SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
FRANCESCO
LANDOLFO
Francesco Landolfo di Grumo Nevano (Napoli) è un giocatore di calcio e così ci si presenta.
“Mi chiamo Francesco Landolfo e sono nato a Napoli il 12/04/2001, e abito a Grumo Nevano in Provincia di Napoli.
Ho mosso i primi passi nella scuola calcio del mio quartiere la Real Grumese poi dai 12 anni ho frequentato la scuola calcio Elite di Monteruscello vicino a Pozzuoli per poi passare all’età di 14 anni alla Casertana dove ho fatto tutta la trafila del settore giovanile.
Nel campionato under 15 nazionali conquistammo il secondo posto e ci giocammo le fasi finali contro il Bologna che militava in serie A.
Gli anni successivi sono sempre nella casertana fino all’under 17,
poi sono andato in prestito al Gladiator in eccellenza campana, quell’anno si puntava a vincere il campionato per salire in D, ho collezionato più di 30 presenze, inoltre la squadra vinse i play off regionali.
L’anno successivo il Gladiator (Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta) fu ripescato in serie D e il Gladiator decise di comprare il mio cartellino dalla Casertana. Il girono di quell’anno era l’H, l’anno successivo la squadra era sempre nella D, ma nel girone G:
L’ anno successivo andai prestito prima al Cattolica in serie D nel girone C e poi l’altra metà di anno da gennaio in poi sono stato nell’ F.C. San Giorgio, serie D nel girone H.
Nel novembre scorso ho iniziato un’esperienza in eccellenza nelle Marche a Porto Sant’Elpidio, quest’anno militerò con il Pomigliano Calcio, eccellenza campana”.
La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2022-2023.
La stagione scorsa per me è stata un po’ particolare. Sono arrivato a campionato in corso a Porto Sant’Elpidio per cercare di aiutare la squadra, ma la situazione non era delle migliori. So di avercela messa tutta, assieme ai miei compagni, purtroppo non è andata come speravamo.
Oggi sono carico è pronto a rimettermi in gioco per la nuova stagione al Pomigliano.
Lei ha giocato nell’Atletico Calcio Porto Sant’ Elpidio, si era ambientato bene?
Al Porto Sant’Elpidio, aldilà dei risultati calcistici, ho trovato persone fantastiche, sia per quanto riguarda i miei compagni di squadra, sia per quanto riguarda gli addetti ai lavori e lo staff.
La prossima stagione giocherà nell’A.S.D. Calcio Pomigliano, emozionato di questa nuova avventura?
Sono molto contento di giocare quest’anno per il Pomigliano e di rincontrare alcune persone che già conoscevo, ma soprattutto sono entusiasta di ritornare in Campania, dopo un anno e mezzo. Credo veramente in questo gruppo che si sta formando pian piano e spero che insieme potremmo avere grandi soddisfazioni.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Già all’età di 4 anni avevo voglia di correre dietro ad un pallone, e da quel momento in poi da il mio primo sostenitore fu mio padre che mi iscrisse subito alla suola calcio del mio paese. È proprio lì che mi sono accorto che non potevo stare senza questa attività agonistica.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase che tutti ripetono e che riguarda lo studio - lei ha il diploma del tecnologico (Geometra) li ha comunque accontentati -?
I miei genitori mi hanno sempre spronato sia nel calcio che nello studio. Ovviamente, sempre lasciandomi la libertà di prendere le mie scelte.
In modo particolare, mia madre mi ha fatto appassionare alla sua professione, convincendomi che sarebbe stata una giusta scelta quella di avere sempre una strada alternativa. Oggigiorno, mi sento fortunato ad essere nelle condizioni di fare entrambe le cose che mi piacciono.
Lei è stato diverso tempo alla Casertana, che tipo di esperienza è stata?
Nella Casertana mi sono formato sia come uomo che come calciatore. Ho dei bellissimi ricordi legati a quel periodo. Sono riuscito ad avere molte soddisfazioni sia a livello personale, che a livello collettivo. È da quei momenti in poi che poi ho cominciato a fare le prime esperienze tra i grandi, allenandomi nella prima squadra che all’epoca militava in Lega Pro.
Sino ad ora lei ha ottenuto delle belle soddisfazioni e degli importanti successi personali, tutto ciò a cosa è dovuto?
Io credo che ognuno di noi sia sempre nel posto in cui merita di stare. Parlando della mia esperienza, ho capito che per raggiungere un obiettivo bisogna per primi essere umili, accettare le critiche e i consigli costruttivi, ma soprattutto essere pronti a sacrificarsi.
Penso che nel calcio, essendo un gioco di squadra, per raggiungere grandi traguardi bisogna ragionare in maniera collettiva e mai in modo individuale. Sacrifico e dedizione sono elementi che mi hanno sempre contraddistinto e credo che in futuro mi potranno portare su una buona strada.
Una domanda che ho fatto ad alcuni giocatori è stata la seguente: nel mondo del calcio secondo lei esiste l’amicizia o conta di più la competizione, il saper vincere a tutti i cosi?
Nel mondo del calcio ho conosciuto tante belle persone che mi hanno insegnato molte cose, mi hanno trasmesso valori che mi sono stati da insegnamento anche fuori dal mondo calcistico.
Purtroppo o per fortuna, la competizione nel calcio esiste, ma credo che debba esserci per far sì che ognuno dia il meglio di sé, in maniera costruttiva.
Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?
Come ho detto in precedenza, ognuno si trova nel posto in cui deve essere in quel momento e proprio per questo, sono sempre andato avanti per questa strada. Ovviamente pensieri e idee tra giocatori e allenatori a volte non sono compatibili, ma personalmente ogni decisione che credevo fosse sbagliata l’ho sempre accettata ed è stato il primo sprono per iniziare a dare ancora di più.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Classicisticamente parlando penso di essere un giocatore che dà l’anima in campo e che si contraddistingue per il sacrifico e la dedizione al lavoro. E sono proprio questi valori mi aiutano a sopperire a qualche limite tecnico.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
Parlando di famiglia e amici, penso che questi siano i due punti più importanti nella vita. Fortunatamente ho una famiglia e una fidanzata sempre presenti, disposti a seguirmi in tutto ciò che faccio, sia nel calcio che nella vita.
Non mi manca mai il sostegno dei miei amici che sono sempre pronti a darmi carica e, quando serve, a distrarmi.
Sappiamo che a lei piace viaggiare e scoprire nuovi posti e nuovi stili di vita, un viaggio che le piacerebbe fare?
Viaggiare è sempre stato per me il punto di arrivo di ogni anno è una giusta ricompensa per i sacrifici che si fanno per un anno intero. Non ho una meta decisa per i miei progetti, ma essendo una persona molto curiosa, in genere mi piace conoscere posti totalmente differenti dalla nostra cultura occidentale.
A chi vuol dedicare questa intervista?
Vorrei salutare e ringraziare i miei genitori che mi supportano dopo ogni mio passo, la mia famiglia e… Natia la mia ragazza e i suoi genitori.
10 Agosto 2023
(Tutti i diritti riservati)