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T A
INTERVIEW
ENTRETIEN
ENTREVISTA
ИНТЕРВЬЮ
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مقابلة
אינטערוויו
интервју
CONVERSAZIONE
con
ALESSANDRO FEBO
a cura di Paolo Lorenzo
Radi
Alessandro Febo attore pescarese che aspira al successo.
Come e quando è nata la tua passione per l’arte, il teatro ed il
cinema?
La mia passione per il cinema nasce a 4 anni; vidi un film con
Massimo Troisi, Ricomincio da tre e rimasi colpito dalla scena del vaso che lui
voleva spostare, semplicemente chiamandolo seduto su una sedia; mi fecero
ridere la sua mimica ed il suo modo di parlare, poi provai ad imitarlo e mi resi conto che riuscivo ad imitare la sua voce
alla perfezione, provocando l'ilarità dei miei genitori; a seguire iniziai ad
imitare tutti i personaggi comici dello spettacolo e del cinema e personaggi
particolari che incontravo e vedevo per strada. L'amore smisurato per il
cinema, mi è stato trasmesso dai miei genitori, in particolare mia madre e mia
zia amavano ed amano vedere film di Rossellini, Visconti, V. De Sica, Nanni
Loy, Fellini, Scola, M. Antonioni, con attori del calibro di Mastroianni, A.
Sordi, V. Gassman, Tognazzi, Manfredi, Totò, De Filippo, Aldo Fabrizi, Troisi,
e altri.
Per quanto riguarda il teatro, da subito legato alla commedia ed al
filone Napoletano in particolar modo e con papà, vedevo tutto Eduardo De
Filippo.
Il cinema, lo si dice
spesso, non gode di buon salute, a tuo avviso per quale motivo?
Il cinema purtroppo per me è legato a questi nomi, sia per la regia
che per la recitazione; ho fiducia nel cinema italiano, ma credo che dovremmo
tornare ad osare di più, perché siamo in grado di competere con tutto il mondo;
dovremmo osare nel proporre più qualità e meno quantità, con storie più
profonde.
Sento spesso dire dal pubblico, è stato un film bellissimo, oppure
molto originale, o attori ed attrici perfetti o sono morto dalle risate; in
realtà credo che il livello si sia abbassato in tutti i settori e spesso
tendiamo a rendere grande un film, una sceneggiatura, un attore o un attrice
quando in realtà a paragone con il passato, forse non sarebbero stati neanche considerati
o considerati mediocri.
La commedia, soprattutto, vedo molte commedie che a me
personalmente non fanno ridere minimamente; certo ognuno è libero di dire ciò
che vuole e di giudicare un film bello per lui e brutto per me; quindi siccome
ognuno è libero di fare i propri apprezzamenti, anche io sono libero di essere
in disappunto con molti giudizi della critica e del pubblico attuale;
magari sarò io ad essere troppo esigente, ma resta il fatto che per
ridere con quelli di oggi devo vedere Carlo Verdone, Gigi Proietti e per il suo
personaggio che è se stesso Checco Zalone, ma manca di profondità; come disse
Alberto Sordi a Carlo Verdone: “sono preoccupato per le nuove generazioni, perché
la gente non si stupisce e non si meraviglia più de niente” .
Come hai iniziato a
recitare, hai seguito dei corsi particolari, frequentato scuole?
Il mio approccio all'arte è iniziato come appunto imitatore, poi come
animatore turistico, che credo sia stata una delle esperienze più belle della
mia vita, un vietnam della vita, dove ho imparato a vincere la timidezza che
avevo, e che spesso riemerge ancora
oggi, nascosta dietro i miei vari personaggi.
Ho fatto per alcuni anni il modello, mai considerata come la mia
strada, fino a quando, diverse persone che mi notarono negli hotel e nei
villaggi, tra cui alcuni legati al cinema ed allo spettacolo, mi dissero: devi
fare l’attore…e cosi iniziai a studiare con l' insegnante di dizione e di
tecniche di recitazione Patrizia di
Fulvio( che ha avuto tra i suoi allievi Enrico Brignano), il compianto regista Mario
di Iorio, il M. e direttore d'orchestra Paolo Cerasoli( con cui ho la fortuna
di collaborare ancora a teatro per diversi testi e spettacoli) per poi
continuare a studiare recitazione cinematografica
a Roma c/o la scuola Officine Cinema Italia film con il regista Giorgio
Capitani e la casting director Simona Tartaglia e Marta Gervasutti.
