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martedì 24 dicembre 2019

A CURA DI PAOLO RADI 





PATRIZIO PAT

ANTONINI







Patrizio Pat Antonini è un giovane ragazzo di Ostia che ha qualcosa da raccontarci








Un saluto a tutti voi, mi chiamo Patrizio, è il mio soprannome "Pat". 

Ho una passione oltre allo sport, denominata e-sport. L' e-sport non è altro che il professionismo a livello videoludico. Gioco ai videogiochi sin da quando ne ho memoria e pian piano crescendo mi sono appassionato allo streaming, finché finalmente il 13/11/19 sono riuscito a comprarmi tutta l'attrezzatura per fare, appunto, streaming.


Quello che io faccio, non è altro che intrattenere le persone per circa 3 ore, portando in live un videogioco del momento, ho iniziato da poco più di un mese ed ho raggiunto in pochissimo tempo più di 1300  iscritti alla mia pagina. L'allenamento fisico e mentale che c’è dietro all'esports è veramente impegnativo, ma se preso con serietà porta i suoi risultati. Io oltre alle live di 3 ore al giorno, mi alleno per circa altre 2 ore, gli allenamenti comprendono esercizi di brain, memoria e riflessi.


Inoltre, di “tasca mia” sponsorizzo ed alleno un piccolo gruppo di ragazzi e parlando proprio di loro, hanno voluto rubarmi qualche riga per esprimere a parole loro come si definiscono, ve le riporto qua sotto:









“Siamo un team formato da ragazzi che vanno dai 21 ai 26 anni, giochiamo la sera dopo il lavoro o dopo una giornata di studio. Il nostro obbiettivo è quello di allenarsi e migliorare giorno per giorno, insieme, cercare di competere ad alti livelli sia in ambito italiano che europeo, ma soprattutto quello di trasmettere la nostra voglia e fare conoscere il mondo dell’Esports ai ragazzi più giovani. È un mondo che qua in Italia è ancora agli albori rispetto a tutto il mondo ed è giusto che tutti i ragazzi che vogliano mettersi alla prova abbiano il supporto necessario per provarci. Noi forse siam "troppo vecchi" per provarci, magari potremmo contribuire a rendere il panorama dell' Esports più grande qua in Italia e arrivare un giorno a ciò che merita”.










Con queste righe spero di
 avervi aperto una piccola curiosità sul mondo dell'esports, qua sotto vi posto alcune foto della postazione di lavoro, sperando tra qualche anno di averla completamente rinnovata! 

PS: ho 23 anni e vivo nella capitale del mondo! Roma! Da li prende il nome il gruppo. Victrix Fam, esattamente come la legione Romana Victrix! A presto!




Grazie
(24 12 2019) Tutti i diritti riservati.



domenica 22 dicembre 2019



A CURA DI PAOLO RADI 










UNA CONVERSAZIONE
     

     
 CON  






DANIEL 
TERRONE 




Daniele Terrone è nato il 02/06/1999 a Mercato San Severino (Salerno) Da 13 a 19 anni ha giocato con la Salernitana nel settore giovanile Adesso gioco in Eccellenza e studia Scienze Motorie a Napoli.










La prima domanda è un classico: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

Ho scoperto la mia passione per il calcio fin dai primi passi, avevo 2 3 anni e già nel cortile di casa iniziavo a dare i primi calci ad un pallone.




I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto: “pensa a studiare che è meglio”?

I miei genitori hanno sempre rispettato le mie scelte sia nel calcio che nella vita in generale l'importante è che fossi felice.




Lei ha frequenta la facoltà di “Scienze Motorie”, finita l’università, le piacerebbe rimanere per tanto tempo nell’ambiente calcistico, se lo vedo un futuro da allenatore o da dirigente? 

Non penso che un domani farò un lavoro come allenatore o direttore sportivo Sicuramente mi vedo nel modo dello sport grazie alla laurea in Scienze Motorie,  ma per il momento non so ancora cosa farò.











Dai ragazzi il calcio viene visto come un’opportunità per vivere una vita negli agi, nel lusso, oppure frequentare un certo tipo “di mondo”. 
Perché tutti provano a diventare calciatori?

Io penso che tanti aspirano a diventare calciatori solo per la vita "lussuosa", ma per arrivare ad un certo livello bisogna avere tanta passione e dedizione al sacrificio e successivamente ai benefici




Il suo gol più bello di tuta la sua carriera? 

Ne ho fatti diversi gol belli. Ma quello che ricordo con più importanza è quello contro il Milan nella gara di coppa Italia primavera per due motivi: il primo ho sempre tifato Milan, il secondo riguarda il fatto che venivo da un momento particolare ed è stata una bella rivincita.










Che cosa le ha dato il calcio e che cosa le ha tolto? 

Il calcio mi ha dato tutto praticamente, il modo di essere, di pensare di affrontare le difficoltà della vita.



Squadra italiana in cui le piacerebbe giocare? 

