11 Ottobre 2015
12
ANNI
AL
COMSUBIN
CONVERSAZIONE CON LORENZO LUSERNA
Lorenzo Luserna abita in una
città del Nord Italia, noi lo abbiamo
incontrato per voi
Signor Lorenzo Luserna, da come lei mi ha detto è stato 12
anni al Comsubin, preciso per i miei lettori che il nome è di fantasia, la riservatezza ce
lo impone, quindi le chiedo, perché questa passione?
La passione è nata per
superare se stessi, i propri limiti, volevo entrare in questo ambiente
elitario, pensavo” dev’essere un ambiente meritocratico” e lo è!
L’addestramento è più duro a livello psicologico oppure
fisico?
Psicologico nettamente,
a livello fisico ti strutturano gradualmente.
Ha mai pensato prima di diventare effettivo di mollare?
Mai.
Quando si fa parte di un corpo d’élite, c’è il rischio che
si possa oltrepassare un certo confine e sentirsi, mi perdoni il termine”
invincibile”?
Potrebbe essere, il
confine è sottile, in realtà la tua preparazione ti mette al cospetto della tua
fragilità, da solo non sei completo, sono i tuoi compagni che di danno la
consapevolezza che sei, mi passi questo termine “forte”.
Lei sarà stato all’estero ci può almeno dire quale fra le varie aree di operazione, ha avvertito
un pericolo maggiore e perché?
Il livello di allerta è
sempre al massimo, l’operazione che domani si deve compiere è sempre la più
difficile. In qualsiasi missione devi poter essere in grado di offrire il
massimo.
Durante la sua permanenza nel Comsubin com’era strutturata una tipica giornata di addestramento?
Ci svegliamo alle 4 del
mattino, a volte alle cinque, poi ci si dedica alle attività subacquee,
espletate queste subito la corsa, infine c’è la colazione. Terminata la
colazione si passa alla teoria e alle diverse discipline, ad esempio si studia
chimica. Dopo queste lezioni c’è il pranzo, e dopo pranzo ci sono attività che
prevedono l’utilizzo di armi, tipo: tiro dinamico, tiro selettivo. Alle 16 si
termina. Ovviamente c’è poi l’addestramento notturno.
Ho letto che alcuni militari spesso dicono “ e’ fatica per
noi avere una vita normale, perché siamo sempre pronti per partire”; è proprio
così?
Bisogna vedere la donna
che hai vicino.
Oggi vediamo numerose agenzie di sicurezza, che cosa ne
pensa di queste agenzie, sono tutte affidabili, oppure alcune, vendono solo
“fumo”?
Alcune sodo affidabili,
altre vendono solo “fumo”, devo anche precisare che la sicurezza in Italia non
è tutelata dalla pubblica amministrazione.
A suo avviso un contractor può essere definito con questo
termine che a molti non piace “mercenario”, una persona che lo fa solo per
soldi e gli interessa nulla e nessuno?
Un contractor fa quello
che fa per soldi, alcuni hanno però possiedono una certa etica, altri no.
Come lei sa la vicenda di Fabrizio Quattrocchi ha diviso la
stampa e l’opinione pubblica italiana, qualcuno la ha definito un eroe, per
quella famosa frase, altri lo hanno bollato come un uomo di destra e di conseguenza come un semplice mercenario in
cerca di guadagno, lei si è fatto un’idea del perché abbiano rapito proprio
quei quattro italiani?
Le posso dire che quei
quattro italiani non sono andati in Iraq tanto per…ma sono stati inviati, la
loro capacità operativa ci fa capire che provenivano da un certo ambiente. Ma
qui mi fermo….non posso andare oltre.
A suo avviso esiste l’omertà nell’ambiente militare, visti
alcuni casi di incidenti dubbi?
Certamente, mi spiego,
la mafia non ha forse incentrato la sua struttura gerarchica guardando
l’ambiente militare? Cercherò di essere chiaro, se un collega “fa una cazzata”
e tu lo denunci, sei un infame.
Lei ha lasciato l’esercito, qualche rimpianto, oppure si tratta
di pagina della sua vita che è oramai chiusa?
E’ una parte della vita
chiusa, rimpianti operativi nessuno, mi mancano gli amici, i colleghi non ti
“parlano” più come una volta, perché non fai più parte del loro mondo. Per
terminare voglio precisare che nel Comsubin non esiste il denigrare un allievo
per le sue abitudini personali, quando prendi il basco entri nella famiglia e
il resto non conta. Perché siamo, anzi, facevo parte di quella bella famiglia.
Ringraziamo Lorenzo Luserna per questa bella intervista,
Lorenzo ha aperto la porta su un mondo che pochi conoscono: quello delle forze speciali.
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