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martedì 15 dicembre 2015



PAOLO RADI INTERVISTA…











15 Dicembre 2015







CONVERSAZIONE

CON JACK GALLO







DALLA CALABRIA
 AL  FESTIVAL DI CANNES

Jack Gallo è un giovane attore calabrese che ha avuto la fortuna di aver partecipato nel 2014 Festival del cinema di Cannes nella sezione Short Corner con l’opera The Fall of Marciano Family. Un film che ha riscosso molto successo sulla Croisette. Tra le sue fiction ricordiamo Amore Criminale, Nero la serie, proiettato di recente al Roma Fiction Fest 2015, vivendo per la prima volta l’esperienza di sfilare sul red carpet di un festival importante  (in questa serie interpreta Greg, un bullo del quartiere aiutante di una ricca vedova di un malavitoso locale), e il film horror The Pyramid che ha riscosso un grosso successo in Giappone. Noi gli abbiamo rivolto qualche domanda. 






Sei  un attore molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, ti ricordi il primo giorno sul set…emozionato…o qualcos’altro?


Il mio primo set è stato nel 1993 in occasione del videoclip "COME MAI" degli 883 in coppia con Fiorello. Ovviamente ero molto emozionato di vivere questa mia prima esperienza in un contesto televisivo. E' rimasta nel mio cuore come il primo amore: non si scorda mai!



Film italiano preferito/film straniero preferito?

E' difficile fare una scelta...posso dire che amo il vecchio genere di film italiani di Fellini, Alberto Sordi che sono stati degli ottimi esempi sia a livello di regia che, nel caso di Sordi, anche di recitazione...due grandi maestri!
Nello straniero resto legato al genere di film di Quentin Tarantino e Martin Scorsese.






Un tuo cortometraggio The Fall of Marciano Family  è stato selezionato nel 2014 al Festival di Cannes, ci puoi raccontare questa bellissima esperienza?


The Fall of Marciano Family è un genere ambientato negli anni '30 in cui vigeva il proibizionismo in America. E' stata un'esperienza molto bella .Recitare in costume ed entrare nella realtà di quegli anni calandomi del tutto in un personaggio molto particolare, John Marciano, protagonista di questo short-movie, interpretando una realtà che non ho mai vissuto. Questa è la magia del cinema.




Le tue origini sono calabresi, che cosa rappresenta per te questa terra così splendida, ma allo stesso tempo pervasa da un qualcosa di misterioso.

La Calabria è una terra splendida, con le sue meravigliose spiagge, borghi e una natura quasi incontaminata, luoghi di cultura e civiltà, ma è anche la terra della precarietà e dell' omertà...
Personalmente la considero la mia terra, il luogo in cui sono nato , il mio rifugio. Ci vado appena possibile e nei momenti di tregua lavorativa. E' il posto giusto per rigenerarsi e riabbracciare gli affetti a me più cari.









Hai conosciuto tanti registi e attori famosi, che cosa ti hanno trasmesso in particolare?

Ho conosciuto personalmente Giancarlo Giannini che per me rappresenta un grandissimo maestro. E' stato un onore per me essere al suo fianco , vederlo recitare  in un lavoro cinematografico che abbiamo condiviso. Ha alimentato ancor di più questa forte passione che ho del mio lavoro e , grazie ai suoi consigli, di cui farò tesoro, cercherò sempre di crescere e migliorarmi perchè nel mio lavoro non si finisce mai di studiare e di imparare.



La tua famiglia come vive la tua carriera di attore?

La mia famiglia è un pilastro fondamentale nella mia vita e nella mia carriera...mi sostengono moralmente credendo sempre in tutto ciò che faccio.






A tuo avviso che cosa manca al cinema italiano per ritrovare quella vena creativa che lo aveva reso famoso nel mondo negli anni cinquanta e sessanta?

C'è una differenza abissale tra il cinema degli anni '50-'60 rispetto ad  oggi. In quegli anni il cinema si trovava in condizioni favorevoli in tutto il mondo dando ampio spazio a registi e talenti esordienti. La sua funzione più importante era quella di catturare ogni minimo dettaglio dando importanza a tutte le sfumature di cui era fatta la vita quotidiana. Mentre oggi, tutto si basa sulla popolarità e sul fattore prettamente economico.
Il film deve coinvolgere, emozionare ed entrare nel cuore del pubblico, questi sono gli ingredienti che mancano al cinema di oggi.