Mi sarebbe piaciuto giocare in qualsiasi grande realtà del calcio devo come primo obbiettivo c'è la crescita di un uomo/calciatore. Senza scopo di lucro.



Un suo pregio e un suo difetto?

Il mio pregio è di essere troppo buono, ma allo stesso tempo è anche un difetto in alcuni casi.










Brevemente se dovesse descrivere sé stesso a chi non la conosce, quali parole userebbe per presentarsi? 

Mi considero un bravo ragazzo, sempre disponibile per gli amici e famiglia. Un giovane che crede molto nei propri sogni.



Un’ultima domanda, la famiglia cosa rappresenta per lei? 

Per la mia famiglia è tutto un punto di riferimento in qualsiasi momento, è molto importante.




Grazie   

a cura di Paolo Radi   





22     12    2019 
(Tutti i diritti riservati)  

















  

venerdì 20 dicembre 2019



A CURA DI PAOLO RADI  







 CONVERSAZIONE CON 




SANTINO    
SPINELLI

Santino, in arte Alexian, è l'ultimo di sei figli, di cui cinque sorelle. Nasce a Pietrasanta in provincia di Lucca, il 21 luglio 1964, figlio di Gennaro e Giulia Spinelli, ma è a Lanciano  in provincia di Chieti, che compirà i suoi primi studi. Frequenta l'Istituto di Stato per il Commercio "P. De Giorgio", dove si diploma con il massimo dei voti, 60/60. 

Ha conseguito due lauree presso l'Università degli Studi di Bologna  la prima in Lingue e Letterature Straniere con una tesi su George Borrow  (1998) e la seconda, nel 2006, in Musicologia 
È sposato con Daniela De Rentiis, dalla quale ha avuto tre figli: Gennaro, Giulia ed Evedise, tutti musicisti professionali con cui tiene numerosi concerti in Italia e all'estero.

Santino è figlio di Gennaro (1937), bambino superstite fra le migliaia di rom rinchiusi nei campi mussoliniani di internamento e deportazione che infestavano la Penisola: dal Friuli alle Isole Tremiti passando per l’Emilia) e concentrandosi particolarmente in Abruzzo e Molise. 

È fondatore e presidente dell'associazione culturale Thèm Romanò (mondo romanò). Nel 2001 viene eletto, quale unico rappresentante per l'Italia, al parlamento dell'Unione Internazionale Romanì (IRU), organizzazione non governativa con sede a Riga, attiva nel campo dei diritti della popolazione romanì, alla quale è stato garantito lo status consultivo presso le Nazioni Unite. 

Del 2002 Spinelli è stato docente di Lingua e Cultura Romanì (romanalogia ) presso l' Università degli Studi di Trieste, presso il Politecnico di Torino, Docente di Lingua e Cultura Romanì - Lingue e processi interculturali - presso l'Università degli Studi di Chieti, dal 2008, ha anche tenuto un corso seminariale all'Università degli studi di Teramo, nell'anno accademico 2013/2014. 

Nel 2003 viene nominato vicepresidente del parlamento dell'IRU e ambasciatore dell'arte e della cultura romani nel mondo per l'IRU e nel 2007 vicepresidente dell'IRU. 

È presidente nazionale della federazione FederArteRom.
Nel 2010 ha pubblicato per la Ut Orpheus editore di Bologna i volumi "Carovana Romanì" per Fisarmonica, Ensemble e Orchestra. Le raccolte contengono partiture composte da Alexian Santino Spinelli che sono state eseguite al Palazzo del Consiglio d'Europa  a Strasburgo il 7 ottobre 2010 ed al Consiglio Europeo a Bruxelles il 17 gennaio 2013 dall'Orchestra Europea per la Pace con cui tiene numerosi concerti in tutta Europa. Alexian Santino Spinelli è compositore ed esecutore delle sue musiche.
Il 2 giugno 2012 Spinelli ha cantato il Murdevele (Padre Nostro lingua romanì per Papa Benedetto XVI  a Bresso in occasione della Giornata Mondiale della Famiglia davanti a 800 mila persone e in mondovisione.

 Il 10 maggio 2014 ha eseguito tre sue composizioni per Papa Francesco sul sagrato di San Pietro davanti a 300 mila persone e in diretta su Rai1.
La sua poesia "Auschwitz" orna a Berlino , nei pressi del Bundestag, il monumento dedicato alla memoria del genocidio di Sinti e Rom  durante il nazismo, inaugurato il 24 ottobre 2012 alla presenza del capo di Stato tedesco e di Angela Merkel.
Il 26 ottobre 2015, insieme all'Alexian Group  ha eseguito diverse sue composizioni per Papa Francesco , tra cui il Murdevele. I brani sono stati suonati in Vaticano presso la Sala Nervi, in occasione dell'Udienza per i Rom e Sinti celebrativa del 50º anniversario dell'Udienza che Papa Paolo VI  tenne per la Popolazione Romanì. L'evento è stato trasmesso in diretta mondiale.
Lunedì 18 Aprile 2016 nella sala della “Cavallerizza” presso il Palazzo Marchesale il Sindaco di Laterza (Taranto) Gianfranco Lopane ha conferito la Cittadinanza Onoraria ad Alexian Santino Spinelli con la seguente motivazione:

