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domenica 18 maggio 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

SILVIO

        CARFORA


 


 

 


Silvio A. Carfora, di Caserta (anno 2000) è un giocatore di calcio, ruolo attaccante. Le giovanili le ha fatte nella F.C. Casertana, sino agli allievi nazionali. Poi è stato fermo per problemi personali per qualche anno. Ha ripreso militando nell’Accademy San Nicola, realizzando 36 goal nel primo anno e 26 goal nel secondo anno (capocannoniere del girone).

Nella stagione seguente ha giocato nel Mondragone City, 25 goal.

 



 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente, la stagione al Mondragone City è terminata nel migliore dei modi, 25 i goal segnati. Come si è riesce a raggiungere un simile risultato?

 

Si paolo la stagione è terminata nel migliore dei modi vincendo un campionato che non è mai stato in discussione. I 25 goal totali tra coppa e campionato sono stato frutto del lavoro di tutto soprattutto dei miei compagni di squadra che mi hanno sempre dato la possibilità di esprimermi al meglio.

 






Per la prossima stagione ha già avuto qualche proposta, oppure pensa di rimanere al Mondragone City?

 

Paolo il campionato è finito da poco ora meritato riposo poi si penserà al futuro.

 

All’ Accademy San Nicola lei realizza se ho ben capito, più di 50 goal in due anni, a questo punto vorrei che spiegasse ai lettori come si riesce ad arrivare a una simile vetta; dunque lei come ci è riuscito?

 

Sì, prima di arrivare a Mondragone sono stato a San Nicola. I goal sono sempre frutto di lavoro e tanta voglia di fare sempre.


 

 




Grandi discussioni con i mister le ha avute, le ha,  oppure ha sempre accettato e accetta le decisioni con serenità?

 

No con il mister abbiamo sempre avuto un gran bel rapporto ci ha sopportato tutto l’anno e ti garantisco che con un gruppo come il nostro non è stato facile anche per questo lo ringrazio di tutto.


 

 




C’è qualcuno che vorrebbe ringraziare?

 

Volevo chiudere ringraziando tutta la società del Mondragone city il presidente che non mi ha fatto mai mancare nulla, il mister, tutto lo staff e tutti i miei compagni, i uomini veri e grandi giocatori. 

 

In particolare il bomber Castiello che è diventato come un fratello per me.

Infine saluto mio zio Orazio che è sempre con me in qualsiasi scelta che prenda.

 

 




Grazie 

 

18 05     2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 14 maggio 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

IVAN

BRANDI

 

 

      II Intervista      

 

 


 

 

Ivan Brandi è un giovanissimo giocatore campano  e così ci si presenta:

 

Mi chiamo Ivan Brandi, sono di Napoli e ho 19 anni. Sin da piccolo avevo sempre voglia di giocare a calcio e così   a 5 anni ho iniziato con la squadra del mio quartiere l’Arci Scampia a muovere i primi passi con il pallone. A mano mano che crescevo ho girato varie squadre, sono stato nella giovanile della Neapolis (era in eccellenza), purtroppo all’ età di 15 anni ho avuto un infortunio al ginocchio, quest’incidente mi ha un poco traumatizzato.

 

Volevo abbandonare il calcio, ero deluso e mi sentivo molto giù di morale, non volevo più pensare a questo sport.  Però, la voglia era tanta di continuare e nonostante tutto   continuavo a sognare   quel prato verde. 

 

Decisi di rientrare, mi sentivo più forte di prima e con la voglia di dimostrare a me stesso che ero quello di prima. A 17 anni andai al Gladiator una squadra di serie D (faceva le nazionali) stagione 2022-2023, poi ho firmato un contratto con la Virtus Afragola, promozione 2023-2024.   Nella stagione  stagione calcistica che si è conclusa benissimo, infatti siamo andati in promozione, ho militato nel club Pasquale Foggia

 

 

 



 



Siamo alla seconda intervista che lei ci concede, e la ringraziamo, in questa stagione appena conclusa lei ha giocato con il club Accademy Pasquale Foggia, come si è trovato? 

