A CURA DI PAOLO RADI
UNA CONVERSAZIONE
CON
DAVIDE
BERARDI
Davide Berardi è nato a Roma nel 1995, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico, e ora è agente immobiliare.
Ha militato nelle giovanili: Tor Tre Teste, Pro-Roma. Poi ha giocato nel Montecelio, nel Cynthia in D, Fontenuova in eccellenza, e Palestrina in eccellenza. Successivamente: Grosseto serie D, Pro- Roma promozione e Guidonia in promozione.
Ho deciso di cambiare la prima domanda, per chi non la conosce, chi è Davide Berardi, come presenterebbe se stesso?
Sono un ragazzo abbastanza solare che da molta importanza ai rapporti umani. Ambizioso nel lavoro come è giusto che sia. Rispetto molto l'opinione altrui. Cerco di evitare persone pronte "a farti le scarpe" ma nella vita purtroppo queste situazioni capitano e spesso ce ne accorgiamo troppo tardi. Le persone che mi circondano mi dicono spesso che sono troppo buono, ma finché non vedo cattive intenzioni non riesco ad essere "cattivo"...
Si ricorda il momento che ha scoperto che il gioco del calcio sarebbe stata la sua più grande passione?
Ci sono stati tanti episodi nel corso degli anni che mi hanno portato a pensare tutto ciò. Uno in particolare quando con la Tor Tre Teste siamo diventati campioni d'Italia e abbiamo rappresentato l'Italia nel mondo, è stato un momento indimenticabile Sono fiero di aver fatto tutto ciò di fronte alla mia famiglia e davanti a migliaia di persone, ma soprattutto davanti a mio nonno che dopo circa 2 anni un brutto male se l'è portato via.
I suoi genitori hanno appoggiato questa scelta oppure le hanno detto la solita frase: “Non è meglio che pensi allo studio?”
I miei genitori hanno sempre appoggiato la mia attività. Lo studio sempre prima di ogni cosa chiaramente! Hanno fatto tantissimi sacrifici soprattutto quando giocavo nella Tor tre Teste. Ancora mi ricordo mio padre che tornava dal lavoro e con lo scooter mi accompagnava al campo. Dai 12 anni in poi ho iniziato a prendere i mezzi per andare a giocare poiché gli allenamenti si svolgevano alle 15. A scuola andavo con lo zaino e con la borsa del calcio… alcuni "amici" già iniziavano a dire "ma chi te lo fa fare"... chi dice queste cose probabilmente non ha mai avuto una grande passione per la quale vivere e lottare tutti i giorni.
Lei ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico, come mai non ha proseguito gli studi frequentato una facoltà affine a quello che lei ha studiato?
Si ho frequentato l'istituto tecnico nautico, bellissima scuola!! Non ho continuato a studiare o lavorare nel settore per mancanza di stimoli. Senza gli stimoli giusti non si va da nessuna parte. Ho degli amici che si sono imbarcati a 19 anni… penso che per fare un passo del genere a quell'età si deve avere una grandissima passione, probabilmente quella passione non era abbastanza forte.
Non "butto" niente dei 5 anni di scuola, anzi mi ha fatto conoscere tantissime persone, soprattutto una persona per me molto importante con la quale ho condiviso tantissimo, condivido tutt'ora e spero di continuare nel tempo perché le amicizie nate sui banchi di scuola sono bellissime.
Condividiamo anche un tatuaggio. Abitiamo distanti, abbiamo tantissimi impegni ma il bene che ci vogliamo è più forte di tutte le difficoltà.
Fra le tante squadre in cui lei è stato, quale ricorda più volentieri?
La squadra che ricordo con maggior piacere è stata il Fontenuova (probabilmente la mia miglior stagione) ma devo ringraziare il Guidonia e i compagni dello scorso anno per avermi permesso di riprendermi dopo un anno di inattività. Per prestigio non posso non nominare il Grosseto Calcio, il punto più alto della mia "carriera"... esperienza indimenticabile. Li è stato il calcio!
Qual è la principale qualità che deve avere un calciatore?
Nel calcio di oggi vanno abbinate quantità e qualità. Senza l'una o l'altra non si va da nessuna parte. Poi chiaramente un calciatore deve avere la giusta umiltà, consapevolezza, rispettare il gruppo e le persone che cercano di farti migliorare.
