovalieri, Stramaccioni e De Rossi.


Ho letto che lei ha militato nella squadra greca l’Acharnaikos, che tipo di esperienza è stata, se così ho capito?

 

È stata un’esperienza che mi ha fatto conoscere un’altra cultura sia umana che calcistica, la consiglio a tutti coloro che amano questo sport, se c’è qualche possibilità.

 

Tante sono le squadre della sua carriera, qual è il club dove ha il lasciato il cuore?

 

Sicuramente la Spal ce l’ho nel cuore è stata la mia prima esperienza fuori Roma e ho vinto il campionato di serie C con giocatori importanti che anche oggi ogni tanto ci sentiamo uno a caso Manuel Lazzari della Lazio.

 

Voglio menzionare anche il Messina,  un’esperienza bellissima, a livello calcistico, perché al sud si vive il calcio in modo assurdo.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno sempre lasciato fare e devo ringraziarli perché mi hanno sempre appoggiato in tutto sicuramente anche prendere un diploma era una priorità e ci siamo riusciti.



 




Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Mi piace molto guardare il tennis ma alla fine un po’ tutti gli sport.


Perché tutti provano a diventare calciatori? Lei all’inizio da cos’era attirato più dalla fama o più dal successo economico che in genere permette di vivere nei grandi agi?

 

Credo che tutti vogliano diventare calciatori perché in Italia è lo sport primario, per quanto mi riguarda all’epoca ero attratto dal calcio non pensavo ne alla fama ne ai soldi, ma all adrenalina che ti trasmette una partita una vittoria ma anche una sconfitta.

 

Il fatto di aver cambiato tante città non le è pesato - in fin dei conti ogni volta che si va in un nuovo club bisogna ricominciare ad ambientarsi, fare nuove amicizie e tanto altro -?

 

No, anzi, io sono sempre stato molto felice di partire, ho un carattere molto socievole e riesco ad inserirmi subito bene in qualsiasi gruppo e infatti ho ancora molte amicizie che cerco di coltivare anche con un messaggino rivolto a tutti  compagni delle squadre in cui ho militato.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Sicuramente da  giovane ho sempre cercato di apprendere dai più anziani, oggi invece cerco di capire i più giovani ed essere da esempio e sicuramente ora dico "anche la mia". 

 






Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Un mio pregio credo di avere una grande resistenza e un buon tiro difetto forse l’altezza (ride).

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Siamo in lotta per vincere un campionato e sarebbe tutto perfetto se…. forza Certosa!

 

 

Grazie

 

 

08  03  2024

 

(Tutti i diritti riservati)