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venerdì 6 gennaio 2017

I N T E R V I S T A

INTERVIEW
ENTRETIEN
ENTREVISTA
ИНТЕРВЬЮ







                                                   

CONVERSAZIONE


CON ANTONIO POLITO




IL MONDO MAGICO DELLA RECITAZIONE




a cura di Paolo Lorenzo Radi



Antonio Polito nasce a Torre del Greco in provincia di Napoli, è un attore e maestro d'armi. Dopo una straordinaria carriera come Karateka, infatti è Cintura nera 5 Dan, coltiva un'altra grande passione, la recitazione. Studia e si diploma in arte drammatica presso la scuola di Teatro di San.Anastasia diretta da  Carmine Giordano e presidente Onorario Mario Verdone.
 Da lì iniziano le varie e costruttive esperienze con i lavori  teatrali affrontando testi di autori classici e contemporanei. Nel 2004 viene convocato per un provino al  Centro produzione RAI di Napoli dove ci resta fino al 2009 in qualità di Maestro D'armi.
Nel 2009 .Nel frattempo continua a lavorare a Teatro. Preziosi sono gli incontri con importanti registi sia a Teatro che al Cinema.
Nello stesso anno incontra la sua attuale agente Marianna de Martino .Da lì a poco iniziano incontri con Casting director e Registi e arrivano i primi lavori .Attualmente continua la sua Attività in questo magico mondo






Antonio Polito  sei un attore che ha fatto del palcoscenico la sua vita, come mai questa scelta, hai visto un film o un dramma teatrale che ti ha particolarmente colpito, oppure era un tuo desiderio che avevi sin da bambino? 

Ho iniziato a studiare recitazione quando ero ancora impegnato agonisticamente con il karate. Studiavo, avevo voglia di conoscere altri mondi, rimettermi in gioco come un bambino che siede il primo giorno di scuola dietro il banco. Arrivare a scuola di teatro vedere il palco, le quinte e conoscere quelli che poi per diversi anni sarebbero stati i miei compagni di viaggio, tutto ciò mi appassionava: era  tutto nuovo .Un mondo completamente da scoprire. Sapevo  di essere un “titolato nello sport”, ma avevo voglia di ricominciare da zero esplorando questo magico mondo.




Come sei arrivato al grado di Cintura Nera 5 Dan, voglio dire qual è stata la tua motivazione?

Ho iniziato la pratica del karate a 8 anni in una delle palestre storiche della mia città. Diretta dal maestro Oreste Lombardi coadiuvato dal mio primo allenatore Claudio Capasso. 
La motivazione arriva quando crescendo collezioni medaglie che non pensavi mai di vincere e dopo 38 anni di pratica ti ritrovi davanti ad una commissione nazionale che a fine esame ti conferisce la cintura nera 5 Dan. Oltre vai solo per incarichi Federali. .....Adesso però parliamo del mio lavoro.....



Nel 2004  sino al 2009 lavori per la RAI di Napoli in qualità di Maestro D’Armi, ci potresti spiegare meglio in che cosa consiste questa tua attività?

Maestro D'armi . Titolo ben diverso da quello dei maestri di Scherma . Negli anni 60 arrivano le prime "scene d'azioni" Duelli con spade magari a cavallo . I primi spari ,cadute .quindi c'era bisogno di un ( istruttore) che insegnasse agli attori come muoversi sul set in quel senso. Chiaramente i primi lavori non risultavano essere del tutto eccellenti. Poi, pian piano, studi approfonditi hanno contribuito a rendere convenzionalmente questo tipo di scene quanto più veritiere possibili raggiungendo oggi risultati anche eccellenti. Chiaramente oggi è tutto un po' diverso. Il maestro D'armi o Stunt Cordinator è una figura importante per una produzione soprattutto cinematografica perché oltre ad avere la fiducia del regista e degli attori per la scena d'azione da realizzare, normative in materia di prevenzione lo rendono responsabile dell'incolumità di persone e cose presenti sul set durante le riprese. Coordina spesso scene con Stunt e attori. Tuttavia però esiste una sostanziale differenza,  mentre negli Stati Uniti uno Stunt è spesso un attore in Italia probabilmente come dicevo prima per normative lo Stunt resta tale. 







Perché il pubblico televisivo segue con passione queste serie, che seppure diverse hanno riscontrato un enorme successivo televisivo? Il fascino del male?

Ma in realtà diciamo che anche se in maniera diversa una piccola "scena d'azione" la potremmo avere in una commedia sia al Cinema che in Teatro. Anche in questo caso si potrebbe ricorrere a convocare un maestro d'armi. Quindi non necessariamente "Lavori Forti" se possiamo rendere con questo termine l'idea...
Chiaramente parlando di film o serie dove devi avere per forza in pianta stabile o quasi un maestro D'armi la cosa è ben diversa.
Sicuramente il pubblico si appassiona molto a serie "Forti" .  Per lo spettatore comune il cattivo è quello che tra i personaggi più resta. Quindi il male ha sicuramente il suo fascino





Drammaturgo italiano preferito, mentre invece chi sceglieresti come autore  straniero?