Diversi giocatori mi hanno raccontato che pur di giocare in una qualsiasi categoria hanno abbondanto gli studi, per poi ritrovarsi con un nulla di fatto e con tante difficoltà nel trovare un lavoro.
Quale messaggio vorrebbe lanciare lei a coloro che guardano al mondo del calcio solo per la fama e il benessere economico?
Un consiglio che vorrei dare soprattutto ai più giovani è quello di studiare e trovarsi un lavoro. Se non si fa il salto di qualità a 15/16 anni è molto difficile arrivare in categorie che ti permettono di vivere con lo stipendio del calcio. Per categorie che ti permettono di fare tutto ciò parlo di Serie A, B e C.
Il suo goal più bello?
l mio gol più bello è stato sicuramente contro il Villanova. Ci stavamo giocando il primato nel campionato di eccellenza, perdevamo 1-2 e a 5 minuti dalla fine sono partito praticamente da centrocampo e con un colpo di testa ho fissato il punteggio sul 2-2. È stato bello tutto, dal gol, alla corsa che ho fatto nonostante i crampi alle gambe per andare a colpire di testa, alla corsa per andare ad abbracciare il mio grande mister, Giancarlo Oddi, fino ad arrivare alla dedica alla mia attuale fidanzata.
Possiamo chiederle per che squadra tifa e se c’è un giocatore che per lei rappresenta un idolo?
Sono un tifoso della Roma. Daniele De Rossi è il mio idolo da sempre. Soprattutto all'inizio mi ispiravo a lui, ma ora gioco 20 metri più avanti.
Una partita che vorrebbe dimenticare?
Una partita che vorrei dimenticare è un Trastevere-Fontenuova di qualche anno fa. Ci stavamo giocando il campionato e quella partita fu un vero e proprio furto. Ho avuto la sensazione che il salto di categoria dovevano farlo loro e non noi.
Un suo pregio e un suo difetto?
Sono molto generoso, forse anche troppo. Un difetto? Forse un po' testardo a volte.
Che valore dà all’amicizia?
L'amicizia è una cosa importantissima. È un valore che si sta perdendo secondo me. Vedo molte persone circondate da tantissima gente e a volte mi domando "ma saranno realmente tutti amici veri? “Per esperienza personale ti dico che gli amici veri si contano sulle dita di una sola mano.
La famiglia che cosa rappresenta per lei?
La famiglia è tutto. È un valore che va coltivato giorno dopo giorno.
La sua ragazza la segue nella sua attività agonistica?
Sì, la mia ragazza segue la mia attività. Mi sostiene sempre ed è una cosa fondamentale. Devo ringraziarla poiché tutti i sabati sera la costringo a non fare tardi e mi rendo conto che a 21 anni non è semplice.
Quando ho conosciuto e intervistato Thomas Toncelli non immaginavo che foste legati da profonda stima e amicizia, come vi siete conosciuti, e agonisticamente in che cosa siete differenti?
Con Thomas ci siamo conosciuti a Fontenuova. Abbiamo un ottimo rapporto che si è consolidato nel tempo. Purtroppo negli anni siamo riusciti a giocare solamente due volte insieme, a Fontenuova e a Guidonia. È una persona eccezionale e spero che il nostro rapporto continui a crescere nel tempo. Come giocatori siamo molto differenti. Lui è una prima punta e deve fare gol io sono un centrocampista li devo far fare.
Una previsione per chi vincerà il campionato?
Quest’anno il campionato è molto equilibrato. Ci sono tante squadre che possono vincere il titolo. A mio modo di vedere sono 7 le squadre che hanno i numeri per vincere il campionato. Conosco molti giocatori del Vicovaro e hanno un grosso potenziale. Sono leggermente dietro alle prime ma probabilmente alla lunga usciranno fuori. Subito dopo ci sono Riano, Sant’Angelo Romano e La rustica. Zena, Subiaco e Fiano Romano sono lì con il gruppo ma li vedo leggermente dietro.
Grazie
a cura di Paolo Radi
13 11 2019
(Tutti i diritti riservati)
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