SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
CARMINE
TURCO
Carmine Turco è un allenatore di calcio di Battipaglia (Salerno) così si presenta “
Mi chiamo Carmine Turco e sono nato l’11 agosto del 1967, e mi sono laureato in Giurisprudenza nel 1998 presso università di Salerno; sono grande appassionato di calcio, da giovane ho militato nella categoria dilettanti e sono nato calcisticamente presso la scuola calcio Spes Battipaglia.
La carriera da allenatore è iniziata nel 1997 nel Real Bellizzi ( Salerno) e già il primo anno 1997 abbiamo vincito il campionato di prima categoria, poi due anni di promozione sempre nel Real Bellizzi, successivamente andai: in eccellenza campana con Bertoni ,nel 1999 Battipaglia, nel 2000 esordisco nell’ interregionale con la Battipagliese Calcio, l’anno successivo sono al Montoro Inferiore 2001 eccellenza campana, in Serie D con l’Ariano Irpino, 2002 due anni di serie D con Ariano Irpino, 2003 Viribus Unitis serie D, l’anno successivo torno a fare campionato di promozione a Vallo della Lucania con la Gelbison sfiorando la vittoria del campionato, nel 2005 torno in D a Battipaglia, la carriera prosegue con un anno di eccellenza a Campagna (eccellenza campana).
Devo precisare un’importante vittoria di un campionato di promozione nel 2008 a Paestum. Successivamente per 8 anni sono al Faiano Pontecagnano dove vinco un campionato di promozione sono e seguono 7 anni di eccellenza. Di seguito un anno all’ Agropoli (eccellenza campana), di nuovo al Battipaglia dove si sfiora la vittoria del campionato di eccellenza nella mia citta.
Un’importante vittoria è stata quella storica del campionato ad Angri nel 2021-22, una stagione bellissima di eccellenza campana, poi ancora sono all’ Agropoli, qui abbiamo sfiorato il passaggio in Serie D ai playoff contro il Gallipoli calcio.
L’ ultimo campionato l’ho disputato a Pozzuoli, un’esperienza bella in una citta meravigliosa".
La scorsa stagione lei ha allenato la Puteolana 1902, soddisfatto di com’è andato il campionato, oppure pensa che la squadra poteva fare di più?
Ciao Paolo, faccio una premessa: Pozzuoli è un posto stupendo e la tifoseria è una parte importante di questa squadra è una piazza gloriosa, si dovevano raggiungere almeno i playoff e non ci siamo riusciti e quindi è giusto dire che abbiamo fallito l'obiettivo; Pozzuoli merita categorie importanti avevamo fatto nelle prime sei partite 5 vittorie ed un pareggio importante sul campo del Nola poi la sconfitta in casa col Pompei ci ha mandato fuori strada e non siamo riusciti a riprenderci.
Per la stagione che a breve inizierà sa dove andrà ad allenare, oppure sta valutando alcune offerte?
Per la prossima stagione ho avuto qualche approccio importante con l’Heraclea che poi non si è concretizzato ed altre situazioni che non ritenevo adeguate, al momento siamo in attesa.
Lei è nato a Battipaglia (Salerno) Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Sì, sono di Battipaglia ho una laurea in giurisprudenza e successivamente ho conseguito l'abilitazione per esercitare la professione, ma la passione per il calcio è stata sempre forte e piano piano è diventata qualcosa di importante che ho proseguito con grande dedizione, credo di aver capito ciò quando ho allenato la Battipagliese nel 2000 in interregionale, da quel momento mi sono reo conto che sarebbe diventata più di una passione, tra l’altro avevo già vinto peraltro un campionato a Bellizzi due anni prima.
Dopo aver giocato per qualche anno nella categoria dei dilettanti, lei decide di diventare allenatore, per quale, che cos’è che l’interessava maggiormente di questo ruolo?
Ho giochicchiato in categorie dilettanti per qualche anno, ma già in campo ero sempre pieno di consigli per i miei compagni, evidentemente la vocazione ad essere un allenatore era forte di quella di essere un calciatore.
Lei ha allenato diverse squadre, c’è una squadra a cui è rimasto più legato?
Ho allenato tanto in Campania, ma naturalmente ci sono piazze che ti lasciano qualcosa in più, ad Angri nel 2022 ho vinto un campionato meraviglioso resterà nella storia di una squadra e di una città che mi hanno regalato emozioni incredibili, poi Battipaglia è la mia città e nel 2007 credo se non fosse stato per una penalizzazione che arrivò durante l'anno per fatti di un campionato precedente, e quindi non c'entrava col nostro percorso, avrei vinto un campionato a casa mia, purtroppo per fattori estranei fummo penalizzati nelle ultime 5 gare e non fu possibile raggiungere quel sogno tanto meritato.
Nel 2008 ho vinto a Paestum e ed stato una cosa bella pure quella nel 2008 poi come non ricordare i miei otto anni a Faiano Pontecagnano dove il primo anno cogliemmo la vittoria del campionato, successivamente 7 sono stati gli anni in eccellenza. Posso dire di aver fatto la storia, ho sfiorato due anni fa ad Agropoli la vittoria del campionato di eccellenza attraverso i playoff contro il Gallipoli, e anche lì abbiamo sfiorato un finale un vero è proprio miracolo
Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore?
L'allenatore deve essere il classico buon padre di famiglia. Deve: dimostrare il suo equilibrio e trasmetterlo alla sua squadra, essere competente e competitivo, però ci vogliono tante altre qualità insomma non è un mestiere facile perché quando si vince il merito va alla squadra, mentre a perdere è sempre il mister, per fartela breve spero di aver reso l'idea.
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Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo?
Il calcio mi ha dato davvero tanto e io stesso impegno tanto della mia vita per poter ottenere risultati attraverso lo studio e il sacrificio.
Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà ai giocatori?
Se la gente parla bene in questo mondo difficile qual è l'ambiente del calcio, allora vuole dire che - con un po' di presunzione - sto facendo qualcosa di buono e spero di continuare a fare sono giovane e forte, ancora con tante idee da proporre.
Il miglior allenatore in questo momento? E ovviamente il perché.
Il miglior allenatore, non c'è ombra di dubbio, è Pep Guardiola anche Bielsa e il nostro mitico Ancelotti sono i migliori per aspetti diversi.
Un sogno per il futuro?
Il sogno è quello di continuare a fare questo mestiere per tanto tempo ancora con la dignità che mi contraddistingue
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
Una dedica in particolare la faccio a mia moglie Ilaria che ho perso 4 anni fa per una grave malattia e naturalmente a me stesso per l'impegno e la passione che mi contraddistingue, grazie mille Paolo.
Grazie
10 08 2024
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