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giovedì 18 gennaio 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

 

SANTINO CITTADINO






 Santino Cittadino, è un giocatore di calcio calabrese (abita a Castagna), ruolo attaccante, di grande esperienza ha 24 anni e queste sono le squadre dove ha militato.

 

Inizia nel 2014/2015 al Catanzaro Lido, per poi giocare in questi club: Garibaldina (5 anni consecutivi), Cutro, Garibaldina, Real Rocca Di Papa La Rustica, Pucetta, Carbognano, Mangone (è stato in preparazione), Tricase, nell’anno in corso è nel club calabrese Comprensorio Corace, prima categoria.

 

 


La prima domanda che le voglio fare è la seguente me sta andando il campionato in corso, è soddisfatto delle sue prestazioni?

 

Il campionato in corso non sta andando come ci aspettavamo, però siamo ancora in corsa e daremo il massimo per fare i punti necessari per salvarci.

Sto tornando da un infortunio e non è mai facile riacquisire la forma, ma sto mettendo minuti nelle gambe con qualche spezzone e presto potrò dare finalmente il mio pieno contributo alla squadra.

 

Lei ha giocato per cinque anni consecutivi nella Garibaldina, un’esperienza importante, immagino?

 

Sì, è stata un’esperienza importante che mi ha dato tanto ed è stata la prima squadra che mi ha consentito di giocare con i grandi: non tutti i film, però, hanno un sequel.

Ho lasciato tanti amici con cui mi sento tutt’ora, ma non abbiamo le stesse vedute: ciò nonostante mai dire mai.




 




Lei è stato per poco tempo a Roma, in che squadra giocava e come mai se posso chiederlo ha poi cambiato club per trasferirsi in Abruzzo?

 

Ho giocato nell’attuale Citizen Academy, momentaneamente collocata in fondo alla classifica del girone A di Eccellenza

Tutto ciò non mi sorprende perché a mio avviso, molte scelte fatte si sono rivelate sbagliate.

 

Nel Lazio ho giocato anche con il Carbognano, una squadra di gran lunga superiore a quella appena citata sotto molti punti di vista: ho avuto il piacere di conoscere i direttori Romano e Cavalletto, i quali sono oltre che delle persone squisite anche dei grandi professionisti,  a mio avviso meriterebbero altre categorie.

 

In Abruzzo, al Pucetta ho trovato invece una famiglia e sono stato veramente bene in una società che non aveva niente a che vedere con la Promozione.

Dispiace aver perso la Coppa Italia in finale, avremmo meritato ampiamente per il percorso fatto.


 

Tanti sono in club dove ha giocato, e da come ho letto di lei dicono molto bene, come si raggiungono certi risultati?


Ho sempre voluto cambiare negli ultimi anni per conoscere nuove persone per  vedere cosa ci fosse  al di fuori della mia regione.

Ogni allenatore ti lascia qualcosa: si dice spesso che i giocatori fanno grandi gli allenatori, ma secondo me senza la fiducia e i consigli del tuo mister, non puoi esprimerti al 100%.

 

 







Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Non ricordo discussioni con un mio allenatore, preferisco confrontarmi e avere un buon rapporto con una figura che ha molte responsabilità e spesso chiamata a pagare troppo presto.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

I difetti non sono pochi altrimenti giocherei altri campionati: nonostante ciò provo sempre a mettercela tutta, anche a fare ciò che non rientra nelle mie caratteristiche.

Il mio pregio è il tiro: uguale sia con il destro che con il sinistro.




 





Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Ho sempre ammirato Ibrahimovic, che però ha smesso: ad oggi, dico Cristiano Ronaldo. 

 

Spesso e volentieri si parla del calcio italiano come di un calcio malato, per caso i giornalisti si riferiscono al fatto che molti genitori pagano per far giocare i propri figli’? Se fosse così sarebbe vergognoso, non trova?

 

Questa è una situazione che non nasce di certo oggi.

Chi lo ha fatto non si è mai trovato bene: in Italia non sono pochi quelli che rientrano in questa categoria: sono quasi sempre i meno validi.

Non giudico chi lo fa, ognuno è libero, ma si tratta di pagare per un’illusione, con qualche rara eccezione.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Penso a laurearmi il prima possibile, anche se è stato un percorso tortuoso, segnato da mille viaggi da Lazio, Abruzzo e Puglia per presentarmi agli esami.

Per quanto riguarda il calcio, io non mi sono ancora arreso, ma vorrei riavere la voglia che avevo, prima di conoscere determinati ambienti.

Nonostante questo, è troppo presto per parlare: sono contento di poter giocare a calcio e convinto che mi toglierò tante altre soddisfazioni.


Grazie 



18 01 2024


(Tutti i diritti riservati)








 

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