Sembrerebbe quasi scontato fare dei nomi, magari scelti tra qualche testo con il quale hai avuto modo di confrontarti, andare in scena . Se proprio devo, come autore  italiano mi piace Pasolini, come autore straniero Sartre.



In genere come scegli un copione, ti attira la trama in generale,  il personaggio, o il cast con cui dovrai lavorare?

La cosa più difficile nel nostro lavoro è proprio quella di dire "no grazie" 
Magari dopo aver letto una sceneggiatura e capito che quel ruolo è molto distante da te.
Generalmente gli attori sono scelti .pochi sono quelli che scelgono.....mi auguro un giorno di poter scegliere anch'io.....





Hai conosciuto tanti registi e attori famosi, che cosa ti hanno trasmesso in particolare?

Non mi va di fare nomi… ma lavorare con un  vero regista è prezioso per un attore...e l’Italia può vantare di avere tanti bravi artisti.



A tuo avviso che cosa manca al cinema italiano per ritrovare
quella vena creativa che lo aveva reso famoso diversi anni fa?

Il Cinema Italiano ha tanto da dire e dare ancora ....la creatività non manca di certo. A mio avviso sono i tempi che cambiano.




Che cosa ti auguri per il 2017?

  Intanto mi auguro per questo anno di lavorare in Italia magari nei prodotti che parlano anche della mia Terra. Ci sono vari progetti partiti altri che partiranno a breve....Poi " il sogno Americano" chi non vorrebbe arrivare ad Hollywood





Un regista  con cui vorresti immediatamente lavorare?

In realtà non ci penso. Mi piacerebbe e spero presto di affermarmi sempre più come attore. Il mio motto è dare il "meglio " del mio "meglio
Scusate il gioco di parole, ma credo che il concetto sia chiaro.





Antonio  sei nato a Torre del Greco in provincia di Napoli una città splendida dai mille volti e dalle mille contraddizioni, che cosa rappresenta per te Napoli?


Napoli é spesso in prima pagina per i fatti di cronaca nera. Questo da napoletano mi fa male. Pochi giorni fa in una pizzeria nota del centro notavo un giovane, credo che fosse un asiatico, che mangiava spaghetti e simultaneamente una pizza .Avrei voluto filmare la sua espressione. Quasi quasi avrebbe conservato la pizza come una preziosa reliquia. Questo è solo uno dei tanti esempi, potrei scrivere per ore…Napoli è madre di tanti artisti, e quando dico artisti non è soltanto riferito al mondo dello spettacolo, ma a tutte le maestranze che la rendono famosa in tutto il mondo.Ha tanti colori tra questi purtroppo anche il nero. Mi auguro per tutti i Napoletani e non solo che le cose possano cambiare e poter dare a questa città la vetrina che merita.







06  Gennaio   2017




Grazie








domenica 25 dicembre 2016

PAOLO RADI PRESENTA




PERSONALITA’ DEL 2016




HILLARY CLINTON




AI VOTI POPOLARI E’ RIUSCITA  A BATTERE L’AVVERSARIO DONALD TRUMP. DECISA, DETERMINATA, ASTUTA, INTELLIGENTE, GRANDE ESPERTA DI POLITICA INTERNAZIONALE, E’ UN MODELLO PER LA DONNA DEL III MILLENIO.





MENZIONE SPECIALE  2016 A

VIRGINIA RAGGI




IL NUOVO SINDACO DI ROMA SI TROVA A DOVER GESTIRE UN CITTA’ DAI MILLE PROBLEMI. E NONOSTANTE CHE ABBIA TUTTI CONTRO SI DIMOSTRA DESIDEROSA DI CONTINUARE.









domenica 11 dicembre 2016

PAOLO RADI INTERVISTA







11 Dicembre 2016






CONVERSAZIONE

CON MASSIMO REALE



QUESTA SERA SI VA IN SCENA…








Massimo Reale  è un attore nato a Firenze nel 1966.  Comincia a recitare a nove anni con il maestro Dino Parretti. Nel 1986, si trasferisce a Roma ed entra all'Accademia d'Arte Drammatica Silvio d'Amico che frequenta per due anni.
Negli anni successivi porta avanti in parallelo l'attività teatrale e quella cinematografica e televisiva prendendo parte a molte fiction e lavorando accanto ad attori come: Renzo Montagnani (Don Fumino), Nino Manfredi (Le Ragioni del Cuore), Lino Banfi (Un posto tranquillo 1 e 2), Beppe Fiorello (Salvo D'Acquisto), Paolo Ferrari (Orgoglio).
Nel 1994 lavora con Luca Zingaretti allo spettacolo Prigionieri di guerra con il quale recita nuovamente nel 2000 nello spettacolo di David Mamet Perversioni Sessuali a Chicago insieme a Valentina Cervi.
Nel 2006 vince il premio per il miglior soggetto per documentario al Festival Hai Visto Mai? e nel 2007 lo realizza, cedendolo all'emittente La7.
Nel 2008 recita al teatro di Tindari nel Giulio Cesare di Shakespeare con la regia di Maurizio Panici. Nel 2011 prende parte alla prima puntata della serie tv "Che Dio ci aiuti" e, nel 2013 prende parte alla serie "Rex 7", dove interpreta il ruolo del criminologo Carlo Papini. Dal 9 Novembre 2016 recita nella fiction "Rocco Schiavone" su RaiDue, in cui interpreta il personaggio del medico livornese Alberto Fumagalli.