 

Sì ho giocato con il club Accademy Pasquale Foggia, una grande società che porta un grande nome e con un grande gruppo e staff.

 

In che modo è riuscito a diventare parte di questo club?

 

Sono riuscito a diventare parte di questo club grazie al  mio allenatore dell’anno  scorso che ha creduto nel progetto;  lo ringrazio molto per avermi chiamato.



 




Per il prossimo anno ha già avuto qualche proposta, o ancora è presto?

 

Per il prossimo anno ho avuto qualche richiesta, qualche chiamata, ma voglio rimanere qui perché mi piace il progetto,  il direttore  e la società sono dei grandi professionisti e ringrazio il mister per avermi riconfermato, ovviamente  lo devo solo ripagare in campo per l’anno prossimo e dare tutto me stesso perché sarò ancora un under.

 

Il suo miglior pregio e il suo più grande difetto, dal punto di vista calcistico, è ovvio?

 

Un mio pregio? Sono molto bravo tecnicamente, ho una bella visione di gioco. Un difetto? Spesso mi innervosisco, diciamo che a volte non mi so controllare, penso però che capiti a molti.

 

Con gli allenatori ha mai avuto delle discussioni, oppure ha sempre accettato serenamente le decisioni?

 

Con gli allenatori le discussioni a volte ci sono, ma  quest ti fanno crescere,  ti aiutano nel fare esperienza,  certo, come sopra specificato,  ho avuto varie discussioni,  ma è importate, fondamentale  avere rispetto per le persone.

 

Con i compagni di squadra discute in maniera tranquilla, oppure cerca sempre di imporre la sua idea?

 

Con i compagni di squadra ho un bel rapporto, scherziamo sempre, visto che sono il più piccolo cerco sempre di controllarmi e cerco sempre di ascoltare i compagni che hanno più di esperienza, tutto questo per apprendere al meglio i segreti di questo sport.

 






Alla fine di una partita ripensa al risultato oppure cerca subito di pensare alla prossima gara?

 

Alla fine di una partita cerco sempre di capire dove io abbia sbagliato qualcosa, oppure cosa avrei potuto fare  meglio, tutto ciò per cercare di farlo nella prossima partita e metallizzarmi.



 




Abbiamo saputo che lei non abita più alle Vele di Scampia, quanto le è dispiaciuto lasciare quello stabile? 

 

Sì, è vero, purtroppo non abito più nel mio quartiere dove sono cresciuto dove ho la mia infanzia, mi dispiace molto perché i miei ricordi ( la mia infanzia con i miei amici) sono rimasti in quel luogo. 

 

Ho conosciuto tantissimi ragazzi di Scampia, Secondigliano, ragazzi eccezionali, inoltre c’è una riqualificazione del quartiere, però i media (giornali, televisioni, canali social) vedono sempre il negativo, perché secondo lei avviene questo?

 

Ma, che dire… secondo me purtroppo veniamo sempre giudicati, ma non è così come viene mostrato dai media;  solo noi sappiamo cosa abbiamo passato in quel quartiere e non è vero ci sono persone cattive ,anzi abbiamo sempre aiutato con le sole nostre forze anche chi non aveva niente;  e ne siamo sempre usciti con onestà.

 

Se lei domani ricevesse una chiamata da un club estero, se la sentirebbe di lasciare tutto per affrontare questa nuova avventura?

 

Direi di sì, il mio sogno è di andare fuori a giocare, anche se avolte le delusioni sono tante e ti va di lasciare tutto, ma e sempre stato il mio sogno nel cassetto anche per cercare di dare un futuro alla mia vita.