Successivamente ho continuato i miei studi con l'insegnante della New York Film
Academy, Jennifer Norton ( attrice, regista ed Actor coach) per finire poi con
la scuola Studio Cinema a Roma ( Giancarlo Giannini, Michele Placido, Michele
Alaique, Tonino Zangardi, Pupi Avati, Ivano di Matteo, Alexis Sweet ed il
casting director Pino Pellegrino) e varie masterclass con Il M. E REGISTA Marco
Risi, Sergio Rubini e Giovanni Veronesi.
Hai conosciuto registi a
attori importanti, cos’hai imparato da loro?
Ho imparato davvero tanto, molto da loro, da alcuni in particolar
modo e mi sono affezionato alle parole ed alle emozioni che mi hanno detto
soprattutto: Marco Risi, Sergio Rubini, Pupi Avati, Michele Placido e Michele Alaique
e Pino Pellegrino.
Con loro mi sono sentito più a mio agio ed ho trovato delle
soluzioni per la mia strada da attore, mi hanno indicato la via giusta;
nascendo come comico e cabarettista, sono sempre stato convinto di essere solo
comico e dunque predisposto per la commedia anche nel cinema; in realtà loro mi hanno
dimostrato il contrario, dicendomi che invece nel cinema, forse sono più
drammatico che comico; li ringrazio e li ringrazierò sempre e ringrazierò anche
me stesso, per essermi procurato queste occasioni di conoscenza ed
apprendimento, motivo di sacrificio fisico ed economico; ma tutto ciò che ho
imparato ed appreso, spero di poterlo mettere finalmente in pratica su un
grande set;
Mi sento ancora voglioso di imparare ed apprendere e credo che il
miglioramento individuale, misto all’umiltà, sia il modus operandi corretto per
arrivare prima o poi alla realizzazione di qualsiasi grande sogno.
Ad un certo punto si passa
dallo studio per poi mettersi in gioco, o se vogliamo essere più precisi, dopo
teatro, corti e mediometraggi a quando il debutto sul grande schermo?
Credo che oltre tanta teoria, la pratica sia necessaria e doverosa
per un attore;
e così senza aspettare l’arrivo dal cielo, di chi sa che cosa,
oltre ad aver scritto e portato in scena diversi testi e commedie scritte da me
a teatro come:” Pensavo fosse amore
invece non è che agg capit tanto buon” ( una commedia su 4 tipologie
di coppia, sull’amore, ispirato al film appunto di Troisi: “ Pensavo fosse
amore invece era un calesse”) al Teatro
auditorium Flaiano di Pescara e al Teatro F. PAOLO TOSTI DI ORTONA, ho avuto
modo e fortuna di fare il protagonista di moltissimi cortometraggi e
mediometraggi con registi di varie parti
del mondo, c/o la New York Film Academy di Firenze e con altri registi italiani
emergenti, per finire con un progetto interessante ed a mio avviso buono, di un
cortometraggio, diretto da un regista
belga presentato al 48h film festival di Roma sezione cortometraggi.
Diciamo che ora appunto, sono in attesa del grande match, come si
direbbe nell’ambito della boxe, il match per il titolo, cioè il primo
lungometraggio.
Il futuro cosa ti riserva?
Ci puoi anticipare qualcosa?
