Archivio blog

Visualizzazione post con etichetta Fabio Esca ex calciatore. Allenatore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Fabio Esca ex calciatore. Allenatore. Mostra tutti i post

sabato 29 gennaio 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

FABIO

ESCA

 

 


  


 

 
Fabio Esca is 29 years old and lives in Aversa. He graduated in Sports Science, and CSI basic coach. Career as a football player

: Settore giovanile Mariano Keller-campione regionale Aversa normanna-allievi nazionali, Berretti nazionale



Coaching career: Aversa normanna: giovanissimi e Allievi regionali, Virtus Liburia: Juniores regionale, Contea Normanna: categorie 2015-2012-2009

 



 




 

 

Covid has turned our lives upside down, how did you experience this long period of pause? How did you manage to train your very young players?

 

It was really bad to be away from the fields, but I always tried to keep the contacts alive by interacting on social networks and trying to keep the enthusiasm alive

 

 

In your opinion, what will this long period of pause mean for adolescents?
 
It will certainly not be easy to be able to experience sport as before because there is always a bit of fear, but I hope that thanks to the help of vaccines we can return to normal.

 

When did you discover that football would become your greatest passion?
 
From an early age I felt a deep feeling for this sport, it is a passion that was passed on to me by my father and I have been lucky enough to collaborate with him for years, when we are on the pitch just a glance is enough to understand us.

 



 






You have played in different teams, which one are you most attached to?
 
Surely in the youth sector of Mariano Keller they were wonderful years managing to win a regional championship. The years with the Aversa Normanna were also beautiful, competing in the National Allievi and Berretti Nazionale.
 
Why do you think everyone tries to become a footballer? What attracts them, plus the fame or the money?
 
Certainly, the economic aspect plays a fundamental role, but I strongly believe that it is truly the most beautiful sport in the world.

 

Why did you decide at some point in your life to become a manager?
 
Coach is an important word. At the moment I feel more like an instructor. There are two things that prompted me to undertake this path: the first was dictated by the fact that I had a father who already did this "job" and the second is the satisfaction of seeing the children being able to learn new things with my advice. .
 
What is the main quality that a coach must have?
 
Loyalty
 
 
You train very young players, how do you relate to them?
 
I relate with extreme humanity, but sometimes you also need to be a little hard to try to keep your attention always alive.

 

 

What is the biggest difficulty you have with these players?
 
Definitely keep concentration alive.
 
How are the relationships with the parents?
 
I always try to create a collaboration with parents, obviously always maintaining a certain respect between the roles.
 









 What is football giving her and what is it taking away from her?
 
Football hasn't taken me away and it's not taking anything away from me. It has enriched and will continue to enrich my wealth of experience.
 
You graduated in Sports Science, in your opinion how could it change your future life?
 
I hope to reach important goals, currently I am happy to be in a serious Norman County society, which does not make me miss anything and always puts the good of the students first.
 
Are you going to take the Uefa B license?
 
Yes, I would like to try to train myself more and more so that I can always transmit important notions to my players.
 









One of his strengths and weaknesses, in football terms, is it obvious?
 
I always prefer others to talk about my strengths. 
As for the defects, I think I still have to improve a lot and this is an aspect that leads me to always want to improve and update myself.
 
A dream for the future?
 
My dream is to continue working in the youth sector and be able to train many good players.

 

 

January 29, 2022
 
(All rights reserved)

 

 

venerdì 14 gennaio 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

FABIO

ESCA

 


 


     

 

 

 

Fabio Esca ha 29 anni ed abita ad Aversa. Si è laureato in Scienze Motorie, ed allenatore di base CSI. Carriera da calciatore: Settore giovanile Mariano Keller-campione regionale Aversa normanna-allievi nazionali, Berretti nazionale



Carriera da allenatore: Aversa normanna: giovanissimi e Allievi regionali, Virtus Liburia: Juniores regionale, Contea Normanna: categorie 2015-2012-2009

 



 

 



 




Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa?  In che modo riusciva a far allenare i suoi giovanissimi calciatori? 

 

E’ stato davvero brutto stare lontano dai campi, ma cercavo di mantenere sempre vivi i contatti interagendo sui social e cercando di mantenere vivo l'entusiasmo.




 




Secondo lei cosa potrà comportare per gli adolescenti questo lungo periodo di pausa? 

 

Sicuramente non sarà facile riuscire a vivere lo sport come prima perché c'è sempre un po' di paura, pero spero che grazie all'aiuto dei vaccini si possa ritornare alla normalità.




 





Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Fin da piccolo ho provato un sentimento profondo per questo sport, è una passione che mi è stata trasmessa da mio padre e sono anni che ho la fortuna di collaborare con lui, quando siamo in campo basta uno sguardo per capirci.

 

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondare questa passione, oppure erano più contenti che lei si dedicasse solo allo studio? 

 

I miei genitori mi hanno sempre sostenuto, facendo sacrifici enormi per accompagnarmi agli allenamenti. Gli sarò per sempre grato per avermi fatto vivere questa mia grande passione

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Sicuramente nel settore giovanile della Mariano Keller sono stati anni bellissimi riuscendo a vincere un campionato regionale. Anche gli anni con l'Aversa Normanna sono stati belli, disputando i campionati Allievi e Berretti  Nazionale.

 

Secondo lei perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Sicuramente l'aspetto economico gioca un ruolo fondamentale, però credo vivamente che sia davvero lo sport più bello del mondo.










Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare allenatore? 

 

Allenatore è una parola importante. Al momento mi sento più istruttore. Le cose che mi hanno spinto ad intraprendere questo percorso sono due: la prima è stata dettata dal fatto di avere un padre che già faceva questo "lavoro" e la seconda è la soddisfazione di vedere i ragazzi riuscire ad imparare cose nuove con i miei consigli.

 

Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore? 

 

La lealtà. 



 

 


 




Lei allena giovanissimi calciatori, come si rapporta con loro?

 

Mi rapporto con estrema umanità, ma a volte serve essere anche un po' duro per cercare di mantenere sempre viva l'attenzione.

 

Qual è la maggiore difficoltà che ha con questi giocatori? 


Sicuramente mantenere viva la concentrazione.

 








Come sono i rapporti con i genitori?  

 

Cerco sempre di creare una collaborazione con i genitori, ovviamente mantenendo sempre un certo rispetto tra i ruoli.

 

 Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

 

Il calcio non mi ha tolto e non mi sta togliendo niente. Ha arricchito e continuerà ad arricchire il mio bagaglio d'esperienza.

 

Lei si è laureato in Scienze Motorie, secondo lei come potrebbe cambiare la sua vita futura?

 

Spero di raggiungere traguardi importanti, attualmente sono felice di essere in una società seria Contea Normanna, che non mi fa mancare niente e mette sempre al primo posto il bene degli allievi.

 

Ha intenzione di prendere il patentino di Uefa B? 

 

Si, vorrei cercare di formarmi sempre di più cosi da poter trasmettere sempre nozioni importanti ai miei giocatori.

 








Un suo pregio e suo difetto, calcisticamente parlando, è ovvio?

 

Preferisco sempre che siano gli altri a parlare dei miei pregi. Per quanto riguarda i difetti credo di dover migliorare ancora tanto ed è questo un aspetto che mi porta ad avere sempre voglia di migliorarmi ed aggiornarmi.

 








Un sogno per il futuro?

 

Il  mio sogno è quello di continuare a lavorare nel settore giovanile e riuscire a formare tanti bravi calciatori

 

 

 

114 gennaio 2022

 

(Tutti i diritti riservati)