Noi l’abbiamo intervistato.





Massimo Reale, quanto hai capito che avresti voluto fare l’attore?


 Molto presto, a 9 anni sono stato a vedere uno spettacolo teatrale e sono rimasto folgorato! 



I tuoi genitori  come ha preso questa decisione, ti hanno appoggiato oppure ha cercato di farti comprendere che sarebbe stato auspicabile un altro lavoro?

 Mia madre ama il teatro e quindi l'ha presa bene.... Poi ho vinto il provino all'accademia d'arte drammatica di Roma e quindi li ho messi di fronte al fatto compiuto!



Sei  un attore molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, ti ricordi il primo giorno sul set…emozionato…o qualcos’altro?

 Il lavoro mi suscita concentrazione, serietà, più che emozione in senso romantico del termine







Film italiano preferito/film straniero preferito?

 Ne amo moltissimi, italiani e stranieri: tutta la commedia all'italiana poi Sergio Leone, Martin Scorsese,


Hai conosciuto tanti registi e attori famosi, che cosa ti hanno trasmesso in particolare?

A volte ho preferito il loro lavoro a quello che erano come persone. Altre volte ho conosciuto intelligenze straordinarie e sensibili, non c'è una regola se non quella che distingue l'opera dal suo creatore.



A tuo avviso che cosa manca al cinema italiano per ritrovare quella vena creativa che lo aveva reso famoso nel mondo negli anni cinquanta e sessanta?

La situazione è molto diversa da allora. L'Italia degli anni del boom era un Paese in espansione, noi viviamo un momento di decadenza, purtroppo. Penso che potrebbe aiutare investire nel talento, nella qualità.



Siamo a Natale,  e stanno uscendo molti cine-panettoni, l’anno scorso   il 1 primo di Gennaio uscì Quo Vado di C. Zalone   in 1500 copie e fece il botto; il cinema italiano sembra vivere solo sotto il periodo natalizio, non lo trovi mortificante per uno che vorrebbe proporre delle opere più sofisticate?

No, il grande cinema d'autore degli anni d'oro è stato prodotto con i soldi guadagnati dai film di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia! Quindi servono entrambi, un buon cinema industriale aiuta il cinema d'autore. Personalmente ritengo una cosa bella ridere con la comicità di Zalone e se è così bravo da fare grandi incassi è meglio per tutto il sistema produttivo italiano. Senza contare che film ritenuti di serie b nel passato sono poi diventati film immortali.


Hai mai pensato di diventare regista? E se ci hai pensato che tipo di film vorresti girare?

Ho diretto documentari, ma film di cinema o tv mi sembrano lontani dalle mie capacità.




In questo particolare momento stai vivendo un momento splendido con la fiction “Rocco Schiavone” (Rai Due) tratta dai romanzi di Antonio Manzini, ti posso chiedere quando è stata girata e se la produzione aveva puntato  inizialmente su di te oppure se hai dovuto sostenere qualche provino?

Ho sostenuto un provino. 







Ci sono state delle forti critiche sul personaggio,  alcuni parlamentari hanno sostenuto che il personaggio è negativo in quanto fa uso di spinelli; alcuni volevano la chiusura anticipata dello sceneggiato, cosa risponderesti ai detrattori, in verità pochi?

Il nuovo spaventa sempre, e poi sottolineerei due aspetti: il primo è che Rocco Schiavone è un personaggio di finzione, come Zorro oppure Robin Hood, e quindi non riesco a capire come possa essere giudicato secondo i canoni della realtà. il secondo aspetto è più complesso e riguarda il compito della televisione: deve essere pedagogica e quindi raccontare la realtà come "dovrebbe essere" oppure raccontare le complessità della vita  e quindi sottoporci storie che hanno contraddizioni e problemi. Nelle fiction straniere, piene di poliziotti geniali e corrotti o medici drogati e abilissimi, è stata scelta la strada della complessità.


Ci puoi anticipare qualcosa sulla seconda serie, non so, il tuo personaggio subirà delle evoluzioni, oppure no?

Al momento non si parla di seconda serie. Io torno al teatro con lo spettacolo "tre sorelle" di Cechov al Piccolo teatro di Milano con Maria Alberta Navello e la regia di Emiliano Bronzino.







Grazie per l’intervista.