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giovedì 28 dicembre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

ALBERTO FAVIA 






 

Alberto Favia lavora nel mondo del calcio e così ci si presenta.


 

 Mi chiamo Alberto Favia e sono Direttore Generale del Givova Capri Anacapri, abbreviato G.C.A, Società sportiva campana militante nel Girone A Eccellenza,  sono  nato a Bari (BA) il 09/05/1983 e fin da piccolo ho coltivato con grande dedizione la mia passione per il calcio.

 

Dall'età di 6 anni calpestavo i campi baresi.

 

Da ragazzino ero un grande tifoso della squadra della mia città, ho visto giocatori nell' "astronave" del San Nicola di Bari, dal vivo come Joao Paolo, Igor Protti, Cassano.

 

 

Mi sono laureato presso l'università di Roma in Scienze Giuridiche.

 

Oltre a svolgere la figura di Direttore Generale ho lavorato come consulente marketing presso Juve Stabia in Serie C, culminata con la promozione in B, precedentemente ho lavorato per una società facente parte di Lottomatica nel Nord Italia”. 

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Come prima domanda le voglio fare questa: come sta andando il campionato del Givova Capri Anacapri? Soddisfatto delle prestazioni, oppure si potrebbe fare qualcosa di più?

 

Abbiamo concluso il girone di andata con 21 punti in classifica, è un girone molto complesso, ribattezzato da molti addetti ai lavori come una D2. Abbiamo rispettato gli obiettivi stagionali, al momento, però auspico un girone di ritorno più soddisfacente, mi auguro di riuscire a sorprendere, bisogna sempre crederci e migliorarsi, chi si ferma è perduto.



 




Questa domanda è diventata un classico per gli intervistati: come mai questa passione per il calcio?

 

La mia passione nasce da molto lontano, sin da bambino sui campi di calcio, da "pulcino", e fuori dal campo seguendo la squadra della mia città, Bari, con mio padre e mio fratello e con tanti amici appassionati, in casa e a volte anche in trasferta, sino ad arrivare ad oggi, non c'è giorno in cui non sono sul prato verde di un campo di calcio.

 


Già a sei anni lei calcava i campi baresi, poi ha frequentato delle scuole calcio, oppure il giocare a calcio era solo un divertimento?

 

All'età di 6 anni, mio nonno, grande appassionato e ex giocatore della primavera del Bari, mi portò al Green Park, una delle migliori scuole calcio baresi negli anni 90', adesso i numerosi campi di calcio sono stati quasi del tutto "sostituiti" da campi di padel e da un bar intitolato a Sofia Loren. 

 

Ho giocato per qualche anno, capendo i grandi sacrifici e le grandi privazioni che un ragazzino deve fare per provare ad inseguire il sogno di diventare calciatore, la passione deve spingere a gettare il cuore oltre i sacrifici, deve partire da lì la spinta. 

 

Dopo qualche anno di " sacrifici" ho deciso di giocare solo per divertimento. Lo sport di squadra ti permette di socializzare e di crescere sia in un contesto di scuola calcio che non.

 






Lei attualmente direttore generale del Givova Capri Anacapri, com’è riuscito a far parte di questa importante club?

 

Sono giunto sull'isola di Capri grazie alla "chiamata" del mio amico fraterno Adalberto Cuomo, grande imprenditore e Presidente dell'Asd Anacapri, scuola calcio divenuta realtà giovanile consolidata e importante nel panorama calcistico campano, grazie al grande lavoro meticoloso e scrupoloso. 

 

Nel 2021 è nato proprio grazie alla sinergia tra Adalberto Cuomo, Nino Florio e Luigi Federico, imprenditori isolani passionali e competenti (ultimi due sono gli attuali Presidente e Vice Presidente Gca) il Givova Capri Anacapri, che deriva del Real Anacapri 2018. 

 

Un progetto partito dalla seconda categoria e giunto in Eccellenza, per il secondo anno di fila, la mia "famiglia caprese" potrei definirla. Devo a queste persone il mio ruolo a Capri, di cui sono davvero onorato, hanno creduto nelle mie capacità e competenze, umane e professionali e ogni giorno mi impegno per far si che possano essere sicuri di aver fatto la giusta scelta.






Lei è nato a Bari, ma da circa 7 anni lavora in Campania, come mai questa regione, e non ovviamente la Puglia?

 

Penso che il mercato del lavoro non abbia più confini, quando ci sono delle opportunità importanti bisogna coglierle, anche se ciò comporta spostarsi dal luogo dove sei nato e essere lontano dalla propria famiglia, e poi è  difficile essere profeti in patria. 

Senz'altro ritrovo delle similitudini tra le due regioni, forse è questo il motivo per il quale mi trovo bene.

 


Perché molti giocatori ripetono la solita frase (quelli che non sono riusciti ad arrivare a certi obiettivi: “Non ho avuto le giuste conoscenze, se le avessi avute sarei arrivato molto più in alto”?

 

Sicuramente avere conoscenze può aiutare inizialmente, ma sono convinto che solo chi ha le giuste ed adeguate capacità può "arrivare”, ne sono fermamente convinto.

 


Generalmente quando vede giocare un ragazzo che cosa la colpisce di più, oppure che cosa dovrebbe colpirla maggiormente? 

 

Sono in controtendenza rispetto al trend del calcio moderno che si basa sulla fisicità, sulla struttura e sulle qualità aerobiche-motorie. 

 

A me colpisce molto la tecnica individuale e la "fantasia" di un giocatore, la capacità di vincere i duelli, di saltare l'uomo in dribbling, di vedere "giocate" che altri giocatori non vedono, ahimè nei campi di calcio se ne vedono sempre di meno di calciatori con queste determinate caratteristiche, il calcio a tutti i livelli è diventato uno sport molto fisico e basato sulla struttura.

 







Sino a questo momento, successi e delusioni si equivalgono oppure maggiori sono i successi rispetto alle delusioni? 

 

Ricordo solo i successi.  Le delusioni le cancello in fretta, per fortuna, resetto e vado avanti.

 


Il suo più grande difetto e il suo più grande pregio (dal punto di vista lavorativo è evidente)? 

 

Penso che il mio più grande pregio sia quello di essermi sempre cimentato in tutto, anche in dinamiche lavorative lontane dalla mia formazione di base, questo mi ha portato ad imparare e a crescere, anche quando le difficoltà mi sembrano insormontabili ho capito che bisogna provarci sempre, con impegno e perseveranza ci si può arrivare. 

Il mio difetto è senza dubbio che nelle rare volte che perdo la pazienza è meglio stare alla larga.

 


Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Perché esistono altri sport? (ironico)

 

Un sogno per il futuro?

 

Portare il Givova Capri Anacapri in Serie D, se posso sognare ancora più in grande nei professionisti.



 




Ultima domanda, a chi vorrebbe dedicare quest’intervista?

 

La dedico a tutte le persone che mi hanno voluto bene in questo cammino professionale e che hanno stima e fiducia in me e a tutto lo staff con cui quotidianamente collaboro.


Grazie e buon anno.



28  12    2023

 

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