L’Horror The Pyramid ha ottenuto ottime recensioni in Giappone, ve lo aspettavate questo successo?

Essendo "THE PYRAMID" un film collettivo di genere horror indipendente, e visto che è stato prodotto con un badget estremamente ridotto, non ci aspettavamo un risultato così significativo sia a livello di critica che a livello distributivo, infatti ha partecipato a ben 17 festival internazionali riscuotendo grande successo







Siamo a Natale,  e stanno uscendo molti cine-panettoni,  il 1 primo di Gennaio uscirà pare in 1500 copie il nuovo film di Zalone; il cinema italiano sembra vivere solo sotto il periodo natalizio, non lo trovi mortificante per uno che vorrebbe proporre delle opere più sofisticate?

Ho avuto anch'io la stessa sensazione...vista la situazione di crisi del nostro Paese, che porta tristezza e malumore, si capisce sempre di più che la gente ha bisogno di spensieratezza e soprattutto di ridere anche se solo per la durata di un film.





Hai mai pensato di diventare regista? E se ci hai pensato che tipo di film vorresti girare?


Rientra sicuramente in un mio progetto futuro. Del resto, tutti gli attori di un certo calibro fanno questo percorso, ovviamente dopo anni di esperienza recitativa. Penso che  i migliori registi siano coloro che hanno provato in primis la recitazione, e sanno quanto sia importante trovarsi sia dietro, che davanti a una telecamera, per tirare fuori il meglio che c'è in ogni attore. 









Grazie per l’intervista.



lunedì 14 dicembre 2015




PAOLO RADI INTERVISTA…











14   DICEMBRE 2015





CONVERSAZIONE


CON ELENA LUKIYANCHIKOVA in CECCHINI  



LA MIA RUSSIA







Elena Cecchini è insegnante Russa che è sposata con un imprenditore di Pesaro, noi le abbiamo rivolto qualche domanda. 








Signora Elena Cecchini, come si trova in Italia e quali sono le differenze fra il modo di vivere italiano e quello russo?

Sono ormai 20 anni che vivo a Pesaro dove mi trovo abbastanza bene, malgrado la città sia piccola e non può offrire le stesse possibilità di istruzione e svago per me ed i miei figli rispetto a quanto non possa una media e grande città italiana o russa. 




Lei è di Volgograd, o Stalingrado, cosa è rimasto della vecchia città prima del famoso assedio?

Come Lei ben sa, Stalingrado fu completamente distrutta dagli incessanti bombardamenti iniziati nell'estate 1942 con l'avanzata delle truppe dell'Asse fino al Don e al Volga, e terminata nell'inverno 1943. La città era stata completamente rasa al suolo ma durante la ricostruzione le Autorità hanno pensato bene di lasciare in piedi due edifici semidistrutti, a futura memoria dello scempio della guerra. Poi intorno sono stati costruiti dei monumenti, un bellissimo planetario ed un museo. Tutti a ricordo della tremenda battaglia. Ma probabilmente l’opera più importante e prestigiosa è l’imponente Mamaev Kurgan, una colossale statua allegorica, più conosciuta come Statua della Madre Russia, posta sulla collina di Mamaev Kurgan a Volgograd. Un mausoleo dall’incalcolabile valore storico e simbolico visitato ogni anno da milioni di turisti non solo Russi.








In Italia la maggior parte degli storici offrono l’immagine di Stalin come di un feroce dittatore, alcuni lo paragono a Hitler per i crimini di cui si sarebbe macchiato, pensiamo alle “purghe staliniane”. Lei invece, cosa ne pensa, voglio dire, in Russia che ritratto ne fanno?