Per quanto concerne i progetti futuri… cercare produzioni per una
sceneggiatura che ho scritto, per la quale sto cercando una casa editrice, il
titolo è provvisorio ( Mare Amaro),
in attesa di un progetto con un altro regista, stiamo cercando anche dei fondi,
per cortometraggi a sfondo e tema sociale; a teatro invece insieme al M. Paolo
Cerasoli che mi accompagnerà al pianoforte, stiamo scrivendo e porteremo
in scena il proseguimento delle relative coppie, con il testo” I figli sono lo specchio appannato dei
genitori” ed un altro testo comico: “ Le favole… vanno raccontate per bene” ,
altro progetto su un libro con audio book e musiche; ultimamente ho portato in scena la storia e la vita di
Massimo Troisi che vorrei riproporre spero in qualche teatro, con un ricordo
anche di altri grandi attori del passato.
In tanti vorrebbero fare
cinema, solo che si tratta di un mondo difficile, ti senti un po' frustrato per
il fatto che ancora sia arrivata per te la grande occasione? Hai paura che non
possa arrivare o sei convinto che arriverà? cosa ci puoi dire a riguardo?
Legandomi al mondo del pugilato, potrei dire che sono nato da
sempre con questa frase: sei un talento, ma sei bravissimo, vedrai, prima o poi
ce la farai, arriverai…. Muhammad Ali diceva: “ è la ripetizione delle
affermazioni che ti porta a crederci. E quella credenza si trasforma, poi in
una convinzione profonda, e le cose cominciano ad accadere”;
Questo per dire, che sicuramente non sarà facile per me, ma sono
convinto che la grande occasione per un film importante o per il grande
schermo, prima o poi arriverà e se non dovesse arrivare dagli altri, sarò io a
costruirmela ed a procurarmela.
Mi sento come un pugile che nasce talentuoso, scoperto ed allenato,
inizia a fare incontri di esibizione, poi passa a dilettante e diventa professionista…
ora questo pugile dopo diversi incontri che potrei dire cortometraggi, teatro e
mediometraggi, ha bisogno del grande match, l’incontro per il titolo, cioè il
grande film…magari perderò, ma almeno ci avrò provato…
Il cinema non è un mondo facile e credo arrivare ad alti livelli,
oggi sia un impresa ardua, ma lo farò e continuerò a provarci, fino a quando
avrò energia, stimoli e motivazioni;
certo non dipende solo da noi e non dipenderà solo da me, ma purtroppo io non
sono in grado di controllare gli altri, sono responsabile solo per me stesse e
per le mie azioni o non azioni.
Per molte cose non basta avere talento e studiare, anche se alcuni
esempi dimostrerebbero il contrario; Ho sempre pensato che il talento da solo
non arrivi lontano ed idem che non basti solo studiare.
Credo che non debba essere io a dover dire, se sia o meno
talentuoso, ma che sia compito di altri; ma le assicuro che aver ricevuto
giudizi positivi e di stima da parte di grandi registi e casting director, sia una
buona iniezione di fiducia per poter andare avanti.
C’è qualcosa che temi per il
tuo futuro di artista?
Non ho paura di nulla, se non forse del tempo che passa, ma ho fatto
tutto quello che potevo fare, in base alle mie possibilità economiche ed in base al mio tempo;
ognuno ha la sua strada, le sue possibilità ed i suoi tempi, certo se avessi
iniziato a studiare da zero ora come attore, probabilmente, già mi sarei
fermato.
Cambiamo argomento, sei riuscito a conciliare l’amore con la tua professione?
Una professione che ti porta sempre in giro per l’Italia.
Un po' per sfortuna, un po' per i miei lavori, un po' forse per il
mio carattere non proprio semplice, ho dovuto rinunciare spesso all'amore che
credo ormai sia quasi una cosa in secondo piano;
spesso sono stato anche io a lasciar perdere o a non voler iniziare
nulla, non per interesse, ma per paura di dover andare via come spesso è
successo e quindi fare ancora più del male all’altra persona; l'amore è
difficile per chi fa questo lavoro o fa l'artista soprattutto oggi Dove tutto
viene bruciato su Facebook o sui social e dove non c'è più tempo per confrontarsi,
parlare e vedersi.
Quindi se non dovessi essere un valore aggiunto per l’altra persona
o se non dovessi incontrare una donna che sia un valore aggiunto per me,
preferisco stare solo ed impiegare il tempo, leggendo, studiando, andando al
cinema, vedendo molti film( vedo 3-4 film a notte, perché dormo poco) viaggiare
e pensare a nuovi testi e personaggi.
