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Visualizzazione post con etichetta Daniel Rossi 27 anni Roma 142 goal. Mostra tutti i post
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sabato 8 aprile 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

DANIEL

ROSSI 

      


 

 

Daniel Rossi è   giocatore   di Roma ed ha 27 anni. Cosi ci si presenta:

 

“Gioco a calcio dall’ età di cinque anni, ho iniziato a muovere i primi passi   nella squadra del mio


quartiere il Dragon City rimanendoci i fino all’età di 11anni, successivamente sono andato all’ Acilia Calcio dove ho vinto il mio primo campionato dei giovanissimi.

 

Da lì poi sono passato all’Ostiamare per ben 6anni dove ci sono state le prime soddisfazioni vincendo un campionato di juniores nazionale e arrivando a esordire in serie D a 17anni, per poi fare un’altra stagione in serie D prima di andare via e andare a San Cesareo sempre d dove ho segnato il primo goal con i grandi!

 

A dicembre sono sceso in eccellenza andando a giocare a Fregene dove ho fatto molto bene segnando 15 goal in 14partite e centrando una salvezza importante. 

 

Nel 2016 scendo di nuovo per problemi familiari in promozione al Cerveteri trascorrendo un anno di alti e bassi, ma allo stesso momento pieni di emozioni con un altro traguardo importante personale e di squadra.

 

Nel 2017 torno in eccellenza al Tolfa dove purtroppo le cose non sono andate benissimo perdendo la categoria.

 

 Nel 2018 arrivo al Nuova Florida dove ho passato un’annata indimenticabile vincendo campionato e coppa Italia siglando 25goal. 

 

Nel 2019 rimango li a fare la serie D fino allo stop per causa Covid.

 

Nel 2020 sono andato all’ Unipomezia dove, nonostante il Covid, abbiamo fatto un mini torneo da 10 partite, sono riuscito a vincere il mio secondo campionato. 

 

Il 2021 è stata una stagione molto importante, tra le migliori, arrivo in una piazza importante il Sora dove realizzo il mio primo traguardo: 100goal in carriera per poi continuare ed arrivare a superare il record dei goal dell’eccellenza laziale con 36 reti. 

 

Quest’ anno sono tornato all Unipomomezia. “

 


 



 


Innanzitutto mi complimento con lei, se ho capito bene lei con 36 goal ha superato il record dell’eccellenza laziale, mi dica come si riesce a raggiungere un simile obiettivo?

 

Sì, il record era di 34 goal stagionali e io l’ho superato con 36,  sono arrivato in tutto a 142 goal in carriera.

È stata un’emozione forte diciamo che noi attaccanti viviamo per il goal quando raggiungiamo un obiettivo e superarlo è veramente bello e emozionante.



Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Diciamo che all’età di 5 anni ho iniziato nel cortile di casa a dare i primi calci; poi quando sono andato in un campo è stato amore a prima vista. 



 




I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

No, diciamo che la mia famiglia è stata sempre presente. Per dirtela tutta hanno fatto mille trasferte per vedermi e sono poche le partite dove sono mancati.

 






Lei all’Acilia calcio vince il suo primo campionato dei giovanissimi, che cosa si ricorda di questa esperienza?

 

Mi ricordo che è stata la prima vera gioia perché vincere è sempre bello anche a quell età. Mi ricordo che - eravamo oltre ad essere un gruppo di squadra - proprio un gruppo di amici dove già ci frequentavamo fuori sia noi bambini che i nostri genitori.




 




Altra tappa importante è all’Ostiamare dove esordisce in serie D, che cosa ci vuol dire a tal proposito?

 

È stato un esordio inaspettato perché oltre ad essere ancora piccolo è capitato senza preavviso, cioè i due attaccanti della prima squadra si infortunarono così mi arrivò la chiamata del direttore e fu emozionante. 

 






Altra esperienza importante è al Sora calcio, è lì che lei realizza il suo centesimo goal, quali sono state le sue emozioni?

 

Sì,  come già ho detto in altre interviste al  Sora è stato per me un anno indimenticabile pieno di emozioni. È stato bello anche questo traguardo dove ho realizzato tutto con un gruppo bellissimo, anche i miei compagni erano strafelici per me è questo mi ha reso ancor di più orgoglioso.

 






Come sta andando la stagione all’Unipomezia 1938? Tra l’altro lui gioca con Manuel Panini che è stato intervistato da me circa 20 giorni fa, coso ci vuol dire in merito al suo compagno di squadra?

 

La stagione all Unipomezia sta per terminare. Diciamo che poteva e doveva andare meglio però il calcio è anche questo. Avevamo obbiettivi diversi che purtroppo non abbiamo raggiunto. 

Conosco Manuel da tre anni, due anni fa siamo stati insieme vincendo un campionato.  Per me è una persona importante, un fratello maggiore dove devo solo che ringraziarlo per tutti i consigli che mi offre; nei momenti difficili è stato sempre pronto a darmi una pacca sulla spalla. Devo essere sincero è una persona speciale!



 




Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il goal più bello l’ho segnato tre anni fa in Unipomezia vs Vigor Perconti.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio è quello di credere in quello che faccio e non accontentarsi mai fino alla fine. Un mio difetto è che delle volte mi incaponisco quando non raggiungo certi obiettivi.

 






Una domanda che ho fatto a tanti è la seguente: secondo lei si nasce grandi calciatori, oppure uno che possiede delle buone doti può diventare a essere un grande fuoriclasse con molto allenamento?

 

Si nasce dotati chi più chi meno, poi con una giusta preparazione si può migliorare sempre; dunque si può diventare fuoriclasse? Tutto ciò dipende anche da tanti fattori e tanta fortuna: stare nel posto giusto nel momento giusto. 

 

Quant’è importante per lei la famiglia, i vari affetti che ha e gli amici?

 

La famiglia è importante, ma oltre alla famiglia da otto anni sto insieme a una ragazza speciale che è sempre vicino a me in tutte le scelte che faccio! Gli amici anche, devo dire la verità sono i miei primi tifosi.

 







Ultima domanda, Lei è un eccellente giocatore se la sentirebbe di fare un’esperienza fuori dall’Italia - pensi che un ragazzo che ho intervistato è stato due anni, se non erro, in Nuova Zelanda -?

 

Grazie mille ormai è troppo tardi per andare all’estero anche perché oltre a pensare al calcio sto pensando anche di formare  famiglia quindi rimarrebbe molto difficile. Infine spero di continuarmi a togliermi delle soddisfazioni sia per tutto il sacrificio e passione che metti per questo lavoro, inoltre per far ricredere e far avere qualche rimpianto a quelle persone che non hanno creduto in me.

 

 

 

08  aprile 2023

 

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