 






Una domanda che ho fatto spesso è la seguente: grandi giocatori si nasce o ci si può diventare grazie a un duro allenamento ed a uno stile di vita rigido?

 

Credo che ne sia nato uno solo e  che oggi non c’è più:  si chiama  Diego Armando Maradona; io penso che  se uno è costante nell’allenamento,   non molla mai e davvero vuole quell’obbiettivo, possa diventare un grande giocatore, bisogna tener presente  che deve aver la testa per raggiungere quell’obiettivo.

 

Il miglior giocatore in questo momento in Italia?

 

Attualmente il migliore giocatore in Italia, tra l’altro  mi piace molto e che mi vedo a volte  nelle sue giocate è Scott Mc Tominay.

 

Un sogno per il futuro?

 

Un sogno per il futuro?  Non saprei, ancora vivo la mia vita giorno per giorno,  non riesco a pensare al  futuro,  ma se lo devo dire, visto che ho sempre amato questo gioco sin da bambino, è quello di riuscire a diventare un giocatore professionista.

 

A chi vuol dedicare questa intervista?

 

Sicuramente la dedico a me stesso, e alla mia famiglia che non mi abbandonerà mai.

 




Un pronostico: il Napoli vincerà lo scudetto?

 

Spero di sì,  per il campionato che ha fatto merita molto, staremo a vedere queste 2 partite che rimangono.

 

 

Grazie 

 

14 05     2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

lunedì 12 maggio 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

FRANCO 

SARDELLI

 


 

 

Franco Sardelli, è nato il 10 agosto del 1971, abita a San Pietro Vernotico (BR), ed ha un passato da giocatore di calcio, ora è un allenatore affermato. 

 

Di seguito le squadre che ha allenato: 

 

2000-2009: Scuola Calcio S. Pietro Vernotico – allenatore (tutte le categorie dal 2000 al 2009); 2009-2010: giovanissimi provinciali SSD S. Pietro Vernotico – Allenatore;    2010-2011: allievi regionali SSD S. Pietro Vernotico – Allenatore;  2011-2012: juniores regionale ssd S. Pietro Vernotico – allenatore;  2012-2013: juniores regionale ssd S. Pietro Vernotico – allenatore;   2013-2014:SSD San Pietro Vernotico (prima categoria) – allenatore 1° squadra; 2014-2015:a.c. Milan (scouting per le province di Brindisi-Lecce-Taranto); 2015-2016: ASD  Squinzano (Prima categoria) – allenatore 1° squadra;  2016-2017: ASD Squinzano (prima categoria) - allenatore 1° squadra;  2017-2018:memory campi (prima categoria) - allenatore 1° squadra  e direttore tecnico;   2018-2019: U.S. Lecce  (responsabile scouting  per sud Italia); 2019-2020: A.C. Nardo’ calcio (allenatore juniores  nazionale- 3°classifica provvis Campionato sospeso per  covid); 2020-2021:         A. C. Nardo’ Calcio (allenatore juniores nazionale-1° posto, classifica provvisoria per via del campionato sospeso per  covid); 2021-2022:SSD Casarano Calcio - allenatore jnrs nazionale ( 2° classificato e  vincitore play off) ; 2022-2023:SSD  Casarano calcio – allenatore juniores nazionale (Vincitore campionato nazionale); 2023-2024:         ASD  Veglie (promozione), poi  SSD al  San Pietro Vernotico (eccellenza)—Allenatore  in 1°squadra; 2024-2025: Taviano Football (prima categoria) play off.

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Da sempre il calcio è stato la mia passione, devo precisare che  in questi anni ho sempre allenato e quest'anno per qualche mese e per mia scelta sono stato in standby e mi sono reso conto che non posso fare a meno di stare senza.

 

Della sua esperienza come calciatore che cosa ci può raccontare?