Per chi fa questo lavoro credo sia fondamentale emozionarsi, essere
curiosi e mettersi alla prova ed in gioco, parlando con le persone nella vita
reale, osservare…( io per questo, vado spesso a pranzo e cena da solo, viaggio molto
e da questi momenti ho sempre tratto beneficio ed ho avuto molta ispirazione).
La società di oggi è molto complessa, ti ci trovi bene?
Ho 36 anni ma forse credo che mi sarei trovato meglio se fossi nato
10 o 20 anni fa; non mi trovo molto bene in questa società, forse perché sono
tanto duro, quanto sensibile, forse troppo.
Sono sempre stato legato ad
iniziative solidali, credo molto anche se pratico poco in chiesa, e cerco di
seguire il Buddismo come filosofia di vita, purtroppo per il momento con scarsi
risultati, perché sono un tipo che non riesce a lasciare correre, che non ama
le ingiustizie e che non sopporta i prepotenti contro i più deboli; ho sempre
combattuto i sistemi, nella maniera della meritocrazia e mi piace credere nella
verità.
Ho fatto uno spettacolo per
l’ Agbe ( associazione genitori e bambini emopatici) e con il Rotary( per la
ricostruzione dei campi sportivi c/o i salesiani don Bosco di Ortona per
togliere i ragazzi dalla strada); spero in un progetto a favore dei bambini
terremotati, dopo essere stato testimonial ad una mostra sui loro disegni.
Qualche delusione che hai avuto?
Delusioni tante, tantissime, soprattutto da persone vicine a me
cosi come aver lavorato spesso i primi tempi gratis, per progetti e con registi
che forse dovrebbero fare altro nella vita… progetti mai andati in porto ed
ancora peggio, non aver ricevuto neanche il materiale girato; purtroppo ci stà
fa parte di questo mondo, ormai le persone serie se ne trovano poche, certo è
che io non dimentico… quindi prima o poi chi mi ha fatto del male, sono sicuro
che la vita me li ripresenterà davanti e li sarò io con i fatti a vendicarmi,
in maniera naturale… solo le montagne non si rincontrano e tutto torna… bisogna
avere fiducia in nostro signore, colui che ha progettato tutto e decide tutto…
Uno dei miei più grandi dispiaceri e non è essere riuscito a trovare terreno fertile
nella mia città e nella mia regione, l' Abruzzo non avendo trovato nessuno
interessato al mio progetto per il cinema cosi come per il teatro, pur avendo
fatto per più di due volte, spettacoli legati alla beneficienza; Ma come diceva
“ qualcuno”:
Nemo propheta acceptus est in patria sua “.
Credo che qui in questo
paese sia tutto difficile, i giovani diventano piano piano vecchi e le
loro qualità ed abilità nonché studi e sacrifici spesso svaniscono e passano
inosservati. Questa sarebbe una grande amarezza…piuttosto deciderò di andare
via, in ritiro su qualche isola o qualche monastero ..Non potrei accettare un
fallimento ..
Credo molto in me stesso e nelle mie capacità, credo che si debba sempre
reinvestire su se stessi. Studiare, migliorare e migliorarsi sempre anche se
questo paese, dimostra il contrario, ma questo ci permette e permetterà sempre
di andare a testa alta, non piegare la testa e non avere paura di nulla e
nessuno.
E’ difficile avere amici nel
mondo della recitazione?
Pochi sulle dita di una mano, in generale proprio come amici, ma
devo dire che persone soprattutto attrici belle, brave e dolci a cui mi sono
legato ci sono; il discorso dell’amicizia è un po' come quello dell’amore,
diventa amicizia quando non ci sono interessi e competizione e soprattutto
maturità da ambo le parti; Perché alla fine siamo sempre e solo noi a risolvere
ed a salire sul ring. La tendenza è quella di averne tanti sulla cresta
dell'onda e nessuno durante la salita e le difficoltà.