 “Al Prof. Santino Spinelli – pietra miliare e portavoce nel mondo del Popolo Rom  perché rappresenta la capacità di rivalsa di quanti sono stati e sono ancora discriminati a causa delle proprie origini; perché ha restituito, col suo esempio di vita e di esponente della cultura romanì, dignità spessore alla comunità Rom che si Onora di rappresentare; perché la nostra comunità Rom, da anni integrata nel tessuto sociale di questo Comune, con l'azione propositiva divulgativa del prof. Spinelli possa sempre più recuperare quel corpo di valori essenziale alla sopravvivenza di tutti i popoli”

Maggio 2018 gli viene conferita la Medaglia d'Argento e il Diploma del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio in occasione del tricentenario della Bolla Ecclesiastica di Papa Clemente.









        Quanti anni avevi quando hai capito che la musica era la tua passione?

Ho iniziato a suonare da quando avevo 4 anni, da subito mi sono innamorato del mio strumento e della musica.


    Chi ha influito sulla tua professione?

All’inizio mio padre mi ha spronato ed aiutato enormemente, lui è il primogenito di una famiglia numerosa e fin da giovanissimo ha dovuto contribuire a mandare avanti la famiglia, ha proiettato su di me il suo desiderio di suonare ed io ancora oggi lo ringrazio per avermi permesso di iniziare e di andare avanti.



 Come hai influito sui tuoi figli ad amare la musica e alla conoscenza della cultura romanì?

La mia casa è stata definita l’albergo dell’intellettualità romanì, ho avuto l’onore ed il piacere di ospitare tutti i maggiori intellettuali Rom a livello mondiale ed anche tutti i migliori musicisti, i miei figli sono cresciuti in un ambiente immerso nell’arte e nella cultura.


 Come hai conosciuto Adele  Bevacqua?

La signora Bevacqua si è iscritta al Concorso Amico Rom e abbiamo avuto modi di incontrarla di persona alle Cerimonie di Premiazione.



 Chi è stato ad influire sulla tua passione del Premio romanì?

Tra la fine degli ani ottanta e l’inizio degli ani novanta ho iniziato a partecipare al concorso di poesia, devo dire senza falsa modestia che ne ho vinti moltissimi. Nel 1993 ho avuto l’idea di organizzare il Primo Concorso Internazionale dedicato all’Arte Rom, per dare la possibilità ad altri scrittori ed artisti Rom e non di esprimersi.



 Chi sono i personaggi più importanti della cultura romanì?

Ce ne sono moltissimi, tra quelli più noti posso citare la poetessa polacca Bronislava Waiss detta “Papusa” alla quale sono stati dedicati anche dei romanzi da parte di autori non rom, moltissimi sono i musicisti a livello internazionale, gli attori come Rita Haiwort, Yul Brinner, non molti sanno che anche Elvis Presley ha origini Rom.



 Hai perduto parenti al genocidio dei rom durante la seconda guerra mondiale?

Nel corso della seconda Guerra Mondiale sono morti oltre 500mila rom e sinti, è stato solo un caso se la mia famiglia non è stata sterminata, sono stati, infatti, rastrellati e deportati in un campo di raccolta destinati al trasporto al nord. 
Proprio in quel periodo gli americani iniziarono a liberare l’Italia partendo dal Sud e i miei parenti riuscirono a fuggire.




 Qual è il movente importante che ti ha appassionato a lottare contro la discriminazione razziale del tuo popolo?

La Popolazione Romanì fin dal suo arrivo in Europa ha dato un enorme apporto al patrimonio culturale, trovo enormemente ingiusto che sia ancora così discriminata. La cultura Romaní è “forzatamente" confusa con gli aspetti sociali e l’errore del singolo porta alla condanna di un popolo intero. L'opinione pubblica così non solo resta ignara e nella più completa disinformazione, ma si priva del diritto alla conoscenza di una civiltà; faccio un esempio: cosa si conosce realmente della lingua, della letteratura, della pittura e della scultura, della musica della Popolazione Romanì?  La risposta purtroppo è facile: poco per non dire nulla. E ancora: come vivono le comunità romanès gli eventi della vita quali la nascita, la morte, il matrimonio? Quanti e quali articoli o programmi radiofonici o televisivi sono stati prodotti per promuovere realmente l’enorme ricchezza culturale e artistica del mondo romanò che è patrimonio dell’umanità tutta? Perché generalizzare continuamente? Queste sono riflessioni di chi ha realmente intenzione di migliorare la situazione in meglio per tutti. 





Grazie

20 12 2019
(Tutti i diritti riservati)