 

Ero un buon calciatore, ho avuto l'onore di essere selezionato dapprima a casarano e poi a lecce, ma ho avuto due  infortuni gravissimi che mi hanno tenuto lontano dai campi di calcio e successivamente ho continuato a giocare a livello dilettantistico tra prima categoria e promozione, finché ho smesso ed iniziato ad allenare.

 

 

Quest’anno lei ha chiuso la stagione allenando taviano football e io l’ho conosciuta tramite il direttore sportivo Manuel spedicati, che esperienza è stata, questa al Taviano?

 

L'esperienza di Taviano la porterò per sempre nel cuore. Ringrazio il ds Spedicati che mi ha chiamato e mi ha permesso di vivere questa esperienza, ho avuto modo di conoscere persone speciali, dal presidente ai dirigenti tutti, dai calciatori ai  tifosi.



 




Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare allenatore? 

 

Come ho detto in precedenza, perché il calcio ce l'ho nel mio DNA e pertanto non potevo fare a meno di stare fuori dai campi di calcio.

 

Un’esperienza importante è stata lo svolgere il ruolo di scouting per l’US Lecce, in che modo è riuscito ad arrivare a fare ciò?

 

Mi ricordo che un giorno di estate di 7 anni fa, fui chiamato al cellulare da un responsabile del Lacce, mi disse che mi avrebbe convocato in sede alla presenza del responsabile del settore giovanile per prospettarmi un ruolo prestigiosissimo: responsabile scouting del settore giovanile del Lecce per tutto il sud italia oltre a responsabile affiliazioni. 

Un ruolo che ho accettato con immenso piacere ed orgoglio, ma che, dopo un anno ho lasciato perché mi mancava il calcio giocato, l'adrenalina della partita, il profumo del campo di calcio. Mi mancava insomma di allenare.

 

Lei ha allenato diverse squadre, c’è una squadra a cui è rimasto più legato?

 

Ogni squadra che ho allenato mi ha lasciato un'esperienza particolare che porterò sempre con me. 

Diciamo che i 2 anni a Casarano  - dove abbiamo vinto i playoff nel primo anno addirittura il campionato nel successivo - non si possono cancellare, perché è storia.

 

Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore? 

 

Secondo me deve avere le proprie idee e non farsi influenzare da nessuno, perché se si sbaglia, ovviamente il primo a farne le spese è proprio l'allenatore. 

 




 


Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

 

Ripeto il calcio mi da tanto, emozioni, stimoli, mi completa!

Certo è che toglie tanto tempo alla famiglia che ringrazio per starmi sempre vicino.

 

     Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà ai giocatori?

 

Prima di ogni partita cerco di essere carico e concentrato per poi trasmettere le stesse emozioni ai miei calciatori.

 

E alla fine di una partita, invece? Ripensa a quello che ha sbagliato a livello tattico, oppure volta pagina? 

 

A prescindere dal risultato, dopo ogni partita si pensa sempre a quello che si può migliorare, anche dopo una vittoria e memore di queste riflessioni si cerca di pensare già alla prossima partita. 

 

Una partita da allenatore che vorrebbe dimenticare? 

 

Tutte le volte che ho perso.

 

Un suo pregio?

 

Mi piace giocare sempre per vincere perché considero il pareggio come 2 punti persi.

 

Un suo difetto?

 

Non digerisco le sconfitte. Neanche in amichevole! 



 




Per il prossimo anno ha già avuto qualche contatto?

 

Ci sono stati dei contatti, ma per ora preferisco rinviare ancora di qualche giorno prima di sederci a parlare. 

Poi cercherò di scegliere la migliore situazione. Intanto sono lusingato per questi interessamenti.

 

Un sogno per il futuro?

 

Continuare ad allenare e divertirmi, facendo divertire.

 

A chi vorrebe dedicare questa intervista?

 

Alla mia famiglia che mi è sempre vicino e mi sopporta e supporta ogni istante.

 

 

 

 Grazie 

 

12  05    2025 

 

(Tutti i diritti riservati)