Voi in Italia avete avuto Mussolini che ha alternato decisioni molto valide e positive per la Nazione ad errori tremendi che hanno causato agli Italiani lutti, danni e dolore. Più o meno quello ch’è avvenuto in Unione Sovietica con Stalin che nei 25 anni di potere assoluto aveva fatto della Russia una grande potenza rimasta tale anche dopo la fine dell'Urss. Ma anche terrorismo di stato, deportazioni, purghe politiche, carestie, repressioni e Gulag, il cui tributo in termini di sangue è quantificabile - pur orientandosi verso le cifre più basse fornite dagli storici - in non meno di 15 milioni di morti. Sacrificati sull'altare delle «gran cose» fatte da Stalin.










Oggi in occidente molti guardano con favore a Putin, cosa rappresenta per lei? Alcuni affermano che ad esempio nella Russia di Putin non sarebbero tutelati “i diritti umani”, lei concorda?

Molto spesso mio marito scherza con me affermando che da piccolo gli dicevano che i Russi “mangiano i bambini”. Diciamo che qui in Italia subite ancora molto l’influenza e la propaganda statunitense anche se le cose stanno cambiando grazie ai social network che sicuramente aiutano a ristabilire equilibrio e verità. Trovo che sempre più Italiani apprezzano la Russia e sono convinti che i nostri Popoli possano essere sempre più vicini ed amici. Putin è molto legato all’Italia anche grazie a Berlusconi ed ora a Salvini. La gente ha capito ch’è l’unico vero Statista oggi esistente al mondo e ch’è l’unica speranza concreta di sconfiggere l’ISIS. Poi indubbiamente, trattandosi di un uomo che ama agire, spesso è soggetto a critiche interne ed esterne alla Russia talvolta anche giustificate. Di sicuro ha ridato alla Russia una propria identità di Nazione e la consapevolezza della nostra forza culturale, economica e politica. 









Come vede il ruolo degli USA in quello che è successo l’anno scorso in Ucraina? Lei teme l’ingerenza di questa superpotenza negli affari dei russi?

Vede, io potrei essere di parte, schierata e quindi mi rendo conto che la mia analisi non può essere presa come obiettiva, sebbene lo sia. Io dico a tutti di leggere la storia. Di non limitarsi a quello che dicono ai telegiornali nazionali che sono “influenzati” dalle politiche del governo attuale. Gli USA vogliono isolare la Russia. L’opera passa dall’Ucraina. Ma gli Stati Uniti, dopo aver favorito la presa del potere da parte di un governo fantoccio gestito da ex nazisti, vogliono che ora tutte le conseguenze ricadano sull’Europa (economiche e morali). Gli Usa continuano ad esportare in Russia ma lo impediscono agli Europei, molti Ucraini vengono in Europa per cercare un Eden che non c’è. Considerate che molti Russi, anche nella mia famiglia, hanno legami parentali con l’Ucraina. Nessun civile vuole questa separazione e tanto meno la guerra. E’ un po’ come L’EU. E’ stata decisa a livello politico ma la maggior parte degli Europei non la vuole.














Che cosa le manca della sua città? Ci torna spesso?

Ritorno a Volgograd una volta ogni 2/3 anni. Come le dicevo nella domanda iniziale mi manca, oltre ovviamente ai genitori, quella sensazione di grandezza e tutte le comodità ed opportunità che una grande città può offrire. Un modo di vivere meno frenetico e la possibilità di non dover apparire a tutti i costi come succede nei piccoli centri. 





Tornando a Stalin, sarà possibile un giorno chiarire cosa effettivamente rappresentò questo titanico uomo per il suo paese? Un giorno un ragazzo russo mi disse: “Voi in Italia, anzi in Europa avete un’immagine negativa di Stalin perché è quello che vi hanno fatto credere, e a voi occidentali fa comodo credere a certe storie”, non seppi cosa rispondere.


Il ragazzo aveva ragione. A Voi è stato presentato solo il lato oscuro e negativo di Stalin ma ne ha altrettanti positivi come le ho detto nella precedente domanda. Pensi che la mia città, il 9 maggio, giorno in cui si commemora la vittoria nella 2° guerra mondiale, cambia il nome per un giorno ritornando ad essere Stalingrado (la città di Stalin) e ci sono proposte parlamentari per farle riavere questo glorioso nome definitivamente.














Grazie per l’intervista.