Archivio blog

martedì 29 settembre 2015



MARTEDI’ 29 SETTEMBRE 2015





CONVERSAZIONE 

FRANCESCO DI LEVA

RECITARE: LA MIA VITA.






FRANCESCO DI LEVA è ATTORE NAPOLETANO  DI CINEMA, TEATRO E TELEVISIONE, SICURAMENTE NOTO AL GRANDE PUBBLICO ANCHE PER LA FICTION IL CLAN DEI CAMORRISTI.





Francesco sei un attore che recita in teatro, in televisione, al cinema, è ovvio che la fiction il Clan dei Camorristi, ti ha fatto conoscere ha un pubblico molto vasto, prima di passare alle domande volevo che facessi una riflessione sulla notorietà, l’essere famosi, l’essere riconosciuti, che cosa può comportare?




Ovviamente è sempre bello ma a volte anche “stancante”, quando cammino è come se avessi una carta d’identità, è divertente in certi momenti, magari ti può capitare di essere a pranzo e in quel momento vorresti stare in tranquillità, invece…

Ovviamente la riconoscibilità è importante, ma spesso mi domando: chi è per me il famoso? Per il famoso è colui che ti regala qualcosa che ti può, magari cambiare la vita, ti apre al mondo, ti regala un’emozione, la notorietà in sé non la capisco, certo oggi fai un film che al botteghino incassa 25 milioni di euro, diventi famoso al grande pubblico, ma poi se non sei capace di METTERE LO SPETTATORE DI FRONTE A UNA DOMANDA….a che serve questo essere “celebri”?




Film italiano preferito/film straniero preferito?



Film italiano: C’era una volta in America di Sergio Leone  e  Milk di Gus Van Sant, forse perché il secondo affronta certe tematiche particolari.




Quando hai capito che recitare  sarebbe stato la tua vita?

Ti sembrerà strano, ma non l’ho capito io, l’hanno capito gli altri, alle scuole medie ci stavamo preparando per una recita, ma io ero in disparte perché era troppo vivace, il regista che venne per le prove del saggio finale fu  colpito dalla mia vivacità e mi disse: “io vedo in te un fuoco”, così finite le scuole medie ho iniziato a recitare nella sua compagnia.



In genere come scegli un copione, ti attira la trama in generale,  il personaggio, o il cast con cui dovrai lavorare?



Scelgo il copione, non mi interessa recitare con attore molto famoso, anche se posso dire che quello che manca oggi sono i grandi drammaturghi. Recitare per recitare solo per essere riconosciuto, non fa per me.




Hai conosciuto tanti registi e attori famosi, che cosa ti hanno trasmesso in particolare?



Ho lavorato con il grande Francesco Rosi per due anni, all’inizio non sapevo come chiamarlo, e così lo chiamavo Maestro Rosi, lui mi disse:
“Francesco, non chiamarmi Maestro, chiamami per nome, facciamo lo stesso lavoro”.
Conosco Mario Martone da 18 anni, è un grande artista, un grande regista e intellettuale, umanamente mi ha dato molto.


Per quel che concerne gli attori Tony Servillo mi ha lasciato una gran voglia di nutrirsi  di cultura perche mi diceva che solo “quello può far diventare un bravo attore in  qualcosa di unico....”
Vorrei menzionare Ennio Fantaschini, mi ha lasciato una grande forza umana, possiede una tecnica eccezionale, e poi è molto acuto nell’osservare e nel comprendere la modernità, e comprendendo la modernità lui ti fa capire anche la storia passata. Quando decide di prendere parte a un progetto lui “ci si butta dentro, si vuole fare male a livello emotivo”; cerca di capire il personaggio a 360 gradi.






La tua famiglia come vive la tua carriera di attore?




Nel complesso la vive bene, ho due figli, i quali dicono” papà è un po’ pazzo”, forse perché oggi ci sono e  domani capita che devo partire e stare via per dei mesi. Quando possono  mi raggiungono sempre.



A tuo avviso che cosa manca al cinema italiano per ritrovare quella vena creativa che lo aveva reso famoso nel mondo negli anni cinquanta e sessanta?



Cosa manca? Il coraggio, una statistica ha dimostro che 9 attori conosciuti al grosso pubblico hanno realizzato l’80%dei film italiani prodotti. Mi sembra di aver detto tutto!



Un regista  con cui vorresti immediatamente lavorare?


Paolo Sorrentino, Matteo Garrone e se posso aggiungere come regista straniero ammiro molto David O Russel, i suoi fim sono davvero geniali.



Se ti proponessero un film a Hollywood accetteresti senza pensarci due volte, oppure prima vaglieresti con cura il copione?


Diciamo che accetto, però vorrei leggere il copione, certo se mi chiamasse Woody Allen…accetterei  senza alcuna riserva!




Hai mai pensato di diventare regista? E se ci hai pensato che tipo di film vorresti girare?



Sì, ci ho pensato, e mi piacerebbe, sto per iniziare un corto, ma per il momento non posso dire nulla.




Francesco sei nato  a Napoli, cosa rappresenta per te questa città dalle mille contraddizioni?



Non vorrei passare per retorico, ma come cito questa frase del regista e scrittore Pier Paolo Pasolini che COMPRENDE TUTTO QUELLO CHE IO PENSO DI NAPOLI: “ la meravigliosa  straziante bellezza del creato”.





Un grazie all’attore Francesco Di Leva.

















Nessun commento:

Posta un commento