Sono sempre stato pragmatico ed amo le persone risolute e che
dicono ok bella idea facciamola. Mi allontano dalle persone che screditano,
negative e che tendono a dire sempre che una cosa sia difficile e che non si
possa fare. ..Non ho bisogno di queste persone nella mia vita...A cose fatte
tutti vogliono salire sul carro dei vincitori..
Oltre a recitare, cosa ti
piace fare?
Altri hobby amo cucinare ed ho imparato a farlo da piccolo per
necessità e credo sia una forma d'arte. .
Ho fatto sport agonistici ad alto livello soprattutto da ragazzo e
da giovane, calcio, basket, nuoto, sci fondo e discesa, pattinaggio e karate e
difesa personale. Diciamo che di sport li ho fatti quasi tutti, fino a rompere
definitivamente le mie ginocchia a 26 anni prima di un provino di calcio .
Non era quella la mia strada, lo sport mi ha aiutato mi ha dato la
disciplina, datami anche dai miei genitori e dalla mia famiglia; devo
ringraziare i miei genitori perché sono stati autoritari ed autorevoli mi hanno
insegnato come si sta al mondo e mi hanno dato valori importanti. Sicuramente
non sono un santo ma neanche un diavolo, posso e so essere tutte e due le cose
a seconda delle situazioni.
Attualmente sto lavorando e mi sto allenando per un progetto che mi
auguro possa andare in porta con tematiche sociali insieme ad un ex campione
della boxe italiana che mi sta facendo da coach che ringrazio ma per il momento
preferisco non nominare, per suo rispetto.
Quali sono i tuoi attori preferiti?
Senza dubbio V. Gassman, Alberto Sordi e Nino Manfredi per me
universali. Poi nella commedia napoletana Totò, De Filippo e Troisi.
Attori viventi direi: Proietti, Verdone, Michele Placido, Silvio
Orlando, Sergio Rubini e Nino Frassica ( di una comicità unica); per poi passare
ai nuovi Lo Cascio, Alessio Boni, Kim Rossi Stuart e Francesco Scianna,
mentre per le attrici mi piacciono molto:
Giovanna Mezzogiorno, Giuliana De Sio,
Laura Morante , Margherita Buy,
Monica Guerritore.
Per gli attori stranieri prediligo sicuramente Jack Nicholson,
numero uno, poi a seguire Al Pacino, De Niro, M. Brando, P. Newman, Morgan
Freeman, Denzel Washington, C. Bale, Daniel Day Lewis e Christopher Walken.
A chi assomigli o a chi ti
ispiri?
Ma diciamo che assomigliare, credo che non assomigli a nessuno,
come sosia hanno fatto diversi nomi, ma cerco di essere me stesso sempre, però
sicuramente mi ispiro ai più grandi e nel dramma direi Denzel Washington e
Nicholson come attori stranieri, mentre come attori italiani, i miei
riferimenti, sia nella commedia che nel dramma, rimangono, V. Gassman, Sordi,
Manfredi, Tognazzi, Mastroianni, Totò, De Filippo, Troisi, Verdone e Proietti.
Ma mi basterebbe avere anche solo un dito della loro genialità e
grandezza.
In questo preciso momento in
cosa speri?
Per il momento continuo a sognare, sperando che questo sogno prima
o poi possa diventare realtà, tenendo i piedi per terra, spero che prima o poi
qualcuno si accorga delle mie potenzialità e che possano andare in porto tutti
i progetti sia teatrali che cinematografici, o almeno alcuni di essi.
Da piccolo sognavo di conoscere i grandi maestri del cinema e sono
riuscito non solo a conoscerli, ma addirittura ad averli come insegnanti ed a
fare un provino sul tg2 al festival del cinema con uno dei miei miti: Carlo
Verdone.
Se ci fossero produzioni cinematografiche e case editrici, possono
tranquillamente contattarmi sulla mia pagina Facebook: Alessandro Febo.
Grazie a te per l’intervista ed un saluto a tutti coloro che non si
arrendono mai ed inseguono i loro sogni, con grandi sacrifici quotidiani.
02 Aprile 2017
Grazie
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