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lunedì 4 aprile 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

ADOLFO

RESTUCCIA  

 


 


     

 

 

 

Adolfo Restuggia è un ex giocatore di calcio, ora svolge il ruolo di allenatore. Così ci si presenta: 

 

Ho fatto tutta la trafila nel Napoli, dai pulcini fino alla primavera. Ho vinto un campionato Allievi Nazionali col Napoli dove c'era con me anche Ciro Ferrara, poi sono andato a Palermo in C2 1988/89. Vinto il Campionato 1889/90 siamo andati inC1. Siamo arrivati terzi per un punto e non siamo andati in B. Nel campionato 90/91 Sono andato con la Juve stabia in serie D. Nel campionato 91/92, 92/93 ho giocato nel Portici serie D, 93/94 sono stato alla Caivanese Eccellenza, nel 94/95 al Giugliano in Eccellenza, abbiamo vinto il campionato e siamo stati imbattuti tutto l’anno,  nel 95/96 Marcianise in serie D, 96/97 Angri Eccellenza dove abbiamo vinto la coppa Italia Regionale, 97/98 e 98/99 alla Paganese, persa la finale coppa Italia regionale contro La Cavese. Nell’anno 2000/01 ho giocato 3 mesi coi Silverbak di Atlanta serie B Stati Uniti”.

Ora a 54 anni mi diverto ancora facendo l’intersociale over 50

 

 

 


 

 



 





Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente?

 

Purtroppo con il covid c'è stato un blocco totale di tutte le attività , tra cui anche quella sportiva, ma grazie a Dio sono riuscito ad allenarmi anche in quel periodo

 

Lei è stato un grande calciatore ed ha avuto una gran bella carriera, secondo lei cos’ha contato di più, l’avere un talento o la costanza nell’allenarsi giorno dopo giorno? 

 

Il talento conta fino ad un certo punto, poi subentra la forza mentale, la dedizione al tuo lavoro, la costanza negli allenamenti e anche un po' di fortuna che non guasta mai.

 








Si ricorda quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

L’ho scoperto quando da piccola mia nonna mi accompagnò a fare un provino nel Napoli, eravamo circa 200 ragazzi, mi presero e lì capii che il calcio sarebbe stato la mia vita

 

Un’esperienza fondamentale è stato l’ingaggio con il Palermo, direi che ha avuto grandi successi e grandi soddisfazioni, che ricordo ha di quel periodo?

 

A Palermo ho trascorso due anni indimenticabili, una citta che subito mi ha accolto con tanto affetto ed amore, una citta dove ci sono tifosi che amano la propria squadra e poi vincere un campionato a Palermo davanti a 40000 mila persone è semplicemente un qualcosa di unico e spettacolare.

 








Ad un certo punto lei si trasferisce vicino a casa sua, lo ritiene uno sbaglio, oppure è andata come doveva andare?

 

Purtroppo è stato un errore, ma non dipese da me, all’epoca ero troppo giovane ed il mio procuratore mi invitò a farlo, ma si rilevò un grosso errore.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


A me piacciono tutti gli sport, quelli che preferisco sono il tennis ed il Basket.


Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Oggi giorno purtroppo le rovine dei ragazzi sono le tante scuole calcio inadatte,  tanti genitori fanatici e allenatori senza un’esperienza calcistica e senza un patentino, non ultimo  i genitori che sperano che il figlio diventi Maradona per sistemare le proprie vite.

 










Che cosa si sente di dire a coloro che si avvicinano a questo sport?

 

Per quelli che si avvicinano allo sport, gli dico di farlo in modo spensierato e divertirsi a prescindere da quello che un domani lo sport sarà per loro.



Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il mio gol più bello è stato a Giugliano quando vincemmo il campionato, Giugliano contro il Boscoreale noi eravamo in 10 contro 11 ,era una partita fondamentale per la promozione, ed io a 5 minuti dalla fine segnai quell’ 1- 0 che ci permise poi di vincere il campionato.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Il mio pregio è quello di essere stato un calciatore molto duttile, ho giocato in tanti ruoli, il mio difetto è stato quello di credere troppo alle persone.




 






Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Se tornassi indietro non mi affiderei più a persone incompetenti che hanno pensato solo al loro resoconto, però non mi lamento della mia carriera calcistica dove mi sono tolto tante soddisfazioni e vinto tanti campionati.

 

Com’è stato possibile che l’Italia abbia vinto gli europei per poi non qualificarsi per i mondiali a dicembre 2022, che idea si è fatto?

 

Purtroppo l’Italia non è riuscita ad accedere al mondiale per mancanza di coraggio, non siamo riusciti a dare spazio ad una categoria di nuovi calciatori giovani, che sono il cambiamento del calcio italiano.

 







La famiglia quanto è importante per lei? 

 

La mia famiglia è tutto, mia mamma è la persona che mi sta ancora adesso accanto, è poi ci sono le mie 2 figlie che adoro con i miei due nipotini, la famiglia è tutto per me.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Il mio sogno è quello di poter stare sempre bene di salute e continuare a fare quello che ho sempre fatto, giocare ed allenare i bimbi, questa è la mia passione, questo è il mio amore, cerchiamo tutti di rimanere sempre umili, perché la vita è bella per questo!

 

 

 

05   aprile 2022

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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